Rovato (BS)
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Rovato (BS)
Da Rovato.org
Rovato storia e cultura
La Franciacorta è la parte della Provincia di Brescia delimitata a Nord al Lago di Iseo, a Sud da Rovato, ad est da Cellatica ed ad Ovest dal fiume Oglio, e comprende 18 comuni.
L’origine del nome viene fatta risalire ad un documento del 1277 che definisce queste terre curtis francae affidate per essere bonificate ai monaci benedettini dell’abbazie cluniacensi, tra cui Santa Giulia Brescia. Rovato è stata storicamente capo quadra, in quanto città più importante e geograficamente porta di accesso alla zona.
L’intera Franciacorta è caratterizzata da continue dolci colline moreniche, residuo del progressivo ritiro del ghiacciaio dell’Adamello. Tale conformazione del terreno, unitamente al microclima dei lago di Iseo, costituisce la condizione ottimale per la coltivazione dei vitigni per la produzione del Franciacorta (metodo classico), e dei vini bianchi e rossi di Franciacorta.
La produzione di circa 5 milioni di bottiglie all’anno da parte delle 80 cantine di Franciacorta è limitata ma di altissima qualità. Il Monte Orfano e le vie della Franciacorta offrono validi percorso particolarmente adatti ai cicloturisti.
La storia di Rovato
Rovato in queste terre occupa una posizione geografica strategica: è infatti la porta d’accesso alla Val Camonica ed è al contempo crocevia tra Bergamo e Brescia. II suo territorio è collocato ai piedi del monte Orfano proprio da dove, nel I secolo a.C. inizia la sua storia, ad opera della popolazione dei Galli Cenomani, poi conquistati dai Romani. La storia rovatese resta fortemente influenzata dal periodo trascorso al fianco della Serenissima Repubblica di Venezia (1450), testimoniata dallo stemma comunale e dalla fortificazione del castello.
Rovato oggi
Il paese di Rovato conta poco più di 16.000 abitanti in sette frazioni: Duomo, Lodetto, Bargnana, S. Andrea. S. Anna, S. Giuseppe, S. Giorgio. La particolare posizione geografica ha fatto di Rovato uno dei più importanti luoghi commerciali della Regione Lombardia. In particolare la tradizione dell’allevamento e del commercio di bestiame ha trovato a Rovato una sua sede fin dal 1500. Da allora infatti si è svolto, ed ancora oggi pur con caratteristiche diverse si svolge, ogni lunedì un mercato. Inoltre due settimane prima di Pasqua Rovato ospita la ultracentenaria rassegna del manzo pasquale “Lombardia Carne” (117ma edizione nel 2006).
Oggi Rovato è sede dei più importante progetto dell’UE per la ricostituzione di un gregge di ovicaprini formato dalle razze delle Alpi e della più importante rassegna lombarda del settore, che si tiene la prima settimana di novembre. Il meraviglioso centro storico di Rovato è sede di centinaia di attività commerciali e ristoranti configurando un centro commerciale all’aperto.
Gastronomia
Anche le tradizioni gastronomiche ruotano attorno al pluricentenario primato nel settore dell’allevamento bovino. Il piatto famoso in tutta Italia è il Manzo all’olio tradizionale di Rovato. In cinque secoli di storia le massaie e i cuochi rovatesi hanno tramandato la cultura del piatto personalizzandone la preparazione. La più antica ricetta documentata proviene dal ricettario di Donna Veronica Porcellaga e risale alla fine del sedicesimo secolo. In essa racchiusi i segreti del taglio della carne, scamone o cappello del prete e degli altri semplici ingredienti: un bicchiere di bianco della Franciacorta, qualche cucchiaio di buon olio d’oliva, aglio, prezzemolo rosmarino, pepe e sale. Ogni anno nei mesi di Aprile e Novembre si svolgono manifestazioni che promuovono il piatto ed accolgono turisti enogastronomici. Il Giro parte da Piazza Cavour, splendido esempio di stile neoclassico progettata dall’architetto Rodolfo Vantini nel 1838. E’ stata oggetto di ristrutturazione nel 2005. L’assetto urbanistico della città è lo specchio dei secoli passati. Restano alcune tracce significative tra cui:
* il Complesso monumentale di Santa Maria Assunta sorta alla fine del 1550 su progetto del Todeschiní e restaurata a metà del XIX secolo dal Vantini. Ospita dipinti di Palma il Giovane, Angelo Inganni e del Guadagnini. La fortificazione delle Mura Venete del 1450 ospita il borgo antico di Rovato chiamato Castello.
