News Varese e provincia
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Re: News Varese e provincia
CURIOSITA'_
Tradate, "guerra" ai maleducati
Ecco il manuale del buon cittadino
TRADATE Indisciplinati e incivili? Fatevi una cultura. A Tradate arriva la “guida del buon cittadino”. La polizia locale della cittadina sta infatti per stampare e diffondere una raccolta illustrata di prescrizioni e norme, tratte dal ricco regolamento di polizia locale di cui è dotato il comune di Tradate. Un documento che verrà stampato sottoforma di opuscolo, per essere distribuito nelle scuole della città. «Abbiamo raccolto alcune delle più importanti regole del vivere civile - spiega l’assessore Giuseppe Bonasso -, quelle che ci siamo accorti vengono infrante più di frequente. Sono spesso semplici regole di buon senso a cui sono corredati riferimenti di legge e relative sanzioni, eventuali decurtazioni di punti e tutto il repertorio di strumenti a disposizione della forza pubblica».
Decine gli esempi che si possono fare. Dall’ormai onnipresente monito ad effettuare una raccolta differenziata impeccabile, all’obbligo di spegnere i motori a barriere abbassate, per arrivare alla regolamentazione dell’uso dei tosaerba. Un modo per ribadire alcuni concetti basilari con toni leggeri e diretti, che si discostino dal linguaggio burocratese dei regolamenti: «Vogliamo avvicinarci alle famiglie attraverso le scuole - spiega l’assessore -. L’opuscolo verrà lasciato nei punti sensibili e verrà consegnato nelle scuole. Proprio i bambini infatti possono portare l’informazione dei comportamenti corretti all’interno delle case e delle famiglie».
Già, in questo modo saranno i bimbi a ricordare ai papà o ai nonni fracassoni che è vietato usare tagliaerba rumorosi tra le 22 e le 9 del mattino, pena un’ammenda da 50 e a 300 euro. Sarà sempre l’attenzione dei più piccoli a puntare il dito contro chi non rispetta la pulizia dei luoghi pubblici. Anche le mamme avranno di che temere dopo la distribuzione dell’opuscolo: niente panni e tappeti esposti fuori dalle finestre o sopra la linea del parapetto di terrazzi e balconi che si affacciano sulle pubbliche vie (la sanzione amministrativa prevista in questo caso va da 25 a 150 euro). Un’altra vignetta ricorderà l’obbligo di tagliare rami e siepi che invadono la pubblica via, ne va infatti della sicurezza di pedoni e ciclisti. Particolare attenzione al rispetto del patrimonio pubblico: vietato disegnare, incidere scritte o disegni su qualunque superficie, come anche spostare le panchine, i cassonetti, i dissuasori di sosta, le attrezzature e gli elementi di arredo urbano in genere, come anche appendere volantini ai semafori o ai lampioni, e via regolamentando. «Tutte queste nozioni saranno espresse attraverso un testo e una vignetta illustrativa - conclude Bonasso -. Se tutti impariamo a rispettare e a far rispettare queste semplici norme ne guadagnerà tutta la città».
Re: News Varese e provincia
Maurizio ha scritto:Da notare i fazzolletti verdi nel taschino della camicia...
Beh, ma secondo te sarewbbe giusto creare una nuova autostrada a tre corsie in mezzo alle colline tra Gallarate e Bergamo per disintasare varese, Como, Bergamo dal traffico???
Re: News Varese e provincia
CRONACA:
Allarme randagismo
In città ottocento gatti
Il fenomeno del randagismo felino preoccupa le associazioni animaliste (Foto by Carlo Pozzoni)
VARESE A Varese è emergenza felini. Soltanto in città i randagi sono arrivati almeno a 800, secondo i dati dell’Uda, l’ufficio per i diritti degli animali che ha recentemente effettuato un censimento. Sono concentrati in una novantina di colonie, perché così vivono i randagi, e danno non poco da fare ai volontari impegnati a non farli moltiplicare.
E tutti che pensavano al problema dei cani randagi. Non che i cani vadano messi da parte, sia ben chiaro. Il fatto è che l’andamento del randagismo a Varese sta procedendo in direzione opposta per quanto riguarda le due specie a quattro zampe più diffuse nelle nostre case. Mentre negli ultimi anni si è registrata una diminuzione netta del fenomeno dell’abbandono dei cani così come del numero dei randagi di conseguenza, dall’anno scorso è aumentato il numero dei gatti lasciati al loro destino. Normalmente finiscono sulla strada, e lì rimangono; poi, incontrata qualche colonia felina, si moltiplicano rapidamente. «I randagi ci sono perché in strada ce li ha messi l’uomo», spiega Agostino Fanizzi dell’Uda, «e a occuparsene sono sempre i volontari». Un impegno oneroso, visto che vanno curati, nutriti, vaccinati e sterilizzati.
Fondamentale quindi diffondere il più possibile l’abitudine alla vaccinazione dei propri animali, come sottolineano insieme gli uffici comunali e le associazioni animaliste. «E’ un compito che spetterebbe all’Asl», spiega Silvia Laudisio del coordinamento amministrativo del Comune per il settore tutela ambientale, «ma quando né i loro veterinari né quelli volontari intervengono sono i cittadini a poter fare la differenza portando a far sterilizzare i randagi sotto casa, in cortile, nei giardini».
Impossibile anche pensare a un ricovero permanente per i gatti, vale a dire il “gattile” di cui spesso si è parlato: «E’ la stessa legge regionale a prevedere una cosa diversa per la protezione dei gatti: l’articolo 9 dice chiaramente che è vietato allontanarli dal loro habitat se non per il periodo di cura, e l’habitat per i randagi è i luogo in cui vive la colonia felina indipendentemente dal fatto che sia o non sia accudita da qualcuno». In altre parole, mentre il cane può essere tenuto in una struttura in attesa dell’adozione, per il gatto questa procedura non è prevista. La cattura è consentita soltanto per la sterilizzazione e per le cure sanitarie in caso di necessità, seguite dal tatuaggio al padiglione auricolare e al ritorno nella colonia di provenienza.
Francesca Manfredi
CRONACA:
La figlia ricorda Elena
"Una madre meravigliosa"
Elena Garavini, 52 anni, vittima del tragico incidente motociclisto in cui ha perso la vita anche Maurizio Palazzolo (Foto by varesepress/genuardi)
COCQUIO TREVISAGO Almeno è morta facendo la cosa che amava di più». Queste erano state le parole della mamma soltanto sabato mattina, ventiquattrore prima dell’incidente stradale, come racconta Alexa, la figlia minore di Elena Garavini, la donna di 56 anni morta in un incidente motociclistico domenica mattina a Cocquio: «Stava commentando un articolo sul giornale che parlava di una 17enne morta in pista. Lo so, sembra assurdo, ma mi ha detto che se doveva morire avrebbe voluto morire così». Lei, appena sedici anni e la stessa passione per la moto che le ha trasmesso la mamma. Per ora ha un cinquantino da cross, arrivato appena compiuti i 14 anni. «Ma non vedevo l’ora di compiere i 21 anni per fare la patente e prendere una moto come la sua, così avremmo potuto andare in giro insieme. Adesso non potremo più farlo». Anche il fratello maggiore, Philip, 21 anni, studente di economia a Glasgow, in Scozia, aveva la stessa intenzione. E lui ci era riuscito, a guidare la moto della mamma. Aveva appena avuto il foglio rosa e una settimana prima dell’incidente. «L’aveva supplicata di poterla usare - continua Alexa - e la mamma ha detto di sì, così lui è riuscito a farsi un giro».
