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Messaggio Da Maurizio Mer Lug 07, 2010 10:11 am

Articolo scritto circa un mese fa tratto da METEOGIORNALE.it
Sudafrica: oltre 1.200.000 kmq, estesi tra i 22° e i 34°S, e 48.000.000 di abitanti, per oltre il 75% di colore, appartenenti a svariati gruppi etnici. E' un paese complesso, dove gli anni dell'apartheid sono ormai lontani, ma le disuguaglianze sociali ancora forti e così le tensioni fra i gruppi etnici, non solo tra bianchi e neri ma anche fra le diverse popolazioni di colore. Fra pochi giorni sarà il primo paese africano a ospitare la Coppa del Mondo FIFA, ovvero i Campionati mondiali di calcio.
Non è questa la sede per discutere i problemi sociali del paese. Siamo a parlare di clima e anche sotto questo aspetto il paese si presenta molto sfaccettato, come è ovvio date le grandi dimensioni, la notevole influenza dei rilievi e del mare, anzi dei mari perché gli Oceani Indiano e Atlantico hanno caratteristiche diverse e quindi diversa influenza sul clima.
L'altopiano su cui si estende gran parte del territorio sudafricano è arido a ovest, praticamente desertico a nord del fiume Orange (verso il Botswana e il Kalahari), mentre abbonda di praterie (il "veld") nel Transvaal e nella provincia dell'Orange. I margini dell'altopiano scendono ripidi verso il mare, delimitati da vari sistemi montuosi, il più elevato dei quali, il Drakensberg, corre parallelo alla costa orientale, toccando i 3482 metri.
Si distinguono 7 aree climatiche: 1. Costa del Capo, 2. Costa orientale, 3. Provincia del Capo settentrionale (parte sud), 4. Orange e Transvaal, 5. Regione di Kimberley, 6. Provincia del Capo settentrionale (parte nord, verso i confini con Namibia e Botswana) e Provincia del Nord-ovest, 7. Valle del Limpopo.
Il clima sulla costa del Capo, quella sudoccidentale quindi, è mite, mediterraneo con piogge prevalentemente invernali (totale annuo tra 500 e 1000 mm). In inverno (da giugno a settembre, ricordiamo che siamo nell'emisfero sud) la configurazione barica tipica vede due figure di alta pressione subtropicale intorno ai 25°-30°S sugli Oceani Indiano e Atlantico (che danno origine agli alisei di SE diretti verso la fascia intertropicale) con una cellula ulteriore di alta sull'altopiano. Le depressioni si muovono in genere da ovest a est sotto il 38°/40° parallelo, nella fascia caratterizzata dai venti occidentali prevalenti. Il limite settentrionale di latitudine di questa fascia segna il confine dell'aria polare antartica. Spesso però qualche saccatura si incunea fra le due alte pressioni oceaniche arrivando a portare precipitazioni nella parte più meridionale del paese, la zona appunto di Città del Capo, fenomeni che vengono esaltati dall'effetto stau dei rilievi retrostanti (sui quali non di rado cade la neve oltre i 1600-1700 metri), che ostacolano la penetrazione nell'altopiano delle correnti oceaniche.
In estate il tempo è in genere stabile, con la regione protetta dall'alta atlantica e la corrente fredda del Benguela, che scorre lungo la costa verso la Namibia, che da un lato fornisce poca energia per l'eventuale sviluppo di temporali, dall'altro causa sulla costa frequenti nebbie notturne e mattutine e provoca sui rilievi più vicini alla costa la formazione di strati orografici (la famosa Table Mountain, sopra Città del Capo, è spesso coperta da questo tipo di nuvole). L'isoterma di gennaio è sui 23°-24°C, quella di luglio sui 13°-14°C.

La costa orientale ha clima più caldo, con piogge abbondanti, principalmente estive, soprattutto nel settore più orientale, verso il confine mozambicano (dove si superano i 1000 mm/anno), e vegetazione subtropicale. Un'area di transizione è quella fra Port Elizabeth ed East London, soggetta a piogge invernali ma con minore frequenza e intensità che a Città del Capo, e a piogge estive crescenti spostandosi da sudovest a nordest. L'isoterma di gennaio è sui 24°C, ma arriva a 26°C a est di Durban; quella di luglio aumenta gradualmente da 15°C a 20°C man mano che ci si porta verso il Mozambico. Le non frequenti precipitazioni invernali sono nevose sul Drakensberg e sulle altre montagne oltre i 2200-2400 metri.