* Il cinquecentesco Palazzo Porcellaga con la sua imponente torre.
* il Palazzo Comunale, costruzione tardo quattrocentesca, presenta al suo interno sontuosi soffitti lignei a cassettoni con dipinti a secco.
* Il percorso che dal centro porta alla vetta del Monte Orfano presenta la quattrocentesca Chiesa di Santo Stefano, prima parrocchia rovatese oggi sede di un Santuario dedicato alla Madonna; l’ottocentesca Villa Cantù con i suoi 40.000 mq di parco fruibili dalla popolazione; il Convento dell’Annunciata (1449), la maggior attrattiva architettonica di Rovato, situato a mezza collina con una vista unica su tutta la Pianura Padana; la Chiesa di San Michele, prima testimonianza cristiana della Franciacorta.
Tra gli illustri rovatesi, capitolo a parte merita Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. Il talentuoso pittore, nato a Rovato nel 1498, dimostrò subito le sue doti artistiche nell’esecuzione degli affreschi scomparsi in Santa Croce e attraverso le opere che dal 1515 campeggiano sulle volute del Duomo Vecchio di Brescia.
Oltre alla pittura e all’architettura del Vantini, Rovato vanta una tradizione nel settore del ferro battuto, arte nobilitata dal maestro Aldo Caratti. Le opere dell’artista sono ancora visibili nell’officina in cui ha lavorato, mentre la sua esperienza rivive nella scuola comunale d’arte e mestieri Francesco Ricchino, grazie al gruppo dei bruzafer.
Rovato storia e cultura
La Franciacorta è la parte della Provincia di Brescia delimitata a Nord al Lago di Iseo, a Sud da Rovato, ad est da Cellatica ed ad Ovest dal fiume Oglio, e comprende 18 comuni.
L’origine del nome viene fatta risalire ad un documento del 1277 che definisce queste terre curtis francae affidate per essere bonificate ai monaci benedettini dell’abbazie cluniacensi, tra cui Santa Giulia Brescia. Rovato è stata storicamente capo quadra, in quanto città più importante e geograficamente porta di accesso alla zona.
L’intera Franciacorta è caratterizzata da continue dolci colline moreniche, residuo del progressivo ritiro del ghiacciaio dell’Adamello. Tale conformazione del terreno, unitamente al microclima dei lago di Iseo, costituisce la condizione ottimale per la coltivazione dei vitigni per la produzione del Franciacorta (metodo classico), e dei vini bianchi e rossi di Franciacorta.
La produzione di circa 5 milioni di bottiglie all’anno da parte delle 80 cantine di Franciacorta è limitata ma di altissima qualità. Il Monte Orfano e le vie della Franciacorta offrono validi percorso particolarmente adatti ai cicloturisti.
La storia di Rovato
Rovato in queste terre occupa una posizione geografica strategica: è infatti la porta d’accesso alla Val Camonica ed è al contempo crocevia tra Bergamo e Brescia. II suo territorio è collocato ai piedi del monte Orfano proprio da dove, nel I secolo a.C. inizia la sua storia, ad opera della popolazione dei Galli Cenomani, poi conquistati dai Romani. La storia rovatese resta fortemente influenzata dal periodo trascorso al fianco della Serenissima Repubblica di Venezia (1450), testimoniata dallo stemma comunale e dalla fortificazione del castello.
Rovato oggi
Il paese di Rovato conta poco più di 16.000 abitanti in sette frazioni: Duomo, Lodetto, Bargnana, S. Andrea. S. Anna, S. Giuseppe, S. Giorgio. La particolare posizione geografica ha fatto di Rovato uno dei più importanti luoghi commerciali della Regione Lombardia. In particolare la tradizione dell’allevamento e del commercio di bestiame ha trovato a Rovato una sua sede fin dal 1500. Da allora infatti si è svolto, ed ancora oggi pur con caratteristiche diverse si svolge, ogni lunedì un mercato. Inoltre due settimane prima di Pasqua Rovato ospita la ultracentenaria rassegna del manzo pasquale “Lombardia Carne” (117ma edizione nel 2006).
