Corano al rogo, allarme attentati
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Corano al rogo, allarme attentati
fonte la stampa
Tensione alle stelle alla vigilia dell’annunciato rogo del Corano da parte del pastore Terry Jones: l’Interpol ha diramato un’allerta globale su possibili attentati terroristici e attacchi contro innocenti, mentre il dipartimento di Stato Usa ha messo in guardia gli americani in tutto il mondo. I taleban intanto annunciano: «Colpiremo tutti i cristiani».
Per Barack Obama, l’iniziativa di Jones aiuta Al Qaida: «Fa il gioco dei terroristi e mette veramente in pericolo i militari in Iraq e Afghanistan. Ci potrebbero essere gravi violenze in luoghi come Pakistan o Afghanistan», ha detto il presidente Usa, poche ore prima che Interpol e dipartimento di Stato americano elevassero il livello di guardia. L’Interpol ha diramato l’allarme attentati ai 188 Paesi membri dell’organizzazione su richiesta del ministro degli Interni pachistano: «Non siamo in possesso di alcun dettaglio particolare sulla forma che potrebbero prendere questi attacchi terroristici - sottolinea il segretario generale di Interpol, Ronald K. Noble - è chiaro che se il progetto di bruciare il Corano si realizzasse come previsto, ci saranno conseguenze tragiche, che potrebbero costare la vita a numerosi innocenti».
L’organizzazione stigmatizza l’iniziativa di Jones, «una provocazione» che dovrebbe essere evitata in un giorno come l’11 settembre, soprattutto da parte di un cittadino Usa. Nelle prossime ore, il quartier generale dell’Interpol sarà in stato di massima allerta, con l’ordine di trattare con urgenza ogni evento collegato al previsto rogo delle copie del Corano. L’allerta è stata diramata dopo le notizie di possibili attacchi riferite dal ministro dell’Interno pachistano, Rehman Malik. Anche il premier iracheno Nouri al-Maliki ha avvertito che il rogo del Corano, una azione «orribile», potrebbe essere preso come pretesto dagli estremisti per compiere altri omicidi. Un timore condiviso dall’Fbi, che immagina «rappresaglie». A concretizzare le preoccupazioni un portavoce dei taleban in Afghanistan: «Se in Florida bruceranno il Corano, noi colpiremo tutti i cristiani, anche se sono innocenti, perchè il Corano è il nostro libro sacro e non vogliamo che nessuno lo bruci».
Il Dipartimento di Stato Usa ha messo in allerta i cittadini americani nel mondo e quelli che intendono recarsi all’estero. Washington ha chiesto alle sue ambasciate di preparare piani di sicurezza in vista di possibili dimostrazioni di protesta. Una è già in programma a Londra, dove militanti radicali islamici hanno annunciato che bruceranno le bandiere a stelle e strisce davanti all’ambasciata Usa. Un appello in tal senso è stato diffuso anche ai militanti negli Stati Uniti, in Belgio, Irlanda, Libano e Indonesia. A conferma di un clima sempre più surriscaldato, che evoca quello che accompagnò la pubblicazione delle vignette su Maometto, vicenda che scatenò violenze in tutto il mondo, l’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), esprimendo «grave preoccupazione» per l’iniziativa di Jones, sottolinea il clima «spiacevole ed emotivamente volatile» in tutto il mondo ed invita il pastore a fare un passo indietro. Intanto, il provider web che ospitava il sito della chiesa di Jones ha deciso di oscurare le pagine web. L’Associated Press, da parte sua, annuncia che non diffonderà le immagini del rogo.
per me ci va rispetto per tutte le religioni....e inoltre così facendo si fomenta solo il terrorismo
Tensione alle stelle alla vigilia dell’annunciato rogo del Corano da parte del pastore Terry Jones: l’Interpol ha diramato un’allerta globale su possibili attentati terroristici e attacchi contro innocenti, mentre il dipartimento di Stato Usa ha messo in guardia gli americani in tutto il mondo. I taleban intanto annunciano: «Colpiremo tutti i cristiani».
Per Barack Obama, l’iniziativa di Jones aiuta Al Qaida: «Fa il gioco dei terroristi e mette veramente in pericolo i militari in Iraq e Afghanistan. Ci potrebbero essere gravi violenze in luoghi come Pakistan o Afghanistan», ha detto il presidente Usa, poche ore prima che Interpol e dipartimento di Stato americano elevassero il livello di guardia. L’Interpol ha diramato l’allarme attentati ai 188 Paesi membri dell’organizzazione su richiesta del ministro degli Interni pachistano: «Non siamo in possesso di alcun dettaglio particolare sulla forma che potrebbero prendere questi attacchi terroristici - sottolinea il segretario generale di Interpol, Ronald K. Noble - è chiaro che se il progetto di bruciare il Corano si realizzasse come previsto, ci saranno conseguenze tragiche, che potrebbero costare la vita a numerosi innocenti».
L’organizzazione stigmatizza l’iniziativa di Jones, «una provocazione» che dovrebbe essere evitata in un giorno come l’11 settembre, soprattutto da parte di un cittadino Usa. Nelle prossime ore, il quartier generale dell’Interpol sarà in stato di massima allerta, con l’ordine di trattare con urgenza ogni evento collegato al previsto rogo delle copie del Corano. L’allerta è stata diramata dopo le notizie di possibili attacchi riferite dal ministro dell’Interno pachistano, Rehman Malik. Anche il premier iracheno Nouri al-Maliki ha avvertito che il rogo del Corano, una azione «orribile», potrebbe essere preso come pretesto dagli estremisti per compiere altri omicidi. Un timore condiviso dall’Fbi, che immagina «rappresaglie». A concretizzare le preoccupazioni un portavoce dei taleban in Afghanistan: «Se in Florida bruceranno il Corano, noi colpiremo tutti i cristiani, anche se sono innocenti, perchè il Corano è il nostro libro sacro e non vogliamo che nessuno lo bruci».
Il Dipartimento di Stato Usa ha messo in allerta i cittadini americani nel mondo e quelli che intendono recarsi all’estero. Washington ha chiesto alle sue ambasciate di preparare piani di sicurezza in vista di possibili dimostrazioni di protesta. Una è già in programma a Londra, dove militanti radicali islamici hanno annunciato che bruceranno le bandiere a stelle e strisce davanti all’ambasciata Usa. Un appello in tal senso è stato diffuso anche ai militanti negli Stati Uniti, in Belgio, Irlanda, Libano e Indonesia. A conferma di un clima sempre più surriscaldato, che evoca quello che accompagnò la pubblicazione delle vignette su Maometto, vicenda che scatenò violenze in tutto il mondo, l’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), esprimendo «grave preoccupazione» per l’iniziativa di Jones, sottolinea il clima «spiacevole ed emotivamente volatile» in tutto il mondo ed invita il pastore a fare un passo indietro. Intanto, il provider web che ospitava il sito della chiesa di Jones ha deciso di oscurare le pagine web. L’Associated Press, da parte sua, annuncia che non diffonderà le immagini del rogo.
per me ci va rispetto per tutte le religioni....e inoltre così facendo si fomenta solo il terrorismo
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