Anche Elena aveva preso in mano la prima moto da giovane. Aveva una Kawasaki, poi il matrimonio, e da lì i bambini. «Quando siamo nati noi mio padre le ha chiesto di venderla e così ha fatto. Ma era la sua passione più grande, ha fatto davvero fatica. Poi otto anni fa vedendo che per lei era davvero importante e visto che noi ormai eravamo abbastanza grandi, le aveva detto che non si sarebbe opposto. E la mamma si è fiondata subito a ordinare un’R6 blu». L’ha tenuta parecchio, ha iniziato a girare in pista, intanto la passione cresceva. Due anni fa il cambio con il Cbr nero che domenica scorsa è stato travolto dalla Ninja zx 10r del trentacinquenne Maurizio Palazzolo, di Venegono Inferiore, anche lui morto sul colpo in seguito all’impatto.
Ma Elena era mamma su tutti i fronti. «Una persona meravigliosa» per Alexa. Era la mamma che la seguiva in tutte le gare di equitazione, locali, nazionali e internazionali. «Quando salivo in sella volevo solo farla felice, volevo che fosse orgogliosa e che mi dicesse sempre che ero bravissima. Questo però non succedeva sempre, la mamma era molto onesta in tutto e se la gara non andava bene di certo non mi faceva i complimenti, piuttosto mi diceva dove avevo sbagliato e dove potevo fare meglio». Domenica Alexa era a casa da sola. Il papà era in Scozia per lavoro, i fratelli Thomas e Philip all’estero per studio. Sapeva che la madre era uscita per un giro in moto, poi, verso mezzogiorno, è arrivata la chiamata di un amico che l’aspettava chiedendo se fosse ancora lì. Alle 15 proprio lui arrivava a dare la dolorosa notizia a casa Larkin. Il compito più difficile, quello di dirlo alla famiglia, è toccato alla più piccola di casa. Il papà e il fratello maggiore sono rientrati immediatamente, Thomas, giocatore di hockey dei Mastini Varese, invece è arrivato ieri. Il funerale sarà venerdì alle 14,30 nella chiesa della Purificazione di Cocquio.
Re: News Varese e provincia
Se nel rispetto dell'ambiente sìLele Comabbio ha scritto:Maurizio ha scritto:Da notare i fazzolletti verdi nel taschino della camicia...
Beh, ma secondo te sarewbbe giusto creare una nuova autostrada a tre corsie in mezzo alle colline tra Gallarate e Bergamo per disintasare varese, Como, Bergamo dal traffico???
Re: News Varese e provincia
Maurizio ha scritto:Se nel rispetto dell'ambiente sìLele Comabbio ha scritto:Maurizio ha scritto:Da notare i fazzolletti verdi nel taschino della camicia...
Beh, ma secondo te sarewbbe giusto creare una nuova autostrada a tre corsie in mezzo alle colline tra Gallarate e Bergamo per disintasare varese, Como, Bergamo dal traffico???
Beh... oddio... ho letto il progetto e su 68,9 km ben 24,2 sarebbero in galleria; tra cui 13,8Km di galleriie artificiali e 10,a km di gallerie "naturali"
Re: News Varese e provincia
Se vuoi dargli un occhiata ( e visto che hai l'adsl puoi vedere anche la progettazione disegnata in 3d) vai qui:
http://www.pedemontana.com/
http://www.pedemontana.com/
Re: News Varese e provincia
Il Sistema Viabilistico Pedemontano
L’Autostrada Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico con uno sviluppo complessivo di circa 157 km, di cui 67 km di autostrada, 20 km di tangenziali e 70 km di viabilità locale. Si tratta di un intervento molto complesso, sia a livello ingegneristico che ambientale, per il notevole sviluppo del tracciato, l’importanza delle infrastrutture collegate e la tipologia di territorio attraversato (l’area densamente abitata e industrializzata a nord di Milano, da Varese a Bergamo).
L’Autostrada Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico con uno sviluppo complessivo di circa 157 km
Attraverso la realizzazione della Pedemontana Lombarda, si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
potenziare l’asse est-ovest lungo la direttrice del Corridoio 5 della rete TEN-T dell’Unione Europea;
alleggerire l’attuale sistema tangenziale di Milano, mediante la realizzazione di un asse esterno alla metropoli milanese;
integrare la rete della grande viabilità regionale grazie all’interconnessione delle grandi radiali su Milano, in un nuovo disegno a maglia ortogonale;
riorganizzare l’intero sistema stradale pedemontano: spostando importanti quote di traffico sui nuovi assi infrastrutturali, è possibile ridurre le attuali situazioni di crisi della viabilità ordinaria;
migliorare il delicato rapporto tra infrastruttura e ambiente in un’area a forte criticità e sensibilità ambientale, generando ricadute complessivamente positive sotto l’aspetto paesaggistico e dell’inquinamento acustico ed atmosferico, soprattutto in prossimità dei centri abitati.
Il Sistema Viabilistico Pedemontano si compone delle seguenti infrastrutture viarie:
01. Un asse autostradale (67 km) da Cassano Magnago (Va) a Osio Sotto (Bg), che collega le esistenti autostrade A8 Milano-Varese, A9 Milano-Como e A4 Torino-Venezia, suddiviso in 5 tratte:
02. Le tangenziali di Como e di Varese (20 km)
03. Un sistema di “opere connesse” e “opere di viabilità locale”, per un totale di 21 interventi e uno sviluppo complessivo di 70 km, al fine di migliorare la connessione con la rete della viabilità ordinaria, principale e secondaria.
L’Autostrada Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico con uno sviluppo complessivo di circa 157 km, di cui 67 km di autostrada, 20 km di tangenziali e 70 km di viabilità locale. Si tratta di un intervento molto complesso, sia a livello ingegneristico che ambientale, per il notevole sviluppo del tracciato, l’importanza delle infrastrutture collegate e la tipologia di territorio attraversato (l’area densamente abitata e industrializzata a nord di Milano, da Varese a Bergamo).
