Cambiamenti climatici--la vostra opinione in merito

Maurizio ha scritto:Beh Sky si fa fisica,poi si prende la specializzazione in fisica dell'atmosfera

Sky ha scritto:

Maurizio ha scritto:Beh Sky si fa fisica,poi si prende la specializzazione in fisica dell'atmosfera

Sì certo, parlavo della Fisica in sè che non amo molto, ma è solo un'opinione personale

Maurizio ha scritto:E' già un passo avanti

Maurizio ha scritto:L'impegno a ridurre le emissioni dell'80% per gli USA, preso da Obama. Prima gli USA se ne sono altamente strafregati, almeno l'impegno è stato preso,prima niente...

Sky ha scritto:

Il Pat de Cumabbiì ha scritto:Va beh, mi avete mosso talmete tanta curiosità che mi sa che sceglierò proprio Climatologia all'Università, invece di Fisica... e poi vidarem che succede...

Comunque, bell'analisi Sky!

Grazie
Secondo me Climatologia è molto meglio di Fisica, parere personale eh...

Sky ha scritto:

Maurizio ha scritto:L'impegno a ridurre le emissioni dell'80% per gli USA, preso da Obama. Prima gli USA se ne sono altamente strafregati, almeno l'impegno è stato preso,prima niente...

Sì sì, ma è inutile prendere impegni se poi non si mettono in atto
Speriamo sia la volta buona, io finchè non vedo qualcosa di concreto non ci crederò...

Il Pat de Cumabbiì ha scritto:

Sky ha scritto:

Il Pat de Cumabbiì ha scritto:Va beh, mi avete mosso talmete tanta curiosità che mi sa che sceglierò proprio Climatologia all'Università, invece di Fisica... e poi vidarem che succede...

Comunque, bell'analisi Sky!

Grazie
Secondo me Climatologia è molto meglio di Fisica, parere personale eh...

Mi sa che però vado a farla a Zurigo!!

Maurizio ha scritto:

Il Pat de Cumabbiì ha scritto:

Sky ha scritto:

Il Pat de Cumabbiì ha scritto:Va beh, mi avete mosso talmete tanta curiosità che mi sa che sceglierò proprio Climatologia all'Università, invece di Fisica... e poi vidarem che succede...

Comunque, bell'analisi Sky!

Grazie
Secondo me Climatologia è molto meglio di Fisica, parere personale eh...

Mi sa che però vado a farla a Zurigo!!

Troppo lontano...

Maurizio ha scritto:

Sky ha scritto:

Maurizio ha scritto:L'impegno a ridurre le emissioni dell'80% per gli USA, preso da Obama. Prima gli USA se ne sono altamente strafregati, almeno l'impegno è stato preso,prima niente...

Sì sì, ma è inutile prendere impegni se poi non si mettono in atto
Speriamo sia la volta buona, io finchè non vedo qualcosa di concreto non ci crederò...

Ok ma da lì al menefreghismo di Bush va meglio...no?

Maurizio ha scritto:purtroppo,sembra che al nostro governo non importi nulla dell'ambiente, della cementificazione...

Sky ha scritto:

Maurizio ha scritto:Da noi? Ma secondo te non ci sono fattori ben più grossi di noi, come i raggi cosmici, i cicli del sole, l'alterazione delle correnti... ?

Il problema più grosso siamo noi, la Natura non riesce più a fare il suo regolare corso...
Visto che hai nominato i raggi cosmici e i cicli solari, posterò un altro mio ragionamento a riguardo, farò un piccolo approfondimento appena ho tempo...

