News da Brescia città e provincia
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Re: News da Brescia città e provincia
Rischio idrogeologico
in allerta 6 Comuni su 10
DOPO LA TRAGEDIA DI MESSINA. Frane, torrenti in piena: in caso di maltempo ecco quali sono le zone più critiche della provincia secondo la Protezione civile
Il piano di emergenza: «I fiumi spesso inadeguati a recepire le acque cadute più a monte»
Una frana causata dal maltempo nel Bresciano
Brescia. Il 67 percento dei comuni bresciani presenta rischi idrogeologici (frane, smottamenti, alluvioni) e quattordici di loro (Brescia comprea) sono da bollino rosso: paesi di montagna e di fondo valle dove in passato si sono costruite case e aziende troppo vicino a fiumi, a pendii scoscesi soggetti a frane e valanghe. Insomma, se è vero che nel Bresciano non potrà verificarsi una catastrofe simile a quella accaduta nel Messinese, nei periodi critici (autunno e primavera) l'allarme esondazioni e frane è purtroppo una costante per diverse località. Uno scenario che si ottiene incrociando i dati del piano di emergenza provinciale redatto due anni fa dalla Protezione civile provinciale con quelli di Ecosistema a rischio 2008 (indagine Legambiente e Protezione civile regionale). L'arma vincente della nostra provincia sta però nell'elevato numero di volontari che presidiano e curano il territorio (4mila uomini, 130 associazioni): il 90 percento dei 206 comuni ha un piano d'emergenza.
Per la Protezione civile le sezioni idrauliche dei fiumi sono «spesso inadeguate a recepire le acque cadute più a monte». Spesso, poi, si è costruito troppo vicino ai fiumi. In cima alla lista dei comuni a rischio c'è la media e l'alta Valle Camonica: prima del lago d'Iseo, il corso dell'Oglio scorre in un fondo valle densamente urbanizzato, dove la quasi totalità dei comuni è a rischio (Malonno, Berzo Demo e Sellero, tra Capo di Ponte e Ceto, tra Braone Niardo e Breno e fra Cividate Camuno, Piancogno, Esine e Darfo). Frane e valanghe sono invece l'incubo per Ponte di Legno, Temù e Borno. Da bollino rosso anche altre valli: Lumezzane (nel tratto bagnato Gobbia, in zona Faidana), Nave e Caino, Nuvolento, Nuvolera e Gavardo (in Val Sabbia). Sorvegliati speciali anche Rezzato e Mazzano (nell'hinterland) e Palazzolo e Pontoglio nella Bassa (a rischio esondazione Oglio). Altri comuni della Bassa sono sotto la lente della protezione civile, quelli attraversati dal fiume Mella, contenuto ed irreggimentato fino alla città, potenzialmente pericoloso da Azzano Mella fino a Manerbio. Il fiume Chiese è meno soggetto a piene torrentizie, essendo emissario del lago d'Idro, le cui portate in uscita sono regolabili. Le uniche aree a rischio sono individuate in prossimità degli abitati di Gavardo e Calcinato. Per molti di questi comuni aveva sottolineato Legambiente nel 2008 servirebbe la graduale delocalizzazione dei fabbricati realizzati nelle aree a rischio; cosa fino all'anno scorso aveva fatto solamente Quinzano d'Oglio
in allerta 6 Comuni su 10
DOPO LA TRAGEDIA DI MESSINA. Frane, torrenti in piena: in caso di maltempo ecco quali sono le zone più critiche della provincia secondo la Protezione civile
Il piano di emergenza: «I fiumi spesso inadeguati a recepire le acque cadute più a monte»
Una frana causata dal maltempo nel Bresciano
Brescia. Il 67 percento dei comuni bresciani presenta rischi idrogeologici (frane, smottamenti, alluvioni) e quattordici di loro (Brescia comprea) sono da bollino rosso: paesi di montagna e di fondo valle dove in passato si sono costruite case e aziende troppo vicino a fiumi, a pendii scoscesi soggetti a frane e valanghe. Insomma, se è vero che nel Bresciano non potrà verificarsi una catastrofe simile a quella accaduta nel Messinese, nei periodi critici (autunno e primavera) l'allarme esondazioni e frane è purtroppo una costante per diverse località. Uno scenario che si ottiene incrociando i dati del piano di emergenza provinciale redatto due anni fa dalla Protezione civile provinciale con quelli di Ecosistema a rischio 2008 (indagine Legambiente e Protezione civile regionale). L'arma vincente della nostra provincia sta però nell'elevato numero di volontari che presidiano e curano il territorio (4mila uomini, 130 associazioni): il 90 percento dei 206 comuni ha un piano d'emergenza.
Per la Protezione civile le sezioni idrauliche dei fiumi sono «spesso inadeguate a recepire le acque cadute più a monte». Spesso, poi, si è costruito troppo vicino ai fiumi. In cima alla lista dei comuni a rischio c'è la media e l'alta Valle Camonica: prima del lago d'Iseo, il corso dell'Oglio scorre in un fondo valle densamente urbanizzato, dove la quasi totalità dei comuni è a rischio (Malonno, Berzo Demo e Sellero, tra Capo di Ponte e Ceto, tra Braone Niardo e Breno e fra Cividate Camuno, Piancogno, Esine e Darfo). Frane e valanghe sono invece l'incubo per Ponte di Legno, Temù e Borno. Da bollino rosso anche altre valli: Lumezzane (nel tratto bagnato Gobbia, in zona Faidana), Nave e Caino, Nuvolento, Nuvolera e Gavardo (in Val Sabbia). Sorvegliati speciali anche Rezzato e Mazzano (nell'hinterland) e Palazzolo e Pontoglio nella Bassa (a rischio esondazione Oglio). Altri comuni della Bassa sono sotto la lente della protezione civile, quelli attraversati dal fiume Mella, contenuto ed irreggimentato fino alla città, potenzialmente pericoloso da Azzano Mella fino a Manerbio. Il fiume Chiese è meno soggetto a piene torrentizie, essendo emissario del lago d'Idro, le cui portate in uscita sono regolabili. Le uniche aree a rischio sono individuate in prossimità degli abitati di Gavardo e Calcinato. Per molti di questi comuni aveva sottolineato Legambiente nel 2008 servirebbe la graduale delocalizzazione dei fabbricati realizzati nelle aree a rischio; cosa fino all'anno scorso aveva fatto solamente Quinzano d'Oglio
Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Maltempo, allagamenti
nella Bassa occidentale
Vigili del fuoco al lavoro
Il maltempo delle ultime ore ha creato non pochi problemi nella Bassa centro-occidentale. Sott'acqua è finita un'intera fascia di territorio, quella che si trova a lato del "Quinzanello", l'affluente del Mella esondato nella notte. Problemi seri ci sono stati a Trenzano, Maclodio, Brandico. Al centralino dei vigili del fuoco sono arrivate centinaia di richieste di intervento, più di cinquanta i servizi effettuati nella notte e nelle prime ore della mattina. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per cercare di normalizzare la situazione. In loro aiuto anche la protezione civile e due colonne mobili inviate dal comando regionale
Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Giornale di Brescia, foto del temporale:
http://www.giornaledibrescia.it/fotogallery/?idGallery=642
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Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Rave party al Florida:
un malore, due arresti
Francobolli con Lsd simili a quelli sequestrati a Ghedi
Una ragazzina di 17 anni finita in Rianimazione e due giovani arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E' il bilancio del rave party che si è tenuto dalle 17 di sabato alle 5 di questa mattina al Florida di Ghedi. Nel locale sono arrivati duemila giovani da buona parte d'Italia e anche dall'estero. I carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno effettuato servizi e controlli. Una ragazza è finita all'ospedale di Manerbio: stava ballando quando è crollata in pista di colpo, perdendo conoscenza. I controlli hanno anche portato all'arresto di due diciannovenni, un ragazzo e una ragazza, sorpresi a vendere francobolli intrisi di Lsd
un malore, due arresti
Francobolli con Lsd simili a quelli sequestrati a Ghedi
Una ragazzina di 17 anni finita in Rianimazione e due giovani arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E' il bilancio del rave party che si è tenuto dalle 17 di sabato alle 5 di questa mattina al Florida di Ghedi. Nel locale sono arrivati duemila giovani da buona parte d'Italia e anche dall'estero. I carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno effettuato servizi e controlli. Una ragazza è finita all'ospedale di Manerbio: stava ballando quando è crollata in pista di colpo, perdendo conoscenza. I controlli hanno anche portato all'arresto di due diciannovenni, un ragazzo e una ragazza, sorpresi a vendere francobolli intrisi di Lsd
Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Prigioniera in casa, libera grazie all'sms
LA STORIA. Da giorni era prigioniera di un violento. È riuscita a mandare un messaggio alla madre e i carabinieri l'hanno liberata. Tre in cella per sequestro di persona
La donna, in gravidanza, era tenuta chiusa in casa Il fidanzato voleva che abortisse o che lasciasse a lui il bambino: «Deve crescere con i musulmani»
Il compagno, la nipote e il suo convivente sono stati arrestati per sequestro di persona FOTOLIVE
Si è innamorata della persona sbagliata. Un uomo che non ha esitato a chiuderla in casa quando ha saputo che aspettava un bambino, che non si è fatto alcuno scrupolo di farla dormire per terra, che l'ha minacciata in ogni modo. «Ti taglio la pancia e mi prendo il bambino» era la frase che la donna al secondo mese di gravidanza si sentiva ripetere. Si è innamorata di un tunisino, e quando le cose hanno cominciato a mettersi male, il suo amore l'ha sequestrata in casa, convinto che il figlio in arrivo avrebbe dovuto restare con lui perchè musulmano. L'unica possibilità alternativa era abortire, la donna aveva anche fatto una visita preliminare, ma voleva tenere il bambino e ha fatto di tutto per riuscire a fuggire.
