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Messaggio Da Maurizio Ven Ott 30, 2009 6:10 pm

Inauguro questa "rubrica" in cui giornalmente verrà inserito un personaggio storico Il personaggio storico del giorno Icon_biggrin
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Il personaggio storico del giorno Empty Nabucodonosor II

Messaggio Da Maurizio Ven Ott 30, 2009 6:15 pm

Wikipedia

Nabucodonosor II (... – settembre 562 a.C.) fu un sovrano babilonese che regnò per 43 anni, dal 605 a.C. alla morte.

L'ascesa e le vittorie
Nabucodonosor II fu il re babilonese forse più noto in ogni tempo anche per aver conquistato e distrutto Gerusalemme e il suo tempio, evento riportato anche nella Bibbia.
Si dimostrò un valido condottiero fin da prima di divenire re: nel 605 a.C. sconfisse l'esercito egiziano presso Carchemis causandone gravi perdite, inseguì i superstiti che si diedero alla fuga e li uccise. Alla morte del padre, subito dopo tale battaglia, tornò a Babilonia (agosto-ottobre del 605 a.C.) per ascendere al trono ed esservi incoronato ufficialmente nell'aprile del 604 a.C. Nei suoi primi dieci anni di regno, quasi annualmente, compì estese campagne militari nella zona di Hattu e fece raccolte di pesanti tributi che usò poi per finanziare le sue campagne militari e per l'edificazione delle imponenti opere di difesa e di abbellimento della città di Babilonia.
Fonti archeologiche narrano della sua conquista di Ascalona, nel suo primo anno di regno (novembre-dicembre 604 a.C.). Distrusse la città e se ne tornò a Babilonia nel gennaio-febbraio del 603.
Durante il suo secondo anno di regno assediò un'altra città, ma lacune nella fonte non permettono di compredere di quale si tratti. Dopo circa 4 anni del suo regno, nel 601 a.C., Nabucodonosor fece del regno di Giuda, retto dal re Ioiachim, un suo vassallo. Forte di questo vassallaggio, che non lo avrebbe stretto fra due fuochi nemici, attaccò l'Egitto. Gli Egiziani lo seppero per tempo e prepararano una forte contro offensiva, ma l'esito fu ugualmente disastroso per entrambi gli eserciti. Nabucodonosor dovette tornare quasi sconfitto in patria. Compì poi un'incursione contro i paesi dell'Arabia, durante il suo sesto anno di regno, nella prima parte del 598 a.C. Ne ricavò un considerevole bottino.
Nell'ottobre del 597 a.C., domò la ribellione di Ioiachim, suo vassallo da tre anni. Probabilmente, proprio all'inizio dell'assedio dei babilonesi, lo stesso Ioiachim morì, dopo undici anni di regno. Nabucodonosor conquistò la città nel gennaio-febbraio del 597 e fu artefice della prima deportazione del popolo ebraico (marzo 597). Fra i deportati in quell'occasione vi furono, oltre allo stesso re Ioiachin, il profeta Daniele, allora giovanissimo, e i notabili della città. Dopo aver messo Mattania, zio di Ioiachim, sul trono di Gerusalemme col nome di Sedecia, Nabucodonosor II tornò a Babilonia. Gerusalemme e il suo tempio, stavolta, furono risparmiati.
Domò poi con mano ferma una ribellione, anche militare, in Babilonia, durante il suo decimo anno di regno, trucidando di sua mano molti dei militari ribelli e rendendosi perciò un re fortemente temuto.
Conquistò anche Tiro (dopo aver distrutto Gerusalemme nell'ottobre del 587 a.C.) cingendo d'assedio la città per 13 anni (forse nel 586/585-572 a.C.). Alla fine il re di Tiro si arrese, ma lasciò senza bottino di guerra il re babilonese e si rifugiò con i beni della città sulla parte isolana, che sarà poi conquistata solo più tardi da Alessandro Magno. In una successiva campagna contro l'Egitto, probabilmente tra il 567 e il 566 a.C.), nel domare una nuova ribellione di Tiro, poté rifarsi del bottino perso in occasione del precedente assedio.

