A Nizza "coprifuoco" ai minori di 13 anni
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A Nizza "coprifuoco" ai minori di 13 anni
La Stampa
Io voglio una città dove la gente onesta sia tranquilla e i teppisti inquieti»: avvampa così Christian Estrosi che, nell’ordine decrescente di importanza, è amicissimo del presidente Sarkozy, sindaco di Nizza e, nel tempo che resta, ministro dell’Industria. Per angariare e spremere ancor meglio i delinquenti che spadroneggiano nella quinta città di Francia, ieri ha adottato un provvedimento che vuole risolvere il problema nella sua radice generazionale: coprifuoco per i minori di anni tredici di ogni tempera e gradazione.
Li vuole vedere in giro, il sindaco, tra le ventitré e le cinque del mattino soltanto se scortati da papà, mamma, nonni e fratelli maggiori. Per lui i pargoli e gli adolescenti non hanno nulla da fare in giro nelle trucibalde notti nizzarde, anzi il buio incrementa le intenzioni più perfide e bitumose. Ai tentati da scalmanate inadempienze provvederanno le guardie civiche riaccompagnandoli a casa, dice il provvedimento municipale che sarà trasmesso lunedì al prefetto, «in caso di pericolo per sé e per gli altri». In Francia sono tempi pre-elettorali, in primavera ci sono le regionali. La lotta alla delinquenza, precoce o attempata che sia, è di gran moda per ramazzare consensi; soprattutto in questo Sud baciato dal bel sole mediterraneo ma anche dagli umori sulfurei degli ex affezionatissimi di Le Pen.
Statistiche calamitose parlano di una crescita annuale del cinque per cento dei minori delinquenti, fino ad arrivare al 18 per cento dei reati commessi: la Francia, si vuol far credere, è stretta al collo da bande di termiti giovanissime gavazzanti attorno al teppismo diffuso, prima di salire al piano nobile della nocività sociale, ovvero la rapina a mano armata o peggio. La scaltra tentazione a proclamarsi profeta della ripulitura di questi incomodi angolini è forte: a cominciare dall’Eliseo.
L’ideuzza di far sparire i più giovani dalle strade notturne era già stata enunciata dal cipiglioso ministro degli Interni Brice Hortefeux alcune settimane fa. Ma il primo flic di Francia era stato timoroso: voleva impiombare in casa solo i minori che hanno già l’anagrafe del delinquente. Estrosi ha capito che i distinguo creano solo guai. Tutti a casa, così non ci saranno problemi a stabilire il casellario giudiziario di ognuno: in fondo un minore che si perfidia nel vizio in che cosa si distingue da un coetaneo immacolato e perbenista? Il vestito? L’atteggiamento? Il ceffo precocemente lombrosiano?
Le pattuglie che controlleranno che i giovani di Nizza siano virtuosi non dovranno confrontarsi a simili malizie. In caso di seconda infrazione si diventerà più severi: iscrizione del reprobo in un casellario speciale dei minori dopo l’autorizzazione della commissione nazionale delle libertà, iscrizione obbligatoria ad attività scolastiche che si suppongono fastidiosissime, infine soppressione dei contributi familiari distribuiti dal Comune a genitori così distratti e indegni.
Dileggiato e sbaragliato anche da poliziotti e magistrati, il ministro aveva ripiegato. Estrosi ne ha tratto nuova lena: Sarkozy ripete che i delinquenti sono sempre più giovani e sempre più violenti, è dunque il momento di procedere verso questi maneschi angioletti. Il sindaco si vanta di aver stracciato le statistiche delinquenziali nei dintorni della Promenade des Anglais: meno 13 per cento quest’anno. E adora le telecamere di sorveglianza, altra fissazione di Sarkozy. Entro il primo trimestre del 2010 ne installerà 550. Il rischio che uno dei 360 mila abitanti della città, onesto o teppista che sia, possa sfuggirvi è praticamente nullo. L’unico rammarico è di non essere il primo: a Orléans, Lisieux, il coprifuoco minorile è stato applicato, ma solo in alcuni quartieri caliginosi e afflitti oppure d’estate, quando il bel tempo sembra indurre a scomposte inciviltà.
Ci sono, bisogna precisarlo, gli scettici che parlano di un abbaglio tra i più grossi e ameni: in particolare sulla applicabilità della misura. Come sapere se un adolescente ha meno di 13 anni dal momento che non girano con documenti di identità? E soprattutto, chi la applicherà, visto che di notte a Nizza fanno la ronda in tutto quindici vigili urbani?.
Estrosi non sembra preoccuparsi. Non è abituato certo a procedere con pennellate caute e tinte tenui. Sa annusare il suo pubblico. I duemila spettatori cui ha annunciato il coprifuoco lo hanno infatti applaudito freneticamente. Il clima è questo. Lui ha ripagato il rumoroso areopago con un altro annuncio a sensazione: vuole mettere ordine anche nei matrimoni, troppo chiassosi e «poco repubblicani». In che senso? Che capita a Nizza? Per illustrare lo scandalo ha citato una cerimonia di sabato scorso, dove «una Ferrari decapotabile rombava a tutto volume e gli invitati sono entrati nel cortile del municipio con bandiere straniere». Ecco, un matrimonio tra immigrati del Maghreb. La Ferrari, Estrosi la tollererà. Non le bandiere straniere, definite «provocatorie». Evviva l’identità nazionale.