[FIRMA]PRIGIONIERA in un appartamento di Castelmella una giovane donna di Lecce. La ragazza è stata liberata dai carabinieri di Roncadelle l'altro giorno grazie a un sms inviato alla madre in Puglia, riuscendo a prendere un cellulare dimenticato in giro dai suoi aguzzini.
L'unica «colpa» della 27enne quella di essersi innamorata in agosto a Voghera di Slah Saidani, tunisino di 41 anni. Alla ragazza deve essere parsa una persona per bene, anche se il tunisino aveva lasciato il carcere solo alla fine di luglio, non lavorava e beveva molto e spesso. Stavano insieme da poco quando la ragazza si è accorta di essere incinta. La coppia ha scelto di trasferirsi a Castelmella in casa della nipote dell'uomo: Ahlem Rafi, 31 anni era ai domiciliari per spaccio, in casa con lei il compagno Abdelaziz Nabil, marocchino di 35 anni.
La convivenza è apparsa subito difficile, come ha raccontato la ragazza ai carabinieri.
Quando la donna ha visto che il rapporto non andava bene ha espresso il desiderio di ritornare in Puglia. La sua richiesta ha inasprito ulteriormente i rapporti. La giovane è stata rinchiusa in una stanza: per terra un piccolo materasso e qualche coperta. Dalla casa di Castelmella dice di non essere mai uscita, se non per andare all'ospedale. Era prigioneria del compagno musulmano e dei parenti. I carabinieri sono passati più volte nella casa per controllare la donna ai domiciliari: in quelle occasioni la futura madre veniva portata con forza sul balcone e minacciata per restare zitta. Anche le telefonate alla madre erano tutte controllate. Pur di poter tornare a casa la 27enne aveva anche preso in considerazione l'ipotesi di abortire e aveva già fatto una visita il 14 ottobre al Civile.
L'ALTRO GIORNO le si è presentata un'opportunità che ha sfruttato al volo. I tre aguzzini dormivano e è riuscita a prendere un cellulare. Il messaggio che ha inviato alla madre ha sbloccato la situazione e fornito un'indicazione precisa: «Sono tenuta prigioniera sopra l'ufficio postale di Castelmella - ha scritto - nella casa di una donna ai domiciliari. Quando passa qualcuno mi portano sul balcone». È stato come fornire l'indirizzo e il nascondiglio. I carabinieri sono arrivati in via Ungaretti e come prevedevano la giovane pugliese era in terrazza. Per i tre sono scattate le manette per sequestro di persona.
La ragazza è già tornata a casa: ha paura di ritorsioni, ma vuole avere il suo bambino. Un bambino che potrà scegliere da solo in cosa credere.
Wilma Petenzi
LA STORIA. Da giorni era prigioniera di un violento. È riuscita a mandare un messaggio alla madre e i carabinieri l'hanno liberata. Tre in cella per sequestro di persona
La donna, in gravidanza, era tenuta chiusa in casa Il fidanzato voleva che abortisse o che lasciasse a lui il bambino: «Deve crescere con i musulmani»
Il compagno, la nipote e il suo convivente sono stati arrestati per sequestro di persona FOTOLIVE
Si è innamorata della persona sbagliata. Un uomo che non ha esitato a chiuderla in casa quando ha saputo che aspettava un bambino, che non si è fatto alcuno scrupolo di farla dormire per terra, che l'ha minacciata in ogni modo. «Ti taglio la pancia e mi prendo il bambino» era la frase che la donna al secondo mese di gravidanza si sentiva ripetere. Si è innamorata di un tunisino, e quando le cose hanno cominciato a mettersi male, il suo amore l'ha sequestrata in casa, convinto che il figlio in arrivo avrebbe dovuto restare con lui perchè musulmano. L'unica possibilità alternativa era abortire, la donna aveva anche fatto una visita preliminare, ma voleva tenere il bambino e ha fatto di tutto per riuscire a fuggire.
[FIRMA]PRIGIONIERA in un appartamento di Castelmella una giovane donna di Lecce. La ragazza è stata liberata dai carabinieri di Roncadelle l'altro giorno grazie a un sms inviato alla madre in Puglia, riuscendo a prendere un cellulare dimenticato in giro dai suoi aguzzini.
L'unica «colpa» della 27enne quella di essersi innamorata in agosto a Voghera di Slah Saidani, tunisino di 41 anni. Alla ragazza deve essere parsa una persona per bene, anche se il tunisino aveva lasciato il carcere solo alla fine di luglio, non lavorava e beveva molto e spesso. Stavano insieme da poco quando la ragazza si è accorta di essere incinta. La coppia ha scelto di trasferirsi a Castelmella in casa della nipote dell'uomo: Ahlem Rafi, 31 anni era ai domiciliari per spaccio, in casa con lei il compagno Abdelaziz Nabil, marocchino di 35 anni.
La convivenza è apparsa subito difficile, come ha raccontato la ragazza ai carabinieri.
Quando la donna ha visto che il rapporto non andava bene ha espresso il desiderio di ritornare in Puglia. La sua richiesta ha inasprito ulteriormente i rapporti. La giovane è stata rinchiusa in una stanza: per terra un piccolo materasso e qualche coperta. Dalla casa di Castelmella dice di non essere mai uscita, se non per andare all'ospedale. Era prigioneria del compagno musulmano e dei parenti. I carabinieri sono passati più volte nella casa per controllare la donna ai domiciliari: in quelle occasioni la futura madre veniva portata con forza sul balcone e minacciata per restare zitta. Anche le telefonate alla madre erano tutte controllate. Pur di poter tornare a casa la 27enne aveva anche preso in considerazione l'ipotesi di abortire e aveva già fatto una visita il 14 ottobre al Civile.
L'ALTRO GIORNO le si è presentata un'opportunità che ha sfruttato al volo. I tre aguzzini dormivano e è riuscita a prendere un cellulare. Il messaggio che ha inviato alla madre ha sbloccato la situazione e fornito un'indicazione precisa: «Sono tenuta prigioniera sopra l'ufficio postale di Castelmella - ha scritto - nella casa di una donna ai domiciliari. Quando passa qualcuno mi portano sul balcone». È stato come fornire l'indirizzo e il nascondiglio. I carabinieri sono arrivati in via Ungaretti e come prevedevano la giovane pugliese era in terrazza. Per i tre sono scattate le manette per sequestro di persona.
La ragazza è già tornata a casa: ha paura di ritorsioni, ma vuole avere il suo bambino. Un bambino che potrà scegliere da solo in cosa credere.
Wilma Petenzi
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Re: News da Brescia città e provincia
Aria, è allarme bambini
SMOG. Dati preoccupanti sono emersi dal convegno del Coordinamento dei Comitati ambientalisti Lombardia
Quaranta nuovi casi ogni anno al Reparto di Oncoematologia pediatrica del Civile: i casi seguiti in totale sono ora oltre duecento
Un classico «sistema fai da te» nella lotta contro lo smog: la mascherina sul volto del bambino
«Serve una nuova normativa in materia ambientale che vincoli realtà produttive e istituzioni al rispetto di rigorosi parametri. Perchè è un'incredibile illusione quella di poter stare bene in un ambiente inquinato: se l'ambiente è malato, ci ammaliamo anche noi, e di inquinamento, purtroppo, si può anche morire»: questo l'appello lanciato dal Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia, per voce della presidente Imma Lascialfari, durante il convegno «Sani in un mondo malato: l'incredibile illusione», promosso dai comitati a San Barnaba.
