News Varese e provincia
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Re: News Varese e provincia
Maurizio ha scritto:Ma è privato? Il mio si chiama Liceo Scientifico Statale
No è statale!!
Re: News Varese e provincia
Forum METEOGIORNALE ---
Ticinonline - Svizzera/Estero - Anziana uccisa, non si trovano le sue mani
VARESE - Non sono state trovate sul luogo del delitto le mani mozzate di netto all'anziana di 82 anni uccisa brutalmente ieri sera a Cocquio Trevisago, nel Varesotto, all'interno della sua villetta. Le mani sono state tagliate quasi con precisione chirurgica.
A quanto apprende l'ANSA, la donna sarebbe stata dapprima colpita tra il collo e torace con un corpo contundente e affilato che l'avrebbe tramortita. Quindi, l'assassino l'avrebbe sgozzata con un taglio profondo tanto da mozzarle quasi la testa. Infine si sarebbe accanito sulle mani della vittima che potrebbe aver portato con sé nella fuga. Anche se il sopralluogo nella villetta è ancora in corso.
Sembra poco probabile che il motivo di questo accanimento delle mani, che somiglia quasi ad un rito, sia la presenza di qualche anello di valore: sarebbe stato forse più facile tagliare solo un dito. Non si esclude che l'omicida abbia voluto far sparire tracce di una colluttazione. Al momento è ancora in corso il sopralluogo con i vertici della magistratura e della polizia di Varese con il capo della squadra mobile Sebastiano Bortolotta. Sono in corso ancora i rilievi della polizia scientifica.
Intanto i vicini di casa descrivono la donna come una "persona gentile ed energica, che usciva poco di casa e che non aveva mai ricevuto minacce da nessuno".
Il paese che si affaccia sul lago di Varese, a una decina di chilometri dal capoluogo, è sconvolto dall'omicidio, avvenuto in una zona di villette dove "non sono mai accaduti fatti di sangue". "Era una persona tranquilla - ha detto Sergio, uno dei vicini - e mercoledì l'ho vista per l'ultima volta. La donna aveva molti parenti in paese e aveva vissuto in Francia per un periodo".
La prima persona ad accorgersi della sua assenza sarebbe stata una vicina che ieri sera ha notato le tapparelle alzate che di solito "erano chiuse già dalle cinque del pomeriggio". La donna avrebbe poi avvisato una cugina della vittima che, entrata in casa, ha lanciato l'allarme. Secondo un vicino gli aggressori sarebbero potuti entrare mentre la donna portava fuori casa il secchio della spazzatura, "visto che durante il giorno di solito non usciva mai e non apriva a nessuno".
Ticinonline - Svizzera/Estero - Anziana uccisa, non si trovano le sue mani
VARESE - Non sono state trovate sul luogo del delitto le mani mozzate di netto all'anziana di 82 anni uccisa brutalmente ieri sera a Cocquio Trevisago, nel Varesotto, all'interno della sua villetta. Le mani sono state tagliate quasi con precisione chirurgica.
A quanto apprende l'ANSA, la donna sarebbe stata dapprima colpita tra il collo e torace con un corpo contundente e affilato che l'avrebbe tramortita. Quindi, l'assassino l'avrebbe sgozzata con un taglio profondo tanto da mozzarle quasi la testa. Infine si sarebbe accanito sulle mani della vittima che potrebbe aver portato con sé nella fuga. Anche se il sopralluogo nella villetta è ancora in corso.
Sembra poco probabile che il motivo di questo accanimento delle mani, che somiglia quasi ad un rito, sia la presenza di qualche anello di valore: sarebbe stato forse più facile tagliare solo un dito. Non si esclude che l'omicida abbia voluto far sparire tracce di una colluttazione. Al momento è ancora in corso il sopralluogo con i vertici della magistratura e della polizia di Varese con il capo della squadra mobile Sebastiano Bortolotta. Sono in corso ancora i rilievi della polizia scientifica.
Intanto i vicini di casa descrivono la donna come una "persona gentile ed energica, che usciva poco di casa e che non aveva mai ricevuto minacce da nessuno".
Il paese che si affaccia sul lago di Varese, a una decina di chilometri dal capoluogo, è sconvolto dall'omicidio, avvenuto in una zona di villette dove "non sono mai accaduti fatti di sangue". "Era una persona tranquilla - ha detto Sergio, uno dei vicini - e mercoledì l'ho vista per l'ultima volta. La donna aveva molti parenti in paese e aveva vissuto in Francia per un periodo".
La prima persona ad accorgersi della sua assenza sarebbe stata una vicina che ieri sera ha notato le tapparelle alzate che di solito "erano chiuse già dalle cinque del pomeriggio". La donna avrebbe poi avvisato una cugina della vittima che, entrata in casa, ha lanciato l'allarme. Secondo un vicino gli aggressori sarebbero potuti entrare mentre la donna portava fuori casa il secchio della spazzatura, "visto che durante il giorno di solito non usciva mai e non apriva a nessuno".
Re: News Varese e provincia
omicidio veramente efferato !
sono curioso di leggere altri approfondimenti
sono curioso di leggere altri approfondimenti
Re: News Varese e provincia
Approfondimenti tratti da varesenews.it:
foto e video qui:
http://www3.varesenews.it/tv/index.php?vid=862
http://www3.varesenews.it/tv/index.php?vid=864
Galleria fotografica qui:
http://www3.varesenews.it/gallerie/index.php?id=5205
http://www3.varesenews.it/gallerie/index.php?id=5206
Cocquio Trevisago - Varese
Nel giardino di casa si cercano le mani di Carla
Polizia al lavoro per cercare gli arti della donna, che il suo aggressore ha mozzato e portato via. La morte causata da numerose coltellate
Si passa al setaccio il prato vicino alla casa di Carla Molinari: si cercano le sue mani, che l’omicida dell’ottantaduenne ha staccato con un’arma da taglio e portato via. Il particolare agghiacciante è trapelato questa mattina quando sono ripresi i rilievi della polizia sul posto, dopo il lavoro di questa notte. Il buio non ha aiutato certamente gli inquirenti, che comunque avevano già ieri sera rovistato nelle immondizie per cercare particolari. Ora si sa cosa stessero cercando: le mani della donna. Un omicidio che ha trasformato la villa di Sant’Andrea in quello che un investigatore, a tarda notte, si è lasciato sfuggire come “una scena da film horror”.
In effetti gli inquirenti della procura di Varese possono fare affidamento su una scena del crimine lasciata quasi intatta.
Sembra infatti valido ai fini della ricostruzione dell’accaduto e delle indagini, il lavoro svolto dalla polizia scientifica che a poche ore dal fatto è arrivata sul posto e ha sigillato la casa.
L'abitazione della Molinari è per metà del suo perimetro circondata da prati e da un vialetto, dove si concentrano questa mattina, con un clima meno umido di quello di ieri sera, le ricerche di altri indizi.
La morte della donna sarebbe dovuta a numerose coltellate ma sarà l’autopsia - come avviene in questi casi – a svelare l’ora e la causa precisa del decesso. Sulla vicenda indaga il pubblico ministreo della procura della Repubblica varesina Luca Petrucci.