Io voglio una città dove la gente onesta sia tranquilla e i teppisti inquieti»: avvampa così Christian Estrosi che, nell’ordine decrescente di importanza, è amicissimo del presidente Sarkozy, sindaco di Nizza e, nel tempo che resta, ministro dell’Industria. Per angariare e spremere ancor meglio i delinquenti che spadroneggiano nella quinta città di Francia, ieri ha adottato un provvedimento che vuole risolvere il problema nella sua radice generazionale: coprifuoco per i minori di anni tredici di ogni tempera e gradazione.
Li vuole vedere in giro, il sindaco, tra le ventitré e le cinque del mattino soltanto se scortati da papà, mamma, nonni e fratelli maggiori. Per lui i pargoli e gli adolescenti non hanno nulla da fare in giro nelle trucibalde notti nizzarde, anzi il buio incrementa le intenzioni più perfide e bitumose. Ai tentati da scalmanate inadempienze provvederanno le guardie civiche riaccompagnandoli a casa, dice il provvedimento municipale che sarà trasmesso lunedì al prefetto, «in caso di pericolo per sé e per gli altri». In Francia sono tempi pre-elettorali, in primavera ci sono le regionali. La lotta alla delinquenza, precoce o attempata che sia, è di gran moda per ramazzare consensi; soprattutto in questo Sud baciato dal bel sole mediterraneo ma anche dagli umori sulfurei degli ex affezionatissimi di Le Pen.
Statistiche calamitose parlano di una crescita annuale del cinque per cento dei minori delinquenti, fino ad arrivare al 18 per cento dei reati commessi: la Francia, si vuol far credere, è stretta al collo da bande di termiti giovanissime gavazzanti attorno al teppismo diffuso, prima di salire al piano nobile della nocività sociale, ovvero la rapina a mano armata o peggio. La scaltra tentazione a proclamarsi profeta della ripulitura di questi incomodi angolini è forte: a cominciare dall’Eliseo.
L’ideuzza di far sparire i più giovani dalle strade notturne era già stata enunciata dal cipiglioso ministro degli Interni Brice Hortefeux alcune settimane fa. Ma il primo flic di Francia era stato timoroso: voleva impiombare in casa solo i minori che hanno già l’anagrafe del delinquente. Estrosi ha capito che i distinguo creano solo guai. Tutti a casa, così non ci saranno problemi a stabilire il casellario giudiziario di ognuno: in fondo un minore che si perfidia nel vizio in che cosa si distingue da un coetaneo immacolato e perbenista? Il vestito? L’atteggiamento? Il ceffo precocemente lombrosiano?
Le pattuglie che controlleranno che i giovani di Nizza siano virtuosi non dovranno confrontarsi a simili malizie. In caso di seconda infrazione si diventerà più severi: iscrizione del reprobo in un casellario speciale dei minori dopo l’autorizzazione della commissione nazionale delle libertà, iscrizione obbligatoria ad attività scolastiche che si suppongono fastidiosissime, infine soppressione dei contributi familiari distribuiti dal Comune a genitori così distratti e indegni.
Dileggiato e sbaragliato anche da poliziotti e magistrati, il ministro aveva ripiegato. Estrosi ne ha tratto nuova lena: Sarkozy ripete che i delinquenti sono sempre più giovani e sempre più violenti, è dunque il momento di procedere verso questi maneschi angioletti. Il sindaco si vanta di aver stracciato le statistiche delinquenziali nei dintorni della Promenade des Anglais: meno 13 per cento quest’anno. E adora le telecamere di sorveglianza, altra fissazione di Sarkozy. Entro il primo trimestre del 2010 ne installerà 550. Il rischio che uno dei 360 mila abitanti della città, onesto o teppista che sia, possa sfuggirvi è praticamente nullo. L’unico rammarico è di non essere il primo: a Orléans, Lisieux, il coprifuoco minorile è stato applicato, ma solo in alcuni quartieri caliginosi e afflitti oppure d’estate, quando il bel tempo sembra indurre a scomposte inciviltà.
Ci sono, bisogna precisarlo, gli scettici che parlano di un abbaglio tra i più grossi e ameni: in particolare sulla applicabilità della misura. Come sapere se un adolescente ha meno di 13 anni dal momento che non girano con documenti di identità? E soprattutto, chi la applicherà, visto che di notte a Nizza fanno la ronda in tutto quindici vigili urbani?.
Estrosi non sembra preoccuparsi. Non è abituato certo a procedere con pennellate caute e tinte tenui. Sa annusare il suo pubblico. I duemila spettatori cui ha annunciato il coprifuoco lo hanno infatti applaudito freneticamente. Il clima è questo. Lui ha ripagato il rumoroso areopago con un altro annuncio a sensazione: vuole mettere ordine anche nei matrimoni, troppo chiassosi e «poco repubblicani». In che senso? Che capita a Nizza? Per illustrare lo scandalo ha citato una cerimonia di sabato scorso, dove «una Ferrari decapotabile rombava a tutto volume e gli invitati sono entrati nel cortile del municipio con bandiere straniere». Ecco, un matrimonio tra immigrati del Maghreb. La Ferrari, Estrosi la tollererà. Non le bandiere straniere, definite «provocatorie». Evviva l’identità nazionale.
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