MALATTIE COME i tumori sono in aumento, a Brescia e nel resto d'Italia: ci si cura meglio, e quindi si muore di meno, ma le casistiche sono in crescita. Lo dimostra il report 2008 dei Registri tumori italiani, che evidenzia come in Italia ci sia un incremento dell'incidenza di patologie oncologiche superiore rispetto alla media europea: il trend è in aumento per tutti, ma in Italia di più. Solo per fare qualche esempio, i casi di linfoma in Italia sono aumentati del 4 per cento, mentre in Europa dello 0,6 per cento, le leucemie del 2 per cento rispetto alla media europea dell'1 per cento.
La casistica non risparmia i bambini, come conferma Fulvio Porta, responsabile dell'Oncoematologia pediatrica degli Spedali Civili, di recente nominato presidente della Società di Ematologia e Oncologia Pediatrica. «Anche dal nostro osservatorio in ospedale, che comprende la Lombardia est con le province di Brescia e Mantova, risulta un incremento delle patologie oncoematologiche: nei primi nove mesi del 2009 abbiamo già raggiunto lo stesso numero di casi registrati nei dodici mesi del 2008». In media il reparto pediatrico segue 40 nuovi casi ogni anno, e ha in carico più di 200 bambini nelle diverse fasi della terapia. Nel corso degli anni si è registrato anche un cambiamento delle patologie pediatriche, che in passato erano in prevalenza leucemie e linfomi, mentre oggi sono con più frequenza tumori solidi come sarcomi.
«Grazie ai progressi della medicina siamo diventati molto bravi a curarle, ma dobbiamo ancora capire cosa si può fare per prevenire queste malattie – spiega Porta –. Per questo con la Società di Ematologia e Oncologia Pediatrica abbiamo aperto un tavolo per comprendere le cause dell'aumento di tumori, e daremo avvio a uno studio che coinvolgerà 57 ospedali italiani, fra cui l'ospedale Civile di Brescia, per analizzare in modo scientifico i casi, indagarne il contesto famigliare, sociale, geografico».
Durante il convegno si è anche aperta una riflessione sulla raccolta dei rifiuti. «Con l'assessore Vilardi abbiamo iniziato un confronto sul "porta a porta", che comporta maggior riciclo e meno materiali all'inceneritore – dice Lascialfari -. Il prossimo passo sarà la visita con assessore e sindaci della provincia al Centro di riciclo di Vadelago, a Treviso, realtà che ricicla i materiali più diversi con zero emissioni e massimo rispetto ambientale».
Lisa Cesco
SMOG. Dati preoccupanti sono emersi dal convegno del Coordinamento dei Comitati ambientalisti Lombardia
Quaranta nuovi casi ogni anno al Reparto di Oncoematologia pediatrica del Civile: i casi seguiti in totale sono ora oltre duecento
Un classico «sistema fai da te» nella lotta contro lo smog: la mascherina sul volto del bambino
«Serve una nuova normativa in materia ambientale che vincoli realtà produttive e istituzioni al rispetto di rigorosi parametri. Perchè è un'incredibile illusione quella di poter stare bene in un ambiente inquinato: se l'ambiente è malato, ci ammaliamo anche noi, e di inquinamento, purtroppo, si può anche morire»: questo l'appello lanciato dal Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia, per voce della presidente Imma Lascialfari, durante il convegno «Sani in un mondo malato: l'incredibile illusione», promosso dai comitati a San Barnaba.
MALATTIE COME i tumori sono in aumento, a Brescia e nel resto d'Italia: ci si cura meglio, e quindi si muore di meno, ma le casistiche sono in crescita. Lo dimostra il report 2008 dei Registri tumori italiani, che evidenzia come in Italia ci sia un incremento dell'incidenza di patologie oncologiche superiore rispetto alla media europea: il trend è in aumento per tutti, ma in Italia di più. Solo per fare qualche esempio, i casi di linfoma in Italia sono aumentati del 4 per cento, mentre in Europa dello 0,6 per cento, le leucemie del 2 per cento rispetto alla media europea dell'1 per cento.
La casistica non risparmia i bambini, come conferma Fulvio Porta, responsabile dell'Oncoematologia pediatrica degli Spedali Civili, di recente nominato presidente della Società di Ematologia e Oncologia Pediatrica. «Anche dal nostro osservatorio in ospedale, che comprende la Lombardia est con le province di Brescia e Mantova, risulta un incremento delle patologie oncoematologiche: nei primi nove mesi del 2009 abbiamo già raggiunto lo stesso numero di casi registrati nei dodici mesi del 2008». In media il reparto pediatrico segue 40 nuovi casi ogni anno, e ha in carico più di 200 bambini nelle diverse fasi della terapia. Nel corso degli anni si è registrato anche un cambiamento delle patologie pediatriche, che in passato erano in prevalenza leucemie e linfomi, mentre oggi sono con più frequenza tumori solidi come sarcomi.
«Grazie ai progressi della medicina siamo diventati molto bravi a curarle, ma dobbiamo ancora capire cosa si può fare per prevenire queste malattie – spiega Porta –. Per questo con la Società di Ematologia e Oncologia Pediatrica abbiamo aperto un tavolo per comprendere le cause dell'aumento di tumori, e daremo avvio a uno studio che coinvolgerà 57 ospedali italiani, fra cui l'ospedale Civile di Brescia, per analizzare in modo scientifico i casi, indagarne il contesto famigliare, sociale, geografico».
Durante il convegno si è anche aperta una riflessione sulla raccolta dei rifiuti. «Con l'assessore Vilardi abbiamo iniziato un confronto sul "porta a porta", che comporta maggior riciclo e meno materiali all'inceneritore – dice Lascialfari -. Il prossimo passo sarà la visita con assessore e sindaci della provincia al Centro di riciclo di Vadelago, a Treviso, realtà che ricicla i materiali più diversi con zero emissioni e massimo rispetto ambientale».
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Re: News da Brescia città e provincia
da qualche anno queste mascherine antismog sono sempre più diffuse
Re: News da Brescia città e provincia
Vestone, investito ragazzino
di 8 anni: è grave
Il pronto soccorso pediatrico
Un bambino di otto anni è stato investito oggi poco dopo le 13 a Vestone. Il ragazzino che abita in un condominio in fregio alla strada che congiunge Nozza a Vestone ha attraversato la senza accorgesi dell'arrivo di un pickup che lo ha investito. Le condizioni del ragazzo, padre egiziano, madre marocchina, sono apparse subito gravi e con l'eliambulanza è stato trasportato all'Ospedale civile di Brescia.
di 8 anni: è grave
Il pronto soccorso pediatrico
Un bambino di otto anni è stato investito oggi poco dopo le 13 a Vestone. Il ragazzino che abita in un condominio in fregio alla strada che congiunge Nozza a Vestone ha attraversato la senza accorgesi dell'arrivo di un pickup che lo ha investito. Le condizioni del ragazzo, padre egiziano, madre marocchina, sono apparse subito gravi e con l'eliambulanza è stato trasportato all'Ospedale civile di Brescia.
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Re: News da Brescia città e provincia
Tredicimila pazzi per le moto
A BRIXIA EXPO. Ottimo afflusso di pubblico ed eccellente livello qualitativo, molto apprezzato dagli appassionati
Successo per «Rombo di tuono» Mandelli: «La qualità ha pagato Vincente l'idea delle superspecial in strada. Centrati gli obiettivi»
Una delle più belle Harely Davidson ammirate dai visitatori della rassegna «Rombo di Tuono» FOTOLIVE
Brescia. La crisi non ha neppure lambito l'ottava edizione di «Rombo di Tuono», la manifestazione dedicata al mondo custom che nel fine settimana ha animato gli spazi di Brixia Expo-Fiera di Brescia. Che avesse carte buone da giocare lo si era intuito già nel corso della presentazione, quando l'elenco degli espositori aveva evidenziato un incremento di un terzo rispetto allo scorso anno. Eccellente anche il livello qualitativo, apprezzato dagli appassionati. Così, le speranze degli organizzatori sono diventate certezze quando si è fatto il conto del numero dei visitatori: ieri sera un'ora prima della chiusura il bilancio attestava circa 13 mila presenze in due giorni, contro le 9 mila della passata edizione.