6/11/2009 Andrea Camurani - Roberto Rotondo redazione@varesenews.it
foto e video qui:
http://www3.varesenews.it/tv/index.php?vid=862
http://www3.varesenews.it/tv/index.php?vid=864
Cocquio Trevisago
“Hanno ammazzato la figlia del Gel”
Nella serata le voci nel quartiere si rincorrevano. La donna era conosciuta in paese
«Ma chi? La signorina? Cos’è successo alla signorina?». La chiamavano “la signorina”: nonostante i suoi 82 anni Carla Molinari era conosciuta così a Sant’Andrea. Un reticolo di vie strette fra un fornaio e la strada che porta a Besozzo. Ci sono una scuola, una biblioteca. Case popolari e ordinate residenze con giardino, che si intervallano tra la via Dante e il vicolo Besozzo.
Carla Molinari, classe 1927 (nella foto), stata a lungo in Francia: la madre veniva da lì. Non si era mai sposata, e questo le valse il nomignolo che in altri tempi si continuava a dare alle donne nubili. Parlava francese, e della Francia, in famiglia, avevano tenuto piccole abitudini anche per la vita di tutti i giorni, come quella di trasformare un bagno nella salle de bain, con sanitari divisi dal resto.
Il padre, invece, era di Cocquio Trevisago. Si chiamava Angelo, lo chiamavano “Il Gel”. Proprio come quello che si mette sui capelli, ma un diminutivo del dialetto. In tanti, nella zona, conoscevano difatti Carla Molinari come “la figlia del Gèl”. I vicini del vicolo per Besozzo, che abitano ai piani alti del vecchio palazzetto, hanno assistito alla scena dei soccorsi dopo essersi affacciati per via delle sirene, suonate attorno alle 21.30 dalle ambulanze e dall’automedica arrivate in pochi minuti da quando è stato dato l’allarme.
In tanti si chiedano cosa sia accaduto: non tanto i particolari che a sera ancora non si conoscono, quanto la possibilità che qualcuno sia riuscito ad entrare nell’abitazione. “Quella casa è inespugnabile” dicono vicini e conoscenti. La donna, dopo aver subito un tentativo di furto anni fa, e per via del fatto che abitava sola, fece mettere delle grate in metallo alle porte e una serie di inferriate alle finestre.
A parte l’enormità dell’accaduto per un paese come Cocquio Trevisago, nella zona non si segnalano fatti eclatanti: furti nelle abitazioni come avviene un po’ dappertutto. Buona convivenza con immigrati soprattutto dal Marocco, che lavorano nelle tante aziende a conduzione famigliare che ci sono nei paraggi. Ciò che è accaduto è tutto ancora da chiarire: la “figlia del gel” era una persona distinta che conduceva una vita solitaria e autosufficiente.
Andava a fare la spesa e parlava coi vicini: una persona normale che ha fatto una fine che nessuno, tra le stradine del paese, ha mai immaginato potesse accadere alla vicina di casa.
6/11/2009 Andrea Camuraniandrea.camurani@varesenews.it
Cocquio Trevisago
Il questore: “Omicidio particolare, abbiamo delle idee”
Sopralluogo questa mattina di Marcello Cardona. In arrivo personale da Roma del Servizio centrale operativo
«Un omicidio dai tratti particolari su cui non si può dire molto, ma sul quale abbiamo già delle idee». E’ arrivato attorno alle 10.30 di oggi nella villetta di via Dante, Marcello Cardona questore di Varese, dopo l’omicidio dell’anziana Carla Molinari.
La donna è stata trovata ieri sera sgozzata e con le mani tagliate nella sua abitazione di Cocquio Trevisago. Cardona (nella foto in basso, il primo da sinistra) conferma l’efferatezza dell’omicidio e chiede tempo per gli investigatori, che stanno lavorando da questa notte per ricostruire quanto accaduto. Si passa al setaccio il giardino per trovare particolari importanti e indizi su quanto accaduto prima e dopo l’omicidio.
«Abbiamo delle idee che stiamo verificando – ha detto Cardona dopo l’arrivo alla villetta. E’ un omicidio sul quale, tuttavia, ancora non si può dire molto».
La casa è stata raggiunta dopo le 9.30 da diversi agenti di polizia e dai carabinieri, oltre che dagli investigatori della polizia locale del Verbano, che nella serata di ieri hanno lavorato fianco a fianco con polizia – che sta gestendo le indagini con la squadra mobile – e carabinieri.
E’ tornata la scientifica e lo stesso questore ha annunciato l’arrivo da Roma di personale del Servizio Centrale Operativo, lo Sco. Attorno alle 11 sul posto è arrivato anche il procuratore della Repubblica Maurizio Grigo.
Assassinata in casa con le mani mozzate
Il fatto nella frazione Sant’Andrea, verso sera. La donna non rispondeva al telefono. Casa a soqquadro
Carla Molinari, di 82 anni, è stata trovata uccisa nella sua casa di via Dante Alighieri a Cocquio Tervisago nella serata di giovedì 5 novembre. Era a terra, in una stanza della sua villetta su di un piano. Chi ha visto l’interno dell’abitazione parla di una gran confusione nelle stanze, di cassetti aperti e disordine.
Ma ciò che nessuno si immaginava, tra i vicini che attorno alle 22 incominciavano ad affollare il cancello del civico 23, era un particolare raccapricciante: entrambe le mani della donna erano state mozzate. La causa del decesso potrebbe essere ricondotta all’uso di un’arma da taglio, con ferite su altre parti del corpo. Ancora poco trapela sull’arma e sull’ora esatta dell’omicidio. E soprattutto sul perché di un atto del genere: difficile pensare ad una rapina finita male. La donna prima della pensione faceva la tipografa a Varese e da anni viveva sola, da quando il padre era morto lasciandola nella casa con soggiorno, cucina, due camere da letto e bagni alla francese.
Carla Molinari era ben voluta dai vicini; vista l’età, le facevano compagnia e si prendevano cura di lei: una telefonata, un’occhiata alle tapparelle e alle luci accese a ore inconsuete. Proprio come è andata nella serata di giovedì. Una cugina di secondo grado, di Gavirate, ha chiamato al telefono l’anziana, che però non ha risposto: strano, visto che è l’ora di cena.
Una vicina, avvisata, si accorge che ci sono luci accese e le imposte abbassate male. Chiavi alla mano, le due donne e un giovane (il figlio della cugina) aprono il cancello che dà sul viale e che separa per una decina di metri la strada dall’ingresso dell’abitazione. Poi la sorpresa: un portoncino di sicurezza aperto, la casa per aria: qui il racconto dei testimoni si ferma, perché per paura chiamano il 118. I sanitari si rendono conto subito della gravità e avvertono la polizia che arriva sul posto attorno alle 21.30. Poi un via vai di sirene e lampeggianti: arrivano i carabinieri e la polizia locale. La casa ha una sola entrata; un ampio fondo a prato la circonda: nessun ingresso sul retro. Poche le telecamere in zona: siamo a Sant’Andrea, a 300 metri dalla stazione delle Nord e dal centro commerciale, lungo la strada che porta a Besozzo: zona tranquilla. Carabinieri e polizia, che sta conducendo le indagini con la squadra mobile di Varese, cercano indizi. Hanno ispezionato il giardino. Con le pile passato palmo a palmo i vialetti di ghiaia. Perfino i bidoni dell’immondizia sono stati aperti. Coi berretti coperti dai cappucci gli agenti lavorano fino a notte fonda sotto una pioggia insistente in un’umida, freddissima e tetra serata che nasconde nell’oscurità un brutto mistero tutto da svelare.
