UN PAESE TRA DUE COLLI: ECCO A VOI COMABBIO!
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UN PAESE TRA DUE COLLI: ECCO A VOI COMABBIO!
Comabbio ieri
Delle origini del paese nulla con certezza si sa, ma probabilmente risalgono a tempi antichissimi, come ne fa fede il nome celtico; senza dubbio Comabbio è il più antico di tutti i circonvicini paesi tanto che diede il nome al lago come risulta dalle carte geografiche e dai mappali più vetusti.
Fin verso il mille non abbiamo documenti né notizie sicure. Nel 1005 certo Biadone, donò alla basilica ambrosiana e alla mensa arcivescovile un reddito annuo di alcuni suoi fondi, con l'obbligo di pagare ogni anno, nella festa della deposizione si S. Ambrogio un denaro da porsi sull'altare della detta basilica.
Comabbio ebbe un castello che si crede fosse costruito sul colle Motto. Qual vita e quali signori abbia avuto il castello e per quali vicende sia stato completamente raso al suolo in modo da non rimanerne sicura vestigia, nessuno può dire.
Diverse famiglie cospicue risiedettero lungamente, nei diversi tempi, in Comabbio e fra esse, degna di essere ricordata in special modo, la famiglia dei Besozzi che fornì abbondanti capitani alle milizie di ventura della Repubblica Veneta. Di tale famiglia, ora scomparsa dal paese, si hanno notizie fin dal secolo XIV. Nel 1337 i Besozzi erano giunti a tal grado di potere da godere il privilegio della nomina del parroco.
Oltre ai Besozzi vivevano in paese, sul principio del '600, i De Giuli, I Crena o Crenna (che si vuole abbiano poi fondato il villaggio omonimo vicino a Gallarate), i Bolla, I De Bernardi, I Brebbia, I Zerino o Cerino, I Lucchini, I Porotti e i Soldati.
Fiorentissima e assai numerosa era la confraternita della Beata Vergine del Rosario, tanto che moltissimi abitanti dei paesi vicini erano in essa iscritti, come si rileva dagli elenchi dei fratelloni ancora esistenti [1].
Di seguito vengono riportate delle fotografie del paese di Comabbio dagli inizi del secolo fino agli anni cinquanta. Le foto sono divise per argomenti e sono state tratte da un opuscolo pubblicato dalla Pro Loco di Comabbio nel 2001 e intitolato Comabbio in Cartolina.
PER LE CARTOLINE, DAVVERO BELLE, CONSULTARE IL SEGUENTE LINK:
http://www.comune.comabbio.va.it/comabbio_ieri.html
Comabbio oggi:
Circondato da una piccola catena di boscose colline di origine morenica, fra le quali culmina il caratteristico monte Pelada (m. 473 – s.m.), il paese si estende serpeggiante in una conca verde, a ridosso e quasi protetto da un piccolo colle su cui si erge la Chiesa.
Appunto alla sua posizione deve il nome di Comabbio, che si fa derivare dalla radice celtica COM (seno, insenatura).
Dista quasi egualmente da due laghi di Comabbio e di Monate, graziosi bacini della superficie di circa 3 kmq, sulle cui sponde vennero scoperte molteplici stazioni lacustri, palafitte e diversi oggetti preistorici [1].
POPOLAZIONE
Storicamente i primi insediamenti documentati risalgono all'età neolitica (2000 a.C.) con stazioni su palafitte scoperte sia nel Lago di Monate sia in quello di Comabbio. Viene ritrovata una necropoli romana in fregio sulla strada per Mercallo, da cui si deduce l'importanza dell'arteria di comunicazione con altri centri posizionati a Nord.
La popolazione oggi residente è di 961 persone di cui:
- 472 maschi
- 489 femmine
- 396 nuclei famigliari.