«ABBIAMO RAGGIUNTO l'obiettivo per il quale abbiamo lavorato - conferma l'assessore provinciale Fabio Mandelli, a Rombo di Tuono nelle vesti di organizzatore -. La selezione dei 120 espositori è stata molto attenta e non abbiamo trascurato nulla in alcun settore, dalle motociclette agli accessori, per arrivare al'abbigliamento. Puntare sulla qualità ha pagato, come conferma l'aumento deciso dei visitatori, tutti appassionati competenti che hanno trovato nella rassegna il meglio». Il meglio in assoluto anche sotto l'aspetto tecnico dei trasformatori: «Le Harley Davidson che abbiamo visto a Rombo di Tuono sono state di livello assoluto - continua Mandelli -. E poi è stata molto apprezzata la novità delle superspecial portate in strada: la quindicina di modelli unici che sabato hanno fatto vetrina in centro facendo sentire la loro voce hanno rappresentato una chicca che ci distingue da qualsiasi altra rassegna dedicata alle moto custom».
ALL'OTTAVA EDIZIONE Rombo di Tuono ottiene la promozione con lode: «Il rilancio di questa manifestazione è cominciato lo scorso anno e in questo fine settimana abbiamo avuto il riscontro che siamo sulla strada giusta - conclude Mandelli - . Ricercare la qualità assoluta è laborioso ma, alla fine, l'impegno ha pagato. Adesso tireremo le somme e tracceremo il progetto del prossimo anno. Rombo di Tuono ha dimostrato di avere una personalità forte sulla quale si può investire».
A BRIXIA EXPO. Ottimo afflusso di pubblico ed eccellente livello qualitativo, molto apprezzato dagli appassionati
Successo per «Rombo di tuono» Mandelli: «La qualità ha pagato Vincente l'idea delle superspecial in strada. Centrati gli obiettivi»
Una delle più belle Harely Davidson ammirate dai visitatori della rassegna «Rombo di Tuono» FOTOLIVE
Brescia. La crisi non ha neppure lambito l'ottava edizione di «Rombo di Tuono», la manifestazione dedicata al mondo custom che nel fine settimana ha animato gli spazi di Brixia Expo-Fiera di Brescia. Che avesse carte buone da giocare lo si era intuito già nel corso della presentazione, quando l'elenco degli espositori aveva evidenziato un incremento di un terzo rispetto allo scorso anno. Eccellente anche il livello qualitativo, apprezzato dagli appassionati. Così, le speranze degli organizzatori sono diventate certezze quando si è fatto il conto del numero dei visitatori: ieri sera un'ora prima della chiusura il bilancio attestava circa 13 mila presenze in due giorni, contro le 9 mila della passata edizione.
«ABBIAMO RAGGIUNTO l'obiettivo per il quale abbiamo lavorato - conferma l'assessore provinciale Fabio Mandelli, a Rombo di Tuono nelle vesti di organizzatore -. La selezione dei 120 espositori è stata molto attenta e non abbiamo trascurato nulla in alcun settore, dalle motociclette agli accessori, per arrivare al'abbigliamento. Puntare sulla qualità ha pagato, come conferma l'aumento deciso dei visitatori, tutti appassionati competenti che hanno trovato nella rassegna il meglio». Il meglio in assoluto anche sotto l'aspetto tecnico dei trasformatori: «Le Harley Davidson che abbiamo visto a Rombo di Tuono sono state di livello assoluto - continua Mandelli -. E poi è stata molto apprezzata la novità delle superspecial portate in strada: la quindicina di modelli unici che sabato hanno fatto vetrina in centro facendo sentire la loro voce hanno rappresentato una chicca che ci distingue da qualsiasi altra rassegna dedicata alle moto custom».
ALL'OTTAVA EDIZIONE Rombo di Tuono ottiene la promozione con lode: «Il rilancio di questa manifestazione è cominciato lo scorso anno e in questo fine settimana abbiamo avuto il riscontro che siamo sulla strada giusta - conclude Mandelli - . Ricercare la qualità assoluta è laborioso ma, alla fine, l'impegno ha pagato. Adesso tireremo le somme e tracceremo il progetto del prossimo anno. Rombo di Tuono ha dimostrato di avere una personalità forte sulla quale si può investire».
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Re: News da Brescia città e provincia
Via la prima bomba, ne spunta una seconda
L'ordigno trovato nell'ex deposito è stato fatto brillare a Rezzato Ma nella zona ce n'è un altro, non ancora riportato alla luce
Ore 09:23
lunedì, 19 ottobre 2009
Non è facile liberarsi delle bombe inesplose della ex polveriera di Mompiano. Ieri, per "bonificare" completamente un ordigno americano da 250 chili, sono servite otto ore, un coordinamento istituzionale che ha coinvolto più di cento persone e due "basi", una a Brescia per il disinnesco e una a Rezzato per il "brillamento", in una cava. L'operazione, curata dagli artificieri del Genio Guastatori dell'Esercito, è riuscita perfettamente.
La bonifica si avvia alla conclusione. Ma per una bomba fatta saltare, un'altra - si è saputo ieri - giace sotto terra, nella stessa zona
L'ordigno trovato nell'ex deposito è stato fatto brillare a Rezzato Ma nella zona ce n'è un altro, non ancora riportato alla luce
Ore 09:23
lunedì, 19 ottobre 2009
Non è facile liberarsi delle bombe inesplose della ex polveriera di Mompiano. Ieri, per "bonificare" completamente un ordigno americano da 250 chili, sono servite otto ore, un coordinamento istituzionale che ha coinvolto più di cento persone e due "basi", una a Brescia per il disinnesco e una a Rezzato per il "brillamento", in una cava. L'operazione, curata dagli artificieri del Genio Guastatori dell'Esercito, è riuscita perfettamente.
La bonifica si avvia alla conclusione. Ma per una bomba fatta saltare, un'altra - si è saputo ieri - giace sotto terra, nella stessa zona
Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Azz!
Speriamo non succeda niente di grave con queste bombe in giro
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Re: News da Brescia città e provincia
Poncarale. I carabinieri
arrestano tre ladri
La caserma dei carabinieri della compagnia di Verolanuova
Un milanese di San Donato e due valtrumplini, di Villa Carcina e di Concesio sono stati arrestati a Poncarale e a Orzinuovi dai carabinieri per ricettazione. Recuperata refurtiva per un valore che sfiora i 100 mila euro, materiale di cancelleria rubato nel Milanese a Cambiago nella notte tra lunedì e martedì. Grazie al sistema satellitare il camion, un Volvo, è stato intercettato. I carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno acciuffato i ladri e recuperato la refurtiva prima che giungesse a destinazione. indagini sono in corso per accertare sei i tre facciano parte di una delle bande dei tir che operano in Lombardria e che hanno basi e complici nella bassa Bresciana e in Valtrompia
Non è il tuo Paese Sky?
arrestano tre ladri
- 28/10/2009
La caserma dei carabinieri della compagnia di Verolanuova
Un milanese di San Donato e due valtrumplini, di Villa Carcina e di Concesio sono stati arrestati a Poncarale e a Orzinuovi dai carabinieri per ricettazione. Recuperata refurtiva per un valore che sfiora i 100 mila euro, materiale di cancelleria rubato nel Milanese a Cambiago nella notte tra lunedì e martedì. Grazie al sistema satellitare il camion, un Volvo, è stato intercettato. I carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno acciuffato i ladri e recuperato la refurtiva prima che giungesse a destinazione. indagini sono in corso per accertare sei i tre facciano parte di una delle bande dei tir che operano in Lombardria e che hanno basi e complici nella bassa Bresciana e in Valtrompia
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Re: News da Brescia città e provincia
Pontoglio: agricoltore
ucciso da un toro
La tragedia questo pomeriggio alle 16 alla cascina di via Molise
Sul posto l'eliambulanza
Giuseppe Ranghetti, agricoltore di 70 anni, abitante in paese, è morto questo pomeriggio a Pontoglio colpito da un toro che lo ha incornato e calpestato. La tragedia si è consumata in via Molise alla cacsiona Bredetta e per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Indagano i carabinieri di Chiari e i tecnici dell'Asl per ricostruire la dinamica dell'infortunio e appurare eventuali responsabilità.