6/11/2009 Andrea Camuraniandrea.camurani@varesenews.it
Galleria fotografica qui:
http://www3.varesenews.it/gallerie/index.php?id=5205
http://www3.varesenews.it/gallerie/index.php?id=5206
Cocquio Trevisago
Il dilemma degli investigatori: «Perchè tanta ferocia?»
La polizia ha raccolto tutti i racconti dei testimoni, interrogati nella notte accanto alla scena del delitto di via Dante Alighieri
«Non aveva ancora fatto testamento, ne avevamo parlato qualche mese fa perchè lei non ha eredi diretti, in fondo stava bene di salute e non aveva idea che potesse succederle qualcosa». Emma Brunella, è la vicina di casa che, insieme alla signora Eva Paretti, cugina della vittima, ieri sera intorno alle 22 ha chiamato il 118. E' stata interrogata a lungo nella notte, perchè è la donna che aveva le chiavi della casa di Carla Molinari, assassinata a coltellate ieri sera. «Le facevo compagnia, la aiutavo a fare la spesa e anche stamattina ci siamo viste tra le 10 alle 11, mi diceva che avrebbe voluto raccogliere le foglie del giardino e dare una pulita».
Sono gli ultimi episodi di vita quotidiana di Carla, una donna sola ma in buona salute, con delle amicizie selezionate ma socievole, senza particolari motivi di astio con persone o famiglie del posto: «Anzi, era distinta e si faceva volere bene, era abitudinaria, e chiudeva sempre la persiana dopo le 18, è per questo che vedendo la finestra ancora aperta e con la luce accesa, mi sono insospettita. Alle otto meno un quarto mi ha chiamato la sua amica del cuore, una donna di 80 anni a cui telefona tutti i giorni, e mi ha chiesto di andare a vedere se era successo qaulcosa perchè non rispondeva al telefono. Ma quando sono arrivata sull'uscio, e ho visto che la porta non era chiusa chiave, e io la Eva, sua cugina, ci siamo spaventate, il figlio della signora, che era con noi, ha fatto il giro della casa. E' andato sul retro e dalla finestra ha visto che la Carla era stesa a terra».
Le indagini si badano principalmente sui rilievi della scientifica, in una scena del delitto particolarmente cruenta e che ha lasciato sgomenti gli stessi investigatori, con particolari raccapriccianti. Nei giorni scorsi nessuno aveva avvicinato la donna o almeno non aveva fatto parola con nessuno di preoccupazioni. Non aveva figli, non si era sposata: «Possedeva la villetta di via Dante a Cocquio, il piccolo prato acacnto alla casa e alcuni boschi in montagna» dice chi la conosceva bene. La casa è però grande e il giardino male illuminato, una donna sola di quella età potrebbe essere stata un facile obbietivo per una rapina fatta da gente senza scrupoli. Al momento, però, non si esclude anche dell'altro, e nel groviglio di domande che si fanno gli inquirenti si fa strada persino l'ipotesi di una macabra messa in scena pur sottolineando che si tratta di supposizioni davvero premature.
La polizia scientifica ha lavorato nella notte e ispezionato tutta la casa e il giardino. I testimoni sono stati ascoltati subito, alcuni persino in un furgoncino della polizia locale davanti al cancello della villetta, dove gli ispettori hanno verbalizzato in serata le dichiarazioni, andando anche a reperire un pensionato che abitualmente tagliava il giardino accanto alla casa. La squadra mobile ha cercato di avere informazioni a caldo su possibili passaggi sospetti di persone nei giorni scorsi che potrebberro avere tenuto d'occhio la donna.
6/11/2009 Roberto Rotondo
Re: News Varese e provincia
Ladri scatenati a Comabbio
Nel mirino gli appartamenti
COMABBIO Ladri scatenati a Comabbio. Nel mirino dei “topi” d’appartamento sono finite tre famiglie di via Lucio Fontana. Nella notte a cavallo tra lunedì e martedì la banda ha svaligiato un paio di abitazioni, scappando a bordo di un’autovettura di proprietà di una terza famiglia. E’ accaduto tutto in pochi minuti mentre gli occupanti della casa dormivano.
Nessuno si è accorto di nulla, neppure qualche passante che magari in quel momento si è ritrovato a transitare per la zona. Così, senza essere disturbati, i ladri, dopo aver forzato gli ingressi delle abitazioni, si sono spinti all’interno in caccia di denaro facile. Ieri mattina nei bar non si parlava d’altro e non poteva essere diversamente considerata la dimensione di paese di Comabbio. «Ne abbiamo le scatole piene - dice un cliente del bar - siamo davvero stanchi di dover fare i conti con situazioni di questo tipo. L’anno scorso di questi tempi sono state svaligiate sei-sette case in un colpo solo. Ora i ladri sono tornati».
I cittadini hanno lanciato un messaggio per nulla tranquillizzante: «I ladri – dicono – devono sapere che qui si dorme con la doppietta sotto il letto. Se sbagliano casa rischiano eccome». Fatto sta, però, che l’altra notte hanno fatto tappa in alcune case, mettendo a soqquadro qualunque cosa pur di trafugare oggetti che potessero avere minimamente valore. E così, incuranti della presenza dei proprietari di casa, si sono aggirati tra i locali cercando contanti. Dopo essere entrati nella prima abitazione, dalla quale hanno rubato banconote per quasi 1500 euro, si sono poi spostati nella casa di fianco. In questo caso, però, il bottino è stato meno ricco e non dovrebbe oltrepassare la misura di 150 euro, anche se una quantificazione precisa non è stata ancora effettuata. Secondo un primo inventario, però, mancano all’appello anche alcune medagliette conquistate dal proprietario in alcune competizioni per le bocce. I cimeli hanno attirato l’attenzione degli intrusi che senza pensarci due volte se ne sono impadroniti. Così in pochi istanti hanno abbandonato le due abitazioni dirigendosi verso un’automobile parcheggiata all’esterno della casa. Dopo aver forzato la portiera sono saliti a bordo allontanandosi da Comabbio. Sugli episodi indagano i carabinieri, che hanno fatto scattare la caccia ai responsabili incrementando i controlli sul territorio.
Re: News Varese e provincia
Gavirate
Recuperato l'elicottero caduto nel lago
È emerso intorno alle 16 dalle acque del lido di Gavirate. Otto ore di lavoro per Vigili del fuoco, sommozzatori, Croce rossa e Carabinieri
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Alla fine ce l'hanno fatta. Dopo una intera giornata di lavoro, è stato recuperato l'elicottero di Marcello Gabana, l'imprenditore morto nelle acque del lago di Varese con il suo pilota nel pomeriggio di sabato 14 novembre. Dodici soccorritori delle compagnie di Milano e di Varese, al lavoro fin dal mattino, hanno utilizzato il metodo dei palloni gonfiabili agganciati al relitto per poterlo trasportare a riva, mentre la Croce Rossa e i Carabinieri di Gavirate erano di supporto alle operazioni.