Come in molti paesi Italiani i nati nell'ultimo anno risultano meno dei deceduti (7 a 10) e le persone in età senile sono in numero elevato (175); comunque, ancora in parte bilanciato dai 310 ragazzi fino ai 30 anni.
Anche il tasso di natalità nell’ultimo quinquennio è in linea con i valori nazionali variando da un minimo di 0.73 a un massimo di 1.23 (dato comunque ancora insufficiente per un rinnovo più equilibrato della popolazione).
In compenso negli ultimi anni è diminuito il fenomeno dell'emigrazione e sono sempre di più i ragazzi comabbiesi che si sposano e rimangono a vivere qui (in parte favorito dal fatto che negli ultimi anni i mezzi di collegamento e l’espansione della rete viaria permette un pendolarismo meno difficoltoso)
TERRITORIO
Il territorio di Comabbio è situato in una magnifica posizione tra due suggestivi laghi glaciali di escavazione, poco profondi e calmi; si estende come una grande sella fra le alture del Monte Pelada e di S. Maria di Ternate e degrada dolcemente verso i laghi di Comabbio e Monate, con tratti di caretteristica vegetazione palustre e boschi cedui misti a robinie, castagni e quercie (dal Decreto Ministeriale 26 maggio 1972 del Ministero della Pubblica Istruzione per la dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio comunale di Comabbio in base alla Legge 29 giugno 1939 n. 1497).
La superficie del Comune di Comabbio è di 3.71 kmq di cui la gran parte è formato da prati e boschi.
Come risorse idriche, Comabbio possiede due bacini di raccolta dell’acqua, uno di tipo superficiale posto alle pendici del monte Pelada e uno che raccoglie acqua da un pozzo artesiano nelle pianure vicino al lago di Comabbio.
Il paese dista, come detto in precedenza, in egual misura dal lago omonimo e da quello di Monate; quest'ultimo essendo balneabile, nei mesi estivi offre un piacevole refrigerio agli abitanti e ai turisti, grazie alle organizzate spiagge messe a disposizione sia da privati che da enti pubblici. Sulle sponde è aperto anche un campeggio immerso nei boschi del bacino imbrifero.
Per chi ama invece le passeggiate nei boschi sono presenti vari percorsi ecologici di 5,10,15 e 25 chilometri. Tramite questi percorsi si può ammirare la fauna e i boschi che caratterizzano questi luoghi; inoltre si possono anche degustare i piatti tipici presso le svariate osterie e agriturismi presenti.
La pesca purtroppo è riservata ai soli residenti in possesso di regolare tesserino rilasciato dalle autorità. Tale situazione è dovuta al fatto che i diritti di pesca sul lago sono di proprietà privata. La fauna ittica comunque comprende lucci, persici, pesci sole e anche alcune specie di salmonidi pregiati come il lavarello. Adiacenti ai due laghi, per gli appassionati, sono presenti due strutture di pesca sportiva.
Il paese è attraversato dalla strada statale 696 che ne permette un rapido collegamento con l’autostrada A8 da un campo (circa 7 chilometri); mentre dall’altro porta verso le località di Laveno (20 km) e Luino (40 km). Una strada provinciale collega direttamente il paese con il capoluogo di Provincia Varese che dista circa 20 chilometri.
PALAZZI, CHIESE, OPERE D'ARTE E ARTISTI
In questa sezione verranno illustrati i palazzi più importanti di Comabbio, le quattro Chiese esistenti e alcune opere d'arte scultoree e pittoriche.
Il palazzo Municipale
Il palazzo comunale è stato costruito negli anni trenta ed ha poi subito una completa ristrutturazione negli anni ottanta. Al suo interno, oltre agli uffici comunale ed i loro sportelli; ospita la biblioteca, una sala multimediale, gli studi dei medici di famiglia, un piccolo presidio farmaceutico e la posta.
