OCSE: forti segnali di ripresa dell'economia italiana
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OCSE: forti segnali di ripresa dell'economia italiana
Fonte: LASTAMPA.it
L’Italia cerca di emergere dalla recessione. A luglio l’industria del bel Paese è tornata a crescere, mettendo a segno un progresso con cui ha più che recuperato la contrazione del mese precedente. E sebbene i dati sulla dinamica annua restino in pesante contrazione, da diversi centri studi giungono segnali incoraggianti sull’evolversi delle prospettive. Secondo l’Isae sull’insieme del trimestre luglio-settembre la produzione industriale, componente chiave di tutta la crescita economica, dovrebbe recuperare un 3,2 per cento dal periodo precedente, e proseguire stabile nel finale d’anno. Intanto l’Ocse ha rilevato «segnali di ripresa più forti» per le maggiori economie mondiali, e proprio l’Italia ha messo a segno i rialzi più consistenti del suo superindice previsionale.
Gli analisti continuano a mantenere un atteggiamento cauto nella lettura dei dati. Secondo l’Istat, a luglio la produzione industriale è aumentata dell’1 per cento rispetto al mese precedente. A giugno aveva subito una flessione dello 0,6 per cento, dopo che a maggio si era interrotta una fase di nove mesi consecutivi di contrazione. Il lascito di questo periodo resta pesante, e nel paragone con il luglio 2008 la produzione risulta calata il 17,5 per cento in termini assoluti, e del 18,2 per cento guardando ai dati depurati dagli effetti di calendario.
Ma anche sulla dinamica annua il valore di luglio segna una attenuazione della contrazione. Secondo l’Istat sull’insieme dei primi sette mesi la produzione è calata del 21 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno prima, tenendo conto delle differenze di giorni lavorativi.
Secondo Marco Valli, economista di UniCredit, i dati di oggi «sono molto coerenti con l’ipotesi che l’Italia possa uscire dalla recessione nel trimestre in corso, anche se rileviamo che i valori sulla produzione industriale risultano particolarmente volatili durante il periodo estivo, a causa delle difficoltà a correggerli per le variazioni di calendario. Per il momento - aggiunge in una nota di analisi - manteniamo la nostra previsione di un Pil invariato nel terzo trimestre».
Secondo l’Isae, il dato di luglio è migliore delle attese e per il terzo trimestre l’istituto prevede un recupero del 3,2 per cento della produzione industriale, rispetto al trimestre precedente. Mentre «le prime stime relative agli ultimi tre mesi dell`anno indicano una stabilizzazione dell`attività».
Intanto secondo l’Ocse a luglio il superindice previsionale composito (Cli) ha segnato un aumento di 1,5 punti dal mese precedente per l’insieme dei 29 stati monitorati, mentre il paragone su base resta in ribasso per 1,9 punti. Per l’Italia ha registrato un incremento di 2,7 punti dal mese precedente, e rispetto al luglio del 2008 risulta aumentato di 8 punti. In entrambi i casi si tratta degli aumenti più forti tra i paesi seguiti.
I dati di luglio «mostrano rafforzamenti dei segnali di ripresa nella maggior parte delle economie dell’Ocse», osserva l’ente parigino. «Chiari segnali di ripresa sono ora visibili in tutte le sette maggiori economie avanzate, in Particolare Francia e Italia - aggiunge l’Ocse - così come in Cina, India e Russia». Per l’insieme del G7 il superindice ha segnato un progresso di 1,7 punti dal mese precedente, mentre la variazione su base annua resta negativa per 2,5 punti. Per l’area dell’euro questo indicatore ha registrato un progresso mensile di 1,9 punti a luglio, mentre su base annua risulta aumentato di 1,4 punti.
L’Italia cerca di emergere dalla recessione. A luglio l’industria del bel Paese è tornata a crescere, mettendo a segno un progresso con cui ha più che recuperato la contrazione del mese precedente. E sebbene i dati sulla dinamica annua restino in pesante contrazione, da diversi centri studi giungono segnali incoraggianti sull’evolversi delle prospettive. Secondo l’Isae sull’insieme del trimestre luglio-settembre la produzione industriale, componente chiave di tutta la crescita economica, dovrebbe recuperare un 3,2 per cento dal periodo precedente, e proseguire stabile nel finale d’anno. Intanto l’Ocse ha rilevato «segnali di ripresa più forti» per le maggiori economie mondiali, e proprio l’Italia ha messo a segno i rialzi più consistenti del suo superindice previsionale.
Gli analisti continuano a mantenere un atteggiamento cauto nella lettura dei dati. Secondo l’Istat, a luglio la produzione industriale è aumentata dell’1 per cento rispetto al mese precedente. A giugno aveva subito una flessione dello 0,6 per cento, dopo che a maggio si era interrotta una fase di nove mesi consecutivi di contrazione. Il lascito di questo periodo resta pesante, e nel paragone con il luglio 2008 la produzione risulta calata il 17,5 per cento in termini assoluti, e del 18,2 per cento guardando ai dati depurati dagli effetti di calendario.
Ma anche sulla dinamica annua il valore di luglio segna una attenuazione della contrazione. Secondo l’Istat sull’insieme dei primi sette mesi la produzione è calata del 21 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno prima, tenendo conto delle differenze di giorni lavorativi.
Secondo Marco Valli, economista di UniCredit, i dati di oggi «sono molto coerenti con l’ipotesi che l’Italia possa uscire dalla recessione nel trimestre in corso, anche se rileviamo che i valori sulla produzione industriale risultano particolarmente volatili durante il periodo estivo, a causa delle difficoltà a correggerli per le variazioni di calendario. Per il momento - aggiunge in una nota di analisi - manteniamo la nostra previsione di un Pil invariato nel terzo trimestre».
Secondo l’Isae, il dato di luglio è migliore delle attese e per il terzo trimestre l’istituto prevede un recupero del 3,2 per cento della produzione industriale, rispetto al trimestre precedente. Mentre «le prime stime relative agli ultimi tre mesi dell`anno indicano una stabilizzazione dell`attività».
Intanto secondo l’Ocse a luglio il superindice previsionale composito (Cli) ha segnato un aumento di 1,5 punti dal mese precedente per l’insieme dei 29 stati monitorati, mentre il paragone su base resta in ribasso per 1,9 punti. Per l’Italia ha registrato un incremento di 2,7 punti dal mese precedente, e rispetto al luglio del 2008 risulta aumentato di 8 punti. In entrambi i casi si tratta degli aumenti più forti tra i paesi seguiti.
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