La provincia del Capo settentrionale, nella sua parte sud, ha clima steppico con inverno relativamente umido, in particolare lungo la costa della Baia di Sant'Elena (zona di transizione con la fascia mediterranea di Città del Capo) e nel Karoo, aree dove cadono tra 250 e 500 mm/anno. Il clima tende a desertico man mano che ci si porta a nord verso la valle dell'Orange. Isoterma di gennaio sui 27°-28°C (un po' meno sulla costa), di luglio sui 15°C. Ovviamente anche le escursioni giornaliere sono più accentuate quando ci si allontana dal mare.
Le zone 4. e 5. individuano la parte centro-orientale dell'altopiano. Su di esso le precipitazioni, ovunque scarsissime in inverno, sono portate in estate dai venti umidi provenienti dall'Oceano Indiano. In estate infatti alle due alte oceaniche subtropicali fa riscontro una bassa pressione di origine termica che dall'Equatore si estende verso sud a tutto l'entroterra africano. Questa bassa pressione ha l'effetto di richiamare le correnti umide dall'Oceano Indiano meridionale, dove scorre la calda corrente del Mozambico che arricchisce le masse d'aria di vapore e calore. Sulla terraferma le piogge, prevalentemente in forma di rovesci temporaleschi, sono quindi più abbondanti sulla costa orientale, a est di East London, sia per la maggiore temperatura delle acque, sia per la presenza di rilievi più significativi alle spalle (il Drakensberg, altezza massima 3408 metri), con conseguente instabilizzazione delle masse d'aria.
Sull'altopiano le precipitazioni sono minori che sulla costa (in gennaio 50-100 mm nell'Orange e nel Transvaal, contro i 100-200 mm della costa e i 200-400 mm delle pendici rivolte al mare del Drakensberg, la "Grande Scarpata") e diminuiscono ulteriormente man mano che ci si allontana dal mare, scendendo in gennaio a 10-50 mm nella regione di Kimberley, dove la stagione delle piogge è anche più breve (zona 4 500-1000 mm/anno, zona 5 250-500 mm/anno). In inverno sull'altopiano il tempo è in genere sereno e stabile, con condizioni climatiche molto continentali, con notti fredde (frequenti le gelate) e giornate tiepide, con massime ben oltre i 15°C. L'effetto combinato di siccità e gelo rende il veld in inverno molto secco, facile preda degli incendi.
Le isoterme di gennaio, riferite al livello del mare, sono sui 27°-28°C, mentre quelle di luglio sono tra i 15° e i 20°C, procedendo da sud a nord.
La bassa valle dell'Orange (parte nord del Capo settentrionale), l'area a nord di questo fiume verso la Namibia e la provincia del Nord-Ovest hanno già clima semidesertico, con precipitazioni annue inferiori ai 250 mm/anno, sempre più basse man mano che ci si avvicina ai confini con Namibia e Botswana, nazioni caratterizzate dai grandi deserti del Namib e del Kalahari. Sulla costa verso la Namibia ritroviamo però una fascia costiera nebbiosa e relativamente fresca per l'effetto della già citata corrente fredda del Benguela. Repentini aumenti termici si hanno quando i venti spirano dall'entroterra verso la costa (si parla di venti di "berg"), inibendo le brezze oceaniche e favorendo alte temperature sia per effetto favonico che per il forte soleggiamento dovuto alla secchezza dell'aria. L'isoterma di gennaio su questo tratto di costa è di soli 21°/22°C, ma nell'entroterra sale rapidamente fino a 30°C; quella di luglio è compresa fra i 15°/16°C della costa e i 18°/19°C dell'entroterra.
Dove, nel Transvaal settentrionale, l'altopiano degrada verso la valle del Limpopo, si individua infine una stretta fascia confinante con Zimbabwe e Mozambico, a clima tropicale (d'altronde quest'area è tagliata dal Tropico del Capricorno), con piogge estive (totale annuo 500-1000 mm) e temperatura, a livello del mare, sui 21°/22°C in luglio e sui 28°C in gennaio.