Chiesa Parrocchiale
Ha origini antiche; il Cardinale Carlo Borromeo la visita nel 1574 come si evince da verbali delle visite pastorali. Tra il 1596 e il 1610 subisce radicali trasformazioni e assume l'attuale aspetto. La pianta rettangolare è ad una sola navata; all'interno si nota l'architrave dorata e dipinta alla fine del '500 sopra l'altare maggiore, dove è posizionato il tabernacolo in legno dorato e decorosamente scolpito; sull'altare, verso il presbiterio sono posizionati paliotti in scagliola a tre scomparti eseguiti da G.B. Rapa nel 1739. Sulla sinistra della navata, la Cappella dell'Immacolata eretta nel 1606 con l'immagine della Beata Vergine [1].
Santuario della Beata Vergine del Rosario (foto 1- foto 2)
E' costituito da un edificio la cui forma è di tipo romanico, con il paramento esterno incompiuto, ad un'unica navata a pianta ottagonale con abside semicircolare, con una statua dorata allocata sopra un'elegante struttura lignea dell'altare secentesco, con una doppia serie di colonne lavorate a intaglio (foto interno). L'altare è decorato da paliotti in scagliola con l'immagine della Madonna del Rosario [1].
Chiesa di San Rocco
Edificata all'inizio del secolo XV, demolita e ricostruita con il medesimo disegno nel 1960 per il passaggio della strada statale 696, ospita all'interno gli affreschi strappati dalle pareti originali, che rappresentano San Rocco con San Carlo e San Sebastiano e una statua lignea policroma di San Rocco [1].
Cappella della Madonnina
Costruita sulla preesistente chiesetta di S. Macario della fine del XIV, la Cappella della Madonnina, innalzata agli inizi del secolo, custodisce una statua in legno dipinto della Madonna Addolorata [1].
Ulteriori informazioni sulle Chiese di Comabbio si possono trovare presso il sito: http://www.parrocchie.org/comabbio
Il pensatore di Comabbio
Statua di Ernesto Bazzarro situata nel giardino delle scuole elementari, in un angolo, è una figura guardinga e solitaria della statua del "Pensatore", lì posta fin dall'inaugurazione del nuovo complesso nel 1971, quando il proprietario, signor Zino Fontana, ne fece dono alla cittadinanza comabbiese. Da allora il "Pensatore" rivolge i suoi sguardi meditabondi ai giovani delle elementari, forse per invogliare anch'essi alla riflessione [2].
Altare ai caduti
Il monumento è formato da un'aquila dalle ali protese che posa sopra un alto tumulo di rozzo granito ed ha fra gli adunchi artigli i simboli delle armi che richiamano le memorabili battaglie: lo zaino, l'elmetto e la mitragliatrice [3].
La Ghiacciaia (Giazera)
La ghiacciaia di Comabbio ha una forma circolare, del diametro di circa 10 metri, profonda 10 metri ed emergente dal suolo per un metro e mezzo. Il tetto che la copre ha forma ottagonale, ed è circondata tutt'attorno da altissimi ed erbosi ippocastani. Vi si accede all'interno (foto interno) attraverso un'anticamera che proteggeva con ben tre porte la ghiacciaia dalla temperatura esterna. All'interno poi era stato costruito un fondo formato da un traliccio di travi attraversati da tavole di quercia e sollevato dal suolo per 60-70 cm, in modo da favorire il drenaggio del ghiaccio sciolto che defluiva per mezzo di un canale di scarico [4].
Artisti:
Lucio Fontana
Maria Lanzetti
[1] Tratto dalla rivista Lago Vivo supplemento al settimanale l'Informazione.
[2] Marco Tamborin ;tratto dal Quaderno n.5 (rivista della Biblioteca Comunale di Comabbio)
[3] Tratto dall'opuscolo Comabbio in Cartolina delle Pro Loco.
