Como abbatte il muro delle polemiche

Como abbatte il muro delle polemiche
Fonte: LASTAMPA.it

Il tanto odiato muro delle polemiche che oscura la vista sul lungolago di Como impedendo alla gente di ammirare le bellezze che hanno reso famoso il Lario in tutto il mondo, sarà abbattuto. Al suo posto ci saranno paratie mobili. L’annuncio, forse quello definitivo, è del Sindaco Stefano Bruni messo alle strette dalle vibranti proteste e dall’indignazione popolare che ieri mattina hanno portato circa 500 persone ai Giardini Mafalda per chiedere a gran voce l’abbattimento e sulla questione era intervenuto anche il leader della lega Nord Umberto Bossi: «Siamo a Como, non a Berlino». In una nota ufficiale diffusa da Palazzo Cernezzi si spiega, ancora una volta che «il muro non ci sarà più. Nei prossimi giorni saremo in grado di fornire i dettagli tecnici, ma il muro sarà abbattuto». Il Primo cittadino ha spiegato che per soddisfare la volontà popolare «dovrà essere sostenuto un certo costo» ma ha anche aggiunto che «la Regione è con noi». Bruni stamattina ha parlato con Roberto Formigoni «e il presidente sostiene questa ipotesi. È questa la priorità».

A chi invoca le sue dimissioni, l’Assessore alle Grandi Opere, Fulvio Caradonna risponde: «Non ci penso nemmeno. Di tutta questa storia quello che mi ha fatto davvero male sono gli insulti della gente nell’incontrarmi per strada». Il muro è sorto nell’ambito dei lavori di realizzazione delle paratie antiesondazione, un sistema da 15 milioni di euro finanziato attraverso la Legge Valtellina in quanto considerato opera necessaria dopo l’alluvione del 1987. Intanto, però, le dichiarazioni del Sindaco non fermano l’inchiesta penale della Procura lariana dopo che il sostituto Simone Pizzotti ha fatto acquisire la documentazione relativa al progetto iniziale. Il fascicolo, per ora a carico di ignoti, ipotizza l’abuso edilizio.