I socialisti vincono in Grecia
Pagina 1 di 1
I socialisti vincono in Grecia
La Stampa
I socialisti greci del Pasok sono tornati al potere in Grecia dopo cinque anni, con una vittoria schiacciante sui conservatori del premier uscente Costas Caramanlis. Le elezioni hanno consacrato premier George Papandreou, leader del partito e terzo membro della sua famiglia dopo il padre e il nonno a guidare il paese ellenico dopo la Seconda guerra mondiale. Caramanlis ha già annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del partito di centro destra Nea Demokratia. Con quasi la totalità dei voti scrutinati (98%), il Pasok si assicura la maggioranza assoluta del parlamento monocamerale, con il 43,9% delle preferenze, pari a 160 seggi su 300, mentre Nd crolla al 34% dei voti e cioè 93 seggi. «Siamo tutti uniti di fronte alla grande responsabilità di cui mi faccio carico (...) invitiamo i Greci ad unire le loro forze (...) sappiamo che riusciremo», ha esortato Papandréou, 57 anni, davanti a una folla di sostenitori entusiasti riuniti nel centro di Atene. Caramanlis si è congratulato con Papandreou per la vittoria: «La sola strada onesta e responsabile per me è di assumere la responsabilità di questa sconfitta e di mettere in atto una procedura per convocare un congresso eccezionale del partito fra un mese», ha detto il premier uscente, «è chiaro che non sarò candidato».
Altro membro di una dinastia politica, nipote del fondatore di Nea Demokratia ed ex premier Costantino Caramanlis, Costas Caramanlis ha perso la sua scommessa di indire elezioni anticipate. Il premier, riconfermato due anni fa con la maggioranza assoluta di un voto (151 seggi su 300), le aveva volute per cercare di ottenere un mandato chiaro sulle misure di austerità proposte per superare gli effetti della crisi economica mondiale, durissimi in Grecia: dopo anni di crescita il Pil greco è in via di contrazione e il tasso di disoccupazione nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni ha raggiunto il 17%, mentre il debito pubblico si avvia a superare il 100%. Ma Nd è stata travolta da numerosi scandali di corruzione (fra cui quello sulla cessione di alcuni terreni di un monastero ortodosso costato allo stato greco oltre 100 milioni di euro) e da un forte calo di popolarità dopo i gravi disordini provocati l’anno scorso dall’uccisione di un giovane da parte della polizia. La posizione del governo si è poi aggravata ancora con la contestata gestione della crisi estiva provocata dagli incendi forestali (oltre 21mila ettari di vegetazione distrutti nella sola regione di Atene). Ora a Papandreou, che ha condotto una campagna mediaticamente di successo, spetta un compito arduo: combattere corruzione e clientelismo e rilanciare l’economia del paese. Per farlo ha promesso un pacchetto di stimolo pubblico da tre miliardi di euro basato su iniezioni di liquidità, sostegno al reddito dei lavoratori e sullo sviluppo di settori come quello dell’energia verde.
Terzo partito emerso dalla consultazione sono i comunisti del Kke (7,6%), seguito dagli ultranazionalisti e ultraortodossi del Laos (5,6%) e infine dalla sinistra radicale di Syriza (4,5%). Non riescono invece a entrare nel parlamento i verdi, che con il 2,2% non hanno superato la soglia minima del 3%. L’affluenza è stata dell’82%.
I socialisti greci del Pasok sono tornati al potere in Grecia dopo cinque anni, con una vittoria schiacciante sui conservatori del premier uscente Costas Caramanlis. Le elezioni hanno consacrato premier George Papandreou, leader del partito e terzo membro della sua famiglia dopo il padre e il nonno a guidare il paese ellenico dopo la Seconda guerra mondiale. Caramanlis ha già annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del partito di centro destra Nea Demokratia. Con quasi la totalità dei voti scrutinati (98%), il Pasok si assicura la maggioranza assoluta del parlamento monocamerale, con il 43,9% delle preferenze, pari a 160 seggi su 300, mentre Nd crolla al 34% dei voti e cioè 93 seggi. «Siamo tutti uniti di fronte alla grande responsabilità di cui mi faccio carico (...) invitiamo i Greci ad unire le loro forze (...) sappiamo che riusciremo», ha esortato Papandréou, 57 anni, davanti a una folla di sostenitori entusiasti riuniti nel centro di Atene. Caramanlis si è congratulato con Papandreou per la vittoria: «La sola strada onesta e responsabile per me è di assumere la responsabilità di questa sconfitta e di mettere in atto una procedura per convocare un congresso eccezionale del partito fra un mese», ha detto il premier uscente, «è chiaro che non sarò candidato».
