Bettega è il nuovo vice-direttore della Juve

Roberto Bettega ritorna alla Juventus due anni e mezzo dopo il comunicato in cui la società annunciava di rinunciare alla sua collaborazione: l’ex Bobby gol rientra dunque dal portone principale con la carica di vice direttore generale contrattata in un colloquio con Jean-Claude Blanc nello studio dell’avvocato Franzo Grande Stevens, concluso in tarda serata quando si pensava ormai a un rinvio a lunedì prossimo, al ritorno dalle vacanze della squadra e della dirigenza.

Evidentemente c’erano ancora parecchie tessere da sistemare e il quadro era tutt’altro che definito: pare che il nodo da sciogliere riguardasse sia il tipo di carica sia gli effettivi poteri di cui disporrà Bettega e non si trattava di dettagli marginali. Blanc infatti voleva mantenere le poltrone (presidente, amministratore delegato e direttore generale) che ne fanno una Triade in un corpo solo: levargliene una sarebbe suonato come un ridimensionamento del manager francese alla luce degli ultimi risultati e del momento confuso che vive la Juve, non solo quando va in campo. Un colpo all’immagine che non piaceva neppure a John Elkann, il quale però vuole che Blanc torni ad occuparsi a tempo pieno della parte manageriale, senza distrazioni di tipo tecnico.

Bettega del resto chiedeva qualcosa di più. Non pretendeva che gli stendessero il tappeto rosso ma che fosse chiaro il proprio ruolo di numero 2 della società. Si è arrivati così a un compromesso. Blanc resta trino e l’ex attaccante bianconero accetta la vicedirezione fino al 2012 ma con le deleghe e gli effettivi poteri sull’area tecnica e sul mercato: in pratica sono le competenze che svolgeva Moggi nel passato. Dopo le 20,30 l’annuncio della società ha chiuso la vicenda. «Ho proposto a Bettega di far parte della nostra organizzazione per assumere la responsabilità di tutta l’area sportiva - ha spiegato Blanc -. Roberto è la figura giusta per ricoprire questo ruolo perché è in grado di trasferire allo staff tecnico e alla direzione sportiva esperienza e autorevolezza». «Con lui - ha aggiunto il presidente bianconero - ho già collaborato con soddisfazione per quasi un anno: Bettega porta con sé la passione per il calcio e l’amore per una società di cui ha contribuito in modo determinante a scrivere la storia».

Si apre dunque un’altra fase nel rinnovamento della Juve sebbene suoni curioso che per impostarla ci si rivolga a un personaggio che ha attraversato l’ultimo mezzo secolo bianconero, dal Nagc (la scuola calcio) di quel maestro che fu Pedrale fino alla vicepresidenza e al rapporto di consulente di mercato con cui chiuse nel 2007 la sua prima fase da dirigente, unico superstite del gruppo spazzato via da Calciopoli. Bettega si metterà subito al lavoro. Il suo primo compito sarà di capire le ragioni tecniche della crisi che ha colpito la squadra: parlerà forse già oggi con Ferrara, quindi con i giocatori quando si presenteranno il 28 dicembre a Vinovo. Toccherà a lui capire se c’è ancora un margine di recupero per il tecnico partenopeo oppure se la situazione è compromessa e si dovrà arrivare al cambio in panchina, ipotesi che la società vorrebbe evitare ma che non è più esclusa.

Bettega sarà dunque l’interfaccia di Ferrara e l’uomo che dovrà parlare ai giocatori dall’alto della sua fama di campione e di simbolo juventino, terzo cannoniere nella storia del club dopo Del Piero e Boniperti. Un po’ meno importante in questo momento ma comunque essenziale sarà poi il lavoro sul mercato, affiancato da Alessio Secco che dovrà occuparsi soltanto di questo settore. A gennaio non si attendono cambiamenti profondi, la proprietà e il management sono convinti che la squadra sia già all’altezza delle migliori ma è possibile un ritocco a centrocampo, magari Ledesma.

«Ho raccolto con entusiasmo la proposta di Blanc - ha commentato Bettega in attesa della conferenza stampa di presentazione lunedì -. Comincerò subito a lavorare per la mia Juve. Ritrovo una società che conosco bene, Jean-Claude Blanc e colleghi con i quali ho condiviso esperienze importanti, persone che in questi anni sono cresciute e con le quali sono felice di collaborare. La fiducia nel lavoro fatto dalla società mi dà la certezza che con il contributo di tutti sapremo essere competitivi ai massimi livelli».