Prima delle 13, i sommozzatori sono riusciti ad agganciare i palloni - che riescono a sostenere circa 300 chili l'uno - all'elicottero, che è sprofondato in un punto dove il fondale è di tredici metri: la manovra seguente è stata però molto delicata, per non compromettere la struttura del velivolo. Il relitto ha toccato terra intorno alle 16 sul lido di Gavirate, proprio di fronte alla canottieri: ad attenderlo il perito dell'Agenzia Nazionale Sicurezza Volo, arrivato da Roma per i rilievi.
Ora però la carcassa dell'elicottero è sotto sequestro, a disposizione dell'Autorità giudiziaria, sotto tutela dei Carabinieri di Gavirate, competenti per territorio: pressochè integro a parte la coda spezzata, è stato caricato su un camion dei Vigili del fuoco con destinazione Soccorso Aci di Varano Borghi, dove vanno tutti i veicoli sequestrati dai Carabinieri della zona
Elicottero precipita nel lago, morti due uomini
I morti sono Marcello Gabana, storico presidente della squadra di pallavolo di Montichiari e Simone Detomi, elicotterista di Padova.
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Tragedia sul lago di Varese. Un elicottero a cinque posti di marca Ecureil è precipitato alle 12.45 e si è inabissato in acqua. A bordo due uomini, entrambi deceduti sul colpo e recuperati dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco: sono Marcello Gabana (nella foto), nato nel 1944, residente a Calcinato, imprenditore in vari settori molto noto nel Bresciano e storico presidente della squadra di pallavolo di Montichiari; e Simone Detomi, elicotterista di Montagnana (Padova), nato nel 1972. Sul posto carabinieri, polizia di stato, uomini del 118. L’elicottero, di proprietà della ditta di Gabana, stando alle prime notizie diffuse dagli uomini delle forze dell’ordine, è decollato da Brescia, ha fatto scalo in mattinata a Verbania ed è ripartito alla volta di Montichiari dove avrebbe dovuto atterrare. Sul lago però il velivolo ha avuto un problema, il pilota ha perso il controllo e c’è stato lo schianto. I pezzi del mezzo sono sparsi sulla superficie tra Gavirate e la seconda punta di Voltorre, dove è avvenuto l’incidente. Non è ancora chiaro cosa possa aver provocato la caduta dell'elicottero. I due uomini sono morti per annegamento: sul loro corpo non ci sono infatti tracce di ferite.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo in queste ore ha aperto un'inchiesta tecnica di sua competenza per accertare le cause dell'incidente. In serata è stato individuato l'elicottero a circa duecento metri dalla riva e sarà recuperato domani mattina dai sommozzatori dei Vigili del fuoco di Milano. La cabina del velivolo è rimasta intatta, con il portellone sinistro aperto.
Varese
"Ho visto l'elicottero precipitare"
Vittoria Stella Sangiorgio abita in riva al lago a Voltorre: ha assistito in diretta alla tragedia. A riva tanta gente ha visto e sentito il botto e l'elicottero che precipitava
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«Erano circa le 12.45, ho sentito un forte rumore e poi ho visto l’elicottero che cadeva nel lago». Il racconto è di Vittoria Stella Sangiorgio, signora che abita a Voltorre a pochi passi dal lago: ha assistito in diretta alla tragedia di questa mattina: «Ho visto il velivolo nella nebbia – racconta la signora Sangiorgio -. Prima si è abbassato a dieci metri sull’acqua, poi ha cominciato a girare su sé stesso ed infine si è schiantato sull’acqua e si è inabissato. Ho sentito il botto e le urla di qualcuno che chiedeva aiuto, poi più nulla». Marcello Gabana e Simone Detomi sono morti sul colpo e i loro cadaveri sono stati recuperati dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco all’altezza della seconda punta di Voltorre. In tanti hanno sentito il rumore e visto l’elicottero che perdeva quota, prima dello schianto fatale ai due uomini: «Passeggiavo in riva al lago – racconta un attempato ciclista al lido di Gavirate -. Ho visto l’elicottero grigio che si abbassava di colpo, poi il botto tremendo: c’era tanto fumo. Non so cosa possa essere successo. So solo che quando l'ho visto in acqua che si dimenva mi si è stretto il cuore perchè non potevo fare nulla. Poi è andato sotto». A riva anche chi con gli elicotteri vola abitualmente; un rapido controllo al telefono e il sospiro di sollievo una volta scoperto che non si tratta di un collega della zona: «Con questa nebbia da qui nessuno si è alzato – spiega un esperto -. Mi dispiace per il collega che ha perso la vita».
Monza
"L'ultimo sorriso del presidente"
Il mondo della pallavolo è in lutto per la morte di Marcello Gabana, presidente della Acqua Paradiso Monza e del suo pilota Simone Detomi
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Commenti
«Non ci sono parole in questi casi, se non le condoglianze alla famiglia – ha detto a caldo il capitano della squadra Acqua Paradiso Monza, Marco Molteni – Ieri era accaduta una cosa che succedeva di rado: il Presidente ci era venuti a salutare mentre salivamo su pullman, ci aveva dato il suo in bocca al lupo e ci aveva raccomandato di portare a casa dei punti. Il suo sorriso è l’ultima cosa che ho in mente».
Tutta la pallavolo è in lutto per la morte avvenuta in un incidente aereo oggi: Marcello Gabana, Presidente della Acqua Paradiso Monza, e il suo pilota Simone Detomi, sono deceduti nello schianto del loro elicottero in volo da Verbania a Calcinato. Il velivolo è caduto nelle acque del Lago di Varese.
La tragica notizia è arrivata sul campo di Macerata alle 15.20, mentre le squadre erano già in campo per il riscaldamento della partita tra Lube Banca Marche e l’Acqua Paradiso, anticipo televisivo che si sarebbe dovuto giocare alle 16.00.
La Lega Pallavolo Serie A ha immediatamente sospeso la gara, rinviata a data da destinarsi, mentre i dirigenti della società e l’allenatore Mauro Berruto informavano i giocatori del lutto.
Marcello Gabana, industriale bresciano nato a Calcinato l’11 giugno 1944, lascia la moglie Daniela Grandi e tre figlie, Giulia, Claudia e Sofia. Guidava la società arancio-blu dal 2002, dopo avere sponsorizzato per anni il club, che proprio quest’anno si era trasferito dalla storica sede di Montichiari a Monza.
La Lega Pallavolo Serie A, insieme alla Federazione Pallavolo e a tutta la pallavolo, si stringe intorno alla famiglia Gabana e alla società, nonché alla famiglia del pilota Detomi, che lascia moglie e due figli.
L’imprenditore bresciano era da sempre impegnato nello sviluppo economico-produttivo del territorio della provincia di Brescia. Un imprenditore illuminato che aveva dato vita, in 40 anni, alla nascita di importanti attività economiche sul territorio, ramificate in diversi settori produttivi: cave-edili e cementi, settore immobiliare, ecologia e ambiente, agro-alimentare e non ultima la Gabeca Pallavolo.