[4] Maria Teresa Romano; tratto dal Quaderno n.3 (rivista della Biblioteca Comunale di Comabbio)
Tutte le foto in questa sezione sono di Arnaldo Marcaletti
Per le foto andate qui:
http://www.comune.comabbio.va.it/comabbio_oggi.html
Delle origini del paese nulla con certezza si sa, ma probabilmente risalgono a tempi antichissimi, come ne fa fede il nome celtico; senza dubbio Comabbio è il più antico di tutti i circonvicini paesi tanto che diede il nome al lago come risulta dalle carte geografiche e dai mappali più vetusti.
Fin verso il mille non abbiamo documenti né notizie sicure. Nel 1005 certo Biadone, donò alla basilica ambrosiana e alla mensa arcivescovile un reddito annuo di alcuni suoi fondi, con l'obbligo di pagare ogni anno, nella festa della deposizione si S. Ambrogio un denaro da porsi sull'altare della detta basilica.
Comabbio ebbe un castello che si crede fosse costruito sul colle Motto. Qual vita e quali signori abbia avuto il castello e per quali vicende sia stato completamente raso al suolo in modo da non rimanerne sicura vestigia, nessuno può dire.
Diverse famiglie cospicue risiedettero lungamente, nei diversi tempi, in Comabbio e fra esse, degna di essere ricordata in special modo, la famiglia dei Besozzi che fornì abbondanti capitani alle milizie di ventura della Repubblica Veneta. Di tale famiglia, ora scomparsa dal paese, si hanno notizie fin dal secolo XIV. Nel 1337 i Besozzi erano giunti a tal grado di potere da godere il privilegio della nomina del parroco.
Oltre ai Besozzi vivevano in paese, sul principio del '600, i De Giuli, I Crena o Crenna (che si vuole abbiano poi fondato il villaggio omonimo vicino a Gallarate), i Bolla, I De Bernardi, I Brebbia, I Zerino o Cerino, I Lucchini, I Porotti e i Soldati.
Fiorentissima e assai numerosa era la confraternita della Beata Vergine del Rosario, tanto che moltissimi abitanti dei paesi vicini erano in essa iscritti, come si rileva dagli elenchi dei fratelloni ancora esistenti [1].
Di seguito vengono riportate delle fotografie del paese di Comabbio dagli inizi del secolo fino agli anni cinquanta. Le foto sono divise per argomenti e sono state tratte da un opuscolo pubblicato dalla Pro Loco di Comabbio nel 2001 e intitolato Comabbio in Cartolina.
PER LE CARTOLINE, DAVVERO BELLE, CONSULTARE IL SEGUENTE LINK:
http://www.comune.comabbio.va.it/comabbio_ieri.html
Comabbio oggi:
Circondato da una piccola catena di boscose colline di origine morenica, fra le quali culmina il caratteristico monte Pelada (m. 473 – s.m.), il paese si estende serpeggiante in una conca verde, a ridosso e quasi protetto da un piccolo colle su cui si erge la Chiesa.
Appunto alla sua posizione deve il nome di Comabbio, che si fa derivare dalla radice celtica COM (seno, insenatura).
Dista quasi egualmente da due laghi di Comabbio e di Monate, graziosi bacini della superficie di circa 3 kmq, sulle cui sponde vennero scoperte molteplici stazioni lacustri, palafitte e diversi oggetti preistorici [1].
POPOLAZIONE
Storicamente i primi insediamenti documentati risalgono all'età neolitica (2000 a.C.) con stazioni su palafitte scoperte sia nel Lago di Monate sia in quello di Comabbio. Viene ritrovata una necropoli romana in fregio sulla strada per Mercallo, da cui si deduce l'importanza dell'arteria di comunicazione con altri centri posizionati a Nord.
La popolazione oggi residente è di 961 persone di cui:
- 472 maschi
- 489 femmine
- 396 nuclei famigliari.
Come in molti paesi Italiani i nati nell'ultimo anno risultano meno dei deceduti (7 a 10) e le persone in età senile sono in numero elevato (175); comunque, ancora in parte bilanciato dai 310 ragazzi fino ai 30 anni.