La distruzione di Gerusalemme
A seguito di una ennesima rivolta degli Israeliti, che strinsero un patto d'alleanza con gli Egiziani, durante il governo di Sedecia, nominato governatore di Gerusalemme nove anni prima dallo stesso Nabucodonosor II, i Babilonesi assediarono nuovamente la loro capitale Gerusalemme. L'accerchiamento si protrasse fino all'undicesimo anno di Sedecia. Un tentativo di intervento dell'alleato egiziano a favore di Giuda fu vanificato. I babilonesi tolsero solo momentanemente l'assedio, respinsero in Egitto l'esercito che veniva in soccorso e ripresero l'assedio, che si concluse nel luglio-agosto del 587 a.C. con l'apertura di una breccia nelle mura e con la conseguente distruzione del Tempio e delle mura della città.
La popolazione superstite fu in parte deportata come prigioniera a Babilonia nel mese successivo, dopo aver finito di demolire le città e il tempio; altra parte del popolo fu poi deportata prigioniera in Egitto. È da questo avvenimento (dalla distruzione del tempio di Gerusalemme nel settembre-ottobre 587 a.C. che Daniele comincia a contare i 70 anni di schiavitù profetizzati dalla Bibbia. Il popolo giudeo rimase prigioniero di Babilonia fino al 517 a.C. Due anni dopo la caduta di Babilonia, Ciro, col suo editto a favore degli Ebrei, permise ai prigionieri di fare ritorno in patria, ponendo così fine alla prigionia babilonese, appunto 70 anni dopo la distruzione del Tempio che rappresentava l'autorità teocratica del Dio d'Israele.

Religione e lavori pubblici
Il re Nabucodonosor era particolarmente devoto a Marduk, il principale dio di Babilonia, e a lui attribuiva il merito delle sue vittorie. Abbellì il tempio di Marduk e quelli di numerose altre divinità babilonesi. L'immagine d'oro che eresse nella Pianura di Dura era forse indirettamente dedicata a Marduk, ma certamente voleva esaltare la sua brama di fama e gloria (Daniele 24:29-30). Inoltre faceva molto affidamento sulla divinazione per decidere le sue mosse strategiche.
Molta importanza sembra che fosse data da Nabucodonosor al leone, come simbolo di forza probabilmente, osservabile nelle diverse raffigurazioni simboleggiate da una falce (simbolo anche del Leone) tenuta in mano. Figure di tale animale sono evidenziate dai bassorilievi dei 120 leoni a dimensione naturale, lunghi 2,3 metri (60 per ogni lato) che sono sui muri della via della processione dell'Akitu, la via principale di Babilonia alla quale si accedeva dalla famosa porta di Hishtar, restaurata e conservata in un museo.
Nel suo 37esimo anno di regno ufficiale ordinò la compilazione del diario astronomico, da farsi durante l'anno successivo, il 38esimo del suo regno (567 a.C.). Il documento è ormai famoso come "Vat 4956" ed è conservato nel museo di Berlino.
A Nabucodonosor II si deve anche la restaurazione di Babilonia e il completamento delle mura di difesa iniziate da suo padre Nabopolassar che la resero la città più fortificata dell'antichità. Sotto il suo regno furono realizzati anche i giardini pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico, come regalo alla regina Amitis, originaria della Media. Gli stessi ziggurat, che si elevavano alti a Babilonia - probabilmente circa 100-120 metri - erano stati degli osservatori astronomici per le osservazioni fatte nel diario Vat 4956. Si tratta di un tentativo di comunicare con le divinità, studiando appunto le stelle, e rappresentavano il "sentirsi piccoli" di fronte al divino.