Maurizio ha scritto:Li hai scritti? Comunque, non c'è fretta!

cambiamenti climatici ( prima parte )
Iniziamo ad affrontare un tema delicatissimo e spesso dibattutto dagli scienziati.
Non abbiamo certamente la pretesa di risolvere il famoso dilemma, riscaldamento
globale vero o falso? Contrariamente intendiamo esporre alcuni scenari proposti
dall'Organizzazione mondiale della meteorologia in collaborazione con molti esperti
del settore. Detto questo e' un dato di fatto innegabile e obiettivo che ogni stagione,
ogni periodo dell'anno ( da molti anni a questa parte ) si chiude con temperature
spesso anche ampiamente sopra la media. E' a mio avviso importante evidenziare
questa tendenza poiche' alcuni ( per la verita inspiegabilmente ) negano persino
l'aumento delle temperature che ci sta accompagnando nel corso degli anni.
Per il futuro e' vero che ci sono molte teorie e ipotesi, ma negare un dato di fatto
attuale non ha senso e soprattutto crea disinformazione in una tematica gia' di
per se' molto complessa e ostica da capire e soprattutto da analizzare.
Dopo questa breve, ma a mio avviso importante premessa, di seguito le prime
frasi del rapporto sul clima stilato nel 2007-2008 dall'Organizzazione mondiale
di meteorologia come detto in precedenza con la collaborazione di diversi gruppi
di lavoro formati da esperti che comprendono tutte le "discipline" connesse
direttamente o indirettamente con la meteorologia quindi anche studio dei
mari, dei ghiacciai, geologia, ecc...
Testualmente riporto: Il riscaldamento climatico non presenta alcun
dubbio, a livello globale notiamo gia' un aumento termico sia dell'
atmosfera come pure degli oceani. La fusione dei ghiacciai e l'
innalzamento del livello degli oceani e' altrettanto evidente.
Considerando ad esempio un periodo recente dal 1995 al 2006
praticamente tutti gli anni ( tranne uno ) sono risultati i piu' caldi
dal 1850. Le temperature secondo i dati a disposizione sono

aumentate in pratica su gran parte del mondo e solo a livello
locale possono ancora esserci rarissime eccezioni.
Fra il 1900 e il 2005 le precipitazioni sono fortemente aumentate
sulle regioni orientali sia dell'America del Nord che in quella

meridionale. I quantitativi di pioggia sono inoltre aumentati

sull'Europa settentrionale, nella Asia centro-settentrionale.
Contrariamente nelle regioni del Mediterraneo come pure per
buona parte dell'Africa le precipitazioni sono in diminuzione.
Di seguito un grafico che rappresenta la deviazione annuale

media della temperatura in Svizzera dal 1864 fino praticamente allo scorso
anno rispetto alla norma storica 1961-1990.



Questo grafico e' per la verita' inequivocabile, si nota chiaramente come a partire dal 1900 gli scarti
positivi rispetto alla media siano sempre piu' frequenti e praticamente continui dal 1985 in poi. Di seguito
un altro grafico che mostra invece l'anomalia a livello globale l'anomalia termica. Anche in questo
caso il grafico e' eloquente e si riconferma come dagli anni Ottanta il riscaldamento abbia
addirittura accelerato vertiginosamente.



Futuro climatico velato da molti dubbi...e qualche certezza. ( seconda parte )


