Beppe Grillo si candida alla segreteria del Pd
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Beppe Grillo si candida alla segreteria del Pd
Fonte: LASTAMPA.it
Beppe Grillo si candida alla segreteria del Partito democratico
Il Pd marcia spedito verso il congresso autunnale e le primarie, ma se fino a ieri si prospettava un confronto a tre tra Franceschini, Bersani e Marino, la sfida il 25 ottobre si arricchisce di un nuovo protagonista: Beppe Grillo.
Il comico genovese ha annunciato sul suo blog l'intenzione di correre per la leadership del partito per «rifondare il partito, per offrire un’alternativa al Nulla». Una sfida che parte con un attacco al vetriolo al Pd e che prende in contropiede i candidati, già impegnati in una battaglia aspra. Non sembra una provocazione ma una «cosa serissima» quella del comico genovese, già sceso nell’arena politica con le sue liste civiche ma in realtà politicamente più legato a Di Pietro che al Pd. «Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Io mi candido», è l’annuncio che dal blog del comico è rimbalzato in poche ore su Facebook e sui blog.
Grillo dice di voler parlare «ai giovani del Pd». E lo fa rilanciando le proposte di sempre, a partire dal limite di due legislature per i parlamentari «perchè se ne devono andare quelli che con lo psiconano hanno disintegrato l’Italia, cioè D’Alema, Rutelli, eccetera». L’annuncio spiazza i big del partito, ancora stordito dalla polemica durissima aperta da Ignazio Marino, il chirurgo sceso in campo per rompere gli schemi. Qualcuno evidenzia che per candidarsi bisogna essere iscritti e «in regola con i requisiti d’iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei Valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd». Non ne fa una questione di requisiti formali, invece, il coordinatore organizzativo della mozione Bersani, Gianni Pittella: «Se al Pd servisse un commissario liquidatore, Grillo sarebbe un ottimo candidato. Ma ci serve altro».
Giorgio Merlo chiede ironicamente di sapere se «i suoi comizi saranno gratuiti o a pagamento». L’unico a dare il benvenuto al comico è il candidato blogger Mario Adinolfi che fa un appello «ai burocrati del Pd affinchè non ne impediscano la candidatura». Dal canto suo, Grillo sembra essersi già organizzato per superare la gimkana di regole congressuali: afferma di aver raccolto quasi tutte le 2000 firme necessarie per la candidatura e di essere pronto a iscriversi al Pd. E, liquidando tutti i candidati, vede un’alleata solo in Debora Serracchiani, l’eurodeputata salita alla ribalta nel Pd proprio grazie a blog e social network e ora impegnata a sostenere Dario Franceschini nella corsa congressuale. Ed è proprio Antonio Di Pietro a mettere in guardia Grillo: «La sua candidatura è una bella notizia, peccato che con una scusa o un’altra sarà respinta perchè non si deve disturbare il manovratore».
Chi si aspettava uno scherzo estivo o una semplice provocazione è destinato a rimanere deluso. «La mia è un'iniziativa serissima - assicura Grillo - , facciamo il bad Pd e il good Pd, come le bad company e le good company, come l’Alitalia». «Mi sono deciso perchè ci sono tantissimi giovani che condividono le cose che faccio, le proposte e le idee che porto avanti» spiega ancora il comico. Con i candidati attuali non farebbe eventuali alleanze: «A parte la Debora Serracchiani non vedo altri - dice Grillo - Debora mi piace molto e rappresenta milioni di ragazzi iscritti a quel partito che hanno creduto a dei sogni che non si sono mai realizzati. Noi abbiamo bisogno che vadano avanti queste persone, trentenni, che abbiamo studiato e che facciano parte di questa cultura, dei social network».
Tra provocazione e realtà, la sfida del comico è partita. Le reazioni dei "grillini" sul blog sono all'insegna dell'incredulità. «Dimmi che stai scherzando», scrive Monica. «Questa decisione sembra cozzare con tutto ciò che hai sostenuto fino adesso» accusa Francesco. Moreno si rivolge direttamente a Grillo e sbotta: «Tu non puoi candidarti, che cazzo fai?». «Non lo fare Beppe! Ti farebbero fuori in due secondi» è il consiglio di Giuliana. ma c'è anche chi la pensa diversamente. Sebastiano esulta: «Sono sobbalzato sulla sedia appena ho letto il post di Grillo; rompere le scatole dall'interno è una trovata geniale». Raffaele (come molti altri utenti del blog) pensa ad una provocazione simbolica e anche Alberto non nasconde i suoi dubbi: «Speriamo che non sia uno scherzo». E sul blog ci sono anche i fedelissmi, come l'utente che si firma "sante mastandrea": «Pd o Idv è uguale. L'importante è che ci sia Beppe alla guida. Il resto non conta».
