Morte di Cossiga
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Morte di Cossiga
Fonte: La Stampa
È stato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, il primo ad arrivare questa mattina al Gemelli a rendere omaggio alla salma presidente emerito Francesco Cossiga, morto ieri, la cui camera ardente è stata allestita nella chiesa centrale del Policlinico romano.
Da pochi minuti sono giunti anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha dichiarato: «Ho reso omaggio a un grande uomo di Stato, ho salutato un amico».
Presente alla camera ardente anche l’ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, che ha affidato il suo commento a una nota: «Con Francesco Cossiga scompare dalla scena pubblica un uomo, uno studioso, interamente votato alla politica, alle Istituzioni, allo Stato». Tra le prime personalità politiche ad arrivare, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Senato, Renato Schifani, che così ha ricordato il leader scomparso: «Cossiga era un vulcano, non un uomo dei partiti ma delle istituzioni. Ti prendeva per braccio e stava con te a parlare ore ed ore e nessuno di noi aveva coraggio di staccare quel braccio perchè, con le sue conoscenze, era un motivo di addottrinamento culturale e politico». Ha da poco reso omaggio all'ex presidente anche il senatore a vita Giulio Andreotti.
Cossiga, morto ieri alle 13,18 all’ospedale Gemelli di Roma, era ricoverato in rianimazione da lunedì 9 agosto per una insufficienza cardiorespiratoria. Nove giorni altalenanti con una quadro clinico di continua gravità (aveva ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi) nei quali, dopo la prima crisi che gli aveva fatto varcare le soglie del nosocomio, il Presidente aveva dato a cavallo di Ferragosto segnali di miglioramento. Anche la situazione infettiva sembrava rispondere alle cure, tant’è che pur rimanendo legato ai supporti artificiali, i farmaci sedativi venivano gradualmente diminuiti. Poi però la seconda crisi cardiocircolatoria è stata fatale.
Cossiga ha lasciato quattro lettere destinate al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio, per chiedere che i suoi funerali siano celebrati in forma strettamente privata. La camera ardente sarà allestita oggi dalle 10 alle 18 nella chiesa madre del Gemelli, mentre le esequie dovrebbero svolgersi in forma privata nella chiesa di San Giuseppe a Sassari, anche se mancano ancora conferme ufficiali. Alla camera ardente oggi è atteso anche il premier Berlusconi. «Piango un amico carissimo, affettuoso, generoso. Mi mancheranno il suo affetto, la sua intelligenza, la sua ironia, il suo sostegno. Ai suoi figli l’impegno della mia vicinanza», sono le poche righe, lette al telefono a Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e poi mandate alle agenzie ieri dal Cavaliere. Berlusconi non dovrebbe andare ai funerali per rispettare le volontà del presidente emerito della Repubblica, ma vuole andare al Gemelli.
È stato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, il primo ad arrivare questa mattina al Gemelli a rendere omaggio alla salma presidente emerito Francesco Cossiga, morto ieri, la cui camera ardente è stata allestita nella chiesa centrale del Policlinico romano.
Da pochi minuti sono giunti anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha dichiarato: «Ho reso omaggio a un grande uomo di Stato, ho salutato un amico».
Presente alla camera ardente anche l’ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, che ha affidato il suo commento a una nota: «Con Francesco Cossiga scompare dalla scena pubblica un uomo, uno studioso, interamente votato alla politica, alle Istituzioni, allo Stato». Tra le prime personalità politiche ad arrivare, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Senato, Renato Schifani, che così ha ricordato il leader scomparso: «Cossiga era un vulcano, non un uomo dei partiti ma delle istituzioni. Ti prendeva per braccio e stava con te a parlare ore ed ore e nessuno di noi aveva coraggio di staccare quel braccio perchè, con le sue conoscenze, era un motivo di addottrinamento culturale e politico». Ha da poco reso omaggio all'ex presidente anche il senatore a vita Giulio Andreotti.
Cossiga, morto ieri alle 13,18 all’ospedale Gemelli di Roma, era ricoverato in rianimazione da lunedì 9 agosto per una insufficienza cardiorespiratoria. Nove giorni altalenanti con una quadro clinico di continua gravità (aveva ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi) nei quali, dopo la prima crisi che gli aveva fatto varcare le soglie del nosocomio, il Presidente aveva dato a cavallo di Ferragosto segnali di miglioramento. Anche la situazione infettiva sembrava rispondere alle cure, tant’è che pur rimanendo legato ai supporti artificiali, i farmaci sedativi venivano gradualmente diminuiti. Poi però la seconda crisi cardiocircolatoria è stata fatale.
Cossiga ha lasciato quattro lettere destinate al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio, per chiedere che i suoi funerali siano celebrati in forma strettamente privata. La camera ardente sarà allestita oggi dalle 10 alle 18 nella chiesa madre del Gemelli, mentre le esequie dovrebbero svolgersi in forma privata nella chiesa di San Giuseppe a Sassari, anche se mancano ancora conferme ufficiali. Alla camera ardente oggi è atteso anche il premier Berlusconi. «Piango un amico carissimo, affettuoso, generoso. Mi mancheranno il suo affetto, la sua intelligenza, la sua ironia, il suo sostegno. Ai suoi figli l’impegno della mia vicinanza», sono le poche righe, lette al telefono a Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e poi mandate alle agenzie ieri dal Cavaliere. Berlusconi non dovrebbe andare ai funerali per rispettare le volontà del presidente emerito della Repubblica, ma vuole andare al Gemelli.
Mare93- Giovane promessa
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