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Messaggio Da Maurizio Mer Lug 07, 2010 10:12 am

2° PARTE dell'articolo:
Nella prima parte abbiamo visto le caratteristiche generali del clima del paese. Analizziamo ora alcune località rappresentative delle diverse aree climatiche, cominciando dalla zona 1.
Città del Capo, presso il Capo di Buona Speranza e non lontana da Capo Agulhas, punto più meridionale del paese e incontro delle acque dell'Oceano Atlantico e dell'Oceano Indiano, è al centro di un'area a clima mediterraneo, nella quale non a caso è molto sviluppata la coltura della vite e sta prendendo piede quella dell'olivo. La temperatura media (valori, come tutti i successivi, in °C) è 21,0° in gennaio (più caldo febbraio, con media 21,2°), 17,4° in aprile, 12,5° in luglio, 16,2° in ottobre (16,8° la media annua), con escursioni giornaliere medie sui 10° in estate e 8°/9° in inverno. Clima mite significa valori estremi non eccessivi: massima assoluta alla stazione Wingfield 41,3°C, minima assoluta -2,2°C (+1,4°C il record di freddo all'Osservatorio cittadino). Precipitazioni pari a 612 mm/anno, con estate secca (15 mm in febbraio, 72 da dicembre a marzo) e stagione delle piogge in tardo autunno e inverno (105 mm in giugno, 371 mm da maggio ad agosto).
Port Elizabeth e Durban sono entrambe sulla costa orientale (zona 2.). Durban si trova nella zona più piovosa e più calda, verso il confine con il Mozambico, tanto che vi cadono 1055 mm/anno (contro i 600 di Port Elizabeth), con temperatura media di 21,0°C (gennaio 24,3°, aprile 21,9°, luglio 17,2°, ottobre 20,5°), contro i 17,6°C di Port Elizabeth (gennaio 21,0°, aprile 18,3°, luglio 14,2°, ottobre 16,7°). Le piogge a Durban sono abbondanti in primavera/estate (132 mm in marzo, 126 in febbraio, 809 da ottobre ad aprile) e scarse in inverno (35 mm in giugno e luglio), mentre Port Elizabeth è in una zona di transizione fra i climi della costa del Capo e della costa orientale, con piogge mai particolarmente abbondanti e meno frequenti in estate (massimo in settembre con 61 mm, minimo in gennaio con 33).
Durban ha record storici di freddo e caldo 2,6° e 41,9°C, quelli di Port Elizabeth sono -0,5° e 40,7°C.
Al confine tra il clima mediterraneo della regione di Città del Capo e quello semiarido del nordovest (zona 3.), Vredendal ha inverni miti e poco piovosi ed estati calde e asciutte. Frequenti gli episodi di "berg", con temperature massime che possono superare anche per più giorni consecutivi i 40°C, a dispetto di medie molto più basse. Questi infatti i valori medi (fra parentesi quelli di minime e massime, che evidenziano forti escursioni giornaliere) dei mesi che rappresentano meglio le varie stagioni: gennaio 22,3° (14,8°/29,7°), aprile 19,7° (12,0°/27,4°), luglio 13,7° (6,6°/20,7°), ottobre 18,0° (10,7°/25,3°), anno 18,4° (11,0°/25,7°). I dati pluviometrici della poco più meridionale Clanwilliam ci descrivono un clima semiarido con scarsissime piogge estive (5 mm in febbraio, 17 nel trimestre estivo), scarsità di piogge anche nelle stagioni di mezzo (aprile 18 mm, ottobre 12), precipitazioni appena più abbondanti in inverno (giugno 41 mm, luglio 32), con un totale annuo di soli 210 mm.
