USA, approvata la riforma sanitaria
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USA, approvata la riforma sanitaria
Fonte: LA STAMPA.it
Alla fine Barack Obama l’ha spuntata: dopo 25 giorni di dibattito il Senato ha dato via libera alla sua versione della legge sulla sanità. «Un voto storico su una grande riforma», ha commentato il presidente dopo che l’aula ha dato luce verde a un testo che, sia pure con molti compromessi, mantiene la promessa elettorale di dare copertura sanitaria agli americani che ne sono privi.
Hanno votato a favore 60 senatori - tutti e 58 i democratici e i due indipendenti - contro 39 repubblicani. La riforma deve passare adesso attraverso un complesso processo di armonizzazione con il testo della Camera che il 7 novembre ha varato 220 a 215 una versione della legge su vari punti diversa. Per approvare il pacchetto di misure tese a dare la mutua a 30 milioni di americani che attualmente non l’hanno serviva la maggioranza semplice dei presenti. I democratici hanno dato un forte segnale politico dimostrando, dopo settimane di divisioni, la compattezza del gruppo.
L’artefice di questa unità è stato il leader della maggioranza Harry Reid che oggi, stravolto per la stanchezza, per sbaglio ha votato no. Reid si è subito corretto tra le risate dell’aula e il suo "aye" (sì) è stato messo agli atti. Il suo collega Robert Byrd, 92 anni, ha votato in sedia a rotelle: «Questo "aye" è per Ted Kennedy». È toccato poi a Obama esultare dopo la vittoria mentre il Congresso si svuotava per le feste di Natale: «Queste non sono piccole riforme. Sono grandi riforme», ha detto il presidente: «Se approvata, sarà la legge sociale più importante dai tempi della Social Security negli anni Trenta e la più importante riforma del settore sanitario da quando negli anni sessanta è stata istituita Medicare, la mutua per gli anziani».
L’approvazione di oggi è un passo importante verso il raggiungimento dell’obiettivo finale, che i democratici stanno cercando di ottenere da oltre 70 anni, cioè la copertura sanitaria universale, ma non è la fine del processo. Ora, subito dopo le vacanze di Natale, dovranno iniziare i negoziati con la Camera per arrivare ad un testo unico, impresa non facile visto che i deputati democratici hanno approvato un testo molto più liberal, che prevede la public option, cioè un ente pubblico di assicurazione che in grado di fare concorrenza ai privati. Ma i democratici sono sempre più fiduciosi nel fatto che Obama potrà firmare la legge all’inizio del prossimo anno. «La riforma non è più una questione di "se", ma una questione di "quando"» ha detto il portavoce della Casa Bianca, David Gibbs.
Alla fine Barack Obama l’ha spuntata: dopo 25 giorni di dibattito il Senato ha dato via libera alla sua versione della legge sulla sanità. «Un voto storico su una grande riforma», ha commentato il presidente dopo che l’aula ha dato luce verde a un testo che, sia pure con molti compromessi, mantiene la promessa elettorale di dare copertura sanitaria agli americani che ne sono privi.
Hanno votato a favore 60 senatori - tutti e 58 i democratici e i due indipendenti - contro 39 repubblicani. La riforma deve passare adesso attraverso un complesso processo di armonizzazione con il testo della Camera che il 7 novembre ha varato 220 a 215 una versione della legge su vari punti diversa. Per approvare il pacchetto di misure tese a dare la mutua a 30 milioni di americani che attualmente non l’hanno serviva la maggioranza semplice dei presenti. I democratici hanno dato un forte segnale politico dimostrando, dopo settimane di divisioni, la compattezza del gruppo.
L’artefice di questa unità è stato il leader della maggioranza Harry Reid che oggi, stravolto per la stanchezza, per sbaglio ha votato no. Reid si è subito corretto tra le risate dell’aula e il suo "aye" (sì) è stato messo agli atti. Il suo collega Robert Byrd, 92 anni, ha votato in sedia a rotelle: «Questo "aye" è per Ted Kennedy». È toccato poi a Obama esultare dopo la vittoria mentre il Congresso si svuotava per le feste di Natale: «Queste non sono piccole riforme. Sono grandi riforme», ha detto il presidente: «Se approvata, sarà la legge sociale più importante dai tempi della Social Security negli anni Trenta e la più importante riforma del settore sanitario da quando negli anni sessanta è stata istituita Medicare, la mutua per gli anziani».
L’approvazione di oggi è un passo importante verso il raggiungimento dell’obiettivo finale, che i democratici stanno cercando di ottenere da oltre 70 anni, cioè la copertura sanitaria universale, ma non è la fine del processo. Ora, subito dopo le vacanze di Natale, dovranno iniziare i negoziati con la Camera per arrivare ad un testo unico, impresa non facile visto che i deputati democratici hanno approvato un testo molto più liberal, che prevede la public option, cioè un ente pubblico di assicurazione che in grado di fare concorrenza ai privati. Ma i democratici sono sempre più fiduciosi nel fatto che Obama potrà firmare la legge all’inizio del prossimo anno. «La riforma non è più una questione di "se", ma una questione di "quando"» ha detto il portavoce della Casa Bianca, David Gibbs.
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