Ferrara ripensa la Juve senza Diego (contro il Genoa)
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Ferrara ripensa la Juve senza Diego (contro il Genoa)
Fonte: LASTAMPA.it
Già testato da trequartista errante nella seconda metà della partita contro il Livorno, Mauro German Camoranesi potrebbe fare lo stesso mestiere anche domani sera a casa del Genoa. Alla vigilia dalla sfida, la sistemazione dell’italo-argentino è ancora un’ipotesi, ma Ciro Ferrara ci sta pensando: nel caso, ovviamente, decidesse di lasciare un turno di riposo a Sebastian Giovinco, designato vice-Diego dall’inizio della stagione. Il giovane bianconero, in fondo, è stato utilizzato in tre partite filate, nella ripresa con la Lazio, quando si ruppe Diego, in Champions League con il Bordeaux e nell’ultima uscita con il Livorno: un passaggio in panchina non suonerebbe da bocciatura definitiva.
Anche perché il tecnico potrebbe optare per un assetto variabile, dove Camoranesi avrebbe mansioni da trequartista, ma senza la scrivania piazzata obbligatoriamente alle spalle di Amauri e Iaquinta. L’ala, come già è capitato (anche in Nazionale), potrebbe partite da punta esterna, in un 4-3-3, per poi arretrare e innescare i compagni. Oppure ritrovare l’originaria sistemazione sulla corsia di destra, nello scheletro del 4-4-2, con analoga licenza di accentrarsi, come tra l’altro lo guida spesso la sua indole. Del resto, lo stesso Ferrara, appena finita l’ultima gara di campionato, spiegò la missione di Camoranesi, una volta uscito Giovinco: «Dite che Mauro ha giocato un po’ alla Diego? Glielo avevo chiesto io di fare così, e di accentrarsi». Non a caso, il regista l’aveva fatto lui. Insomma, puoi dribblare e fabbricare assist, cioé fare il dieci, pure partendo dall’esterno. Per lui non sarebbe neppure la prima volta, avendo giocato partite in mezzo, e pure benone, anche con Claudio Ranieri. Tutte le versioni, compresa quella con Giovinco sul prato, in ogni caso dipenderanno dal recupero o meno di Diego: ieri, dopo l’allenamento mattutino, era più no che sì. E allora, sarà decisivo il test di oggi pomeriggio, che detterà poi le convocazioni. Il brasiliano ha fatto tutti gli esercizi tecnici insieme ai compagni, calciando anche con la gamba destra, quella ammaccata, ma poi al momento della partitella ha continuato a parte, insieme ad Alex Del Piero. Volontà e grinta per rientrare, Diego le avrebbe pure, tanto da darsi disponibile al rientro fin da domani sera, anche per rimettersi in mostra per strappare la convocazione a Carlos Dunga: Ferrara, giustamente, frena, preferendo non affrettare i tempi. Con la già fondamentale trasferta di Champions mercoledì prossimo a Monaco, forzare non avrebbe neppure molto senso. Allora, il piano di recupero sarebbe più o meno questo: domani da spettatore, un trancio di partita domenica con il Bologna, tanto per riaddentare il campo dopo due settimane, per poi presentarsi da titolare all’Olympiastadion, di fronte al Bayern. Chi invece sembra perfettamente aggiustato è Felipe Melo, che ieri s’è fatto tutto l’allenamento, partita compresa, pigiando forte anche sulla caviglia che si era storto. Dovrebbe esserci di nuovo lui, allora, in mezzo al centrocampo bianconero che tenterà di occupare Marassi. Poi, a seconda della disposizione tattica scelta, Ferrara gli metterà attorno i compagni, anche se pare non esserci grande scelta, a meno che Tiago non recuperi (improbabile). Di certo ci sarà Claudio Marchisio, in grande spolvero, e ha qualche possibilità anche Christian Poulsen, soprattutto nel caso di un centrocampo a tre. Nel ballottaggio entrerà Paolo De Ceglie, cui Ciro ha concesso minuti di campo sabato sera: il terzino potrebbe essere impiegato da esterno sinistro di centrocampo, rispolverando l’antico 4-4-2. Dubbi rarefatti, invece, davanti, dove dovrebbe ricomporsi la coppia Amauri-Iaquinta, quella delle grandi occasioni: e il viaggio a Genova, certamente lo è.
