Crisi economica, i titoli della Grecia sono spazzatura
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Crisi economica, i titoli della Grecia sono spazzatura
Fonte: La Stampa
La Grecia, sotto la pressione sempre più forte dei mercati, rischia il collasso, e invita l’Ue a far presto. In un "martedi nero" caratterizzato da una Borsa in caduta libera, da nuovi dati negativi su Pil, deficit e debito e infine da un nuovo declassamento del rating sovrano da parte di Standard & Poor’s, il governo ha lanciato un vero e proprio grido di aiuto.
Entro il 19 maggio, ha avvertito ministro delle Finanze Giorgio Papaconstantinou, è necessario che Atene riceva gli aiuti promessi da Ue-Fmi non essendo altrimenti in grado di reperire i fondi necessari sul mercato. Un appello che arriva mentre si fanno insistenti le voci secondo cui, aiuti o no, nel medio termine sarebbe inevitabile una ’ristrutturazionè del debito greco. E da Washington il direttore del Fmi Dominique Strauss-Khann unisce la sua voce a quella di Atene: o fondi subito o situazione insostenibile.
Parlando davanti ai deputati del Pasok, Papaconstantinou ha spiegato che il 19 maggio saranno in scadenza 9 miliardi di euro che non sarà possibile reperire sui mercati, date le «condizioni proibitive» per la Grecia. «Sarà quindi necessario che sia attivato il meccanismo». Attivazione che, ha lamentato, si scontra ancora con ostacoli non solo procedurali, bensì politici, vale a dire, ha fatto intendere senza nominarla, la Germania. La giornata, iniziata con scioperi e proteste contro l’austerità e l’intervento del Fmi, è andata acquisendo caratteristiche preoccupanti quando il governatore della Banca di Grecia Giorgio Provopoulos ha confermato quanto già si sapeva e cioè che la contrazione del Pil quest’anno supererà il previsto 2% (negli ambienti internazionali si parla esplicitamente di oltre il 3%).
Il governatore ha inoltre indicato che il debito eccederà il 120% del Pil e continuerà a crescere sino a raggiungere il 130% nel 2014. Papacostantinou da parte sua ha indicato che il deficit del 2009, già rivisto al rialzo al 13,6% del Pil da Eurostat nei giorni scorsi, toccherà probabilmente il 14%. Dati che insieme al timore che gli aiuti Ue-Fmi non giungano in tempo hanno affossato la Borsa che ha perso il 6%, con le banche a -10%, record negativi che non si vedevano da almeno un anno. E subito dopo Standard & Poors ha annunciato il nuovo declassamento a lungo termine della Grecia da BBB a BB+, cioè "junk" (spazzatura). Immediata la reazione di Papacostantinou: il "voto" dell’agenzia di rating «non riflette i dati reali dell’economia greca», ha detto il ministro. Di fronte a tale situazione, Provopoulos ha detto che è ormai necessario rivedere gli obiettivi del piano di stabilità per il 2010 e tagliare il deficit «oltre il 5% del Pil».
L’effetto Grecia intanto travolge le borse europee dove solo la chiusura delle contrattazioni ha salvato i listini da un tracollo di dimensioni ancora maggiori. Sul terreno sono rimasti comunque 160 miliardi di euro di capitalizzazione bruciata dell’indice paneuropeo Stoxx 600 (-3,1%). I ribassi dei listini sono stati nell’ordine del 2/3% con Atene che è arrivata a sfiorare una perdita del 7%. La corsa alle vendite sui mercati, già nervosi sui timori per un’estensione del contagio anche al Portogallo (che si è visto ridurre il rating da S&P, seppure ancora a un livello di investimento), è scattata in maniera massiccia intorno alle 17. Pochi minuti ed è arrivato il temuto comunicato di Standard and Poor’s e sui grafici gli indici sono andati in caduta verticale. La chiusura delle contrattazioni ha evitato guai ben peggiori ma gli effetti si sono comunque sentiti sull’euro, che è sceso un minimo di seduta di 1,3254 dollari per poi recuperare attorno a 1,3270 dollari. Come da manuale si sono rafforzati i "beni rifugio" quali l’oro, e i titoli di Stato tedeschi che hanno allargato il differenziale con quelli degli altri paesi dell’area euro considerati più a rischio come Portogallo, Spagna, Irlanda e, in misura minore, anche Italia.
Re: Crisi economica, i titoli della Grecia sono spazzatura
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