Il 118 ha inviato l'eliambulanza, ma il medico rianimatore non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Dolore tra i familiari e i conoscenti che hanno visto all'opera i soccorritori. Giuseppe ranghetti lascia la moglie Carmelina e tre figli
ucciso da un toro
La tragedia questo pomeriggio alle 16 alla cascina di via Molise
Sul posto l'eliambulanza
Giuseppe Ranghetti, agricoltore di 70 anni, abitante in paese, è morto questo pomeriggio a Pontoglio colpito da un toro che lo ha incornato e calpestato. La tragedia si è consumata in via Molise alla cacsiona Bredetta e per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Indagano i carabinieri di Chiari e i tecnici dell'Asl per ricostruire la dinamica dell'infortunio e appurare eventuali responsabilità.
Il 118 ha inviato l'eliambulanza, ma il medico rianimatore non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Dolore tra i familiari e i conoscenti che hanno visto all'opera i soccorritori. Giuseppe ranghetti lascia la moglie Carmelina e tre figli
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Re: News da Brescia città e provincia
Influenza, classi decimate in due quartieri
L'EPIDEMIA. Nessuna avvisaglia della H1N1, in compenso il virus «normale» sta mietendo vittime in alcune scuole della città, ignorandone invece molte altre
Al V Circolo didattico anche 10 assenti in classi da 22 alunni A Casazza oltre il 50 per cento degli studenti è rimasto a casa
In alcune classi bresciane l’influenza sta creando numerosi «vuoti»
Brescia. Colpisce a macchia di leopardo, l'influenza 2009. E con tutti messaggi (spesso contraddittori) arrivati sulla H1N1 che ancora non si vede neanche all'orizzonte, la preoccupazione sale. Alcune classi scolastiche sono già decimate. In qualche scuola superiore i ragazzi fanno la coda davanti alla presidenza per chiedere febbricitanti l'uscita anticipata. Ma solo in alcune zone della città. In altre i sintomi del male di stagione non si fanno vedere, almeno per adesso.
A essere più colpiti sembrano l'Oltremella e il nord della città. Dalla direzione del Quinto circolo didattico di via Colombo parlano di forme virali che «stanno decimando alcune classi». In alcune mancano 5 o 6 bambini, ma «si arriva anche fino a 10 assenti su 22». A fare un conto approssimativo, almeno un quarto degli alunni è a casa. Va persino peggio in certi plessi del Primo circolo. Il direttore Giacomo Comincioli dice che Folzano è una sorta di «isola felice» dove «nessun bambino è assente». Ma alla Ugolini di via Cremona ne mancano 80 su 325, alla Rinaldini 35 su 280, alla Canossi 25 su 265.
E la cosa è confermata da San Polo, dove alle elementari «è tutto nella norma» assicura la direttrice Bruna Pellegrini. E pure i ragazzi delle medie, sia alla De Filippo che alla Tovini, sembrano del tutto immuni dal virus. Va detto che le scuole appaiono un po' restie a fornire dati, temono di diffondere inopportuni allarmismi e pesano le parole. Dal Quarto circolo, ad esempio, parlano di «assenze normali», ma poi ammettono che «in un paio di classi sono superiori al consueto» senza precisare meglio. Dove, invece, si ammette una situazione preoccupante è a Casazza, unico dei sei plessi dell'Undicesimo circolo a conoscere la virulenza del virus. La dirigente vicaria Samanta Moglia dice che «oltre il 50 per cento degli alunni è a casa», tanto che «abbiamo chiesto alla Regione Lombardia se dovevamo chiudere la scuola ma ci hanno risposto di tenere aperto». In ogni caso, «anche alle Melzi - aggiunge la vice direttrice - su 117 alunni ci sono 30 assenti».
ALLE MEDIE LA situazione sembra più tranquilla. La Pascoli, che non è tanto distante dalla elementare Ugolini, registra «assenze nella norma», e nemmeno alla Bettinzoli c'è allarme. «Capita che un paio di ragazzi chiedano di telefonare a casa perché non stanno bene ma niente di più». E niente di straordinario alla Foscolo, alla Virgilio e al Prealpino, dove «non abbiamo fatto il conto degli assenti in tutte e tre le sedi ma se ci fosse una situazione anomala lo sapremmo».
Alla Lana-Fermi «il picco non c'è ancora», dice il vice preside. Tuttavia le prime avvisaglie si vedono, con classi in cui «mancano dai 5 ai 7 ragazzi». E alla Franchi del Villaggio Sereno la preside Francesca Subrizi parla di «numeri di assenti non eclatanti» e di «situazione sotto controllo anche alle elementari di Fornaci». Qualcosa di più di un'avvisaglia si avverte allo scientifico Calini di via Montesuello. «Ci sono assenze appena superiori alla norma sia sul versante del personale che degli studenti - spiega il preside Gaetano Cinque -, mancano tre o quattro alunni per classe in media, alcune sono al completo e altre decimate ma la situazione è ancora gestibile». Il magistrale Gambara è ancora immune e «nessun insegnante ci ha segnalato classi semideserte», dice il vicepreside Claudio Bianchi.
Non così allo Sraffa. Il preside Nicola Scanga ammette di aver assistito a «due ondate» di «accentuazione esagerata delle uscite anticipate». Per due volte, «una marea di oltre 40 ragazzi febbricitanti è venuta a chiedere l'uscita anticipata - dice -, anche se non ci sono stati casi gravi e nessuno è stato ricoverato in ospedale».
Con il Moretto si torna quasi alla normalità, e secondo il dirigente Arturo Montanini «non si va più di 3 o 4 assenti per classe». La normalità si raggiunge al classico Arnaldo, dove il preside Salvatore Lo Manto registra assenze nella norma, e al Golgi, dove Ercole Melgari non vede problemi particolari.
L'EPIDEMIA. Nessuna avvisaglia della H1N1, in compenso il virus «normale» sta mietendo vittime in alcune scuole della città, ignorandone invece molte altre
Al V Circolo didattico anche 10 assenti in classi da 22 alunni A Casazza oltre il 50 per cento degli studenti è rimasto a casa
In alcune classi bresciane l’influenza sta creando numerosi «vuoti»
Brescia. Colpisce a macchia di leopardo, l'influenza 2009. E con tutti messaggi (spesso contraddittori) arrivati sulla H1N1 che ancora non si vede neanche all'orizzonte, la preoccupazione sale. Alcune classi scolastiche sono già decimate. In qualche scuola superiore i ragazzi fanno la coda davanti alla presidenza per chiedere febbricitanti l'uscita anticipata. Ma solo in alcune zone della città. In altre i sintomi del male di stagione non si fanno vedere, almeno per adesso.
A essere più colpiti sembrano l'Oltremella e il nord della città. Dalla direzione del Quinto circolo didattico di via Colombo parlano di forme virali che «stanno decimando alcune classi». In alcune mancano 5 o 6 bambini, ma «si arriva anche fino a 10 assenti su 22». A fare un conto approssimativo, almeno un quarto degli alunni è a casa. Va persino peggio in certi plessi del Primo circolo. Il direttore Giacomo Comincioli dice che Folzano è una sorta di «isola felice» dove «nessun bambino è assente». Ma alla Ugolini di via Cremona ne mancano 80 su 325, alla Rinaldini 35 su 280, alla Canossi 25 su 265.
E la cosa è confermata da San Polo, dove alle elementari «è tutto nella norma» assicura la direttrice Bruna Pellegrini. E pure i ragazzi delle medie, sia alla De Filippo che alla Tovini, sembrano del tutto immuni dal virus. Va detto che le scuole appaiono un po' restie a fornire dati, temono di diffondere inopportuni allarmismi e pesano le parole. Dal Quarto circolo, ad esempio, parlano di «assenze normali», ma poi ammettono che «in un paio di classi sono superiori al consueto» senza precisare meglio. Dove, invece, si ammette una situazione preoccupante è a Casazza, unico dei sei plessi dell'Undicesimo circolo a conoscere la virulenza del virus. La dirigente vicaria Samanta Moglia dice che «oltre il 50 per cento degli alunni è a casa», tanto che «abbiamo chiesto alla Regione Lombardia se dovevamo chiudere la scuola ma ci hanno risposto di tenere aperto». In ogni caso, «anche alle Melzi - aggiunge la vice direttrice - su 117 alunni ci sono 30 assenti».
ALLE MEDIE LA situazione sembra più tranquilla. La Pascoli, che non è tanto distante dalla elementare Ugolini, registra «assenze nella norma», e nemmeno alla Bettinzoli c'è allarme. «Capita che un paio di ragazzi chiedano di telefonare a casa perché non stanno bene ma niente di più». E niente di straordinario alla Foscolo, alla Virgilio e al Prealpino, dove «non abbiamo fatto il conto degli assenti in tutte e tre le sedi ma se ci fosse una situazione anomala lo sapremmo».