Pretoria e Johannesburg, capitale amministrativa e finanziaria, si trovano nella parte orientale dell'altopiano (zona 4.). A Pretoria (m 1330) cadono 704 mm/anno di pioggia prevalentemente estiva (dicembre 112, gennaio 128, 533 da novembre a marzo), con inverno secco (7 mm in giugno, luglio e agosto, 20 in maggio e settembre). La più alta Johannesburg (m 1753) ha identico regime pluviometrico: estate piovosa (149 mm in gennaio, 656 da novembre a marzo) e inverno secco (6 mm in giugno, 10 in luglio e agosto), con un totale di 847 mm. Le temperature a Pretoria (e, fra parentesi, a Johannesburg): gennaio 22,0° (19,5°), aprile 17,5° (15,9°), luglio 11,5° (10,3°), ottobre 19,7° (17,7°), anno 17,7° (15,7°). Molto forti le escursioni giornaliere, soprattutto in inverno. A Pretoria le medie delle minime e delle massime in gennaio e luglio sono 15,9°/28,0° e 3,5°/19,4°.
-8,2° e 35,4°C i record storici di Johannesburg, -1,4° e 37,9°C quelli di Pretoria Aeroporto.
La neve è rara in questa parte dell'altopiano, anzi quasi sconosciuta a Pretoria, dove tuttavia nevicò nei quartieri alti nel giugno 1968 (ma con fiocchi anche in centro) e nel settembre 1959. A Johannesburg nevicate significative si sono avute nel 1902, 1956, 1967 e 1981, ma soprattutto nell'agosto 1909, con accumuli fino a 35 cm in 26 ore di nevicata.
Un po' meno insolite le nevicate sulla parte sudoccidentale dell'altopiano, più facilmente lambita in inverno dai fronti provenienti dall'Atlantico meridionale, che vi giungono comunque meno attivi rispetto alla fascia costiera. Località come Sutherland (m 1459, 32,4°S, nel settore più interno della zona 3.) vedono quindi in molti inverni la neve, ma con accumuli in genere molto modesti. Nell'inverno 2005 la neve è caduta fino a Ceres, m 350, per la prima volta nella sua storia. In quella circostanza fiocchi caddero fino quasi sul mare nella zona di Capo Agulhas, mentre a Città del Capo piovve con +4°C. Le precipitazioni di Sutherland ammontano a 238 mm/anno, con massimo a inizio inverno, quando ancora predomina la pioggia (33 mm in giugno) e minimo estivo (dicembre 11 mm, gennaio 12). -2,8°/12,9° le medie delle minime e delle massime di luglio, 8,6°/27,2° quelle di gennaio. Le medie mensili più significative sono: gennaio 17,9°, aprile 11,8°, luglio 5,0°, ottobre 11,3°, anno 11,8°.
Kimberley, famoso centro diamantifero, a quota 1250, più occidentale rispetto a Pretoria e Johannesburg, sorge nella parte arida dell'altopiano (zona 5.). Vi cadono 420 mm/anno di pioggia, soprattutto estiva (massimo in febbraio-marzo con circa 70 mm, 295 da novembre a marzo), con inverno molto secco (7-8 mm/mese da giugno ad agosto). Temperature: gennaio 24,7°, aprile 17,5°, luglio 10,2°, ottobre 19,7°, anno 18,0°. Escursioni giornaliere notevoli (17,7°/32,6° e 2,7°/18,6° le medie di minime e massime in gennaio e luglio) e così i valori estremi invernali.
A proposito di valori estremi, il record di freddo del Sudafrica è -18,6°C, registrato il 28 giugno 1996 a Buffelsfontein, mentre la già citata Sutherland ha un record di -16,0°C.
Upington sorge a 836 metri sulle rive dell'Orange, non lontano dal confine namibiano, in un'area semidesertica (zona 6.). 190 i mm di pioggia annui, concentrati in estate e inizio autunno (140 da novembre ad aprile, massimo in marzo con 40), con piogge praticamente assenti in inverno (9 mm complessivi fra giugno e agosto). Temperature: gennaio 27,7°, aprile 19,9°, luglio 11,7°, ottobre 21,2°, anno 20,1°. Escursioni giornaliere molto notevoli: media delle minime/massime di gennaio e luglio: 17,2°/34,7° e 1,5°/20,6°.
Springbok, nel Capo Settentrionale, poco a sud della valle dell'Orange (zona 6.), a 1000 metri, ha queste temperature: gennaio 22,7° (febbraio 23,0°), aprile 18,7°, luglio 11,6°, ottobre 17,2° (anno 17,5°). Precipitazioni scarse, con una media di 195 mm/anno, con stagione secca da novembre a marzo (34 mm complessivi in 5 mesi) e periodo relativamente piovoso da maggio ad agosto, mesi in cui cadono 28-29 mm/mese di pioggia.