Negli ultimi anni, il suo interesse si era indirizzato non solo sul massimo campionato, ma si era intensificato nel diffondere i sani principi della cultura sportiva ai giovani investendo risorse ed energie per la creazione di un settore giovanile di importanza nazionale.
«L’ultima cosa a cui pensiamo adesso è la pallavolo – ha commentato l’allenatore della squadra, Mauro Berruto - e la partita che dovevamo giocare. Ci stringiamo al dolore della famiglia e dei suoi cari. Dopo la notizia nel nostro spogliatoio è sceso il gelo: gelo che c’è e ci sarà per molto tempo».
Re: News Varese e provincia
Non si vedono le immagini!
Prova a caricarle su TinyPic! Per i video, si accettano formati Daily Motion e YouTube...
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Re: News Varese e provincia
IL VARESE IN TESTA CON LA CREMONESE IN C1:
C'E' PROFUMO DI B!
C'E' PROFUMO DI B!
Il Varese sale sull'ottovolante
Varese-Foligno 2-0. Due splendidi gol di Osuji e Momenté danno ai biancorossi l'ottavo successo su altrettante gare casalinghe. Moreau chiude la gara parando un rigore. Camisa e compagni affiancano la Cremonese al secondo posto
VARESE,
Al "Franco Ossola" un eurogol per tempo regalano al Varese un biglietto per l’ottovolante. Tante sono infatti le
vittorie consecutive della squadra di Sannino che si mantiene incollata alla vetta e affianca la Cremonese al secondo posto alla vigilia del confronto diretto tra i grigiorossi e il Novara, avanti due punti. Due a zero, ma sono tre le prime firme per questo successo: Willy Osuji e Matteo Momenté sono stati gli autori delle due splendide reti da fuori area ma la festa è passata anche dalle mani di Mathieu Moreau, lesto a parare un rigore a pochi minuti dalla fine. Insomma, i biancorossi, avvantaggiati il giusto dall’espulsione della punta ospite Turchi, vincono su tutta la linea: palleggio sopraffino, meccanismi senza sbavature, diverse occasioni da rete (bravo il portiere ospite) e un ruolino di marcia tra le mura amiche che non ha eguali nei primi tre campionati nazionali. Un piacere da veder giocare per i 1.500 spettatori che continuano a essere pochi per quel che si vede in campo ma che stanno ricevendo in premio una squadra da coccolare. Nessuno, intanto, crede più al conto alla rovescia verso la salvezza. Anzi, la lettera “B” comincia a essere pronunciata e talvolta urlata dalle tribune. Troppo presto, anche perché le avversarie fanno paura; sognare però non costa niente e farlo dopo l’ottava perla casalinga è quasi doveroso.
CALCIO D’INIZIO – Sannino si accomoda in tribuna dopo aver ridisegnato la squadra, sempre con il 4-4-2, viste le numerose assenze. La fascia destra è di Camisa, Gentili gioca al centro della difesa, Dos Santos sulla mediana con Osuji. Ospiti con tre punte, nonostante l’impegno esterno: al centro c’è Turchi affiancato da Da Dalt e Cavagna. Tra i pali il giovanissimo Rossini, 19 anni.
IL PRIMO TEMPO – Dieci minuti di studio sono rotti solo da un cartellino giallo a Turchi, per un fallaccio su Camisa. La prima palla buona però si trasforma nel gol del vantaggio per il Varese: Osuji riceve da Del Sante sui 25 metri, si ritaglia uno spazio e fa partire un gran destro che si insacca all’incrocio. Masnago esplode per la prodezza del “Gattuso nero” che festeggia con una tripla capriola alla Oba Martins (foto Guariglia). E i biancorossi potrebbero pure raddoppiare intorno al 20’ quando, sugli sviluppi di un corner, Bernardini riesce in qualche modo a girare verso la porta: Guastalvino è appostato sul palo e respinge di testa. Turchi completa la sua giornata al 28’: riceva un pallone in area, si getta per terra ma non inganna l’arbitro che estrae il secondo giallo e lo manda fuori.
Poco dopo la mezz’ora nuova incursione del Varese: Ebagua inventa un velo geniale che innesca Tripoli. L’ala sguscia e colpisce, ma è bravissimo Rossini a salvare in uscita a valanga. Il Foligno si salva anche con Gregari su un insidioso traversone di Camisa che legittima la superiorità del Varese in questo primo tempo.Gli ospiti si vedono al 36’ con un tiraccio di Cavagna deviato da una gamba di Camisa e pallone che si spegne in corner: sugli sviluppi è Osuji di testa a sventare la minaccia.
Chi spreca è Del Sante: innescato al 41’ da un gran cross del capitano nato da un’azione corale, il centravanti mette alto di testa da posizione ottima.
LA RIPRESA – Giampietro Zecchin, buona la sua prova, apre la seconda frazione con una pennellata morbida da fuori area che costringe Rossini al colpo di reni. Bettinelli perde Tripoli per un guaio muscolare e inserisce il rientrante Gambadori.
Al 18’ ci prova il solito Cavagna ma il suo piatto sugli sviluppi di una punizione si perde a lato. I “falchetti” sono comunque più intraprendenti davanti a un Varese che pare piuttosto assopito. Momenté dà il cambio a Dos Santos alzando la squadra e pure Fusi sostituisce i due attaccanti. Tra i due mister ha ragione Bettinelli: passano cinque minuti Momentè si trova un pallone al limite dell’area e lo scaraventa all’improvviso sotto la traversa con il destro. Un altro eurogol che ha come conseguenza il grido “Serie B” da entrambe le tribune del Franco Ossola.
Al Foligno saltano i nervi, l’arbitro caccia Guastalvino per un fallaccio inutile su Momenté e pure un dirigente che protesta dalla panchina; ci pensano Rossi e il portiere Rossini a salvare su Zecchin e Osuji.
Prima del fischio finale c’è tempo per l’ultima emozione: l’arbitro concede un rigore per fallo su Giacomelli, calcia lo stesso giocatore ma Moreau è superlativo (foto) e devia in angolo. Finisce poco dopo, con tutti i biancorossi che si fanno abbracciare idealmente da uno stadio sempre più conquistato da questi ragazzi.
Varese – Foligno 2-0 (1-0)
Marcatori: Osuji (V) al 14’ pt, Momenté al 26’ st
Varese: Moreau; Camisa, Gentili, Bernardini, Armenise; Tripoli (Gambadori dal 12’ st), Osuji, Dos Santos (Momenté dal 20’ st), Zecchin; Ebagua (Palazzo dal 45’ st), Del Sante. All. Sannino. A disp.: Grandclement, Benvenga, Radi, Cavalieri.
Foligno: Rossini; Pencelli, Gregori, Guastalvino, Lipsi; Sciaudone, Borgese, Castellazzi (Rossi dal 31’ st); Da Dalt (Giacomelli dal 20’ st), Turchi, Cavagna (Calderini dal 20’ st). All. Fusi. A disp.: Tomassini, Nori, Gallozzi, Virdis.