Alla Lana-Fermi «il picco non c'è ancora», dice il vice preside. Tuttavia le prime avvisaglie si vedono, con classi in cui «mancano dai 5 ai 7 ragazzi». E alla Franchi del Villaggio Sereno la preside Francesca Subrizi parla di «numeri di assenti non eclatanti» e di «situazione sotto controllo anche alle elementari di Fornaci». Qualcosa di più di un'avvisaglia si avverte allo scientifico Calini di via Montesuello. «Ci sono assenze appena superiori alla norma sia sul versante del personale che degli studenti - spiega il preside Gaetano Cinque -, mancano tre o quattro alunni per classe in media, alcune sono al completo e altre decimate ma la situazione è ancora gestibile». Il magistrale Gambara è ancora immune e «nessun insegnante ci ha segnalato classi semideserte», dice il vicepreside Claudio Bianchi.
Non così allo Sraffa. Il preside Nicola Scanga ammette di aver assistito a «due ondate» di «accentuazione esagerata delle uscite anticipate». Per due volte, «una marea di oltre 40 ragazzi febbricitanti è venuta a chiedere l'uscita anticipata - dice -, anche se non ci sono stati casi gravi e nessuno è stato ricoverato in ospedale».
Con il Moretto si torna quasi alla normalità, e secondo il dirigente Arturo Montanini «non si va più di 3 o 4 assenti per classe». La normalità si raggiunge al classico Arnaldo, dove il preside Salvatore Lo Manto registra assenze nella norma, e al Golgi, dove Ercole Melgari non vede problemi particolari.
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Re: News da Brescia città e provincia
Super ricchi: Brescia
è quinta in Italia
Soldi
E' la Lombardia la regione dove si concentra il più alto numero di famiglie ricche in Italia con un patrimonio di 248,4 miliardi, il 30% delle risorse complessive dei "paperoni" italiani, stimate in 836 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto al 2008. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Prometeia per l'Associazione italiana private banking e in collaborazione con l'ufficio studi Aipb. Resta stabile, rispetto al 2008, il numero di famiglie super-ricche a quota 590 mila. A livello di provincie a Milano si concentra la ricchezza maggiore con 137,7 miliardi di euro, il 16,5% del totale, seguita da Roma con 63,2 miliardi (7,6%), Torino con 43,2 miliardi (5,2%), Bologna con 23,9 miliardi (3,4%) e Brescia con 23,4 miliardi (2,8%). «Le regioni del nord sono quelle che hanno saputo maggiormente trarre beneficio dalla ripresa dei mercati azionari evidenziando tassi di crescita del patrimonio oltre il 3,9% medio nazionale» ha affermato Fabio Girotto di Prometeia.
è quinta in Italia
Soldi
E' la Lombardia la regione dove si concentra il più alto numero di famiglie ricche in Italia con un patrimonio di 248,4 miliardi, il 30% delle risorse complessive dei "paperoni" italiani, stimate in 836 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto al 2008. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Prometeia per l'Associazione italiana private banking e in collaborazione con l'ufficio studi Aipb. Resta stabile, rispetto al 2008, il numero di famiglie super-ricche a quota 590 mila. A livello di provincie a Milano si concentra la ricchezza maggiore con 137,7 miliardi di euro, il 16,5% del totale, seguita da Roma con 63,2 miliardi (7,6%), Torino con 43,2 miliardi (5,2%), Bologna con 23,9 miliardi (3,4%) e Brescia con 23,4 miliardi (2,8%). «Le regioni del nord sono quelle che hanno saputo maggiormente trarre beneficio dalla ripresa dei mercati azionari evidenziando tassi di crescita del patrimonio oltre il 3,9% medio nazionale» ha affermato Fabio Girotto di Prometeia.
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Re: News da Brescia città e provincia
Virus A nel mirino per la morte
di una 36enne di Palazzolo
INFLUENZA. La donna è stata ricoverata mercoledì a Chiari: la presenza dell'H1N1avrebbe aggravato una broncopolmonite
Per la direzione dell'ospedale il decesso sarebbe da attribuire allo stato generale di salute della donna, con precedenti affezioni polmonari e indebolita da gravidanza allattamento
Il virus H1N1 dell'influenza A sarebbe stato fatale per una giovane mamma di Palazzolo. La donna, una cittadina marocchina di 36 anni, è morta nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Chiari. La morte della giovane madre ha colpito profondamente la comunità il quartiere San Giuseppe, dove risiede la famiglia della donna e tutta la comunità marocchina del paese e dell'hinterland. La tragedia inattesa, in cui il virus H1N1 ha giocato un ruolo fatale, ha tolto la mamma a tre bambini, la più piccola di un anno, il maschietto di sei la maggiore di undici, tutti nati in Italia, dove la famiglia si era insediata da oltre dieci anni.
MERCOLEDÌ IL RICOVERO della donna in ospedale non aveva creato particolari allarmi, nè tra i medici, nè tra gli altri genitori degli scolari. Anche se, per la verità, alcuni genitori degli alunni che ogni giorno la vedevano accompagnare il piccolo, che frequenta la prima elementare e la maggiore che frequenta la quinta, si erano preoccupati pensando al fatto che la settimana prima un numero rilevante di alunni del plesso San Pancrazio avevano saltato diversi giorni di lezione a causa dell'influenza. Non sono pochi quelli che hanno pensato che il ricovero potesse essere legato alla forma influenzale.
MENTRE LA MAMMA in ospedale veniva tenuta in coma farmacologico, i due bambini hanno frequentato regolarmente le lezioni alla Don Milani. Nessuno si aspettava un esito tanto tragico per la trentaseienne, che abita da un decennio con il marito e in figli in una delle nuove unità immobiliari costruite in via Malogno. La notizia della morte, che ha iniziato a circolare ieri attorno a mezzogiorno, ha suscitato il cordoglio dell'intera comunità scolastica del quartiere, cresciuto attorno alla scuola a tempo pieno Don Milani. Docenti e famiglie degli alunni, essendo chiusa la scuola, si sono sentiti per telefono commentando con dolore e preoccupazione l'inatteso decesso.
La donna, ricoverata d'urgenza mercoledì mattino all'ospedale di Chiari, dopo due giorni di coma farmacologico è morta ieri mattina, nonostante l'impegno dei medici dell'ospedale che si sono prodigati nel reparto, per una broncopolmonite bilaterale resa fatale dall'influenza. La salma, composta nell'obitorio del Mellini, subito dopo la morte è stata sottoposta ad accertamenti clinico patologici inevitabili previsti dalla normativa vigente per la prevenzione dell'epidemia influenzale sia per la giovane età della donna.
Gli accertamenti, eseguiti nel pomeriggio, avrebbero escluso che ad ucciderla sia stato in via principale il virus H1N1, esami e anamnesi hanno evidenziato un quadro clinico generale critico: il virus dell'influenza avrebbe accentuato le altre patologie. Il decesso infatti più che dall'influenza in quanto tale sarebbe da attribuire secondo la direzione del nosocomio clarense alla situazione generale di salute della donna, con precedenti affezioni polmonari curate con antibiotici e dall'ultima gravidanza. Questo quadro critico sarebbe stato aggravato da una broncopolmonite bilaterale: l'influenza, contratta probabilmente accompagnando i piccoli a scuola avrebbe contribuito ad aggravare lo stato clinico della paziente.
La morte non dipenderebbe quindi direttamente dall'influenza ma piuttosto dall'insieme delle condizioni critiche di salute e dalla debilitazione legata all'allattamento dell'ultima nata. Il marito della donna, avvisato per telefono che le condizioni della donna si erano aggravate ulteriormente, ieri mattina ha raggiunto subito l'ospedale di Chiari dove i medici gli hanno comunicato il decesso. Al marito i medici avrebbero riferito che la causa del decesso della moglie sarebbe stata la broncopolmonite che ha bloccato le vie respiratorie.