Fonte immagine: http://www.editorialbitacora.com/
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Messaggio Da Maurizio Sab Ott 31, 2009 1:18 pm

Wikipedia
Hammurabi (accadico Khammurabi, dall'amorreo Ammurapi ("Ammu guarisce"); 1792 a.C. – 1750 a.C.) è stato il sesto re di Babilonia ed anche sesto della dinastia di Babele o Amurru.
Era figlio di Sin-Muballit, quinto re babilonese.
Tra il 1764 a.C. e il 1755 a.C. Hammurabi riuscì a conquistare Larsa, a sconfiggere Mari, Eshnunna e l'Assiria. Portando a termine la conquista di Sumer e di Akkad, e ponendo fine all'ultima dinastia sumerica di Isin, fu il primo sovrano dell'Impero babilonese.
L'azione di governo di Hammurabi pose l'accento sull'unità dello stato, favorendo l'idea di una regalità "sacra". L'espressione più elevata del suo periodo di regno è il codice di leggi noto come Codice di Hammurabi, basato in gran parte sulla cosiddetta "legge del taglione" (che si basava sulla similarità della pena rispetto al reato: "occhio per occhio, dente per dente"). Tuttavia, il codice ammetteva anche il risarcimento in denaro: elemento di novità notevole per l'epoca. Nel codice, la pena era inoltre proporzionata alla classe sociale delle parti coinvolte. La società era infatti suddivisa in tre classi principali: "uomini liberi", "uomini dipendenti" e "schiavi".

Il codice di Hammurabi
«Quando Anu il Sublime, Re dell’Anunaki, e Bel, il signore di Cielo e terra, che stabilirono la sorte del paese, assegnarono a Marduk, il pantocratore figlio di Ea, Dio della giustizia, il dominio su ogni uomo sulla faccia della terra, e lo resero grande fra gli Igigi, essi chiamarono Babilonia dal suo illustre nome, lo resero grande sulla terra, e vi fondarono un sempiterno regno, le cui fondamenta sono poste tanto saldamente quanto quelle di cielo e terra; poi Anu e Bel chiamarono per nome me, Hammurabi, il principe esaltato, che temeva Dio, ad imporre la giustizia sul paese, a distruggere gli empi ed i malfattori; così avrei regnato sulla gente dalla-testa-nera con la supervisione di Shamash, ed illuminato il paese, per accrescere il benessere dell’umanità.»
(Codice di Hammurabi - "Prologo")
«Occhio per occhio, dente per dente.»
(Dicitura con il quale viene identificata "La legge del taglione".)

Il Codice di Hammurabi è una fra le più antiche raccolte di leggi conosciute nella storia dell'umanità. Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (o Hammu-Rapi), che regnò dal 1792 al 1750 a.C., secondo la cronologia media.

Il reperto
Questa raccolta di 282 sentenze del re Hammurabi di Babilonia fu scolpita su di una stele in diorite, roccia molto resistente, alta circa 204 cm, e venne rinvenuta verso la fine dell'Ottocento nella città di Susa [(Shush) capitale amministrativa della Contea di Shush, nella provincia iraniana di Khūzestān]. Si ritiene che fosse originariamente esposta nella capitale, e che sia stata trasportata sul luogo del ritrovamento come bottino di guerra dall'esercito elamita. Attualmente si trova a Parigi, nel Museo del Louvre.

