Confindustria: ripresa solida già a fine anno
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Confindustria: ripresa solida già a fine anno
La Stampa
Sulle industrie italiane spira un lieve vento di ripresa, che porta una graduale risalita della produzione anche se ordini e fatturato continuano ad oscillare su valori piuttosto bassi. La fiducia dei consumatori resta sempre debole, anche se è leggermente migliorata tra ottobre (-18) e novembre (-17) e, soprattutto, i dati sull’occupazione continuano a mostrare un continuo calo, pur se a ritmi più contenuti rispetto alla prima metà dell’anno. È questa la fotografia scattata dal Centro studi di Confindustria sulla congiuntura di novembre, che vede una ripresa diffusa in quasi tutti i paesi industriali tanto da considerare un consolidamento della ripresa tra fine 2009 e inizio 2010.
Nel terzo trimestre il Pil statunitense ha, infatti, segnato un +0,7%: un aumento per due terzi determinato dai consumi, sostenuti dagli incentivi fiscali, mentre sono tornati a salire gli investimenti residenziali mentre le scorte restano basse. L’incremento del Pil nell’area euro (+0,4%) è più accentuato nei paesi orientati all’export (Germania +0,7%, Italia +0,6%).
PRODUZIONE ITALIA
In Italia il balzo estivo della produzione industriale (+4%) ha lasciato il posto a una graduale risalita in ottobre-novembre, mentre restano deboli ordini e fatturato; le attese di produzione delle imprese puntano a nuovi incrementi nei prossimi mesi, partendo però da livelli sempre molto bassi. In particolare la produzione italiana è salita dell’ 1,6% in ottobre e dell’1% in novembre, dopo il -5,3% di settembre. I livelli restano però bassi perchè si viaggia sempre su un -20,8% dai massimi precrisi. Il miglioramento delle aspettative di produzione delle imprese anticipa però ulteriori aumenti di attività a inizio 2010.
OCCUPAZIONE
Cala anche nel secondo semestre 2009, sebbene a ritmi più contenuti che nel primo. Nel secondo trimestre sono state quasi 690mila le unità di lavoro perse rispetto al primo trimestre 2008: -2,7% nel totale, -7,6% nell’industria in senso stretto. Le aspettative a tre mesi delle imprese manifatturiere (saldo delle risposte da -26,4 nel primo trimestre a -16,3 in ottobre) dicono che la riduzione di manodopera proseguirà, seppur più lentamente. Il ricorso alla Cig, ai massimi dagli anni Ottanta, si sta stabilizzando. L’incremento medio mensile del numero di ore autorizzate è stato del 5,3% nel terzo trimestre, dal 10,5% nel secondo e dal 30% nel primo. In ottobre sono calate del 4,8% su settembre.
PRESTITI
I prestiti alle imprese in Italia mostrano a settembre un calo dello 0,2% annuo: è un dato che si confronta con un -0,7% dal picco e con un -4% in Germania e -2,3% nell’Eurozona. Resta alta, osserva il Csc, la quota di aziende industriali che non ottiene credito: 6,6% a novembre da 6,9% e con condizioni peggiorate (22,3% da 24,6%).
Sulle industrie italiane spira un lieve vento di ripresa, che porta una graduale risalita della produzione anche se ordini e fatturato continuano ad oscillare su valori piuttosto bassi. La fiducia dei consumatori resta sempre debole, anche se è leggermente migliorata tra ottobre (-18) e novembre (-17) e, soprattutto, i dati sull’occupazione continuano a mostrare un continuo calo, pur se a ritmi più contenuti rispetto alla prima metà dell’anno. È questa la fotografia scattata dal Centro studi di Confindustria sulla congiuntura di novembre, che vede una ripresa diffusa in quasi tutti i paesi industriali tanto da considerare un consolidamento della ripresa tra fine 2009 e inizio 2010.
Nel terzo trimestre il Pil statunitense ha, infatti, segnato un +0,7%: un aumento per due terzi determinato dai consumi, sostenuti dagli incentivi fiscali, mentre sono tornati a salire gli investimenti residenziali mentre le scorte restano basse. L’incremento del Pil nell’area euro (+0,4%) è più accentuato nei paesi orientati all’export (Germania +0,7%, Italia +0,6%).
PRODUZIONE ITALIA
In Italia il balzo estivo della produzione industriale (+4%) ha lasciato il posto a una graduale risalita in ottobre-novembre, mentre restano deboli ordini e fatturato; le attese di produzione delle imprese puntano a nuovi incrementi nei prossimi mesi, partendo però da livelli sempre molto bassi. In particolare la produzione italiana è salita dell’ 1,6% in ottobre e dell’1% in novembre, dopo il -5,3% di settembre. I livelli restano però bassi perchè si viaggia sempre su un -20,8% dai massimi precrisi. Il miglioramento delle aspettative di produzione delle imprese anticipa però ulteriori aumenti di attività a inizio 2010.
OCCUPAZIONE
Cala anche nel secondo semestre 2009, sebbene a ritmi più contenuti che nel primo. Nel secondo trimestre sono state quasi 690mila le unità di lavoro perse rispetto al primo trimestre 2008: -2,7% nel totale, -7,6% nell’industria in senso stretto. Le aspettative a tre mesi delle imprese manifatturiere (saldo delle risposte da -26,4 nel primo trimestre a -16,3 in ottobre) dicono che la riduzione di manodopera proseguirà, seppur più lentamente. Il ricorso alla Cig, ai massimi dagli anni Ottanta, si sta stabilizzando. L’incremento medio mensile del numero di ore autorizzate è stato del 5,3% nel terzo trimestre, dal 10,5% nel secondo e dal 30% nel primo. In ottobre sono calate del 4,8% su settembre.
PRESTITI
I prestiti alle imprese in Italia mostrano a settembre un calo dello 0,2% annuo: è un dato che si confronta con un -0,7% dal picco e con un -4% in Germania e -2,3% nell’Eurozona. Resta alta, osserva il Csc, la quota di aziende industriali che non ottiene credito: 6,6% a novembre da 6,9% e con condizioni peggiorate (22,3% da 24,6%).
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