IERI POMERIGGIO dopo gli esami condotti alla presenza degli esperti dell'Asl di Brescia, la famiglia è stata autorizzata al trasporto della salma che sarà tumulata in Marocco. Purtroppo la chiusura degli uffici del consolato, ha impedito l'immediato trasferimento all'aeroporto milanese. Il trasferimento nel paese d'origine della giovane mamma dovrebbe avvenire nei primi giorni della settimana dopo l'espletamento delle pratiche.
di una 36enne di Palazzolo
INFLUENZA. La donna è stata ricoverata mercoledì a Chiari: la presenza dell'H1N1avrebbe aggravato una broncopolmonite
Per la direzione dell'ospedale il decesso sarebbe da attribuire allo stato generale di salute della donna, con precedenti affezioni polmonari e indebolita da gravidanza allattamento
Il virus H1N1 dell'influenza A sarebbe stato fatale per una giovane mamma di Palazzolo. La donna, una cittadina marocchina di 36 anni, è morta nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Chiari. La morte della giovane madre ha colpito profondamente la comunità il quartiere San Giuseppe, dove risiede la famiglia della donna e tutta la comunità marocchina del paese e dell'hinterland. La tragedia inattesa, in cui il virus H1N1 ha giocato un ruolo fatale, ha tolto la mamma a tre bambini, la più piccola di un anno, il maschietto di sei la maggiore di undici, tutti nati in Italia, dove la famiglia si era insediata da oltre dieci anni.
MERCOLEDÌ IL RICOVERO della donna in ospedale non aveva creato particolari allarmi, nè tra i medici, nè tra gli altri genitori degli scolari. Anche se, per la verità, alcuni genitori degli alunni che ogni giorno la vedevano accompagnare il piccolo, che frequenta la prima elementare e la maggiore che frequenta la quinta, si erano preoccupati pensando al fatto che la settimana prima un numero rilevante di alunni del plesso San Pancrazio avevano saltato diversi giorni di lezione a causa dell'influenza. Non sono pochi quelli che hanno pensato che il ricovero potesse essere legato alla forma influenzale.
MENTRE LA MAMMA in ospedale veniva tenuta in coma farmacologico, i due bambini hanno frequentato regolarmente le lezioni alla Don Milani. Nessuno si aspettava un esito tanto tragico per la trentaseienne, che abita da un decennio con il marito e in figli in una delle nuove unità immobiliari costruite in via Malogno. La notizia della morte, che ha iniziato a circolare ieri attorno a mezzogiorno, ha suscitato il cordoglio dell'intera comunità scolastica del quartiere, cresciuto attorno alla scuola a tempo pieno Don Milani. Docenti e famiglie degli alunni, essendo chiusa la scuola, si sono sentiti per telefono commentando con dolore e preoccupazione l'inatteso decesso.
La donna, ricoverata d'urgenza mercoledì mattino all'ospedale di Chiari, dopo due giorni di coma farmacologico è morta ieri mattina, nonostante l'impegno dei medici dell'ospedale che si sono prodigati nel reparto, per una broncopolmonite bilaterale resa fatale dall'influenza. La salma, composta nell'obitorio del Mellini, subito dopo la morte è stata sottoposta ad accertamenti clinico patologici inevitabili previsti dalla normativa vigente per la prevenzione dell'epidemia influenzale sia per la giovane età della donna.
Gli accertamenti, eseguiti nel pomeriggio, avrebbero escluso che ad ucciderla sia stato in via principale il virus H1N1, esami e anamnesi hanno evidenziato un quadro clinico generale critico: il virus dell'influenza avrebbe accentuato le altre patologie. Il decesso infatti più che dall'influenza in quanto tale sarebbe da attribuire secondo la direzione del nosocomio clarense alla situazione generale di salute della donna, con precedenti affezioni polmonari curate con antibiotici e dall'ultima gravidanza. Questo quadro critico sarebbe stato aggravato da una broncopolmonite bilaterale: l'influenza, contratta probabilmente accompagnando i piccoli a scuola avrebbe contribuito ad aggravare lo stato clinico della paziente.
La morte non dipenderebbe quindi direttamente dall'influenza ma piuttosto dall'insieme delle condizioni critiche di salute e dalla debilitazione legata all'allattamento dell'ultima nata. Il marito della donna, avvisato per telefono che le condizioni della donna si erano aggravate ulteriormente, ieri mattina ha raggiunto subito l'ospedale di Chiari dove i medici gli hanno comunicato il decesso. Al marito i medici avrebbero riferito che la causa del decesso della moglie sarebbe stata la broncopolmonite che ha bloccato le vie respiratorie.
IERI POMERIGGIO dopo gli esami condotti alla presenza degli esperti dell'Asl di Brescia, la famiglia è stata autorizzata al trasporto della salma che sarà tumulata in Marocco. Purtroppo la chiusura degli uffici del consolato, ha impedito l'immediato trasferimento all'aeroporto milanese. Il trasferimento nel paese d'origine della giovane mamma dovrebbe avvenire nei primi giorni della settimana dopo l'espletamento delle pratiche.
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Re: News da Brescia città e provincia
«Rischia chi ha già gravi patologie»
GLI ESPERTI. Per ora la mortalità è inferiore a quella dell'influenza stagionale e il vice ministro della Salute Fazio continua a rassicurare
«Il virus è comunque meno aggressivo della normale influenza. Diffusione rapida ma il malessere resta lieve»
Le autorità sanitarie invitano alla calma, precisando che il virus H1N1 non è particolarmente aggressivo
Il virus A/H1N1 si diffonde con rapidità ma non desta preoccupazioni dal punto di vista della gravità, in quanto determina solo una sintomatologia paragonabile a quella di una lieve influenza stagionale. Lo hanno ribadito non più tardi di due giorni fa il vice ministro della Salute Ferruccio Fazio, sottolineando ancora una volta «il carattere leggero di questa nuova influenza, dal momento che il virus A/H1N1 è dieci volte meno aggressivo dell'influenza stagionale», e l'assessore alla Sanità regionale Luciano Bresciani, che proprio qualche giorno fa, in occasione degli Stati generali della sanità bresciana, ha evidenziato la necessità di smorzare gli allarmismi «perché la situazione è sotto controllo e la diffusione del virus provoca forme influenzali banali, con una mortalità molto più bassa rispetto a quella per l'influenza stagionale, che, non va dimenticato, in Italia causa dagli 8 ai 10 mila morti». I decessi collegati al nuovo virus sono dovuti alle complicanze che si sviluppano nei soggetti già di per sé a rischio, perché particolarmente fragili, con bassa risposta immunitaria o portatori di malattie croniche che li espongono maggiormente a problemi di tipo respiratorio, cardiovascolare o infettivo.
LA MAGGIOR PARTE delle persone, invece, guarisce in pochi giorni, rimanendo a casa e a riposo, senza alcuna necessità di terapia farmacologica o di ricovero ospedaliero. Solo per chi rischia le forme più gravi è indicata la terapia con antivirali, che va decisa comunque dal medico curante in base alla storia clinica del paziente. Nelle forme normali che interessano persone in buona salute va usata molta cautela con gli antivirali ed è assolutamente sconsigliata la cura «fai-da-te», perché un loro uso improprio può favorire la comparsa di virus mutati e «resistenti», più difficili da debellare.
È bene ricordare che il virus A/H1N1 provoca una forma di influenza lieve, con sintomi come febbre superiore ai 38 gradi, tosse, mal di gola, dolori muscolari, cefalea. Il contagio avviene per via aerea, analogamente all'influenza stagionale, attraverso colpi di tosse, stranuti, o per via indiretta tramite il contatto con mani e superfici contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Il periodo di incubazione dell'influenza A dura da 1 a 3 giorni, e la contagiosità delle persone malate prosegue per sette giorni dall'esordio dei sintomi. Per prevenire la diffusione del virus non vanno trascurate alcune regole basilari da seguire quotidianamente, come coprire naso e bocca in caso di starnuti o tosse, evitare colloqui troppo ravvicinati con altre persone; lavare di frequente e accuratamente le mani con acqua e sapone; evitare contatti stretti soprattutto con persone che potrebbero essere malate; arieggiare bene l'ambiente in cui si vive aprendo le finestre o garantendo il corretto funzionamento degli impianti di condizionamento, curare la pulizia degli ambienti. Se ci sono sintomi che ricordano l'influenza rimanere a casa e informare il proprio medico o pediatra di famiglia; non uscire o frequentare collettività se c'è febbre, e per prudenza evitare luoghi con gente anche dopo che i sintomi sono passati, per almeno 24 ore. Quando è presente un malato in famiglia occorre evitare i contatti ravvicinati, utilizzare fazzoletti di carta ed eliminarli rapidamente, curare l'igiene delle mani, arieggiare i locali di frequente.