Commento storico-critico
Il corpus legale è suddiviso in capitoli che riguardano varie categorie sociali e di reati, e abbraccia in pratica tutte le possibili situazioni dell'umano convivere del tempo, dai rapporti familiari a quelli commerciali ed economici, dall'edilizia alle regole per l'amministrazione della cosa pubblica e della giustizia. Le leggi sono notevolmente dettagliate, e questo ha fornito un aiuto prezioso agli archeologi, consentendo loro di ricostruire importanti aspetti pratici della società mesopotamica. L'importanza del codice di Hammurabi risiede certo nel fatto che si tratta di una delle prime raccolte organiche di leggi a noi pervenuta, ma soprattutto nel suo essere pubblico, o per meglio dire pubblicamente consultabile, esplicitando il concetto giuridico della conoscibilità della legge e della presunzione di conoscenza della legge.
Il cittadino babilonese aveva perciò la possibilità di verificare la propria condotta secondo le leggi del sovrano, e quindi di evitare determinati comportamenti, o di scegliere di attuarli a suo rischio e pericolo. Per la prima volta nella storia del diritto, i comportamenti sanzionabili e le eventuali pene vengono resi noti a tutto il popolo (o almeno a chi fosse in grado di leggere).
Il codice fa un larghissimo uso della Legge del taglione, ben nota nel mondo giudaico-cristiano per essere anche alla base della legge del profeta biblico Mosè. La pena per i vari reati è infatti spesso identica al torto o al danno provocato: occhio per occhio, dente per dente. Ad esempio la pena per l'omicidio è la morte: se la vittima però è il figlio di un altro uomo, all'omicida verrà ucciso il figlio; se la vittima è uno schiavo, l'omicida pagherà un'ammenda, commisurata al "prezzo" dello schiavo ucciso. Il codice suddivide la popolazione in tre classi:
awīlum (lett. "uomo"), cioè il cittadino a pieno titolo, spesso nobili e paragonabili agli ateniesi della Grecia classica,
muškēnum, uomo "semilibero", cioè libero ma non possidente e paragonabili ai perieci spartani della Grecia classica(in seguito la parola passò a definire un povero o mendicante, e pare che sia all'origine dell'attuale termine "meschino", arabo maskîn),
wardum (fem. amat), a tutti gli effetti schiavo di un padrone, ma con molte analogie con i servi della gleba medievali.
Le varie classi hanno diritti e doveri diversi, e diverse pene che possono essere corporali o pecuniarie. Queste ultime sono commisurate alle possibilità economiche del reo, nonché allo status sociale della vittima.
Non viene riconosciuto nel Codice il diritto di responsabilità personale, ossia la pena non è differente a seconda che il danno commesso sia volontario o no. Un esempio classico è l'architetto che progetta una casa; se essa crolla e uccide coloro che vi abitano, la colpa è di chi l'ha progettato, e la pena è come se egli avesse ucciso di persona le vittime.
Il Codice di Hammurabi sembra crudele alla nostra sensibilità e al nostro senso di giustizia, ma dobbiamo ricordare che rappresenta comunque un enorme passo avanti per l'umanità per uscire dalla sua originaria oralità-auralità mnemonica poco precisa e poco definita, sia verso una primitiva democratizzazione della società, sia come testimonianza storica, che per il riconoscimento intrinseco delle disparità socio-economiche esistenti già all'epoca fra le varie classi, sanzionate nello stato di diritto.
L'impostazione basata sulla legge del taglione modifica il pensiero giuridico dominante nel periodo precedente, attestato dal Codice di Ur-Namma, che prevedeva per alcuni reati semplici sanzioni pecuniarie invece di quelle fisiche. È possibile che questo cambiamento sia da attribuire alla diversa composizione della popolazione sud mesopotamica del periodo: nel XXI secolo a.C., data a cui risale il codice di Ur-Namma, i sovrani erano ancora di origine sumerica e la popolazione akkadica era solo una parte, sebbene importante, del totale; nel XVIII secolo a.C. gli akkadici, semiti, erano ormai la maggioranza e le stesse leggi vennero scritte in akkadico anziché in sumerico.

