L'Aquila, venti indagati per i crolli alla Casa dello Studente e al convitto
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L'Aquila, venti indagati per i crolli alla Casa dello Studente e al convitto
Fonte: La Stampa
Sarebbero oltre venti le persone individuate dalla procura, che avrebbero avuto delle responsabilità nei crolli della casa dello studente e del convitto nazionale, dove sono morti complessivamente undici giovani, e che per questo starebbero per essere iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul terremoto per omicidio colposo e disastro colposo. Secondo fonti interne alla stessa procura della repubblica, è questo il risultato a cui finora sono arrivati i magistrati nel corso del duro lavoro di approfondimento delle perizie presentate dai consulenti di parte.
La svolta nell’inchiesta sul terremoto - sempre stando a fonti della procura - è al rush finale tanto che la prossima settimana saranno ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l’invito a comparire per il primo interrogatorio. Quello appena iniziato potrebbe quindi essere l’ultimo week end di lavoro prima della svolta da parte dei magistrati che indagano sul terremoto dalle ore successive al tragico sisma del 6 aprile scorso.
La Procura ha un quadro chiaro sulle cause dei crolli, il lavoro di questi giorni servirà a definire i dettagli legati all’individuazione delle persone che hanno avuto ruoli nella filiera costruttiva ed autorizzativa degli edifici e che hanno responsabilità nei crolli. «I magistrati vogliono cominciare con il piede giusto la fase dei primi provvedimenti - dicono ancora fonti della procura - per cui stanno facendo approfondimenti certosini sul voluminoso materiale anche per mettere a punto un metodo di valutazione e lavoro che sarà utilizzato nelle altre vicende gravi». Appare certo che in questa prima fase gli indagato riguarderanno casa dello studente e convitto nazionale. Secondo il procuratore capo, Alfredo Rossini, che ha annunciato la svolta prima per la fine di settembre, poi per la prima decade di ottobre, sono cinque le perizie presentate finora: oltre alle due già citate, l’ospedale e l’università. La quinta non è stata resa nota.
Re: L'Aquila, venti indagati per i crolli alla Casa dello Studente e al convitto
12 avvisi di garanzia
La Stampa
È la settimana della svolta nell’inchiesta sul terremoto. Dopo due annunci dei primi provvedimenti - prima per fine settembre, poi entro la prima decade di ottobre - fatti dal procuratore capo, Alfredo Rossini, quella che entra oggi è la settimana in cui verranno notificati gli avvisi di garanzia alle prime persone con presunte responsabilità nei crolli del tragico sisma del 6 aprile scorso, quando i morti sono stati 300. Omicidio colposo e disastro colposo le due ipotesi di accusa che verranno contestate.
Sono 12, intanto, gli avvisi di garanzia relativi alla casa dello studente che stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della struttura dove sono morti 8 giovani. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini.
Lo stesso procuratore capo, alla domanda sui tempi, ha risposto ieri in modo sereno e convincente con un «...vedremo», cosa che lascia presupporre che i tempi siano stretti. La procura della Repubblica, dopo un ultimo week end di duro lavoro sulle perizie presentate da consulenti di parte, ha le idee chiare per procedere ai primi atti di accusa, partendo dalla casa dello studente e dal convitto nazionale, due casi emblematici visto che nelle due strutture sono morti complessivamente undici giovani: nel mirino - secondo fonti interne alla stessa procura - oltre venti persone, che a vario titolo sono state protagoniste della filiera costruttiva, autorizzativa e gestionale dei due edifici.
Edifici che hanno una particolarità in comune - anche se costruiti in epoche diverse visto che la casa dello studente risale al ’65, il convitto a circa un secolo fa - legata alla natura prima privata e poi pubblica; questo aspetto ha richiesto un approfondimento da parte del procuratore Rossini e del sostituto Fabio Picuti, nella individuazione dei presunti responsabili. Alla luce di ciò, a tremare non sono solo i costruttori, anche delle opere successive, ma anche i tecnici responsabili delle manutenzioni e gli amministratori delle due strutture.
Nell’individuazione degli indagati attraverso le prime due perizie, i magistrati hanno avuto contatti con i consulenti nominati dalla stessa procura che da sei mesi lavorano al reperimento di rilevi e prove per poi stilare le perizie sulle quali si basano poi le decisioni. Non sono esclusi nuovi contatti nelle prossime ore. I magistrati non vogliono lasciare nulla al caso: l’intenzione è di adottare il metodo di questi primi due filoni di indagini, anche per gli altri casi. Le perizie presentate sono state finora cinque: oltre alle due già citate, l’ospedale e l’università. La quinta non è stata resa nota.
La Stampa
È la settimana della svolta nell’inchiesta sul terremoto. Dopo due annunci dei primi provvedimenti - prima per fine settembre, poi entro la prima decade di ottobre - fatti dal procuratore capo, Alfredo Rossini, quella che entra oggi è la settimana in cui verranno notificati gli avvisi di garanzia alle prime persone con presunte responsabilità nei crolli del tragico sisma del 6 aprile scorso, quando i morti sono stati 300. Omicidio colposo e disastro colposo le due ipotesi di accusa che verranno contestate.
Sono 12, intanto, gli avvisi di garanzia relativi alla casa dello studente che stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della struttura dove sono morti 8 giovani. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini.
Lo stesso procuratore capo, alla domanda sui tempi, ha risposto ieri in modo sereno e convincente con un «...vedremo», cosa che lascia presupporre che i tempi siano stretti. La procura della Repubblica, dopo un ultimo week end di duro lavoro sulle perizie presentate da consulenti di parte, ha le idee chiare per procedere ai primi atti di accusa, partendo dalla casa dello studente e dal convitto nazionale, due casi emblematici visto che nelle due strutture sono morti complessivamente undici giovani: nel mirino - secondo fonti interne alla stessa procura - oltre venti persone, che a vario titolo sono state protagoniste della filiera costruttiva, autorizzativa e gestionale dei due edifici.
Edifici che hanno una particolarità in comune - anche se costruiti in epoche diverse visto che la casa dello studente risale al ’65, il convitto a circa un secolo fa - legata alla natura prima privata e poi pubblica; questo aspetto ha richiesto un approfondimento da parte del procuratore Rossini e del sostituto Fabio Picuti, nella individuazione dei presunti responsabili. Alla luce di ciò, a tremare non sono solo i costruttori, anche delle opere successive, ma anche i tecnici responsabili delle manutenzioni e gli amministratori delle due strutture.
Nell’individuazione degli indagati attraverso le prime due perizie, i magistrati hanno avuto contatti con i consulenti nominati dalla stessa procura che da sei mesi lavorano al reperimento di rilevi e prove per poi stilare le perizie sulle quali si basano poi le decisioni. Non sono esclusi nuovi contatti nelle prossime ore. I magistrati non vogliono lasciare nulla al caso: l’intenzione è di adottare il metodo di questi primi due filoni di indagini, anche per gli altri casi. Le perizie presentate sono state finora cinque: oltre alle due già citate, l’ospedale e l’università. La quinta non è stata resa nota.
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