Napolitano omaggia i Mille
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Napolitano omaggia i Mille
Fonte: La Stampa
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità di Italia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronuncia da Marsala parole dure contro «i penosi giudizi liquidatori sull'Unità».
«Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell’Unità, negando il salto di qualità che l’Italia tutta, unendosi, fece verso l’ingresso a vele spiegate nell’Europa moderna», ha detto il presidente della Repubblica. Un discorso, quello del Capo dello Stato, molto applaudito, sottolineato dal consenso nei passaggi in cui ha riaffermato l’importanza della coesione nazionale, il ruolo «non passivo, ma da protagonista» della Sicilia nel moto unitario, e anche quando ha affermato che il contributo del Mezzogiorno e «storicamente indiscutibile».
«Le celebrazioni del 150° anniversario - ha proseguito Napolitano - offrono l’occasione per mettere in luce gli apporti della Sicilia e del Mezzogiorno a una storia e a una cultura comuni che affondano le radici in un passato plurisecolare. Di quel patrimonio, culminato nelle conquiste del 1860-1861, come meridionali possiamo essere fieri: non c’è spazio, a questo proposito per pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora o nuovamente circolano, nell’ignoranza di quel che il Mezzogiorno ha dato all’Italia in momenti storici essenziali».
Napolitano ha concluso invitando da un lato il Mezzogiorno a non indulgere nel coltivare «rappresentazioni semplicistiche delle difficoltà che ha incontrato» e dall’altro lato a non «ripescare le vecchissime tesi, non degne di un approccio serio alla riflessione storica, di un Mezzogiorno ricco, economicamente avanzato a metà Ottocento che con l’Unità sarebbe stato bloccato e spinto indietro sulla via del progresso». Nella Piazza della Repubblica gremita, vibrante di entusiasmo, con le bandiere tricolori appese ai balconi, Giorgio Napolitano ha affermato che proprio queste adesioni dimostrano che le celebrazioni del Centocinquatenario dell’Unità d’Italia non sono manifestazioni retoriche ma iniziative che hanno una vera adesione popolare e sono sentite come iniziative per rinnovare il Patto fondativo della nostra Nazione. Sul palco, accanto al Capo dello Stato, c’erano il presidente del Senato Renato Schifani, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sindaco di Marsala Renzo Carini e varie autorità locali. «La presenza del ministro La Russa - ha detto Napolitano - testimonia l’impegno del governo per queste celebrazioni».
Napolitano sulle orme dei garibaldini al porto di Marsala
Il tour siciliano del presidente Napolitano sulle orme dei garibaldini è iniziato questa mattina. All'arrivo al porto di Marsala (Trapani), è stato accolto da un lungo applauso dei bambini, in maglia rossa e con il tricolore in mano, delle scuole elementari della città. Accompagnato dalla signora Clio, il capo dello Stato è stato poi salutato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal presidente del Senato Renato Schifani. Subito dopo il suo arrivo il presidente della Repubblica ha deposto una corona al monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi, mentre i bambini hanno intonanto l’Inno di Mameli. Napolitano ha poi accolto le barche a vela "Piemonte" e "Lombardo" che portavano simbolicamente a bordo i "garibaldini", rigorosamente in maglia rossa, proprio come era avvenuto l’11 maggio del 1860 al porto di Marsala. A causa del forte vento, però, le barche non hanno potuto attraccare.
Il sindaco di Marsala: «Bossi perdel'ennesima occasione»
Poche ore prima della cerimonia il sindaco di Marsala era tornato sulla polemica innescata da alcuni esponenti della Lega che avevano annunciato di non prendere parte ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. «Oggi, decidendo di non venire qui a Marsala, i ministri Bossi e Calderoli hanno perso una grande occasione per rilanciare l’unità d’Italia», ha detto il primo cittadino Renzo Carini (Pdl). «Ho invitato Bossi e Calderoli a salire con noi a Quarto sulle imbarcazioni "Piemonte" e "Lombardo", ma Bossi ha perso l’ennesima occasione e mi dispiace», ha concluso il sindaco.
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità di Italia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronuncia da Marsala parole dure contro «i penosi giudizi liquidatori sull'Unità».
«Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell’Unità, negando il salto di qualità che l’Italia tutta, unendosi, fece verso l’ingresso a vele spiegate nell’Europa moderna», ha detto il presidente della Repubblica. Un discorso, quello del Capo dello Stato, molto applaudito, sottolineato dal consenso nei passaggi in cui ha riaffermato l’importanza della coesione nazionale, il ruolo «non passivo, ma da protagonista» della Sicilia nel moto unitario, e anche quando ha affermato che il contributo del Mezzogiorno e «storicamente indiscutibile».
«Le celebrazioni del 150° anniversario - ha proseguito Napolitano - offrono l’occasione per mettere in luce gli apporti della Sicilia e del Mezzogiorno a una storia e a una cultura comuni che affondano le radici in un passato plurisecolare. Di quel patrimonio, culminato nelle conquiste del 1860-1861, come meridionali possiamo essere fieri: non c’è spazio, a questo proposito per pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora o nuovamente circolano, nell’ignoranza di quel che il Mezzogiorno ha dato all’Italia in momenti storici essenziali».
Napolitano ha concluso invitando da un lato il Mezzogiorno a non indulgere nel coltivare «rappresentazioni semplicistiche delle difficoltà che ha incontrato» e dall’altro lato a non «ripescare le vecchissime tesi, non degne di un approccio serio alla riflessione storica, di un Mezzogiorno ricco, economicamente avanzato a metà Ottocento che con l’Unità sarebbe stato bloccato e spinto indietro sulla via del progresso». Nella Piazza della Repubblica gremita, vibrante di entusiasmo, con le bandiere tricolori appese ai balconi, Giorgio Napolitano ha affermato che proprio queste adesioni dimostrano che le celebrazioni del Centocinquatenario dell’Unità d’Italia non sono manifestazioni retoriche ma iniziative che hanno una vera adesione popolare e sono sentite come iniziative per rinnovare il Patto fondativo della nostra Nazione. Sul palco, accanto al Capo dello Stato, c’erano il presidente del Senato Renato Schifani, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sindaco di Marsala Renzo Carini e varie autorità locali. «La presenza del ministro La Russa - ha detto Napolitano - testimonia l’impegno del governo per queste celebrazioni».
Napolitano sulle orme dei garibaldini al porto di Marsala
Il tour siciliano del presidente Napolitano sulle orme dei garibaldini è iniziato questa mattina. All'arrivo al porto di Marsala (Trapani), è stato accolto da un lungo applauso dei bambini, in maglia rossa e con il tricolore in mano, delle scuole elementari della città. Accompagnato dalla signora Clio, il capo dello Stato è stato poi salutato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal presidente del Senato Renato Schifani. Subito dopo il suo arrivo il presidente della Repubblica ha deposto una corona al monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi, mentre i bambini hanno intonanto l’Inno di Mameli. Napolitano ha poi accolto le barche a vela "Piemonte" e "Lombardo" che portavano simbolicamente a bordo i "garibaldini", rigorosamente in maglia rossa, proprio come era avvenuto l’11 maggio del 1860 al porto di Marsala. A causa del forte vento, però, le barche non hanno potuto attraccare.
Il sindaco di Marsala: «Bossi perdel'ennesima occasione»
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