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Messaggio Da Maurizio Dom Nov 01, 2009 11:10 am

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Gaio Giulio Cesare (in latino: Gaius Iulius Caesar; IPA: 'gai.us 'jul.ius 'kae.sar; nelle epigrafi C·IVLIVS·C·F·CAESAR e DIVVS IVLIVS; in greco antico Καίσαρ, Kàisar; Roma, 13 luglio 101 o 100 a.C. – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un generale e dittatore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.
Ebbe un ruolo cruciale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dictator di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo. Fu ritenuto da alcuni degli storici a lui contemporanei il primo imperatore di Roma.
Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani ad invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa.
Il primo triumvirato, l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso (Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli Optimates per il controllo dello stato. Nel 49 a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «Alea iacta est», e scatenò la guerra civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri Optimates, tra cui Catone Uticense, in Africa e in Spagna. Con l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori, finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino, non cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di marzo del 44 a.C. Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.
Le campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii de bello civili. Numerose notizie sulla sua vita sono presenti negli scritti di Appiano di Alessandria, Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Strabone. Altre informazioni possono essere rintracciate nelle opere di autori suoi contemporanei, come nelle lettere e nelle orazioni del suo rivale politico Cicerone, nelle poesie di Catullo e negli scritti storici di Sallustio.
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Messaggio Da Maurizio Lun Nov 02, 2009 6:39 pm

Leonida
http://it.wikipedia.org/wiki/Leonida_I
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Messaggio Da Maurizio Mar Nov 10, 2009 2:44 pm

Albert Einstein, scienziato tedesco

Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879Princeton, 18 aprile 1955) è stato un fisico tedesco naturalizzato svizzero, e in seguito statunitense.
La grandezza di Einstein è consistita nell'aver mutato per sempre il modello istituzionale di interpretazione del mondo fisico: nel 1905, l'anno ricordato come annus mirabilis, Einstein pubblica tre articoli a contenuto fortemente innovativo, riguardanti tre aree differenti della fisica:

  • dimostra la validità della teoria dei quanti di Planck tramite l'effetto fotoelettrico dei metalli;
  • fornisce una valutazione quantitativa del moto browniano e l'ipotesi di aleatorietà dello stesso;
  • espone la teoria della relatività ristretta, che precede di circa un decennio quella della relatività generale.

Nel 1921 ricevette il Premio Nobel per la Fisica "per i suoi contributi alla fisica teorica e specialmente per la sua scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico" e la sua fama dilagò in tutto il mondo: era un successo insolito per uno scienziato e, durante gli ultimi anni della sua vita, la fama di Einstein non fece che aumentare, superando quella di qualunque altro scienziato della storia. Nella cultura popolare, il suo nome divenne ben presto sinonimo di intelligenza e di grande genio.
Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, fu un grande pensatore e attivista in molti altri ambiti (dalla filosofia alla politica). Per il suo complesso apporto alle scienze e alla fisica in particolare è indicato come uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.
La sua immagine rimane a tutt'oggi una delle più conosciute al mondo. Questa popolarità ha inoltre portato ad uso molto diffuso della sua immagine nel mondo della pubblicità, giungendo persino alla registrazione di "Albert Einstein" come marchio.
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Messaggio Da Maurizio Gio Nov 12, 2009 1:51 pm

Napoleone Bonaparte
(Wikipedia)

Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769[1] – Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) è stato un politico e militare francese, nonché fondatore del Primo Impero francese.
Fu prima ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Governò la Francia a partire dal 1799: fu Primo Console dal novembre 1799 al maggio 1804 e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier), dal dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805 e re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Repubblica Elvetica dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.
Grazie a una serie di brillanti campagne militari e alleanze, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni europei tramite i membri della sua famiglia (Spagna, Napoli, Westfalia e Olanda).
La disastrosa Campagna di Russia (1812) segnò la fine del suo dominio sull'Europa. Sconfitto a Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 14 aprile 1814 e fu esiliato all'Isola d'Elba.
Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'Elba, sbarcò vicino ad Antibes e rientrò a Parigi «senza sparare un sol colpo», riconquistando il potere per il periodo detto dei Cento Giorni, finché non venne definitivamente sconfitto a Waterloo dalla settima coalizione, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo degli inglesi. Dopo la sua caduta, il Congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi Regni pre-napoleonici (Restaurazione).
Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, l'11 febbraio 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Luigi detto il re di Roma (1811-1832).
La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici e storici, dall'ottocento sino ai giorni nostri.
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Messaggio Da Maurizio Ven Nov 13, 2009 1:51 pm