Arbitro: Di Ciommo di Venosa (Liturco e Tegoni).
Note. Giornata nuvolosa e abbastanza fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Bernardini, Del Sante, Osuji. Espulsi: Turchi per doppia ammonizione, Guastalvino per gioco violento. Calci d’angolo: 6-3. Spettatori: 1.491. Incasso: 9596,74 euro.
22/11/2009 Damiano Franzetti
Re: News Varese e provincia
La StampaL’imbianchino accusato del delitto
sparse varie sigarette per depistare
VARESE
Spunta una supertestimone nelle indagini che ieri hanno portato al fermo di Pippo Piccolomo, l’imbianchino 58enne di Ispra accusato d’essere il carnefice di Carla Molinari a Coquio Trevisago nel varesotto.
Stando alle indiscrezioni di queste ore, una donna mentre si trovava in un bar, sentendo al Tg il dettaglio dei mozziconi lasciati qua e là nella villetta degli orrori, s’è ricordata d’averlo visto proprio qualche ora prima del delitto trafficare con un posacenere. Colta da un tremendo dubbio è andata a raccontare il dettaglio agli uomini della Squadra Mobile diretta da Sebastiano Bartolotta. Cominciò così un attento monitoraggio nei suoi confronti fino a raccogliere quegli elementi «inequivocabili» che, secondo gli investigatori, lo inchioderebbero alle sue responsabilità.
Portato ieri sera, poco dopo le 19.25 nel carcere dei Miogni di Varese, si attende ora l’udienza di convalida del fermo e l’interrogatorio di garanzia. La svolta decisiva è arrivata ieri notte quando l’uomo è stato portato in Questura ed è stato chiamato un avvocato d’ufficio. Attorno alla mezzanotte era già iscritto sul registro degli indagati. Non pare che finora abbia fatto ammissioni, nè si conosce cosa sia stato trovato nella sua abitazione già perquisita ieri notte.
sparse varie sigarette per depistare
VARESE
Spunta una supertestimone nelle indagini che ieri hanno portato al fermo di Pippo Piccolomo, l’imbianchino 58enne di Ispra accusato d’essere il carnefice di Carla Molinari a Coquio Trevisago nel varesotto.
Stando alle indiscrezioni di queste ore, una donna mentre si trovava in un bar, sentendo al Tg il dettaglio dei mozziconi lasciati qua e là nella villetta degli orrori, s’è ricordata d’averlo visto proprio qualche ora prima del delitto trafficare con un posacenere. Colta da un tremendo dubbio è andata a raccontare il dettaglio agli uomini della Squadra Mobile diretta da Sebastiano Bartolotta. Cominciò così un attento monitoraggio nei suoi confronti fino a raccogliere quegli elementi «inequivocabili» che, secondo gli investigatori, lo inchioderebbero alle sue responsabilità.
Portato ieri sera, poco dopo le 19.25 nel carcere dei Miogni di Varese, si attende ora l’udienza di convalida del fermo e l’interrogatorio di garanzia. La svolta decisiva è arrivata ieri notte quando l’uomo è stato portato in Questura ed è stato chiamato un avvocato d’ufficio. Attorno alla mezzanotte era già iscritto sul registro degli indagati. Non pare che finora abbia fatto ammissioni, nè si conosce cosa sia stato trovato nella sua abitazione già perquisita ieri notte.
Re: News Varese e provincia
Fonte: ANSA
Un uomo di 68 anni, Angelo Canavesi, è stato ucciso in una sparatoria davanti al suo distributore di benzina a Gorla Minore, nel Varesotto. Secondo le prime ricostruzioni sembra trattarsi di una rapina, ma la dinamica è ancora da chiarire.
A sparare sarebbe stata una persona sola, armata di una pistola automatica, che si è avvicinata al titolare del distributore mentre prelevava l'incasso del fine settimana nel gabbiotto. Forse la vittima ha tentato di reagire ed è stata freddata con alcuni colpi all'addome. L'aggressore non ha portato via l'incasso, che ammonterebbe ad un migliaio di euro, ed è fuggito con l'auto del titolare. Il padre di Angelo Canavesi, Severino, è stato un campione di ciclocross negli anni '40. Sul posto non ci sono telecamere di videosorveglianza. I carabinieri hanno allestito posti di blocco in tutta la zona e sono in corso perquisizioni e controlli fra i pregiudicati. La vittima lascia la moglie e un figlio.
A dare l'allarme è stato proprio il figlio del benzinaio. L'uomo, come tutte le mattine, stava andando al distributore di benzina, dove lavorava insieme al padre, quando avrebbe visto il rapinatore che si allontanava sulla Ford Fiesta Rossa del padre. Dopo pochi minuti ha scoperto il corpo del padre, a terra nel gabbiotto in una pozza di sangue. I due colpi di pistola, esplosi dal rapinatore a distanza ravvicinata dopo che il benzinaio avrebbe forse cercato di reagire, sono stati fatali. Avrebbero assistito alla rapina anche altre persone e i carabinieri stanno cercando, grazie alle testimonianze, di tracciare un identikit dell'aggressore.
Angelo Canavesi era "una persona molto conosciuta in paese, e proveniva da una famiglia di ciclisti". Descrivono così la vittima amici e clienti che ogni giorno si fermavano a fare rifornimento al suo distributore. "Amava lo sport e la montagna, non aveva mai avuto problemi con nessuno", ha detto Ottavio P., uno degli amici. "In gioventù era stato un ciclista di buon livello e aveva vinto alcuni importanti trofei - ha continuato -. Poi ha rilevato il distributore che gestiva ormai da molti anni". Il padre Severino era stato un campione di ciclismo negli anni Quaranta, il fratello è presidente di una associazione di corridori di Gorla Maggiore. Avrebbe assistito all'omicidio una donna che transitava in quel momento in auto, assieme al figlio, e i carabinieri stanno ascoltando la sua testimonianza.
"Mio fratello era una persona stimatissima, tutta la famiglia è rimasta sconvolta dopo quello che è successo", ha detto, in lacrime, Enrico Canavesi, fratello del benzinaio.
Il paese è ancora sotto choc, e gli amici descrivono Angelo Canavesi come "una persona stupenda, che amava il suo lavoro". E' terminato, nel frattempo, il sopralluogo dei carabinieri e della polizia scientifica nell'area del distributore di benzina, e sono in corso le ricerche su tutto il territorio, anche con elicotteri.
Le forze dell'ordine non hanno confermato alcune voci secondo le quali la Ford Fiesta rossa del benzinaio, usata dal rapinatore per fuggire, sarebbe già stata ritrovata nei pressi dell'autostrada Milano-Laghi.
Un uomo di 68 anni, Angelo Canavesi, è stato ucciso in una sparatoria davanti al suo distributore di benzina a Gorla Minore, nel Varesotto. Secondo le prime ricostruzioni sembra trattarsi di una rapina, ma la dinamica è ancora da chiarire.