L’Autostrada Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico con uno sviluppo complessivo di circa 157 km
Attraverso la realizzazione della Pedemontana Lombarda, si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
potenziare l’asse est-ovest lungo la direttrice del Corridoio 5 della rete TEN-T dell’Unione Europea;
alleggerire l’attuale sistema tangenziale di Milano, mediante la realizzazione di un asse esterno alla metropoli milanese;
integrare la rete della grande viabilità regionale grazie all’interconnessione delle grandi radiali su Milano, in un nuovo disegno a maglia ortogonale;
riorganizzare l’intero sistema stradale pedemontano: spostando importanti quote di traffico sui nuovi assi infrastrutturali, è possibile ridurre le attuali situazioni di crisi della viabilità ordinaria;
migliorare il delicato rapporto tra infrastruttura e ambiente in un’area a forte criticità e sensibilità ambientale, generando ricadute complessivamente positive sotto l’aspetto paesaggistico e dell’inquinamento acustico ed atmosferico, soprattutto in prossimità dei centri abitati.
Il Sistema Viabilistico Pedemontano si compone delle seguenti infrastrutture viarie:
01. Un asse autostradale (67 km) da Cassano Magnago (Va) a Osio Sotto (Bg), che collega le esistenti autostrade A8 Milano-Varese, A9 Milano-Como e A4 Torino-Venezia, suddiviso in 5 tratte:
- tratta A: tra le autostrade A8 e A9 (15 km);
- tratta B1: dall’interconnessione con la A9 alla SP ex SS 35 (7,5 km);
- tratta B2: da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno (9,5 km);
- tratta C: da Cesano Maderno all’interconnessione con la Tangenziale Est/A51 (16, 5 km);
- tratta D: dalla Tangenziale Est/A51 all’autostrada A4 (18,5 km);
02. Le tangenziali di Como e di Varese (20 km)
- 1° lotto della tangenziale di Varese: dall’autostrada A8 (Gazzada Schianno) al ponte di Vedano Olona;
- 2° lotto della tangenziale di Varese: da Folla di Malnate al valico del Gaggiolo;
- 1° lotto della tangenziale di Como: dall’autostrada A9 (Grandate) allo svincolo di Acquanegra;
- 2° lotto della tangenziale di Como: dallo svincolo di Acquanegra ad Albese con Cassano (SS 342);
03. Un sistema di “opere connesse” e “opere di viabilità locale”, per un totale di 21 interventi e uno sviluppo complessivo di 70 km, al fine di migliorare la connessione con la rete della viabilità ordinaria, principale e secondaria.
Re: News Varese e provincia
AGGIORNAMENTO 1/10/2009
Ieri pomeriggio gravissimo incidente a 3 km da casa mia!
Ieri pomeriggio gravissimo incidente a 3 km da casa mia!
CRONACA
Ancora un incidente in moto
Grave giovane di Bisuschio
CAZZAGO BRABBIA (VA) Sono molto gravi le condizioni del ragazzo di 21 di Bisuschio coinvolto in un grave incidente ieri pomeriggio lungo la Provinciale 36 all’altezza di Cazzago Brabbia. E’ l’ennesimo episodio, l’ultimo in ordine di tempo, di una lunga serie di tragedie della strada culminata lo scorso fine settimana con la tragica scomparsa del gazzadese Gianluca Maniscalco, di Elena Garavini e Maurizio Palazzolo, morti sulla provinciale di Cocquio, e del cugliatese Davide Malavasi. Una vera e propria strage in moto e auto, un dramma continuo che lascia senza fiato. E così, anche per il giovane di Bisuschio, quella che doveva essere una semplice passeggiata in moto ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
Intorno alle 14 il giovane stava viaggiando in sella al suo scooter lungo la Sp36. Secondo una prima ricostruzione, effettuata dagli inquirenti, pare che il centauro stesse percorrendo la provinciale in direzione di Varese. Dalla parte opposta sopraggiungeva una Honda Civic di colore grigio a bordo della quale si trovavano due persone, marito e moglie. Per cause tuttora da chiarire, moto e automobile si sono scontrate frontalmente, pochi metri prima dello svincolo per la zona industriale di Cazzago Brabbia. L’urto è stato terribile, lo scooterista è stato sbalzato per diversi metri terminando violentemente sull’asfalto. Quel che rimaneva del motorino, ridotto praticamente in mille pezzi, si è perso lungo la strada per diversi metri di carreggiata. Gli occupanti dell’utilitaria, pesantemente danneggiata nella parte anteriore, sono rimasti feriti lievemente.
La prima a intervenire è stata una giovane donna residente proprio a due passi dal luogo dove si è verificato l’incidente: «La dinamica non la conosco – racconta – perché sono uscita solo dopo aver sentito la botta. E’ stata avvertita molto chiaramente». La soccorritrice si è precipitata sulla strada per verificare le condizioni dei feriti: «Il ragazzo stava molto male – dice la donna – a momenti era cosciente e in altri momenti non lo era più. Ovviamente si continuava a lamentare per il dolore. Insieme a me c’erano altre due persone, due infermieri, marito e moglie, di ritorno dal viaggio di nozze. Non so in che ospedale lavorassero. Abbiamo cercato di tamponare l’emorragia prestando le primissime cure. Speriamo che quel ragazzo ora stia meglio». Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 che hanno provveduto a porre in sicurezza il ferito trasportandolo poi rapidamente all’ospedale di Varese, dove gli sono stati riscontrati un grave trauma cranico e la rottura di un femore. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Ternate che hanno effettuato i rilievi raccogliendo nel contempo le testimonianze oculari dell’accaduto. Per quasi due ore la Provinciale ha subito pesanti ripercussioni con traffico in tilt e lunghe code. Solo intorno alle 16 la circolazione è tornata a essere regolare.
Re: News Varese e provincia
CRONACA:
Nonni truffa in tempo di crisi
Otto giorni in hotel senza pagare
Uno scorcio di Angera (Foto by foto Roberto GENUARDI)
ANGERA Hanno trascorso diverse notti al riparo tra le mura di una camera di albergo, rifocillandosi al frigobar come se nulla fosse. E poi, dopo una settimana di soggiorno, al momento di pagare il conto si sono dileguati nel nulla, dicendo che sarebbero tornati con i soldi prelevati da un vicino bancomat. Sarà il carovita crescente, saranno i morsi della crisi che si fa sentire sul bilancio familiare, ma sta di fatto che di quella coppia di anziani si sono perse le tracce e ai titolari della locanda di Capronno ad Angera, che hanno subito la truffa, non è rimasto altro da fare che prenderla con filosofia: «Più che una truffa – ironizza il locandiere – mi sembra una comica. Alla fine, quando hanno deciso di andarsene abbiamo tirato un sospiro di sollievo sperando di non avere più a che fare con persone di questo genere. E speriamo che nessun altro collega si imbatta in questi individui».