Stabilire cosa ci riserva il futuro e' un problema di fisica, e come tale, soggetto ad innumerevoli
difficolta' di definizione e risoluzione. Va sottolineato che prevedere il clima del futuro ha anche
notevoli risvolti politici che sono in realta' molto meno prevedibili del sistema natura meteo-climatico.
Innanzitutto la scienza non e' ancora in grado di spiegare in modo esaustivo le variazioni climatiche
che sono avvenute in passato, pertanto non si capisce come la stessa scienza potrebbe essere in
grado di prevedere quello che avverra' nel prossimo futuro.
Nonostante cio' organizzazioni internazionali climatico come l'Omm ma soprattutto l' Ipcc ( Intergovern
mental Panel on climate change ) annunciano previsioni per i prossimi 50-100 anni.
Questa "apparente" capacita' previsionale e' la medesima che ha dato notorieta', e quindi assicurato
fondi, a un' intera classe scientifica negli ultimi 20 anni circa, questo e' poco ma sicuro.
Grazie all'inventore della teoria del caos Edward Lorenz, le previsioni si possono dividere in due tipi:
la prima considera previsioni di specifici stati del clima e previsioni di tipo statistico che in pratica
indicano la probabilita' che si verifichi un particolare stato climatico. In questo tipo di previsioni rientrano
ad esempio quelle stagionali o di fenomeni su scale temporali medie come ad esempio El Nino.
Le previsioni di secondo tipo sono invece, secondo molti, impossibili. In queste ricade chiaramente
il fenomeno indicato come riscaldamento globale o global warming, al quale venogno ormai attribuite
tutte o gran parte delle colpe sulle anomalie meteorologiche.
Le difficolta' di carattere fisico sono rese ulteriormente piu' complicate, nella previsione del riscaldamento
globale, da quelle di tipo politico. L'Ipcc che crede fortemente a quest'ipotesi , il sistema climatico viene
"forzato" dai gas serra immessi nell'atmosfera dall'attivita' antropica ossia dell'uomo.
Uno di questi e' l'anidride carbonica emessa soprattutto nei processi di combustione e produzione di
energia. La causa "forzante" e' quindi irrimediabilmente legata ai piani di sviluppo economici nazionali ed
internazionali, che sono soggetti a notevoli incertezze. Giusto per fare un esempio, nessuno nel 2001
aveva previsto gli attentati terroristici in America, ma questo evento in seguito ha provocato uno
stravolgimento dei consumi energetici per le ricostruzioni.
Il problema dell'evoluzione climatica futura e' strettamente legata ai modelli matematici e l'Ipcc ad esempio
ne ha una decina. Per "tarare e controllare" questi modelli si confrontano spesso le simulazioni del clima
attuale con i dati osservati. Il punto e' proprio questo, infatti questi modelli mostrano una margine di
errore molto ampio, i tipi di errori riscontrati sono detti sistematici, ovvero uno stesso modello da' sempre
temperature piu' alte o piovosita' piu' basse rispetto ad altri. I revisori dell'Ipcc coscienti di questo fatto
ritengono che i modelli attuali affetti da errori non creano grossi problemi nel prevedere il futuro climatico
in quanto l'errore si manterra' costante anche nelle simulazioni. E siccome tutto l'interesse dei ricercatori
ruota intorno alla differenza fra i vari modelli , la cosa non preoccupa piu' di quel tanto. Questo modo di
procedere e quantomeno discutibile se non del tutto scorretto.
In ogni caso tutti i modelli indicano, nel futuro, un aumento di temperatura proporzionale alla quantita'
totale di gas serra. In gergo meteo-climatico questa tendenza viene chiamata "comportamento lineare".
In questo scenario piuttosto triste gli unici elementi di speranza potrebbero proprio risiedere nell'affidabilita'
dei modelli per tutto quanto scritto precedentemente.
Oltre alle presunte conferme di riscaldamento globale generalizzato e costante il clima complessivamente
dovrebbe volgere verso un estremizzazione degli eventi. Per capire meglio cosa si intende per clima o tempo
estremo i seguenti criteri possono aiutare notevolmente.
- rarita': si definiscono estremi quegli eventi che si verificano con una frequenza molto bassa. Per esempio
l'Ipcc classifica come "evento estremo meteorologico" quell'evento che si verifica raramente nell'ambito della
statistica di riferimento, in un dato luogo.
- intensita': si tratti di eventi fuori dalla norma in quanto caratterizzati da valori relativamente piccoli o grandi
Non tutti gli eventi intensi sono rari. Per esempio, una precipitazione accumulata puo' risultare abbastanza bassa,
ma verificarsi in modo piuttosto frequente.
- severita': si tratta di eventi che possono causare notevoli perdite socioeconomiche. La severita' e' un parametro
ancor piu' complesso degli altri poiche' impatti dannosi possono verificarsi anche in assenza di eventi severi.
Ad esempio la fusione delle nevi puo' provocare frane e valanghe di fango. Inoltre, l'impatto dipende in modo stretto
dalle variazioni socioeconomiche: lo stesso evento, verificandosi a distanza di anni, risentira' della diversa distribuzione
degli insediamenti e della vulnerabilita' delle infrastrutture.

CONTINUA NEI PROSSIMI GIORNI...