Oggi Rovato è sede dei più importante progetto dell’UE per la ricostituzione di un gregge di ovicaprini formato dalle razze delle Alpi e della più importante rassegna lombarda del settore, che si tiene la prima settimana di novembre. Il meraviglioso centro storico di Rovato è sede di centinaia di attività commerciali e ristoranti configurando un centro commerciale all’aperto.
Gastronomia
Anche le tradizioni gastronomiche ruotano attorno al pluricentenario primato nel settore dell’allevamento bovino. Il piatto famoso in tutta Italia è il Manzo all’olio tradizionale di Rovato. In cinque secoli di storia le massaie e i cuochi rovatesi hanno tramandato la cultura del piatto personalizzandone la preparazione. La più antica ricetta documentata proviene dal ricettario di Donna Veronica Porcellaga e risale alla fine del sedicesimo secolo. In essa racchiusi i segreti del taglio della carne, scamone o cappello del prete e degli altri semplici ingredienti: un bicchiere di bianco della Franciacorta, qualche cucchiaio di buon olio d’oliva, aglio, prezzemolo rosmarino, pepe e sale. Ogni anno nei mesi di Aprile e Novembre si svolgono manifestazioni che promuovono il piatto ed accolgono turisti enogastronomici. Il Giro parte da Piazza Cavour, splendido esempio di stile neoclassico progettata dall’architetto Rodolfo Vantini nel 1838. E’ stata oggetto di ristrutturazione nel 2005. L’assetto urbanistico della città è lo specchio dei secoli passati. Restano alcune tracce significative tra cui:
* il Complesso monumentale di Santa Maria Assunta sorta alla fine del 1550 su progetto del Todeschiní e restaurata a metà del XIX secolo dal Vantini. Ospita dipinti di Palma il Giovane, Angelo Inganni e del Guadagnini. La fortificazione delle Mura Venete del 1450 ospita il borgo antico di Rovato chiamato Castello.
* Il cinquecentesco Palazzo Porcellaga con la sua imponente torre.
* il Palazzo Comunale, costruzione tardo quattrocentesca, presenta al suo interno sontuosi soffitti lignei a cassettoni con dipinti a secco.
* Il percorso che dal centro porta alla vetta del Monte Orfano presenta la quattrocentesca Chiesa di Santo Stefano, prima parrocchia rovatese oggi sede di un Santuario dedicato alla Madonna; l’ottocentesca Villa Cantù con i suoi 40.000 mq di parco fruibili dalla popolazione; il Convento dell’Annunciata (1449), la maggior attrattiva architettonica di Rovato, situato a mezza collina con una vista unica su tutta la Pianura Padana; la Chiesa di San Michele, prima testimonianza cristiana della Franciacorta.
Tra gli illustri rovatesi, capitolo a parte merita Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. Il talentuoso pittore, nato a Rovato nel 1498, dimostrò subito le sue doti artistiche nell’esecuzione degli affreschi scomparsi in Santa Croce e attraverso le opere che dal 1515 campeggiano sulle volute del Duomo Vecchio di Brescia.
Oltre alla pittura e all’architettura del Vantini, Rovato vanta una tradizione nel settore del ferro battuto, arte nobilitata dal maestro Aldo Caratti. Le opere dell’artista sono ancora visibili nell’officina in cui ha lavorato, mentre la sua esperienza rivive nella scuola comunale d’arte e mestieri Francesco Ricchino, grazie al gruppo dei bruzafer.
Luca95- Moderatore
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Re: Rovato (BS)
Qua, invece, trovate delle foto
http://www.comunedirovato.it/bin/index.php?id=901
http://www.comunedirovato.it/bin/index.php?id=901
Luca95- Moderatore
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Re: Rovato (BS)
Molto esaustivo anche tu Luca...
Ecco una bella foto di Rovato tratta dal link fornito da Luca:
Ecco una bella foto di Rovato tratta dal link fornito da Luca:
Re: Rovato (BS)
Benissimo
Luca95- Moderatore
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Data d'iscrizione : 19.08.09
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