Salone del Libro a Torino: visitatori record
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Salone del Libro a Torino: visitatori record
La Stampa
E ora che abbiamo chiuso con un numero di visitatori record, possiamo cominciare a pensare alla grande all’edizione del 2011, magari con il Padiglione Italia sistemato nell’Oval». Forte dell’appoggio di Gl Events (che gestisce il Lingotto Fiere), che ha dato la sua disponibilità a lavorare nella direzione di un «allargamento fisico del prossimo Salone», il presidente del Salone del Libro Rolando Picchioni ha lanciato lo sguardo della Fondazione oltre il 2010. Forte di 315.013 visitatori, il 23° Salone Internazionale del Libro ha infatti chiuso i battenti alle 22 di ieri sfondando un nuovo tetto: 7.353 visitatori in più rispetto ai 307.650 del 2009. Un balzo in avanti del 2,34 per cento.
Purtroppo, però, ieri, con il grave lutto che ha colpito il nostro Paese, non era la giornata giusta per gioire. Quindi al Lingotto la tradizionale torta della festa di chiusura è rimasta opportunamente chiusa in frigo e, durante la conferenza stampa sui numeri finali, è stato osservato un minuto di silenzio in onore dei militari assassinati in Afghanistan. Però, dietro le bandiere giustamente abbassate a mezz’asta, il Salone, quest’anno, ha più di un motivo per gioire del proprio lavoro. Mai come nel 2010. infatti, al di là del boom di presenze, la manifestazione ha saputo uscire dall’involucro di via Nizza per diffondersi in tutta la città, con i quasi cento incontri del «Salone Off» organizzati in tre quartieri, l’iniziativa del Bookrunning, e il ritorno di Voltapagina nel carcere di Saluzzo.
Per non parlare del successo ottenuto dagli eventi: oltre 70 mila visitatori per oltre 1.400 incontri nelle 27 sale del Lingotto Fiere. Ai 29 incontri in programma al Salone con il biglietto Green Point, poi, hanno assistito 12.456 spettatori: 14 di questi hanno raggiunto il tutto esaurito, primo fra tutti quello in Sala 500 con Roberto Saviano. Gran pienone anche per monsignor Gianfranco Ravasi, la Bibbia dei villani di Dario Fo, l’Italia controluce di Ayala, Gratteri e Nicaso, l’omaggio a David Foster Wallace di Gioele Dix, l’incontro con Massimo Gramellini, Walter Veltroni, lo show di Luciana Littizzetto, la lezione di Eugenio Scalfari, i Labirinti della Memoria di Gad Lerner. Sala 500 piena per Gianrico Carofiglio, Umberto Eco, Marco Travaglio. E grande pubblico anche per Giuseppe Tornatore, Vittorio Sgarbi, Paolo Villaggio, Paolo Conte, Emanuele Filiberto, monsignor Ravasi, Susanna Tamaro, Pupi Avati, Gustavo Zagrebelski, Rosy Bindi, Piero Angela, Antonella Clerici e Francesco Guccini.
Successo pure per il debutto del Premio Internazionale Salone del Libro che è andato all’israeliano Amos Oz (con 3.146 voti, pari al 47 per cento dei votanti). A seguire, l’americano Paul Auster con 2.385 voti, pari al 35% dei votanti, e il messicano Carlos Fuentes con 1.224 voti pari al 18%. Sono in totale 6.755 i votanti che hanno espresso la loro preferenza nelle sette postazioni «touch screen» disseminate nei padiglioni del Salone.
A coronare queste cifre da record anche, come ha fatto notare il direttore Ernesto Ferrero, «un salone in controtendenza rispetto al mercato del libro, in flessione nei primi mesi di quest’anno».
I dati sono confortanti: più 20-25 per cento di vendite rispetto all’edizione 2009. Newton Compton ha segnato un più 20 per cento netto, Mondatori più 15 per cento («Il palazzo della mezzanotte» di Carlos Ruiz Zafon il libro più venduto). Stessa percentuale per Einaudi, dove l’autore più richiesto è stato Roberto Saviano con «Sei fuori posto». Ma il boom tra le grandi case l’ha fatto Feltrinelli con il più 25 per cento, «e picchi del 40 nei primi due giorni». I libri più venduti: Paolo Sorrentino, Josè Saramago e della scrittrice indiana Tishani Doshi. Soddisfatti anche da Adelphi con il più 20 per cento, e «Due» di Irene Némirovsky il libro più acquistato. Stesso incremento anche per «Excelsior 1881», la casa editrice che ha lanciato «I misteri della massoneria» di Leo Taxil.