Un po' più a nord, al confine con la Namibia, nella valle dell'Orange, Vioolsdrif è un'altra località soggetta a importanti episodi di "berg", durante uno dei quali ha registrato il record nazionale sudafricano di caldo (48,7°C il 4 gennaio 1995). Alla foce dell'Orange si trova Alexander Bay, che malgrado i 28,6°C si caratterizza per l'estate fresca, bagnata com'è dalle fredde acque della Corrente del Benguela. 15,1°/24,3°C le medie di gennaio, quindi una temperatura media del mese più caldo di soli 19,7°. Qualche altro dato di medie mensili: aprile 18,0°, agosto 14,5°; ottobre 16,4°. Molte nebbie su questa costa ma molta poca pioggia, con una media di soli 37 mm/anno, dei quali 19 nel trimestre invernale (massimo 8 mm in giugno).
Pietersburg è a 23,8°S, quindi ci avviciniamo al Tropico (zona 7.). Siamo sulla parte di altopiano che degrada verso il Limpopo, a quota 1230. L'escursione stagionale cala a circa 10°, visto che abbiamo 21,4° in gennaio, 17,6° in aprile, 11,4° in luglio, 19,3° in ottobre (anno 17,3°). Il regime pluviometrico è simile a quello della parte est dell'altopiano, con 500 mm complessivi, quasi tutti estivi (385 da novembre a marzo, massimo in dicembre con 88) e siccità invernale (3 mm in luglio e agosto). Scendendo verso il Limpopo le condizioni si fanno più nettamente tropicali.
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Messaggio Da Maurizio Mer Lug 07, 2010 10:13 am

4° PARTE (la 3° non riguarda la meteorologia):
L'11 giugno alle ore 16 prenderanno il via, a Joahnnesburg, con la partita Sudafrica-Messico, i Campionati del Mondo di calcio 2010. Per la prima volta nella storia il mondiale di calcio si giocherà nel continente africano, e per la prima volta dal 1978 nell'emisfero sud, ovvero laddove è inverno.
Ma sarà vero che si rischia di giocare le partite con temperature sotto zero, o addirittura sotto la neve? Come abbiamo visto nei precedenti articoli dedicati al clima del Sudafrica (www.meteogiornale.it/notizia/18036-1-il-clima-del-sudafrica), ci troviamo di fronte ad una nazione con climi variegati, di ben 7 tipologie differenti, ma tutti compresi nelle fasce tropicali (nell'estremo nord) o temperate (nella maggior parte del territorio). Abbiamo anche visto, per sommi capi, i climi delle principali città della nazione (www.meteogiornale.it/notizia/18037-1-il-clima-del-sudafrica-johannesburg-citta-del-capo-durban), e in questo articolo cercheremo di capire a quali condizioni atmosferiche si potrà andare incontro durante lo svolgimento dei mondiali di calcio FIFA nelle nove città sedi della competizione.
Johannesburg, Pretoria, Rustenburg si trovano tutte nella zona nord orientale dell'altopiano, ma se Johannesburg è situata a 1700 metri di quota, Pretoria è posta a 1300 metri, e Rustenburg, oltretutto più a nord e quindi più vicina al Tropico, a 1150 metri. In tutte le tre città l'inverno è molto secco, in giugno si hanno appena due giorni con precipitazioni e la quantità non arriva a 10 mm. A Johannesburg le nevicate sono rare ma non impossibili. La più recente si è verificata nel giugno 2007, quando ben 10 cm di neve caddero nei sobborghi meridionali della città. Un'altra leggera nevicata cadde nell'agosto 2006, ma per trovarne altre ancora bisogna tornare indietro fino al 1981. I 400 metri di quota in meno sono decisivi per far sì che la neve a Pretoria sia quasi sconosciuta, qualche fiocco cadde in città solo nel 1968 e nel 1959. E di conseguenza ancora più ridotte sono le possibilità di neve a Rustenburg. Nel complesso il rischio di incontrare neve appare piuttosto basso, anche a Johannesburg. Discorso diverso per le gelate notturne. Johannesburg ha temperature minime medie in giugno di +4°C, ma un record negativo di ben -8°C e gelate piuttosto frequenti. A Pretoria e Rustenburg la temperatura media minima è di +5°C, -6°C il record per Pretoria, -2°C per Rustenburg. Durante gli incontri serali non è pertanto esclusa la possibilità di giocare con temperature assai basse, anche attorno agli zero gradi, soprattutto a Joahnnesburg e Pretoria. Durante i match pomeridiani si potrà invece godere di un clima ideale, viste le medie, rispettivamente per Joahnnesburg, Pretoria e Rustenburg, di +16°C, +19°C e +21°C, e i record di +23°C, +25°C e +28°C. Notti fredde e giornate tiepide, soleggiate e secche, sono quanto di più probabile si possa pertanto trovare in queste tre città durante lo svolgimento dei Mondiali.