Già testato da trequartista errante nella seconda metà della partita contro il Livorno, Mauro German Camoranesi potrebbe fare lo stesso mestiere anche domani sera a casa del Genoa. Alla vigilia dalla sfida, la sistemazione dell’italo-argentino è ancora un’ipotesi, ma Ciro Ferrara ci sta pensando: nel caso, ovviamente, decidesse di lasciare un turno di riposo a Sebastian Giovinco, designato vice-Diego dall’inizio della stagione. Il giovane bianconero, in fondo, è stato utilizzato in tre partite filate, nella ripresa con la Lazio, quando si ruppe Diego, in Champions League con il Bordeaux e nell’ultima uscita con il Livorno: un passaggio in panchina non suonerebbe da bocciatura definitiva.
Anche perché il tecnico potrebbe optare per un assetto variabile, dove Camoranesi avrebbe mansioni da trequartista, ma senza la scrivania piazzata obbligatoriamente alle spalle di Amauri e Iaquinta. L’ala, come già è capitato (anche in Nazionale), potrebbe partite da punta esterna, in un 4-3-3, per poi arretrare e innescare i compagni. Oppure ritrovare l’originaria sistemazione sulla corsia di destra, nello scheletro del 4-4-2, con analoga licenza di accentrarsi, come tra l’altro lo guida spesso la sua indole. Del resto, lo stesso Ferrara, appena finita l’ultima gara di campionato, spiegò la missione di Camoranesi, una volta uscito Giovinco: «Dite che Mauro ha giocato un po’ alla Diego? Glielo avevo chiesto io di fare così, e di accentrarsi». Non a caso, il regista l’aveva fatto lui. Insomma, puoi dribblare e fabbricare assist, cioé fare il dieci, pure partendo dall’esterno. Per lui non sarebbe neppure la prima volta, avendo giocato partite in mezzo, e pure benone, anche con Claudio Ranieri. Tutte le versioni, compresa quella con Giovinco sul prato, in ogni caso dipenderanno dal recupero o meno di Diego: ieri, dopo l’allenamento mattutino, era più no che sì. E allora, sarà decisivo il test di oggi pomeriggio, che detterà poi le convocazioni. Il brasiliano ha fatto tutti gli esercizi tecnici insieme ai compagni, calciando anche con la gamba destra, quella ammaccata, ma poi al momento della partitella ha continuato a parte, insieme ad Alex Del Piero. Volontà e grinta per rientrare, Diego le avrebbe pure, tanto da darsi disponibile al rientro fin da domani sera, anche per rimettersi in mostra per strappare la convocazione a Carlos Dunga: Ferrara, giustamente, frena, preferendo non affrettare i tempi. Con la già fondamentale trasferta di Champions mercoledì prossimo a Monaco, forzare non avrebbe neppure molto senso. Allora, il piano di recupero sarebbe più o meno questo: domani da spettatore, un trancio di partita domenica con il Bologna, tanto per riaddentare il campo dopo due settimane, per poi presentarsi da titolare all’Olympiastadion, di fronte al Bayern. Chi invece sembra perfettamente aggiustato è Felipe Melo, che ieri s’è fatto tutto l’allenamento, partita compresa, pigiando forte anche sulla caviglia che si era storto. Dovrebbe esserci di nuovo lui, allora, in mezzo al centrocampo bianconero che tenterà di occupare Marassi. Poi, a seconda della disposizione tattica scelta, Ferrara gli metterà attorno i compagni, anche se pare non esserci grande scelta, a meno che Tiago non recuperi (improbabile). Di certo ci sarà Claudio Marchisio, in grande spolvero, e ha qualche possibilità anche Christian Poulsen, soprattutto nel caso di un centrocampo a tre. Nel ballottaggio entrerà Paolo De Ceglie, cui Ciro ha concesso minuti di campo sabato sera: il terzino potrebbe essere impiegato da esterno sinistro di centrocampo, rispolverando l’antico 4-4-2. Dubbi rarefatti, invece, davanti, dove dovrebbe ricomporsi la coppia Amauri-Iaquinta, quella delle grandi occasioni: e il viaggio a Genova, certamente lo è.
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