A sparare sarebbe stata una persona sola, armata di una pistola automatica, che si è avvicinata al titolare del distributore mentre prelevava l'incasso del fine settimana nel gabbiotto. Forse la vittima ha tentato di reagire ed è stata freddata con alcuni colpi all'addome. L'aggressore non ha portato via l'incasso, che ammonterebbe ad un migliaio di euro, ed è fuggito con l'auto del titolare. Il padre di Angelo Canavesi, Severino, è stato un campione di ciclocross negli anni '40. Sul posto non ci sono telecamere di videosorveglianza. I carabinieri hanno allestito posti di blocco in tutta la zona e sono in corso perquisizioni e controlli fra i pregiudicati. La vittima lascia la moglie e un figlio.
A dare l'allarme è stato proprio il figlio del benzinaio. L'uomo, come tutte le mattine, stava andando al distributore di benzina, dove lavorava insieme al padre, quando avrebbe visto il rapinatore che si allontanava sulla Ford Fiesta Rossa del padre. Dopo pochi minuti ha scoperto il corpo del padre, a terra nel gabbiotto in una pozza di sangue. I due colpi di pistola, esplosi dal rapinatore a distanza ravvicinata dopo che il benzinaio avrebbe forse cercato di reagire, sono stati fatali. Avrebbero assistito alla rapina anche altre persone e i carabinieri stanno cercando, grazie alle testimonianze, di tracciare un identikit dell'aggressore.
Angelo Canavesi era "una persona molto conosciuta in paese, e proveniva da una famiglia di ciclisti". Descrivono così la vittima amici e clienti che ogni giorno si fermavano a fare rifornimento al suo distributore. "Amava lo sport e la montagna, non aveva mai avuto problemi con nessuno", ha detto Ottavio P., uno degli amici. "In gioventù era stato un ciclista di buon livello e aveva vinto alcuni importanti trofei - ha continuato -. Poi ha rilevato il distributore che gestiva ormai da molti anni". Il padre Severino era stato un campione di ciclismo negli anni Quaranta, il fratello è presidente di una associazione di corridori di Gorla Maggiore. Avrebbe assistito all'omicidio una donna che transitava in quel momento in auto, assieme al figlio, e i carabinieri stanno ascoltando la sua testimonianza.
"Mio fratello era una persona stimatissima, tutta la famiglia è rimasta sconvolta dopo quello che è successo", ha detto, in lacrime, Enrico Canavesi, fratello del benzinaio.
Il paese è ancora sotto choc, e gli amici descrivono Angelo Canavesi come "una persona stupenda, che amava il suo lavoro". E' terminato, nel frattempo, il sopralluogo dei carabinieri e della polizia scientifica nell'area del distributore di benzina, e sono in corso le ricerche su tutto il territorio, anche con elicotteri.
Le forze dell'ordine non hanno confermato alcune voci secondo le quali la Ford Fiesta rossa del benzinaio, usata dal rapinatore per fuggire, sarebbe già stata ritrovata nei pressi dell'autostrada Milano-Laghi.
Re: News Varese e provincia
Già nel Bustese si è svolta la vicenda! Comunque mi pare sia successa ieri questa cosa!
Re: News Varese e provincia
news culturali 09/04/2010:
Saronno
Tutto esaurito per il Teo Teocoli Show
Lo spettacolo è in programma sabato sera al "Giuditta-Pasta": biglietti esauriti già da diversi giorni
Tutto esaurito per lo spettacolo di Teo Teocoli. L’appuntamento è in programma sabato 10 aprile 2010 alle ore 21.00 al teatro "Giuditta- Pasta" di Saronno. Il suo one man show “La compagnia dei giovani” sta avendo un clamoroso successo: al teatro Sistina di Roma ha fatto registrare ben 13.000 presenze.
I posti per l’unica data saronnese sono tutti esauriti da tempo, anche le poche poltrone lasciate vuote all’ultimo momento, sono andate subito a ruba. Teo Teocoli, classe 1945, è considerato uno dei migliori comici italiani. Nel corso di una lunghissima carriera ha collaborato con decine di personaggi in moltissime trasmissioni televisive: Massimo Boldi, Cochi e Renato, Adriano Cementano, Fabio Fazio, Gerry Scotti, Gene Gnocchi… Negli ultimi anni si è dedicato con costanza al teatro, portando in tournèe spettacoli che alternano imitazioni, battute e ricordi.
Gli show di Teocoli sono un viaggio nel cabaret di qualità, in quello degli anni d'oro del Derby (storico locale milanese che lanciò i più noti comici italiani). I racconti esilaranti di Teo, interrotti puntualmente dalle risate del pubblico, sono un impagabile esempio di memoria collettiva da salvaguardare. Una serata unica e travolgente, da non perdere.
9/04/2010 redazione@varesenews.it
Re: News Varese e provincia
Riprendono le notizie dalla provincia....
www.varesenews.it
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Marketing:
Varese
Il viaggio lunare? Lo vendono al discount
E' la proposta pubblicitaria di una catena di supermercati che ha negozi anche a Varese. 8.999 euro a persona per una missione di volo in gravità lunare
Una missione di volo in gravità lunare a 8.999 euro a persona. Lo propone un discount sull'ultima pagina di un quotidiano locale. Sì esatto: un discount che, come altri supermercati da qualche mese a questa parte, offre ai propri clienti mete turistiche a prezzi vantaggiosi. Ma se è normale trovare sul depliant una gita di tre giorni in Alto Adige a 89 euro a persona, non è tanto comune vedersi proporre una “missione moon gravity” (nella foto l'immagine della pubblicità pubblicata sul quotidiano).
[img]http://www3.varesenews.it/immagini_articoli/201004/missione_gravity_prima.jpg[\img]
Non è una meta accessibile a chiunque, sia per la destinazione sia per il prezzo. Va detto che abbiamo provato a prenotare il nostro posto sullo shuttle ma è stata una “mission impossibile”: al numero pubblicato sull'ultima pagina non risponde nessuno. Uno specchietto per le allodole quindi? Non lo esclude Stefano Trentini responsabile del marketing e della comunicazione di Tigros: “Non ho idea di quale strategia ci sia dietro in questo caso – spiega Trentini – certo è che puntare su esperienze nuove e inconsuete pare sia il nuovo trend”. E passi per il bungee jumping o per il rafting, ma la missione di volo in gravità lunare va davvero oltre ogni immaginazione. E la meta non è certo a portata di mano dei fruitori di un discount: è abbastanza improbabile che si riempia un sacchetto della spesa di prodotti a buon mercato e poi si vada a casa a telefonare per prenotare un viaggio di quasi 9 mila euro.
“Sì in genere lo scopo è un altro: offrire ai propri clienti un viaggio a buon mercato in un albergo di qualità spiega ancora Trentini-. Nel nostro caso ad esempio abbiamo verificato che gli alberghi selezionati dall' agenzia a cui ci appoggiamo, la Igna's Tour, sono di ottima qualità. Il nostro core business resta il settore alimentare ma poter offrire un servizio in più ai nostri clienti ci soddisfa”. Le prenotazioni si effettuano on line e questo è l'altro aspetto interessante di questo nuovo mercato. "Da quando offriamo viaggi - conclude il responsabile della comunicazione di Tigros - ovvero da settembre 2009, sono decine le persone che ogni mese prenotano attraverso l'agenzia Igna's Tour. Un risultato che riteniamo soddisfacente non in termini di guadagno, il nostro margine è quasi irrisorio e serve a coprire le spese, ma di risposta del cliente che evidentemente approfitta dell'occasione che gli offriamo". Sarebbe interessante sapere quanti andranno in missione lunare. Certo non sarà la casalinga di Voghera.