Circa 350 km a sud-ovest di Johannesburg troviamo Bloemfontein. E' questa la città più fredda fra tutte quelle che ospiteranno i match mondiali. Posta a 1400 metri di quota nel Free State, vanta un record di temperatura minima assoluta in giugno di ben -9°C, e media di -1.5°C. Significa che di norma di notte, in giugno, si scende sotto zero. E' pertanto alta la probabilità, durante gli incontri serali, di trovare condizioni di freddo intenso. Anche qui però l'inverno si presenta molto arido, in giugno con appena 3 giorni di pioggia e 12 mm complessivi. Oltretutto, durante le rare perturbazioni oceaniche, la città è investita da aria relativamente tiepida, le nevicate risultano pertanto anche qui rare, l'ultima data luglio 2007. Il clima secco, che porta le notti fredde, concede però sole e temperature piacevoli durante il giorno, con la media delle massime di quasi +17°C ed un record per giugno di +25°C. Anche a Bloemfontein, pertanto, l'inverno è caratterizzato da un'ampia escursione termica diurna, che tocca in giugno i 18 gradi.
Le altre due città sede della competizione mondiale situate nell'entroterra sono Polokwane (o Pietersburg) e Nelspruit. Si trovano nel nord-est della nazione, laddove il clima temperato lascia spazio a quello tropicale. A Polokwane però, posta a quota 1300 metri, l'inverno è ancora relativamente rigido, con dati, per giugno, non dissimili da quelli di Pretoria o Rustenburg: +5°C la temperatura minima media, -4°C la minima assoluta, +20°C la massima media, +27°C la massima assoluta. Anche qui il regime delle precipitazioni è con massimo estivo e minimo invernale, pertanto in giugno abbiamo in media un solo giorno con pioggia e 5 mm complessivi.
A Nelspruit, nonostante sia più vicina all'Oceano Indiano e posta a 700 metri di quota, incontriamo ancora il solito clima con precipitazioni concentrate in estate e minime in inverno. I giorni di pioggia in giugno sono appena due, l'accumulo è di 9 mm, ma, seppur raramente, possiamo incontrare anche delle giornate piovose, essendo il record di accumulo sulle 24 ore di 46 mm. La minor altitudine consente di avere un inverno meno freddo, con la minima assoluta, in giugno, di -2°C, e quella media di +6°C. Le giornate possono essere addirittura molto calde (record di +32°C) e in media decisamente miti (+23°C). A Nelspruit sarà dunque difficile trovare gran freddo anche di sera, mentre nelle partite diurne c'è il rischio che possa fare piuttosto caldo, anche se l'umidità bassa non alzerà mai troppo l'indice di calore. Non molte le possibilità di trovare pioggia.
E siamo dunque alle tre città che si affacciano sulla costa, procedendo da est verso ovest, quindi dall'Oceano Indiano verso l'Atlantico, troviamo Durban, Port Elizabeth e Città del Capo.