PER SCIOGLIERE eventuali dubbi il Ministero della Salute ha attivato un call center dedicato all'influenza A, che risponde al numero telefonico 1500, cui i cittadini si possono rivolgere dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 per avere informazioni sulle disposizioni ministeriali, le misure di prevenzione, le terapie e avere chiarimenti per i viaggiatori in partenza. Sempre sull'influenza A l'Asl di Brescia ha attivato il numero verde 800.777.346, che risponde dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17. Sul sito www.fermailvirus.it, curato dal Ministero, si sta invece svolgendo una campagna interattiva contro l'influenza A: oltre a reperire informazioni, on line è possibile sottoporsi a un Influ-test virtuale per riconoscere il virus, e conoscere la progressione dell'influenza per classi di età e regioni.
GLI ESPERTI. Per ora la mortalità è inferiore a quella dell'influenza stagionale e il vice ministro della Salute Fazio continua a rassicurare
«Il virus è comunque meno aggressivo della normale influenza. Diffusione rapida ma il malessere resta lieve»
Le autorità sanitarie invitano alla calma, precisando che il virus H1N1 non è particolarmente aggressivo
Il virus A/H1N1 si diffonde con rapidità ma non desta preoccupazioni dal punto di vista della gravità, in quanto determina solo una sintomatologia paragonabile a quella di una lieve influenza stagionale. Lo hanno ribadito non più tardi di due giorni fa il vice ministro della Salute Ferruccio Fazio, sottolineando ancora una volta «il carattere leggero di questa nuova influenza, dal momento che il virus A/H1N1 è dieci volte meno aggressivo dell'influenza stagionale», e l'assessore alla Sanità regionale Luciano Bresciani, che proprio qualche giorno fa, in occasione degli Stati generali della sanità bresciana, ha evidenziato la necessità di smorzare gli allarmismi «perché la situazione è sotto controllo e la diffusione del virus provoca forme influenzali banali, con una mortalità molto più bassa rispetto a quella per l'influenza stagionale, che, non va dimenticato, in Italia causa dagli 8 ai 10 mila morti». I decessi collegati al nuovo virus sono dovuti alle complicanze che si sviluppano nei soggetti già di per sé a rischio, perché particolarmente fragili, con bassa risposta immunitaria o portatori di malattie croniche che li espongono maggiormente a problemi di tipo respiratorio, cardiovascolare o infettivo.
LA MAGGIOR PARTE delle persone, invece, guarisce in pochi giorni, rimanendo a casa e a riposo, senza alcuna necessità di terapia farmacologica o di ricovero ospedaliero. Solo per chi rischia le forme più gravi è indicata la terapia con antivirali, che va decisa comunque dal medico curante in base alla storia clinica del paziente. Nelle forme normali che interessano persone in buona salute va usata molta cautela con gli antivirali ed è assolutamente sconsigliata la cura «fai-da-te», perché un loro uso improprio può favorire la comparsa di virus mutati e «resistenti», più difficili da debellare.
È bene ricordare che il virus A/H1N1 provoca una forma di influenza lieve, con sintomi come febbre superiore ai 38 gradi, tosse, mal di gola, dolori muscolari, cefalea. Il contagio avviene per via aerea, analogamente all'influenza stagionale, attraverso colpi di tosse, stranuti, o per via indiretta tramite il contatto con mani e superfici contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Il periodo di incubazione dell'influenza A dura da 1 a 3 giorni, e la contagiosità delle persone malate prosegue per sette giorni dall'esordio dei sintomi. Per prevenire la diffusione del virus non vanno trascurate alcune regole basilari da seguire quotidianamente, come coprire naso e bocca in caso di starnuti o tosse, evitare colloqui troppo ravvicinati con altre persone; lavare di frequente e accuratamente le mani con acqua e sapone; evitare contatti stretti soprattutto con persone che potrebbero essere malate; arieggiare bene l'ambiente in cui si vive aprendo le finestre o garantendo il corretto funzionamento degli impianti di condizionamento, curare la pulizia degli ambienti. Se ci sono sintomi che ricordano l'influenza rimanere a casa e informare il proprio medico o pediatra di famiglia; non uscire o frequentare collettività se c'è febbre, e per prudenza evitare luoghi con gente anche dopo che i sintomi sono passati, per almeno 24 ore. Quando è presente un malato in famiglia occorre evitare i contatti ravvicinati, utilizzare fazzoletti di carta ed eliminarli rapidamente, curare l'igiene delle mani, arieggiare i locali di frequente.
PER SCIOGLIERE eventuali dubbi il Ministero della Salute ha attivato un call center dedicato all'influenza A, che risponde al numero telefonico 1500, cui i cittadini si possono rivolgere dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 per avere informazioni sulle disposizioni ministeriali, le misure di prevenzione, le terapie e avere chiarimenti per i viaggiatori in partenza. Sempre sull'influenza A l'Asl di Brescia ha attivato il numero verde 800.777.346, che risponde dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17. Sul sito www.fermailvirus.it, curato dal Ministero, si sta invece svolgendo una campagna interattiva contro l'influenza A: oltre a reperire informazioni, on line è possibile sottoporsi a un Influ-test virtuale per riconoscere il virus, e conoscere la progressione dell'influenza per classi di età e regioni.
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Re: News da Brescia città e provincia
Festa di Halloween:
malori e danneggiamenti
Numerosi interventi nella notte del 118 e dei pompieri. Sette arresti per droga dei carabinieri
La festa di Halloween colora locali e discoteche
Decine di malori legati principalmente all'assunzione di alcol. Tra chi è stato male anche ragazzini che nelle prime ore di questa mattina sono stati colti da malore e il 118 li ha soccorsi. Avevano ecceduto durante una delle tante feste di Halloween. Nessun malore è stato particolarmente grave. Interventi a raffica dei vigili del fuoco per spegnere incendi divampati in cassonetti e cestini dei rifiuti: atti di teppismo, e petardi gettati volutamente tra la carta.
La polizia stradale ha effettuato controlli a Desenzano identificando 360 persone. Quindici quelle risultate positive all'alcol e denunciate, una per uso di droga.
I carabinieri hanno effettuato nelle scorse ore servizi antidroga sequestrando più di un etto di eroina in zona Chiesanuova e arrestando spacciatori marocchini.
A San Zeno spacciatore bloccato nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. Stava piazzando 15 dosi di anfetamina e marjiuana. Arresti anche al parco di via Piacenza, in città. I militari di Lamarmora hanno fermato spacciatori maghrebini con 110 grammi di eroina. A Cortefranca i carabinieri di Chiari hanno arrestato un 23enne di Frosinone. Nel parcheggio di una discoteca attendeva clienti. In tasca aveva 40 pastiglie di anfetamina
Luca95- Moderatore
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Re: News da Brescia città e provincia
Rischio neve sopra i 1.200 metri
Ore 14:56
domenica, 01 novembre 2009
Rischio neve sopra i 1.200 metri, dalla mezzanotte, nel Bresciano così come nelle province di Sondrio, Bergamo e Lecco. L'avviso di criticità moderata è stato diffuso dalla sala operativa della Protezione civile della Lombardia.
In base alle previsioni elaborate da ARPA (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) e SMR (Servizio meteorologico regionale), una rapida perturbazione interesserà la Lombardia determinando le prime precipitazioni a partire dalla serata di domenica, in estensione da ovest ad est nella giornata di lunedì, quando il limite della neve si abbasserà da 1800 a 1000 metri.
Si prevedono nevicate superiori a 20 cm oltre i 1200 m sulla fascia prealpina ed alpina, e inferiori a 20 cm oltre i 1000 m sul Nordovest
Ore 14:56
domenica, 01 novembre 2009
Rischio neve sopra i 1.200 metri, dalla mezzanotte, nel Bresciano così come nelle province di Sondrio, Bergamo e Lecco. L'avviso di criticità moderata è stato diffuso dalla sala operativa della Protezione civile della Lombardia.
In base alle previsioni elaborate da ARPA (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) e SMR (Servizio meteorologico regionale), una rapida perturbazione interesserà la Lombardia determinando le prime precipitazioni a partire dalla serata di domenica, in estensione da ovest ad est nella giornata di lunedì, quando il limite della neve si abbasserà da 1800 a 1000 metri.
Si prevedono nevicate superiori a 20 cm oltre i 1200 m sulla fascia prealpina ed alpina, e inferiori a 20 cm oltre i 1000 m sul Nordovest
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Re: News da Brescia città e provincia
Io non ho festeggiato Halloween! Tu Luca? Ti sei conciato come quei pazzi?
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