E già, sembra quasi una comica, una storia surreale ispirata da uno dei tanti film del grande Totò, il principe della risata. Magari avranno poca voglia di ridere i malcapitati albergatori al pensiero del conto da circa seicento euro non pagato, ma per il resto la trama della vicenda è davvero grottesca. Così settimana scorsa è successo che la coppia di anziani, circa sessant’anni lui, qualche anno in più lei, ha raggiunto la locanda, una pregevolissima struttura immersa nel verde di Capronno, per chiedere di trascorrervi alcune notti. Avevano raccontato al gestore una scusa banale per giustificare una loro permanenza prolungata: «Mi hanno detto – dice – che avevano la casa in ristrutturazione».
Insomma la truffa era scattata e la tecnica adottata è stata probabilmente la riproposizione di altri raggiri messi già a segno, forse dalla stessa coppia di anziani, sempre sulle sponde del lago Maggiore. Perché i due hanno forse fatto scuola già su quelle sponde piemontesi del Ticino che risultano essere, dai documenti presentati alla locanda, loro terra di provenienza. Come nella migliore tradizione cinematografica del raggiro, la storia è andata avanti senza sussulti per diversi giorni. «Avevo intuito – dice l’esercente – che qualcosa non andava. Avevo capito che non ci avrebbero pagato e così alla fine li abbiamo costretti ad andare via, dicendo che la camera serviva per qualcuno altro». Ma no, i due anziani, sempre con i modi garbati, rassicuravano e garantivano sulle loro intenzioni. Così fino all’ultimo giorno. Alla locanda ancora aspettano, ma nel frattempo si sono rivolti ai carabinieri ai quali è stata sporta denuncia.
Re: News Varese e provincia
OMICIDIO DI BORSANO: LE INDAGINI PROSEGUONO:
Busto, i tre fermati
davanti al giudice
La villetta di via Novara dove è stato ucciso Giuseppe Sporchia (Foto by daniele belosio/varese press srl)
BUSTO ARSIZIO Potrebbe essere il giorno della verità, sempre che i tre fermati per l’assassinio di Giuseppe Sporchia, 60 anni, e il ferimento di Bambina Berra, 59 anni, rompano il silenzio. Oggi il nipote acquisito Christian Palatella, l’amico Luca Modena e la nuora Daniela Craici saranno ascoltati dal gip. Domani è probabile l’autopsia su Pino. Intanto continuano commenti e reazioni.
Sempre oggi sarà affidato l’incarico per l’autopsia sul cadavere di Giuseppe Sporchia. L’esame potrebbe essere effettuato già domani. Fondamentale è capire quale arma sia stata usata per aggredire Giuseppe Sporchia e Bambina Berra: si parla di corpo contundente, ma la necroscopia stabilirà se era o non era affilato, nonché quanti colpi siamo stati inferti alla vittima.
Intanto è stato deciso che le esequie di Giuseppe Sporchia si svolgeranno a Turbigo. A confermare la notizia è il sindaco Laura Mira Bonomi, che però non può ancora essere precisa sul giorno: «Probabilmente sabato», dice.
Re: News Varese e provincia
GIOVANI E SPORT:
Revocata la convenzione con la società di football americano
E i 15mila euro del Comune? "Usati per il campo di Coarezza"
Il campo sportivo di Coarezza (Foto by daniele belosio/varese press srl)
SOMMA LOMBARDO «La convezione con la Wolves Somma, società di football americano, è stata revocata perché non hanno promosso l’attività sportiva come avrebbero dovuto fare», rende noto l’assessore allo Sport Claudio Colombo. E i soldi? Quei 15 mila euro dati come contributo dall’ex assessore alla partita Marta Birigozzi per un campionato che non è mai neanche iniziato?
«Quei soldi sono stati usati per realizzare dei lavori agli spogliatoi e al campo sportivo di Coarezza», sostiene Claudio Colombo, «non ce li hanno resi, ma hanno compensato con interventi messi a segno lì. Questa è stata la valutazione dell’ufficio tecnico comunale: l’importo dei lavori eseguiti è pari al contributo dato».
Eppure andando al campo di Coarezza, non si vedono questi gran lavori. Tutt’altro.
Re: News Varese e provincia
ISTRUZIONE E CULTURA:
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I ragazzi di BottaVarese
I diplomandi dell'accademia di architettura di Mendrisio guidata da Mario Botta (il primo da sinistra) lavoreranno in città (Foto by varesepress/genuardi)
VARESE Una Varese riprogettata in ogni dettaglio da tredici dei migliori architetti sulla piazza europea. Questo avremo in mano a fine giugno 2010 grazie al lavoro dell’Accademia di architettura di Mendrisio che quest’anno ha scelto proprio la Città Giardino come oggetto di studio dei suoi diplomandi, i corrispettivi dei laureandi quinquennali italiani. Loro, un centinaio di studenti reduci da quattro anni di formazione nell’università ticinese, saranno divisi in 11 atelier, ognuno guidato da architetti docenti e collaboratori, 25 in totale, per redigere un quadro finale di possibile intervento.
In pratica, l’Accademia sfrutta l’occasione dei progetti di diploma dei suoi studenti per ripensare a un territorio specifico e circoscritto, la città di Varese in questo caso, in tutte le sue parti e nei rapporti tra loro, valutando ogni possibile zona di intervento sia per il centro che per la periferia. Le aree di studio in cui è stata suddivisa la città sono 14 e potranno essere modificate sia dal punto di vista architettonico che urbanistico senza che siano imposti limiti ambientali o di budget. Si tratta pur sempre di un progetto didattico, ha spiegato alla presentazione dell’iniziativa il direttore dell’Accademia di Mendrisio, Valentin Bearth. Starà poi agli organismi del territorio prendere il materiale che ne risulterà ed eventualmente passare all’applicazione pratica delle proposte progettuali, riadattandole in tal caso alle esigenze concrete. Resta il fatto che alcune delle città che ci hanno preceduto in questa esperienza comune con i diplomandi ticinesi, come Padova (2005), Venezia (2006), Olten (2007), la “Città Ticino” attraversata dalla linea ferroviaria dell’AlpTransit (2008) e Losanna (2009), hanno poi selezionato le idee migliori per farle proprie.
Anche Varese naturalmente conta molto sull’esito finale, e soprattutto in questa fase di redazione del pgt che porterà al nuovo piano regolatore. «Il fatto che abbiano scelto Varese – spiega il vicesindaco Giorgio De Wolf – significa che guarderanno a fondo la nostra città e ci aiuteranno a capire meglio alcune tematiche e i relativi problemi». Ecco perché il Comune ha garantito da subito il suo patrocinio, rendendo disponibili tra l’altro tutto il materiale cartografico che si rendesse necessario e il supporto tecnico di consulenza sia per i diplomandi che per i loro professori.
Quello che sicuramente ne verrà fuori, indipendentemente dall’applicabilità o meno dei progetti così come sono, è una grande opportunità di dibattito sulle possibili modifiche dei luoghi. Negli ultimi mesi del 2010 a Villa Panza sarà allestita una mostra degli elaborati che ne risulteranno.