Anche il tasso di natalità nell’ultimo quinquennio è in linea con i valori nazionali variando da un minimo di 0.73 a un massimo di 1.23 (dato comunque ancora insufficiente per un rinnovo più equilibrato della popolazione).
In compenso negli ultimi anni è diminuito il fenomeno dell'emigrazione e sono sempre di più i ragazzi comabbiesi che si sposano e rimangono a vivere qui (in parte favorito dal fatto che negli ultimi anni i mezzi di collegamento e l’espansione della rete viaria permette un pendolarismo meno difficoltoso)
TERRITORIO
Il territorio di Comabbio è situato in una magnifica posizione tra due suggestivi laghi glaciali di escavazione, poco profondi e calmi; si estende come una grande sella fra le alture del Monte Pelada e di S. Maria di Ternate e degrada dolcemente verso i laghi di Comabbio e Monate, con tratti di caretteristica vegetazione palustre e boschi cedui misti a robinie, castagni e quercie (dal Decreto Ministeriale 26 maggio 1972 del Ministero della Pubblica Istruzione per la dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio comunale di Comabbio in base alla Legge 29 giugno 1939 n. 1497).
La superficie del Comune di Comabbio è di 3.71 kmq di cui la gran parte è formato da prati e boschi.
Come risorse idriche, Comabbio possiede due bacini di raccolta dell’acqua, uno di tipo superficiale posto alle pendici del monte Pelada e uno che raccoglie acqua da un pozzo artesiano nelle pianure vicino al lago di Comabbio.
Il paese dista, come detto in precedenza, in egual misura dal lago omonimo e da quello di Monate; quest'ultimo essendo balneabile, nei mesi estivi offre un piacevole refrigerio agli abitanti e ai turisti, grazie alle organizzate spiagge messe a disposizione sia da privati che da enti pubblici. Sulle sponde è aperto anche un campeggio immerso nei boschi del bacino imbrifero.
Per chi ama invece le passeggiate nei boschi sono presenti vari percorsi ecologici di 5,10,15 e 25 chilometri. Tramite questi percorsi si può ammirare la fauna e i boschi che caratterizzano questi luoghi; inoltre si possono anche degustare i piatti tipici presso le svariate osterie e agriturismi presenti.
La pesca purtroppo è riservata ai soli residenti in possesso di regolare tesserino rilasciato dalle autorità. Tale situazione è dovuta al fatto che i diritti di pesca sul lago sono di proprietà privata. La fauna ittica comunque comprende lucci, persici, pesci sole e anche alcune specie di salmonidi pregiati come il lavarello. Adiacenti ai due laghi, per gli appassionati, sono presenti due strutture di pesca sportiva.
Il paese è attraversato dalla strada statale 696 che ne permette un rapido collegamento con l’autostrada A8 da un campo (circa 7 chilometri); mentre dall’altro porta verso le località di Laveno (20 km) e Luino (40 km). Una strada provinciale collega direttamente il paese con il capoluogo di Provincia Varese che dista circa 20 chilometri.
PALAZZI, CHIESE, OPERE D'ARTE E ARTISTI
In questa sezione verranno illustrati i palazzi più importanti di Comabbio, le quattro Chiese esistenti e alcune opere d'arte scultoree e pittoriche.
Il palazzo Municipale
Il palazzo comunale è stato costruito negli anni trenta ed ha poi subito una completa ristrutturazione negli anni ottanta. Al suo interno, oltre agli uffici comunale ed i loro sportelli; ospita la biblioteca, una sala multimediale, gli studi dei medici di famiglia, un piccolo presidio farmaceutico e la posta.