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Messaggio Da Maurizio Sab Nov 14, 2009 9:42 am

Isaac Newton
(Wikipedia)

Sir Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 4 gennaio 1643Londra, 31 marzo 1727[1]) è stato un matematico, fisico e alchimista inglese. Citato anche come Isacco Newton, è considerato da molti una delle più grandi menti di tutti i tempi. Fu Presidente della Royal Society.
Universalmente noto soprattutto per il suo contributo alla meccanica classica, — è nota agli scolari di tutto il mondo la "storiella" di Newton e la mela, — Isaac Newton contribuì in maniera fondamentale a più di una branca del sapere. Pubblicò i Philosophiae Naturalis Principia Mathematica nel 1687, nella quale descrisse la legge di gravitazione universale e, attraverso le sue leggi del moto, creò i fondamenti per la meccanica classica. Newton inoltre condivise con Gottfried Wilhelm Leibniz la paternità dello sviluppo del calcolo differenziale o infinitesimale.
Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica. A Newton si deve anche la sistematizzazione matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Oltre a dedurle matematicamente dalla soluzione del problema della dinamica applicata alla Forza di gravità ovvero dalle omonime ' equazioni di Newton ', egli generalizzò queste leggi intuendo che le orbite (come quelle delle comete) potevano essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche.
Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori. Egli, infine, avanzò l'ipotesi che la luce fosse composta da particelle da cui nacque la ' teoria corpuscolare della luce ' in contrapposizione ai sostenitori della ' teoria ondulatoria della luce ', patrocinata dall'astronomo olandese Huygens e dall'inglese Young, e che culminerà poi nella soluzione proposta nella forma del dualismo onda-particella all'interno della meccanica quantistica.
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Messaggio Da Maurizio Lun Nov 16, 2009 2:37 pm

Carlo Magno

Carlo, detto Magno, o Carlomagno, in tedesco Karl der Große, in francese Charlemagne, in latino Carolus Magnus (2 aprile 742Aquisgrana, 28 gennaio 814), fu re dei Franchi e dei Longobardi e imperatore del Sacro Romano Impero. L'appellativo Magno (in latino Magnus, "grande") gli fu dato dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gestae Caroli Magni.
Grazie a una serie di fortunate campagne militari allargò il regno dei Franchi fino a comprendere una vasta parte dell'Europa occidentale. La notte di Natale dell'800 papa Leone III lo incoronò imperatore, fondando l'Impero carolingio.
Con Carlo Magno si assisté quindi al superamento, riguardo alla storia dell'Europa occidentale, dell'ambiguità giuridico-formale dei regni romano-barbarici in favore di un nuovo modello imperiale. L'Impero resistette fin quando Carlo fu in vita, venendo poi diviso tra gli eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi.
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Messaggio Da Maurizio Mer Nov 18, 2009 2:20 pm

Lucy
(Wikipedia)

Il 30 novembre 1974, ad Afar, in Etiopia, Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta, che venne chiamata Lucy, dell'età apparente di 25 anni, vissuta almeno 3,2 milioni di anni fa.
I resti comprendevano il 40% dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse bipede. Lucy, così chiamata dai suoi scopritori in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles, in amarico è Dinqinesh e significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288. Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio è ancora scimmiesco,capacità cranica tra i 375 e i 500 cc. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e miracolosamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si fossilizzò fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo. Pur essendo perfettamente adatta alla camminata bipede, conduceva ancora una vita in parte arbicola. Si può pensare che salisse sugli alberi per cercare rifugio dai predatori o per trascorrere la notte. Era più piccola del maschio. Si pensa che avesse una vita sociale e vivesse in un gruppo formato da adulti e bambini. I suoi denti erano adatti a un'alimentazione onnivora, basata sulla raccolta di vegetali e la cattura di insetti e lucertole.
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Messaggio Da Maurizio Dom Nov 22, 2009 9:35 am

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