Francesca Manfredi
Re: News Varese e provincia
Accidenti!! Purtroppo sembra che stia aumentando la frequenza di questi incidenti...Lele Comabbio ha scritto:AGGIORNAMENTO 1/10/2009
Ieri pomeriggio gravissimo incidente a 3 km da casa mia!
Re: News Varese e provincia
Aggiornamento 2/10/09:
[quote]INFRASTRUTTURE:
La Pedemontana che sarà
Ecco il progetto per Gazzada
GAZZADA SCHIANNO Dieci case salve in via Carducci, due abitazioni abbattute, sì alle rampe e una nuova bretella che regolerà la viabilità ordinaria del paese. E’ stato svelato giovedì mattina il progetto della Pedemontana per quel che riguarda lo svincolo di Gazzada Schianno e Buguggiate. Nella sede del Pirellino di Varese i sindaci dei due paesi interessati dal passaggio dell’opera, Cristina Bertuletti e Cristina Galimberti e il comitato cittadino, rappresentato dal portavoce, Giovanni Berbieri, hanno raccolto le novità mostrando soddisfazione da una parte e qualche perplessità sul versante del comitato “Pedemontana fatti sotto”.
"Abbiamo apprezzato moltissimo – dice Barbieri – l’impegno di Regione Lombardia e il lavoro dell’assessore Cattaneo che ci ha invitato insieme ai sindaci in questa sede. Abbiamo ascoltato con interesse le spiegazioni che ci sono state fornite dai tecnici sulla impossibilità di realizzare l’opera in galleria come avevamo sperato. Ci lascia però perplessi il discorso delle rampe. Come comitato abbiamo sempre ribadito il nostro no alle rampe, io sono semplicemente il portavoce e devo ribadire quella che è sempre stata la nostra posizione, quella del comitato, su questo versante. Ora finalmente abbiamo in mano delle carte su cui poter discutere. Ora le sottoporrò all’attenzione del comitato che deciderà come esprimersi». Qualche settimana fa, infatti, il comitato cittadino si era espresso duramente contro chi caldeggiava la realizzazione delle famigerate rampe.
Nei prossimi giorni il comitato tornerà a riunirsi e, con i progetti tra le mani, deciderà come comportarsi. In attesa di ulteriori evoluzioni, l’assessore regionale, Raffaele Cattaneo, ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Delle dodici case – sottolinea l’esponente del Pirellone – solo due verranno espropriate e abbattute. Contiamo di avviare i lavori fin dal mese di gennaio del 2010 concludendoli entro tre-quattro anni. Si tratta di un’opera fondamentale». Sulla dibattuta questione delle rampe, l’assessore ha spiegato i motivi che hanno fatto propendere la progettazione per una soluzione di quel tipo: «Attraverso le rampe – dice Cattaneo – sarà possibile evitare che il traffico pesante passi per il centro abitato di Gazzada, Buguggiate e Morazzone salvaguardandoli. Sono convinto che tra 5 anni – aggiunge – nel caso in cui non fossero realizzate le rampe, i sindaci verrebbero da me per chiedermi quale soluzione adottare per salvare il loro centro abitato dal passaggio dei mezzi pesanti. Se non le inseriamo ora rischiamo di pagare le rampe (10 milioni di euro) più avanti. In questo momento ci pensa la società Pedemontana, in futuro potrebbero doverci pensare le istituzioni del territorio, Comuni, Provincia e Regione». A ottobre si dovrebbe ottenere il nulla osta del Cipe in vista, a gennaio, dell’avvio dei cantieri: in quel periodo i cittadini avranno il tempo di presentare eventuali osservazioni di dettaglio che potranno essere rese esecutive/quote]
ORA: E' GIUSTO ABBATTERE DELLE ABITAZIONI E MANDARE VIA LA GENTE DALLE PROPRIE CASE PER COSTRUIRE UN OPERA DEL GENERE??
[quote]INFRASTRUTTURE:
La Pedemontana che sarà
Ecco il progetto per Gazzada
GAZZADA SCHIANNO Dieci case salve in via Carducci, due abitazioni abbattute, sì alle rampe e una nuova bretella che regolerà la viabilità ordinaria del paese. E’ stato svelato giovedì mattina il progetto della Pedemontana per quel che riguarda lo svincolo di Gazzada Schianno e Buguggiate. Nella sede del Pirellino di Varese i sindaci dei due paesi interessati dal passaggio dell’opera, Cristina Bertuletti e Cristina Galimberti e il comitato cittadino, rappresentato dal portavoce, Giovanni Berbieri, hanno raccolto le novità mostrando soddisfazione da una parte e qualche perplessità sul versante del comitato “Pedemontana fatti sotto”.
"Abbiamo apprezzato moltissimo – dice Barbieri – l’impegno di Regione Lombardia e il lavoro dell’assessore Cattaneo che ci ha invitato insieme ai sindaci in questa sede. Abbiamo ascoltato con interesse le spiegazioni che ci sono state fornite dai tecnici sulla impossibilità di realizzare l’opera in galleria come avevamo sperato. Ci lascia però perplessi il discorso delle rampe. Come comitato abbiamo sempre ribadito il nostro no alle rampe, io sono semplicemente il portavoce e devo ribadire quella che è sempre stata la nostra posizione, quella del comitato, su questo versante. Ora finalmente abbiamo in mano delle carte su cui poter discutere. Ora le sottoporrò all’attenzione del comitato che deciderà come esprimersi». Qualche settimana fa, infatti, il comitato cittadino si era espresso duramente contro chi caldeggiava la realizzazione delle famigerate rampe.
Nei prossimi giorni il comitato tornerà a riunirsi e, con i progetti tra le mani, deciderà come comportarsi. In attesa di ulteriori evoluzioni, l’assessore regionale, Raffaele Cattaneo, ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Delle dodici case – sottolinea l’esponente del Pirellone – solo due verranno espropriate e abbattute. Contiamo di avviare i lavori fin dal mese di gennaio del 2010 concludendoli entro tre-quattro anni. Si tratta di un’opera fondamentale». Sulla dibattuta questione delle rampe, l’assessore ha spiegato i motivi che hanno fatto propendere la progettazione per una soluzione di quel tipo: «Attraverso le rampe – dice Cattaneo – sarà possibile evitare che il traffico pesante passi per il centro abitato di Gazzada, Buguggiate e Morazzone salvaguardandoli. Sono convinto che tra 5 anni – aggiunge – nel caso in cui non fossero realizzate le rampe, i sindaci verrebbero da me per chiedermi quale soluzione adottare per salvare il loro centro abitato dal passaggio dei mezzi pesanti. Se non le inseriamo ora rischiamo di pagare le rampe (10 milioni di euro) più avanti. In questo momento ci pensa la società Pedemontana, in futuro potrebbero doverci pensare le istituzioni del territorio, Comuni, Provincia e Regione». A ottobre si dovrebbe ottenere il nulla osta del Cipe in vista, a gennaio, dell’avvio dei cantieri: in quel periodo i cittadini avranno il tempo di presentare eventuali osservazioni di dettaglio che potranno essere rese esecutive/quote]
ORA: E' GIUSTO ABBATTERE DELLE ABITAZIONI E MANDARE VIA LA GENTE DALLE PROPRIE CASE PER COSTRUIRE UN OPERA DEL GENERE??