Re: News Varese e provincia
Prima Pagina:
Attualità:
Varese,Via Gucciardini
Fini agli studenti: "Lottate per conquistare il vostro spazio"
Il presidente della Camera ha risposto alle domande dei ragazzi dell'Insubria. «Il modo in cui si informa è il cuore del giornalismo»
«Diffidate dai politici che dicono largo ai giovani, perché sono quelli che vogliono limitare il vostro spazio. Lo spazio invece prendetevelo, non adeguatevi, difendete le vostre idee anche se questo significa non essere conformisti». Gianfranco Fini, questa mattina all'Università dell'Insubria, l'attenzione l'ha dedicata soprattutto a loro, agli studenti aspiranti giornalisti che con le proprie domande hanno animato la sua lezione su "informazione e politica". Un rapporto che il presidente della Camera conosce molto bene, non solo come esponente di un partito ma anche come giornalista: «Sono professionista da trent'anni e so come funziona questo lavoro. So come la penna e il microfono possano essere come una spada, da usare per difendere un inerme ma anche capace di colpire un inerme senza nemmeno rendersene conto». Fini parla di uguaglianza dei cittadini, di libertà di informazione ma anche della necessità di tutelare le persone più deboli, spesso vittime della "eccessiva spettacolarizzazione massmediale" alla quale a volte la stampa li sottopone. «L'etnicizzazione del reato è una delle cose che odio di più. Non ci capiterà mai di trovare in un titolo "balordo varesino" ma "marocchino" sì. E perché? Il modo in cui si dà la notizia, questo è il cuore del giornalismo. È comunicare, interpretare. Bisogna sempre ricordare questo».
[IMG]http://www3.varesenews.it/immagini_articoli/201004/dsc_8753.jpg[\IMG]
[IMG]http://www3.varesenews.it/immagini_articoli/201004/dsc_8774.jpg[/IMG]
[IMG]http://www3.varesenews.it/immagini_articoli/201004/dsc_8752.jpg[\IMG ]
In cattedra, nella sua veste di docente per un giorno, risponde a tutte le domande dei ragazzi, che sono state piuttosto pungenti: sulle intercettazioni, sul dissenso che lo ha visto protagonista in questi giorni, sulla decisione di Italo Bocchino di dimettersi («è stato dimissionato senza le giuste ragioni») e sulla direzione della "nuova destra" in Italia: «Questo Fini con le sue nuove idee mi piace - dice provocatoriamente un ragazzo -. Ma quando darà una nuova dignità alla destra italiana? Perché non fa davvero un partito suo? E cosa farà quando si dovrà decidere in merito alle intercettazioni?». Su questo il politico del Pdl ha insistito molto: «Il diritto dei cittadini di sapere, il diritto di critica e di cronaca non possono essere considerati sovraordinati rispetto ad altri diritti dei cittadini. Non è un caso che siano state pubblicate sui giornali conversazioni telefoniche di cittadini nemmeno indagati, solo perché vicini ad alcune persone. E il diritto alla riservatezza di quelle persone deve essere tutelato. Chiedo dunque di aspettare e vedere il testo che uscirà dal Senato con tutte le modifiche del caso prima di schierarsi in un modo o nell'altro». Nella sua lezione Fini ha messo al centro il cambiamento: «Il modo di fare questo lavoro è cambiato profondamente e non ho affatto nostalgia dell'informazione politica del passato.
Oggi i nuovi media hanno cambiato completamente il modo di comunicare, hanno stravolto la regola delle cinque "W"». E poi la rete, un altro aspetto, al centro del suo intervento: «Non posso dire se la rete sarà o meno il futuro dell'informazione ma è certo che l'ha rivoluzionata così come in passato ha fatto la televisione. È stata la prima volta che il premio Pulitzer è stato assegnato a una testata giornalistica on line e pensiamo che fino a qualche anno fa molti di noi non sapevano nemmeno cosa fossero le testate on line. La digitalizzazione pone problemi enormi all'editoria tradizionale e innanzi tutto a chi fa il lavoro di giornalista. Ci ha cambiato la vita ed è anche per questo che ho scelto di fare parte di quel comitato internazionale che ipotizza di assegnare il Nobel per la pace a Internet, chiaramente non alla tecnologia ma alle persone che hanno permesso la sua diffusione».
30/04/2010 Maria Carla Cebrelli
Re: News Varese e provincia
Speculazioni:
Ambiente:
Lido della Schiranna, Varese
Lago di Varese: "Che fine ha fatto il battello spazzino?"
L'assessore provinciale alla tutela ambientale risponde ad un lettore preoccupato: da qualche il giorno il lago sembra ancora più sporco.
Come sta il lago di Varese? Questo paziente sempre sull'orlo della malattia irreversibile, è un cuore malato della nostra provincia, al quale i suoi abitanti sono comprensibilmente molto affezionati.
Proprio oggi un nostro lettore, Fabio, ci ha scritto preoccupato per le sorti del lago. In effetti il clima incerto di questi giorni ha provocato un rimestamento delle acque, con emersione di alghe e specie infestanti. La domanda di Fabio è semplice: "Cosa si sta facendo per questo lago? E perché non usiamo i battelli spazzini?".
Niente paura, non ci sono "tagli" all'attività dei battelli spazzini, ma questi ritorneranno in funzione nei prossimi mesi. A chiarirlo è l'Assessore alla Tutela Ambientale Luca Marsico: «È una legge regionale a definire l'entrata in funzione dei battelli spazzini», spiega l'assessore, «Mentre prima la loro attività iniziava intorno a giugno, per quest'anno è stato deciso di avviarli intorno ad agosto... si tratta di una scelta regionale, dovuta probabilmente a una diversa previsione del periodo di maggiore diffusione delle piante infestanti».
Queste piante, per quanto sgradevoli da vedere, non sono l'indice più preciso dello stato di salute del lago. In realtà il lago di Varese non è stato dimenticato, anzi negli ultimi mesi è ancora in corso la sperimentazione con una sostanza innovativa, il phoslock. La sperimentazione non è terminata, ma sembra che i dati siano positivi: «I risultati di questo progetto vengono monitorati dall'Asl, dall'Arpa, dall'Università e dai comuni coinvolti, e per ora sono incoraggianti», prosegue Marsico, «Purtroppo il nubifragio dello scorso luglio ha lesionato i mesocosmi allungando i tempi della sperimentazione, che deve proseguire per un'annualità intera. Dovremo capire gli effetti del phoslock sia per quanto riguarda l'effettiva riduzione del fosforo sia il rispetto del delicato ecosistema del lago».
Insomma, come da molti anni, il lago di Varese è in prognosi riservata. Ma il paziente non è stato dimenticato.
[img]http://www3.varesenews.it/immagini_articoli/200806/lago1.jpg[img\]
30/04/2010 Simone Gambirasiosimone
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