ItalRugby - Samoa 24-6
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ItalRugby - Samoa 24-6
Dopo 13 sconfitte consecutive, l’Italia del rugby torna alla vittoria superando per 24-6 le Isole Samoa al Del Duca di Ascoli, nel terzo test match Cariparma. Era dal giugno 2008, in Argentina, che la Nazionale non esultava come ha fatto oggi e come hanno fatto gli oltre 17mila spettatori che hanno poi festeggiato all’esterno nel "terzo tempo".
Un successo rotondo, che consente agli azzurri di salire all’11esimo posto nel ranking mondiale scavalcando proprio Samoa. Contava vincere per gli uomini di Nick Mallett, e così è stato, con Tebaldi nominato "man of the match". Un match che ha avuto un prologo dedicato all’Abruzzo: prima del fischio d’inizio lo stadio ha reso omaggio con un applauso al pilone aquilano Lorenzo Sebastiani, morto nel terremoto del 6 aprile. Sempre nel pre-partita, il presidente della Federazione italiana rugby, Giancarlo Dondi, ha consegnato al presidente del comitato regionale abruzzese, Angelo Trombetta, un assegno di 15mila euro, denaro che sarà utilizzato per sostenere il rugby giovanile. Durante l’esecuzione degli inni gli azzurri hanno indossato una casacca con la scritta "Forza L’Aquila".
Non è stata una bella partita dal punto di vista tecnico. Sarà per la stanchezza accumulata nei precedenti incontri persi con All Blacks e Sudafrica nei due sabati precedenti, sarà l’ansia di vittoria, sarà per la pesante assenza di capitan Parisse (che dalla panchina dava consigli ai suoi compagni e domani verrà operato a Milano per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio destro), ma l’Italia di Mallett non ha entusiasmato per qualità di gioco. Non ha fatto meglio Samoa, che aveva battuto l’Italia nei tre precedenti, ma che oggi non è quasi mai stata in partita, grazie anche ad una buona fase difensiva azzurra. Proprio per questo i ragazzi di Mallett avrebbero potuto approfittare invece di commettere tanti errori in fase di costruzione, soprattutto nel gioco di piede, nel gestire il possesso palla e nelle mischie, che, al contrario, sono il punto di forza dell’Italia.
Una vittoria, quella di Ascoli Piceno, maturata sui calci piazzati (nonostante tre errori su sette), una meta messa a segno nel primo tempo al 7’ con McLean al termine di uno slalom fra quattro avversari e una meta tecnica nel finale. Tutti nel primo tempo i sei punti di Samoa, con due calci piazzati trasformati da Esaù. Per il resto da ricordare per gli ospiti solo la suggestiva "Siva Tau", la loro "Haka", che il pubblico ha ascoltato in religioso silenzio. Ripresa con l’Italia che ha potuto sfruttare anche il rosso diretto a FàFili per un braccio al collo di McLean. Dopo tre punti conquistati di drop da Tebaldi (10’), la partita è stata chiusa dalla meta tecnica assegnata all’Italia al 37’ che, grazie anche alla successiva trasformazione di Mirco Bergamasco, ha portato il punteggio sul 24-6, risultato con cui si è chiuso il match. Dunque un’Italia non bella ma efficace, che ha saputo soffrire e lottare su ogni pallone e arpionare l’agognata, salutare, vittoria. Ci voleva questo successo dopo tanti bocconi amari. E ora si pensa al Sei Nazioni 2010.
(LaStampa)
Un successo rotondo, che consente agli azzurri di salire all’11esimo posto nel ranking mondiale scavalcando proprio Samoa. Contava vincere per gli uomini di Nick Mallett, e così è stato, con Tebaldi nominato "man of the match". Un match che ha avuto un prologo dedicato all’Abruzzo: prima del fischio d’inizio lo stadio ha reso omaggio con un applauso al pilone aquilano Lorenzo Sebastiani, morto nel terremoto del 6 aprile. Sempre nel pre-partita, il presidente della Federazione italiana rugby, Giancarlo Dondi, ha consegnato al presidente del comitato regionale abruzzese, Angelo Trombetta, un assegno di 15mila euro, denaro che sarà utilizzato per sostenere il rugby giovanile. Durante l’esecuzione degli inni gli azzurri hanno indossato una casacca con la scritta "Forza L’Aquila".
Non è stata una bella partita dal punto di vista tecnico. Sarà per la stanchezza accumulata nei precedenti incontri persi con All Blacks e Sudafrica nei due sabati precedenti, sarà l’ansia di vittoria, sarà per la pesante assenza di capitan Parisse (che dalla panchina dava consigli ai suoi compagni e domani verrà operato a Milano per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio destro), ma l’Italia di Mallett non ha entusiasmato per qualità di gioco. Non ha fatto meglio Samoa, che aveva battuto l’Italia nei tre precedenti, ma che oggi non è quasi mai stata in partita, grazie anche ad una buona fase difensiva azzurra. Proprio per questo i ragazzi di Mallett avrebbero potuto approfittare invece di commettere tanti errori in fase di costruzione, soprattutto nel gioco di piede, nel gestire il possesso palla e nelle mischie, che, al contrario, sono il punto di forza dell’Italia.
Una vittoria, quella di Ascoli Piceno, maturata sui calci piazzati (nonostante tre errori su sette), una meta messa a segno nel primo tempo al 7’ con McLean al termine di uno slalom fra quattro avversari e una meta tecnica nel finale. Tutti nel primo tempo i sei punti di Samoa, con due calci piazzati trasformati da Esaù. Per il resto da ricordare per gli ospiti solo la suggestiva "Siva Tau", la loro "Haka", che il pubblico ha ascoltato in religioso silenzio. Ripresa con l’Italia che ha potuto sfruttare anche il rosso diretto a FàFili per un braccio al collo di McLean. Dopo tre punti conquistati di drop da Tebaldi (10’), la partita è stata chiusa dalla meta tecnica assegnata all’Italia al 37’ che, grazie anche alla successiva trasformazione di Mirco Bergamasco, ha portato il punteggio sul 24-6, risultato con cui si è chiuso il match. Dunque un’Italia non bella ma efficace, che ha saputo soffrire e lottare su ogni pallone e arpionare l’agognata, salutare, vittoria. Ci voleva questo successo dopo tanti bocconi amari. E ora si pensa al Sei Nazioni 2010.
(LaStampa)
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