Stagione 2010/2011 - JUVENTUS

Da **Maurizio** Dom Ago 29, 2010 12:39 pm

A Bari Del Piero&Quagliarella
Fonte: La Stampa
Gigi Del Neri non dice la parola scudetto, abrogata dal vocabolario bianconero dopo l'anno del disastro, ma neppure firma per il secondo posto, alla vigilia del primo passo, stasera a Bari, alle 18: «Noi abbiamo iniziato a lavorare da quest'anno, gli altri lo fanno da anni, ma non so dove possiamo arrivare». Neppure gli importa troppo della concorrenza: «I gap con l'Inter non ci interessano, noi vogliamo solo essere la Juve, e puntare al massimo». Anche se i favoriti restano altri: «La sconfitta in Supercoppa europea non cambia le cose: nessuno è imbattibile, ma sulla carta l'Inter è davanti a tutti».

Per provarci, bisognerà iniziare a vincere subito, anche con una squadra ammaccata (Amauri) o con gli ultimi pezzi non ancora pronti per essere incollati subito (Krasic e Aquilani): «Sceglieremo la sicurezza della conoscenza», si limita a dire il tecnico bianconero prima dell'ultimo allenamento. Dunque, davanti alla solita difesa, coppia di centrocampo con Marchisio e Felipe Melo, e unico ballottaggio tra Lanzafame e Martinez, con l'altra corsia affidata a Pepe. Subito titolare Fabio Quagliarella: «L'unico nuovo arrivo subito fondamentale - sorride Del Neri - perché sennò non avremmo attaccanti».

Al suo fianco, Alex Del Piero. Altri, nel settore, non ce ne sono. Dall'altra parte, il Bari prepara l'imboscata, puntando su quella corsa che lo scorso dicembre affondò la Juve: «Vuol dire che andremo a cento all'ora anche noi - ribatte l'allenatore bianconero - anche se nel calcio non conta solo la corsa, ma anche la qualità. E la Juve ne ha tanta da mettere in campo». S'aspetta un finale diverso, insomma: «Rispettiamo Ventura e il Bari, per tutto quello di buono che hanno fatto l'anno passato, ma anche loro devono sapere che si troveranno di fronte una squadra diversa dalla stagione passata».

Pure l'annata dovrà filare diversamente, confida Del Neri: «C'è una squadra più forte, poi ce ne sono altre che stanno crescendo. L'Inter è ancora la squadra da battere, ma le altre si stanno attrezzando per fare un campionato all'altezza». Il Milan di più, con Ibra, anche se il tecnico bianconero crede alle squadre che cambiano i giocatori e non al contrario: «Guardando il nome il Milan potrebbe sembrare più forte, ma non penso sia un nome a fare la differenza in una squadra». Alla sua, chiede solo una cosa: «Fare un campionato da Juve e recuperare i valori della maglia che rappresenta il calcio italiano nel mondo». E, magari, razziare qualcosa, anche se non si sente all'ultima chance, a sessant'anni: «Macché, questa è la prima occione per vincere qualcosa».