Tutta melassa questo Salone. Non proprio, nel senso che c’è stato pure posto per i battibecchi o per le battute non troppo gradite dal destinatario. E’ accaduto ieri mattina, a Lingua Madre nell’ambito della premiazione del concorso letterario dedicato alle donne straniere e italiane. Il presidente Rolando Picchioni, lingua tagliente, ha apostrofato così il giovane neo-assessore Michele Coppola: «Se avesse per caso avuto un debito formativo nei confronti della lettura sicuramente con tutto questo lavoro svolto in questi giorni ha avuto modo di colmarlo». Fra l’imbarazzo più o meno generale, attendendo pazientemente il suo turno, Coppola ha poi replicato: «Se continueremo a vivere con questo pregiudizio nei confronti delle nuove generazioni non potremo mai premiare giovani scrittrici e scrittori». Sipario.
E ora che abbiamo chiuso con un numero di visitatori record, possiamo cominciare a pensare alla grande all’edizione del 2011, magari con il Padiglione Italia sistemato nell’Oval». Forte dell’appoggio di Gl Events (che gestisce il Lingotto Fiere), che ha dato la sua disponibilità a lavorare nella direzione di un «allargamento fisico del prossimo Salone», il presidente del Salone del Libro Rolando Picchioni ha lanciato lo sguardo della Fondazione oltre il 2010. Forte di 315.013 visitatori, il 23° Salone Internazionale del Libro ha infatti chiuso i battenti alle 22 di ieri sfondando un nuovo tetto: 7.353 visitatori in più rispetto ai 307.650 del 2009. Un balzo in avanti del 2,34 per cento.
Purtroppo, però, ieri, con il grave lutto che ha colpito il nostro Paese, non era la giornata giusta per gioire. Quindi al Lingotto la tradizionale torta della festa di chiusura è rimasta opportunamente chiusa in frigo e, durante la conferenza stampa sui numeri finali, è stato osservato un minuto di silenzio in onore dei militari assassinati in Afghanistan. Però, dietro le bandiere giustamente abbassate a mezz’asta, il Salone, quest’anno, ha più di un motivo per gioire del proprio lavoro. Mai come nel 2010. infatti, al di là del boom di presenze, la manifestazione ha saputo uscire dall’involucro di via Nizza per diffondersi in tutta la città, con i quasi cento incontri del «Salone Off» organizzati in tre quartieri, l’iniziativa del Bookrunning, e il ritorno di Voltapagina nel carcere di Saluzzo.
Per non parlare del successo ottenuto dagli eventi: oltre 70 mila visitatori per oltre 1.400 incontri nelle 27 sale del Lingotto Fiere. Ai 29 incontri in programma al Salone con il biglietto Green Point, poi, hanno assistito 12.456 spettatori: 14 di questi hanno raggiunto il tutto esaurito, primo fra tutti quello in Sala 500 con Roberto Saviano. Gran pienone anche per monsignor Gianfranco Ravasi, la Bibbia dei villani di Dario Fo, l’Italia controluce di Ayala, Gratteri e Nicaso, l’omaggio a David Foster Wallace di Gioele Dix, l’incontro con Massimo Gramellini, Walter Veltroni, lo show di Luciana Littizzetto, la lezione di Eugenio Scalfari, i Labirinti della Memoria di Gad Lerner. Sala 500 piena per Gianrico Carofiglio, Umberto Eco, Marco Travaglio. E grande pubblico anche per Giuseppe Tornatore, Vittorio Sgarbi, Paolo Villaggio, Paolo Conte, Emanuele Filiberto, monsignor Ravasi, Susanna Tamaro, Pupi Avati, Gustavo Zagrebelski, Rosy Bindi, Piero Angela, Antonella Clerici e Francesco Guccini.
Successo pure per il debutto del Premio Internazionale Salone del Libro che è andato all’israeliano Amos Oz (con 3.146 voti, pari al 47 per cento dei votanti). A seguire, l’americano Paul Auster con 2.385 voti, pari al 35% dei votanti, e il messicano Carlos Fuentes con 1.224 voti pari al 18%. Sono in totale 6.755 i votanti che hanno espresso la loro preferenza nelle sette postazioni «touch screen» disseminate nei padiglioni del Salone.
A coronare queste cifre da record anche, come ha fatto notare il direttore Ernesto Ferrero, «un salone in controtendenza rispetto al mercato del libro, in flessione nei primi mesi di quest’anno».
I dati sono confortanti: più 20-25 per cento di vendite rispetto all’edizione 2009. Newton Compton ha segnato un più 20 per cento netto, Mondatori più 15 per cento («Il palazzo della mezzanotte» di Carlos Ruiz Zafon il libro più venduto). Stessa percentuale per Einaudi, dove l’autore più richiesto è stato Roberto Saviano con «Sei fuori posto». Ma il boom tra le grandi case l’ha fatto Feltrinelli con il più 25 per cento, «e picchi del 40 nei primi due giorni». I libri più venduti: Paolo Sorrentino, Josè Saramago e della scrittrice indiana Tishani Doshi. Soddisfatti anche da Adelphi con il più 20 per cento, e «Due» di Irene Némirovsky il libro più acquistato. Stesso incremento anche per «Excelsior 1881», la casa editrice che ha lanciato «I misteri della massoneria» di Leo Taxil.
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