Re: News Varese e provincia
OMICIDIO DI BORSANO:
Massacro di Borsano
Il silenzio dei tre fermati
Busto Arsizio Ancora silenzio. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip Luca Labianca i tre fermati per il massacro di Borsano. Daniela Craici, 40 anni, il figlio Chistian Palatella, 19, e l'amico di lui Luca Modena, 25 anni, si sono trovati al cospetto del giudice tra le mura del carcere di Busto. Ma non hanno rilasciato nessuna dichiarazione. Anche perché prima dell'interrogatorio non gli è stato permesso di parlare con i loro avvocati, con i quali non hanno potuto perciò concordare nessuna strategia difensiva. Gelidi e senza rammarico: così sono apparsi agli inquirenti. Confermata la custodia cautelare in carcere.
Sempre ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, Giuseppe Sporchia di 60 anni. La salma è stata restituita ai familiari: sabato 3 ottobre alle 14 nella chiesa parrocchiale di Turbigo si svolgeranno i funerali dell'uomo, al quale parteciperanno tutti gli amici volontari della Protezione civile e del Parco del Ticino. Stazionarie le condizioni della vedova Bambina Berra, 59 anni, anch'essa aggredita ferocemente ma sopravvissuta alla notte di follia in via Novara. Gli inuqirenti ieri hanno tentato di raccogliere una sua ulteriore testimonianza, dopo quella che ha già inchiodato i tre fermati, ma le condizioni della donna hanno indotto i carabinieri a rimandare l'audizione.
Continuano intanto le dimostrazioni di cordoglio da parte delle persone che conoscevano Pino Sporchia. Il sindaco e i consiglieri comunali di Turbigo, Comune in cui l'uomo ha abitato per 30 anni e dove era tuttora molto conosciuto, gli hanno dedicato una toccante poesia densa di riconoscenza per quanto fatto in vita in favore della comunità.
Re: News Varese e provincia
SICUREZZA AMBIENTALE:
Strona, torrente pericoloso
La Canottieri rischia di sparire
Danni spiaggia dei Canottieri: il torrente Strona ha eroso parte della spiaggia (Foto by daniele belosio/varese press srl)
SOMMA LOMBARDO Ha già deviato il corso del fiume e cambiato l’aspetto della spiaggia a ridosso della foce. Basterebbe questo, quei due metri di sabbia e sassi sopra il livello del Ticino per una superficie bella ampia, portati dal torrente Strona fin dentro il letto del fiume azzurro, per capire che qualcosa non va. E cioè che un torrente non può mettere a repentaglio una spiaggia come La Canottieri, rischiare di allagarla e di lasciarci poi in mezzo voragini come è già accaduto altre volte.
Saranno almeno 7 anni che nessuno fa niente per rimettere in sicurezza l’argine dello Strona che sfocia nel Ticino, in località Canottieri, spiaggia di 4 mila metri quadrati che soltanto nei quattro mesi estivi avrà ospitato 100 mila persone. Eppure nessuno si muove: né il Comune, né il Parco del Ticino, né l’Anas. Tanto per dare l’idea, ci vorrebbero decine e decine di camion carichi di sassi e sabbia se l’uomo volesse fare quello che ha già fatto il torrente Strona. E se qualcuno andasse a portare via tutto quel materiale, avrebbe pure da guadagnarci visto che «si tratta di materiale buono», rimarca chi se ne intende.
E’ anche una questione di sicurezza per la viabilità di una strada statale - la 336 - che corre lì sopra, a due passi dalla spiaggia, sopra il ponte dello Strona. Delle tre arcate che il torrente dovrebbe attraversare, due sono già piene di detriti, completamente ostruite. Dunque basterebbe un inverno particolarmente piovoso perché la strada di collegamento tra Lombardia e Piemonte diventasse un lago, con tutte le conseguenze del caso.
Alessandra Pedroni
Re: News Varese e provincia
TELEVISIONE:
"Un'esperienza fantastica
Il mio grazie va a Morgan"
- 2 ottobre 2009
- [url=https://ragiongeografica.forumattivo.com//publisher/Cultura e Spettacoli/section/]Cultura e Spettacoli[/url]
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Ornella nella sua camera, dopo la notorietà a X-Factor (Foto by varesepress/scaringi)
LONATE CEPPINO «Bella e brava, ma do la preferenza al cuore di Sofia!». Questo il verdetto espresso mercoledì sera dalla “giudice” Mara Maionchi, al termine della puntata settimanale di X Factor, che ha visto l’eliminazione della giovane cantante di Lonate Ceppino, Ornella Felicetti. "Il bilancio complessivo dell’esperienza è positivo, mi sono divertita tantissimo, è stata un’opportunità fantastica, esibirmi davanti alle telecamere è stata un’avventura nuova ed entusiasmante. Perché non lo avevo mai fatto prima e in ogni caso mi resterà per sempre. Certamente mi sarebbe piaciuto rimanere di più, chissà, magari per arrivare fino alla finale e, perché no, vincere. Ma fa niente, mi mancava molto casa e sono felice di essere ritornata e di aver potuto riabbracciare i miei genitori e riprendere possesso della vita di tutti i giorni".
(l'intervista completa su "La Provincia di Varese" in edicola venerdì 2 ottobre
Re: News Varese e provincia
POLITICA LOCALE:
Nuovo stadio,
il Comune fa "melina"
Il vertice Comune-Politecnico a Palazzo Estense (Foto by varesepress/genuardi)
VARESE Appuntamento alle 5 del pomeriggio nella sala giunta del Comune: a nove mesi dall’affidamento dell’incarico, tre esperti dell’area tecnico-edilizia del Politecnico di Milano si ritrovano faccia a faccia con il sindaco Attilio Fontana, il suo vice Giorgio De Wolf, l’assessore all’urbanistica Fabio Binelli, quello ai lavori pubblici Gladiseo Zagatto e quello alla polizia locale, Fabio D’Aula, il segretario comunale Filippo Ciminelli e il capo di gabinetto, Carlo Passera. Niente tecnici di Palazzo.