Chiesa Parrocchiale
Ha origini antiche; il Cardinale Carlo Borromeo la visita nel 1574 come si evince da verbali delle visite pastorali. Tra il 1596 e il 1610 subisce radicali trasformazioni e assume l'attuale aspetto. La pianta rettangolare è ad una sola navata; all'interno si nota l'architrave dorata e dipinta alla fine del '500 sopra l'altare maggiore, dove è posizionato il tabernacolo in legno dorato e decorosamente scolpito; sull'altare, verso il presbiterio sono posizionati paliotti in scagliola a tre scomparti eseguiti da G.B. Rapa nel 1739. Sulla sinistra della navata, la Cappella dell'Immacolata eretta nel 1606 con l'immagine della Beata Vergine [1].
Santuario della Beata Vergine del Rosario (foto 1- foto 2)
E' costituito da un edificio la cui forma è di tipo romanico, con il paramento esterno incompiuto, ad un'unica navata a pianta ottagonale con abside semicircolare, con una statua dorata allocata sopra un'elegante struttura lignea dell'altare secentesco, con una doppia serie di colonne lavorate a intaglio (foto interno). L'altare è decorato da paliotti in scagliola con l'immagine della Madonna del Rosario [1].
Chiesa di San Rocco
Edificata all'inizio del secolo XV, demolita e ricostruita con il medesimo disegno nel 1960 per il passaggio della strada statale 696, ospita all'interno gli affreschi strappati dalle pareti originali, che rappresentano San Rocco con San Carlo e San Sebastiano e una statua lignea policroma di San Rocco [1].
Cappella della Madonnina
Costruita sulla preesistente chiesetta di S. Macario della fine del XIV, la Cappella della Madonnina, innalzata agli inizi del secolo, custodisce una statua in legno dipinto della Madonna Addolorata [1].
Ulteriori informazioni sulle Chiese di Comabbio si possono trovare presso il sito: http://www.parrocchie.org/comabbio
Il pensatore di Comabbio
Statua di Ernesto Bazzarro situata nel giardino delle scuole elementari, in un angolo, è una figura guardinga e solitaria della statua del "Pensatore", lì posta fin dall'inaugurazione del nuovo complesso nel 1971, quando il proprietario, signor Zino Fontana, ne fece dono alla cittadinanza comabbiese. Da allora il "Pensatore" rivolge i suoi sguardi meditabondi ai giovani delle elementari, forse per invogliare anch'essi alla riflessione [2].
Altare ai caduti
Il monumento è formato da un'aquila dalle ali protese che posa sopra un alto tumulo di rozzo granito ed ha fra gli adunchi artigli i simboli delle armi che richiamano le memorabili battaglie: lo zaino, l'elmetto e la mitragliatrice [3].
La Ghiacciaia (Giazera)
La ghiacciaia di Comabbio ha una forma circolare, del diametro di circa 10 metri, profonda 10 metri ed emergente dal suolo per un metro e mezzo. Il tetto che la copre ha forma ottagonale, ed è circondata tutt'attorno da altissimi ed erbosi ippocastani. Vi si accede all'interno (foto interno) attraverso un'anticamera che proteggeva con ben tre porte la ghiacciaia dalla temperatura esterna. All'interno poi era stato costruito un fondo formato da un traliccio di travi attraversati da tavole di quercia e sollevato dal suolo per 60-70 cm, in modo da favorire il drenaggio del ghiaccio sciolto che defluiva per mezzo di un canale di scarico [4].
Artisti:
Lucio Fontana
Maria Lanzetti
[1] Tratto dalla rivista Lago Vivo supplemento al settimanale l'Informazione.
[2] Marco Tamborin ;tratto dal Quaderno n.5 (rivista della Biblioteca Comunale di Comabbio)
[3] Tratto dall'opuscolo Comabbio in Cartolina delle Pro Loco.
[4] Maria Teresa Romano; tratto dal Quaderno n.3 (rivista della Biblioteca Comunale di Comabbio)
Tutte le foto in questa sezione sono di Arnaldo Marcaletti
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