Durban è la città più calda tra tutte quelle che ospiteranno il Mondiale, con un clima che vira verso il tropicale. Alle giornate quasi calde, con media delle temperature massime di +23°C ed un record per giugno di ben +36°C, fanno riscontro notti tiepide, con media delle minime di quasi +11°C e record di +4°C. Rispetto alle zone interne diminuisce un po' l'escursione termica diurna, che rimane comunque abbastanza marcata (oltre 12 gradi di differenza tra minima e massima) e soprattutto, sebbene anche a Durban siano prevalentemente estive, aumentano un po' le precipitazioni, essendoci in giugno 5 giorni con pioggia e 28 mm di accumulo medio, con un record massimo di 109 mm sulle 24 ore. Questi dati ci dicono che a Durban sarà difficile trovare freddo, anche durante i match serali, mentre non si può escludere che possano esserci giornate anche molto calde, con valori non distanti dai 30 gradi. E il clima, più umido di quello delle zone interne, fornirà qualche possibilità in più di andare incontro a giorni con pioggia, addirittura intensa, sebbene il rischio appaia ancora piuttosto basso.
Port Elizabeth rappresenta bene il clima di transizione tra quello quasi tropicale di Durban e quello temperato mediterraneo di Città del Capo. La città ha medie di giugno molto miti, la temperatura minima media è di +9°C, la massima poco oltre +20°C, i record rispettivamente -1°C e +32°C. Rispetto a Durban e alle zone interne sull'altopiano cambia il regime delle precipitazioni, con una distribuzione più regolare durante l'anno e addirittura maggiori in inverno rispetto all'estate. A giugno sono attesi 8 giorni di pioggia e 62 mm di accumulo e, al contrario di altri periodi dell'anno quando in città si possono scatenare violenti nubifragi (record di 429 mm in 24 ore in settembre), normalmente risultano di intensità moderata. Anche qui, come a Durban, ci attenderemo serate quasi tiepide o appena fresche, e giornate molto miti, con la possibilità che possano essere addirittura calde. Rarissime, come si può evincere dal record assoluto, le gelate.
E siamo a Città del Capo. La città è posta in quella fascia climatica del Sudafrica caratterizzata da clima mediterraneo. Ha quindi un clima simile a quello dell'Italia? Non proprio. Per clima mediterraneo si intende quel clima, temperato, o secondo altre classificazioni sub-tropicale, caratterizzato da inverni miti e piovosi e da estati secche. Rispetto ai climi dell'Italia centro-meridionale a Città del Capo abbiamo però inverni più miti ed estati più fresche (grazie alle quasi fredde acque dell'Oceano), con maggiori somiglianze al clima che si può trovare sulla costa centrale della California. A giugno le temperature medie hanno estremi di +8°C e +18°C, e record di -1°C (ma in centro città non si è scesi mai sotto gli zero gradi) e +30°C. Il regime delle precipitazioni ha massimo invernale e minimo estivo, a giugno sono attesi 13 giorni con pioggia e 93 mm di accumulo. Rare le giornate con pioggia eccessiva, il record sulle 24 ore è di 58 mm. La neve è fenomeno sconosciuto, capita invece che cada sulla sommità della Table Mountain, la montagna che sovrasta la città. Piuttosto frequenti i cambiamenti atmosferici, in inverno si può passare facilmente da giornate perturbate e piuttosto fredde, con massime che di poco superano i 10 gradi, ad altre soleggiate e molto miti, se non calde, con valori ben superiori ai 20 gradi. Durante lo svolgimento dei mondiali si potranno pertanto incontrare sia giornate molto gradevoli, sia umide, ventose e fresche, con freddo che può essere quasi pungente nelle partite in notturna. E' sicuramente in questa città che si avrà la maggior probabilità di incontrare la pioggia. Rispetto alle altre città sedi dei Mondiali risulta più contenuta l'escursione termica diurna, che in giugno si attesta attorno ai 10 gradi (ma in centro città anche meno).
Abbiamo dunque scoperto che è vero che in alcune città, specificatamente Joahnnesburg, Bloemfontein e Pretoria, non sarà troppo difficile, nelle partite in notturna, andare incontro a condizioni climatiche di freddo intenso, e di come invece la probabilità di giocare sotto una nevicata sarà alquanto bassa, con rischio limitato a Joahnnesburg e Bloemfontein, o, eccezionalmente, a Pretoria. Esiste però un precedente curioso. Nel lontano 30 luglio del 1930 la finale Uruguay-Argentina del Mondiale di Calcio si disputò a Montevideo, capitale dell'Uruguay, sotto una nevicata. Nulla di strano, se non fosse che a Montevideo, da quel giorno, non ha più nevicato.
Maurizio
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