IVREA

Castello

Duomo

All'Ivrea Calcio mancano i soldi!
Fonte: Localport
La parola fine della proprietà arancione è arrivata alle 18.45 di ieri pomeriggio, quando un Giuliano Zucco in lacrime lascia la sala stampa dello stadio eporediese.

La dirigenza arancione ha conferma in tutto e per tutto quanto previsto: l’intenzione di abbandonare la società.

«Parlo a nome mio e di Mario Benevenuti che è qui al mio fianco – ha esordito patron Zucco -: dopo tanti anni abbiamo deciso di passare la mano. Da almeno tre stagioni ripetiamo che l’Ivrea Calcio non può essere lasciata da sola, ma non è servito. Credevamo che la squadra fosse un valore per il territorio, ma evidentemente sbagliavamo, perché la comunità non ha dimostrato alcun interesse. Ora speriamo che ci sia qualcuno pronto a ricominciare o, se è lecito sognare, di continuare il lavoro che abbiamo fatto in questi anni».

Un addio sofferto, ma ponderato: «Non vogliamo ricavare nulla da questa cessione: lasciamo a chi vorrà prenderlo il titolo sportivo di una società sana e senza alcuna pendenza. Una squadra e una società che hanno sempre raccolto complimenti dalle avversarie che sono giunte al Pistoni per la serietà e per questo impianto che, non dimentichiamolo, ci siamo fatti da soli. Una società che ha lottato e vinto solo con le sue forze, anche applicando criteri etici nei compensi dati ai giocatori, perché non abbiamo mai accettato certe esagerazioni del calcio, che si vedono anche in terza e quarta serie».

Malgrado la malinconia del momento, patron Zucco resta un uomo infervorato e non può fare a meno di levarsi qualche sassolino dalle scarpe, soprattutto davanti a Matteo Olivetti, assessore allo sport visibilmente a disagio in questo contesto: «Siamo l’unica squadra professionistica d’Italia che si paga anche l’acqua delle docce e he ha dovuto dirottare le sue formazioni giovanili sui campi di mezza provincia perché qui non c’erano impianto o non erano disponibili…».

Una cinquantina tra tifosi, giornalisti, addetti ai lavori hanno ascoltato in religioso silenzio l’accorato intervento di Zucco che ha ripercorso lo straordinario periodo che va dal 1991 fino al triste epilogo; Zucco sottolinea a più riprese come sia stata inesistente la collaborazione dell’amministrazione comunale e, unico caso in Italia, totalmente assente per qualsiasi iniziativa atta a valorizzare il territorio.

Chiunque abbia seguito, anche solo marginalmente le vicende arancioni, sa quanto ha fatto questa dirigenza per il calcio ad Ivrea e vedere morire così tra la totale indifferenza, fa veramente male; molteplici iniziative (la ristrutturazione dello stadio, iniziative benefiche, incassi devoluti ad associazioni di volontariato, amichevole contro la Juventus, che notoriamente non disputa mai amichevoli con squadre di serie inferiore e via dicendo), sono sempre state realizzate tra il disinteresse della città e la normale conclusione di un ciclo è avvenuta.

Inutile dilungarsi, si spera che l’assessore mantenga la parola data e si attivino almeno in questa occasione per non far sparire del tutto il calcio ad Ivrea: «Sto lavorando – ha detto Olivetti – per fare in modo che ci sia chi possa prendere in mano il titolo dell’Ivrea e mantenere la squadra almeno in Eccellenza. Una categoria ben al di sotto delle aspettative dei tifosi, ma che potrebbe essere un nuovo punto di partenza».

Andrea Zucco capitano dell’Ivrea “dei sogni” e oggi dirigente ha comunicato che i giocatori sono tutti svincolati e dal 1° luglio possono accasarsi altrove, a meno che non subentri una nuova proprietà; i tempi sono particolarmente ristretti e ci vorrebbe un miracolo.

La fusione con il Canavese non c’è stata per problemi di natura politica e si spera che in futuro ci possa essere maggior disponibilità, visto che anche il calcio, dopo la pallavolo e la pallacanestro, chiude i battenti.

I tifosi hanno voluto ringraziare Zucco e company per il sogno che hanno vissuto in questi ultimi, splendidi anni.

L’augurio è che un nuovo sogno, dopo questo incubo, possa avverarsi.

Che ve ne pare? Integrate se ce n'è bisogno!

il 27 novembre al music. ce la nona sinfonia di beethowen io vada vederla

Sicuro di non annoiarti?