Altro membro di una dinastia politica, nipote del fondatore di Nea Demokratia ed ex premier Costantino Caramanlis, Costas Caramanlis ha perso la sua scommessa di indire elezioni anticipate. Il premier, riconfermato due anni fa con la maggioranza assoluta di un voto (151 seggi su 300), le aveva volute per cercare di ottenere un mandato chiaro sulle misure di austerità proposte per superare gli effetti della crisi economica mondiale, durissimi in Grecia: dopo anni di crescita il Pil greco è in via di contrazione e il tasso di disoccupazione nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni ha raggiunto il 17%, mentre il debito pubblico si avvia a superare il 100%. Ma Nd è stata travolta da numerosi scandali di corruzione (fra cui quello sulla cessione di alcuni terreni di un monastero ortodosso costato allo stato greco oltre 100 milioni di euro) e da un forte calo di popolarità dopo i gravi disordini provocati l’anno scorso dall’uccisione di un giovane da parte della polizia. La posizione del governo si è poi aggravata ancora con la contestata gestione della crisi estiva provocata dagli incendi forestali (oltre 21mila ettari di vegetazione distrutti nella sola regione di Atene). Ora a Papandreou, che ha condotto una campagna mediaticamente di successo, spetta un compito arduo: combattere corruzione e clientelismo e rilanciare l’economia del paese. Per farlo ha promesso un pacchetto di stimolo pubblico da tre miliardi di euro basato su iniezioni di liquidità, sostegno al reddito dei lavoratori e sullo sviluppo di settori come quello dell’energia verde.
Terzo partito emerso dalla consultazione sono i comunisti del Kke (7,6%), seguito dagli ultranazionalisti e ultraortodossi del Laos (5,6%) e infine dalla sinistra radicale di Syriza (4,5%). Non riescono invece a entrare nel parlamento i verdi, che con il 2,2% non hanno superato la soglia minima del 3%. L’affluenza è stata dell’82%.
Argomenti simili
» 29 / 08 Marghe parte per la Grecia
» Grecia a elezioni anticipate
» Elezioni politiche in Grecia, socialisti favoriti
» Crisi economica, i titoli della Grecia sono spazzatura
» Grecia a elezioni anticipate
» Elezioni politiche in Grecia, socialisti favoriti
» Crisi economica, i titoli della Grecia sono spazzatura
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Lun Lug 09, 2012 9:01 pm Da marcol200
» NC Canavese: aprile-maggio 2012
Mer Apr 18, 2012 7:22 pm Da Maurizio
» Tramonto mozzafiato - Ivrea, Lago Sirio 12/03/2012
Dom Apr 08, 2012 3:16 pm Da nevemania
» Nowcasting CANAVESANO / marzo 2012
Mer Mar 21, 2012 5:27 pm Da Maurizio
» NowCasting Marzo 2012
Lun Mar 12, 2012 1:05 pm Da nevemania
» Ondata di gelo - gli effetti
Gio Mar 08, 2012 7:46 pm Da Maurizio
» Nowcasting Canavesano - febbraio 2012
Sab Feb 04, 2012 7:15 pm Da Maurizio
» Nowcasting VdA - febbraio 2012
Sab Feb 04, 2012 7:14 pm Da Maurizio
» Nowcasting Canavese e Valli di Lanzo - Dicembre 2011
Lun Gen 09, 2012 3:03 pm Da Maurizio
» Nowcasting Valle D'aosta - Dicembre 2011
Sab Gen 07, 2012 8:03 pm Da Maurizio