Dagli architetti Riccardo Licari e Chiara Ragona e dall’economista Francesco Vitola - che tengono il futuro di due comparti strategici della città in una ventiquattro ore nera - Palazzo Estense attende un responso: il nuovo stadio si può fare? dove? come? con quali soldi? E piazza Repubblica potrà rinascere dalle ceneri dell’ex caserma regalando alla città l’atteso teatro stabile? «Ci hanno fornito nuovi elementi per lo stadio e i primi sulla piazza ma non sono ancora le soluzioni definitive» fa sapere il primo cittadino due ore dopo, al termine di un incontro a porte chiuse. No, non ci sono planimetrie da vedere, o cartine sulle quali visionare un ipotetico futuro dei due comparti. O indicazioni definitive su eventuali volumi commerciali. «Ci hanno sottoposto i piani di fattibilità tecnico-economica dei due interventi» è la spiegazione del vicesindaco-architetto, De Wolf. «Entro la fine di ottobre ci incontreremo di nuovo e, nel frattempo, la maggioranza dovrà fornire ulteriori indicazioni ai tecnici per consentire loro di chiudere lo studio» riferisce il leghista con delega all’urbanistica Binelli. D’altronde non è compito del Politecnico dire cosa fare: architetti ed economisti, al più, possono offrire alla politica un ventaglio di ipotesi e gli strumenti per decidere, prospettando pregi e difetti, vizi e virtù delle diverse opzioni sul campo. Opzioni peraltro note alla città perché da tempo si sa che le possibilità sono quantomeno tre, almeno per lo stadio: sfruttare un project financing, ovvero coinvolgere un privato al quale offrire un ritorno economico attraverso l’innesto di attività commerciali (purché non alimentari, come da vincolo imposto dal consiglio); intervenire direttamente, ma qui le poche finanze del Palazzo parlano da sole; delocalizzare, e quindi spostare il tutto in un’altra zona (si è parlato anche delle Fontanelle in questi mesi), tenuto conto dei vincoli idrogeologici del comparto e della mobilità complessa.
È dunque la maggioranza - che ne discuterà già dalla prossima settimana - a dover dire al Politecnico quelle tra le tre direzioni imboccare, tenuto conto delle valutazioni fornite ieri. «L’aspetto economico è interessante, la parte urbanistica più sfumata ma d’altronde tocca a noi fornire indicazioni più precise» argomenta Binelli che più di così non entra nel dettaglio ma ammette: «Masnago, non è certo una notizia di oggi, ha qualche criticità». E lo stesso strumento del project, già tentato dal Comune, ha dato a suo tempo esito negativo.
Stesso discorso per piazza Repubblica: «Il grado di complessità è alto» riconosce De Wolf. Bisognerà decidere come fare il nuovo teatro, di quanti posti, con quale vocazione e, in caso di project, con quale eventuale altra contropartita per il privato. Tanti, insomma, gli interrogativi ancora sul tavolo. «Così ci prendono in giro» è la reazione del deputato varesino del Pd, Daniele Marantelli, uomo delle istituzioni ma, in questo circostanza, soprattutto di sport. E grande tifoso. Che sulle scarne novità sul fronte stadio - in merito al quale le aspettative della città erano alte - attacca il Comune: «Sono sempre stato convinto che siamo di fronte a un impianto palesemente fatiscente, e che realizzarne uno nuovo sia una necessità oggettiva». Ma, aggiunge, «l’impressione è che ci troviamo di fronte a una giunta indecisa, perché le consulenze e gli studi di fattibilità devono servire a supportare scelte politiche e amministrative chiare mentre qui, il dato che balza evidente agli occhi, è che ci troviamo di fronte a una maggioranza che, anche su questo tema, non ha le idee chiare». Anzi, «le ha molto confuse». Di qui il monito: «Le consulenze non diventino un alibi per giustificare l’inerzia amministrativa, anche perché la tradizione sportiva di Varese è uno dei nostri punti di forza e meriterebbe maggior rispetto».
Sara Bartolini
Re: News Varese e provincia
LUTTO CITTADINO:
Cugliate Fabiasco in lutto:
"Davide ci aiuterà da lassù"
Una folla al funerale di Davide Malavasi (Foto by varesepress/santini)
CUGLIATE FABIASCO La Valmarchirolo è in lutto.Un saluto commosso. Segnato dalle lacrime e dalla tristezza, ma anche dall’affetto sincero di tutti coloro che in moltissimi hanno voluto salutare per l’ultima volta Davide Malavasi. Ai funerali del giovane, ragazzo di 26 anni morto nell’incidente stradale di domenica notte, lungo la statale 233 tra Marchirolo e Cugliate, nessuno giovedì pomeriggio ha voluto mancare. Dagli amici del paese, ai compagni del Cat di Luino, passando per amministratori e colleghi di lavoro. Tutti accomunati dal dolore per una perdita improvvisa. «Sappiamo che la morte è parte della nostra vita - ha sottolineato don Giovanni, il parroco, nell’omelia - ma quando a perdere la vita è un ragazzo così giovane, come Davide, quello che proviamo è sgomento. Ma non dobbiamo pensare che sia tutto qui». E poi, con riferimento alla tragedia: «Dobbiamo avere la forza di andare oltre, pensando proprio alla Vergine e a San Giuseppe, affrescati sulla cappella dove Davide si è spento». «Perché Davide era sempre sorridente - ha proseguito - e chi è così è perché ha qualcosa di importante nel suo cuore: è un ragazzo che ha cercato, ha sbagliato, ma ha saputo reagire e ora ha trovato la pace nel Signore». Parole che la folla ha ascoltato con commozione, fino ai saluti degli amici più cari. «Presidente era una persona stupenda - hanno ricordato gli amici del Cat, il Centro alcolisti in trattamento di Luino - che con la tua forza e la tua tenaci hai aiutato tutti noi. Ora continuerai ad aiutarci da lassù».
Re: News Varese e provincia
Riprendono gli aggiornamenti sulle news del varesotto:
Aggiornamento 05/10/2009
Aggiornamento 05/10/2009
INFRASTRUTTURE E SOSTENIBILITA' AL TURISMO:
Il Campo dei Fiori
avrà la funicolare
Don Gilberto Donnini, Umberto Bossi e Roberto Maroni (Foto by varesepress/genuardi)
VARESE Fu lui a voler riportare in vita la prima tratta della funicolare del Sacro Monte, quella che da piazzale Montanari risale fino a via Del Ceppo. E oggi è sempre lui, Umberto Bossi, ad annunciare che anche la seconda - che collega il borgo più alto di Varese al Campo dei Fiori - si farà. E si farà sul serio. L’occasione è la celebrazione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono della polizia di Stato. Il contesto è il balcone della basilica, da dove il Senatur punta il dito verso l’alto. Accanto a lui, reduce dalla grande festa per la prima del kolossal Barbarossa di Renzo Martinelli (presentato sabato sera al Castello Sforzesco di Milano), ci sono il ministro dell’Interno Roberto Maroni, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro, il sindaco Attilio Fontana e il prevosto, monsignor Gilberto Donnini.