Beppe Grillo si candida alla segreteria del Partito democratico
Il Pd marcia spedito verso il congresso autunnale e le primarie, ma se fino a ieri si prospettava un confronto a tre tra Franceschini, Bersani e Marino, la sfida il 25 ottobre si arricchisce di un nuovo protagonista: Beppe Grillo.
Il comico genovese ha annunciato sul suo blog l'intenzione di correre per la leadership del partito per «rifondare il partito, per offrire un’alternativa al Nulla». Una sfida che parte con un attacco al vetriolo al Pd e che prende in contropiede i candidati, già impegnati in una battaglia aspra. Non sembra una provocazione ma una «cosa serissima» quella del comico genovese, già sceso nell’arena politica con le sue liste civiche ma in realtà politicamente più legato a Di Pietro che al Pd. «Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Io mi candido», è l’annuncio che dal blog del comico è rimbalzato in poche ore su Facebook e sui blog.
Grillo dice di voler parlare «ai giovani del Pd». E lo fa rilanciando le proposte di sempre, a partire dal limite di due legislature per i parlamentari «perchè se ne devono andare quelli che con lo psiconano hanno disintegrato l’Italia, cioè D’Alema, Rutelli, eccetera». L’annuncio spiazza i big del partito, ancora stordito dalla polemica durissima aperta da Ignazio Marino, il chirurgo sceso in campo per rompere gli schemi. Qualcuno evidenzia che per candidarsi bisogna essere iscritti e «in regola con i requisiti d’iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei Valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd». Non ne fa una questione di requisiti formali, invece, il coordinatore organizzativo della mozione Bersani, Gianni Pittella: «Se al Pd servisse un commissario liquidatore, Grillo sarebbe un ottimo candidato. Ma ci serve altro».
Giorgio Merlo chiede ironicamente di sapere se «i suoi comizi saranno gratuiti o a pagamento». L’unico a dare il benvenuto al comico è il candidato blogger Mario Adinolfi che fa un appello «ai burocrati del Pd affinchè non ne impediscano la candidatura». Dal canto suo, Grillo sembra essersi già organizzato per superare la gimkana di regole congressuali: afferma di aver raccolto quasi tutte le 2000 firme necessarie per la candidatura e di essere pronto a iscriversi al Pd. E, liquidando tutti i candidati, vede un’alleata solo in Debora Serracchiani, l’eurodeputata salita alla ribalta nel Pd proprio grazie a blog e social network e ora impegnata a sostenere Dario Franceschini nella corsa congressuale. Ed è proprio Antonio Di Pietro a mettere in guardia Grillo: «La sua candidatura è una bella notizia, peccato che con una scusa o un’altra sarà respinta perchè non si deve disturbare il manovratore».
Chi si aspettava uno scherzo estivo o una semplice provocazione è destinato a rimanere deluso. «La mia è un'iniziativa serissima - assicura Grillo - , facciamo il bad Pd e il good Pd, come le bad company e le good company, come l’Alitalia». «Mi sono deciso perchè ci sono tantissimi giovani che condividono le cose che faccio, le proposte e le idee che porto avanti» spiega ancora il comico. Con i candidati attuali non farebbe eventuali alleanze: «A parte la Debora Serracchiani non vedo altri - dice Grillo - Debora mi piace molto e rappresenta milioni di ragazzi iscritti a quel partito che hanno creduto a dei sogni che non si sono mai realizzati. Noi abbiamo bisogno che vadano avanti queste persone, trentenni, che abbiamo studiato e che facciano parte di questa cultura, dei social network».
Tra provocazione e realtà, la sfida del comico è partita. Le reazioni dei "grillini" sul blog sono all'insegna dell'incredulità. «Dimmi che stai scherzando», scrive Monica. «Questa decisione sembra cozzare con tutto ciò che hai sostenuto fino adesso» accusa Francesco. Moreno si rivolge direttamente a Grillo e sbotta: «Tu non puoi candidarti, che cazzo fai?». «Non lo fare Beppe! Ti farebbero fuori in due secondi» è il consiglio di Giuliana. ma c'è anche chi la pensa diversamente. Sebastiano esulta: «Sono sobbalzato sulla sedia appena ho letto il post di Grillo; rompere le scatole dall'interno è una trovata geniale». Raffaele (come molti altri utenti del blog) pensa ad una provocazione simbolica e anche Alberto non nasconde i suoi dubbi: «Speriamo che non sia uno scherzo». E sul blog ci sono anche i fedelissmi, come l'utente che si firma "sante mastandrea": «Pd o Idv è uguale. L'importante è che ci sia Beppe alla guida. Il resto non conta».
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