«C’è da fare un po’ di strada però la funicolare c’è. Ora c’è il Campo dei Fiori da sistemare», scandisce il ministro delle Riforme, giunto per la messa insieme alla moglie Manuela Marrone. E rivela: «Abbiamo pensato e individuato la soluzione. Maroni l’ha trovata: avremo tutti i soldi». Come? «I soldi li hanno i casinò» sibila con un sorriso e, scherzando, aggiunge rivolto al prevosto: «Dal peccato al bene». I soldi per la funicolare e, forse, anche la soluzione per dare un nuovo assetto all’opera dell’architetto Giuseppe Sommaruga, albergo eretto nel 1912 per la gioia della ricca borghesia milanese e oggi collettore di una trentina di antenne contestate dai residenti nel capoluogo. Lo stesso numero uno del Viminale, al termine della cerimonia religiosa, s’era lasciato conquistare dalla vista: «Straordinaria, riempie il cuore». E anche dalle potenzialità del capolavoro liberty: «Lassù ci si può fare di tutto, anche una scuola per la polizia».
Un’ipotesi confermata dallo stesso primo cittadino Fontana, che argomenta: «È un’idea da sempre condivisa dall’amministrazione e sulla quale si discute da due anni». Ben più che una boutade, quindi. Tanto più che Palazzo Estense, insieme al parco Campo dei Fiori, al comune di Luvinate e alla Regione Lombardia, ha siglato un accordo di programma per la realizzazione di un sito alternativo alla collocazione delle antenne, della telefonia, radiofoniche e televisive: «Il progetto doveva già essere presentato da mesi ma ora dovremmo esserci». I quattrini potrebbe metterli il Pirellone, la zona individuata - isolata rispetto all’attuale - sarebbe quella sotto l’Osservatorio del professor Salvatore Furia, in territorio luvinatese.
Rimossa l’accozzaglia che abbruttisce il monte più amato dai varesini (l’albergo si eleva a mille e 33 metri dal livello del mare), la funicolare potrebbe tornare a percorrere la tratta chiusa il primo settembre 1953. Con quali fondi? Qualcosa potrebbe arrivare nelle casse della Provincia, finalmente entrata nel cda del casinò di Campione d’Italia. Il ministro Maroni, nel corso dell’estate, aveva minacciato il commissariamento in caso di mancata attuazione del provvedimento e ora la delibera c’è. A questo punto Villa Recalcati avrebbe introiti certi da dirottare su Varese. O almeno per sostenerne gli interventi attraverso qualche forma di sponsorizzazione. D’altronde non è un mistero che il Palazzo ha gravi difficoltà di cassa (meno grave la situazione nel 2002, quando garantì la riapertura della prima tratta, nel luglio 2002 su un progetto coltivato dal 1994 e sostenuto dal ministro Bossi). E non sono neppure un mistero le perdite d’esercizio per Avt, che oscillano sui 200 mila euro in media all’anno.
Sara Bartolini
Re: News Varese e provincia
SPORT:
Varese, che spettacolo!
Travolta la Paganese
Tripudio al Franco Ossola (Foto by varesepress/scaringi)
Le pagelle di Luca Ielmini
MOREAU 6 Sicuro sui pochi palloni che arrivano.
PISANO 6.5 Grintoso. Magari non sempre efficace, ma presente.
BERNARDINI 6 Sarà, ma non è la prima vota che il Varese soffre sui palloni alti e centrali (vedi gol del pari campano).
CAMISA 6 Liscia un pallone a metà primo tempo: mai vista una cosa del genere (Masnago è più stupito che indispettito dalla giocata maldestra). E non è che l'attacco ospite obblighi agli straordinari.
ARMENISE 6.5 Gara tutto sommato guardinga. Cresce alla distanza con un paio di sgroppate.
TRIPOLI 7.5 Sannino lo maltratta, ma si vede che gli vuole un gran bene. La zanzara ripaga con una gara senza cali lungo tutti e novanta i minuti. Il gol del 2-1, poi, è il più importante di tutti.
CORTI 6.5 Lascia i riflettori agli altri, corre e lotta nell'oscurità.
BUZZEGOLI 7.5 Dopo l'eurogol al Perugia alla prima, le sue stoccate cominciano ad essere routine. Prima e dopo, la sensazione che sappia sempre cosa fare col pallone.
ZECCHIN 6 Gara discreta, nel senso di giocata con discrezione, quasi senza disturbare il corso (esaltante) degli eventi.
EBAGUA 8 La solita iradiddio. Un voto ormai, sulla fiducia (ben ripagata). Un attaccante, poi, che lotta con un compagno (Buzzegoli) perché il rigore lo tiri un altro (Momentè) non si vedrà mai più.
MOMENTÈ 6 Masnago lo becca manco avesse sbagliato dieci partite a fila (era alla primissima da titolare). Lui, dal canto suo, sbaglia tanto. Fino al rigore del 4-1, che trasforma con freddezza.
Re: News Varese e provincia
OMICIDIO DI GALLARATE:
Forse uno sgarro di droga
dietro all'esecuzione
Il punto di via Maroncelli in cui è stato colpito Massimo De Presbiteris (Foto by varesepress/genuardi)
GALLARATE Quasi certamente Massimo De Presbiteris conosceva il suo assassino. E con ogni probabilità, l’agguato di via Maroncelli (messo a segno intorno alle 19.30 di venerdì con almeno 6 colpi esplosi contro il 33enne calabrese di origine e gallaratese d’adozione) era stato accuratamente preparato. L’omicidio nel cuore di Cajello, davanti all’abitazione di De Presbiteris e sotto gli occhi di numerosi testimoni, non è stato un’intimidazione finita male. E nemmeno un delitto d’impeto, la reazione di qualcuno che perde la testa durante un litigio. La verità che sta emergendo dalle indagini è che il killer era andato lì espressamente per uccidere il 33enne.
La vittima era un importante "cavallo della droga" nel Gallaratese specializzato in cocaina; forse non un tramite diretto con la criminalità organizzata, ma certamente uno spacciatore conosciuto.
Già nel 2001 De Presbiteris aveva iniziato una guerra contro Ardjan Idrizaj, detto Andrè, albanese di 26 anni all’epoca residente a Cardano, per il controllo della piazza gallaratese della coca. All’epoca Andrè avrebbe inviato due uomini incappucciati a casa De Presbiteris a scopo intimidatorio; i due “mastini” avrebbero però trovato soltanto la convivente dell’uomo.
Quello di venerdì sera potrebbe allora essere il saldo di qualche altro vecchio conto in sospeso.
Intanto la politica aspetta, senza clamore, gli sviluppi delle indagini. «Questa mattina, nel quartiere, non si parlava d’altro», racconta Giuseppe Romani, presidente della III circoscrizione, che unisce Cajello e Cascinetta, «ho comunque trovato un clima più disteso, ho visto la gente più consapevole del fatto che si tratta di una vicenda isolata e questo è quello che tutti speriamo».
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