Sale la tensione a Gaza
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Sale la tensione a Gaza
Fonte: La Stampa
Una salva di razzi è stata sparata in direzione del porto israeliano di Eilat, probabilmente dalla penisola egiziana del Sinai: due sono finiti nel Mar Rosso, gli altri due avrebbero centrato l’area industriale giordana di Aqaba, dove avrebbero causato danni e almeno quattro feriti tra i civili. Nessuna vittima è stata registrata in territorio israeliano. «È ancora presto per dirlo, ma è ragionevole pensare che essi provenissero da lì», ha detto Moshe Cohen, comandante della polizia distrettuale. La città è un tradizionale luogo di villeggiatura di israeliani e stranieri.
L’azione militare appare come la risposta all’esplosione che nella notte ha distrutto l’abitazione di un responsabile del braccio armato del movimento islamico Hamas, le Brigate Ezzedine al Kassam, ferendo in modo grave una donna e altri 42 palestinesi nel campo profughi di Deir Al Balah, a sud della città di Gaza. Il movimento radicale che detiene il controllo nella Striscia ha addebitato a Israele la responsabilità della deflagrazione, ma la circostanza è subito stata negata. Un portavoce militare dello stato ebraico ha smentito ufficialmente il raid, spiegando che l’esercito non è stato impegnato in alcuna operazione.
È certo, però, che la tensione in Medio Oriente è di nuovo alta. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha attribuito ad Hamas la «responsabilità diretta» dei tiri di razzi su Israele avvenuti negli ultimi due giorni. Il capo del governo israeliano ha promesso di adottare tutte le misure necessarie per difendere il suo Paese dagli attacchi nemici. «E' in questo modo che la comunità internazionale dovrebbe vedere la questione» ha poi concluso.
Le dichiarazioni del presidente giungono dopo un periodo di particolare tensione: tra venerdì e sabato diversi razzi Grad hanno colpito il centro della città di Askelon, causando panico e danni materiali, e causato gravi danni a uno stabile vicino al confine con Gaza. In ambedue i casi l’aviazione militare israeliana ha reagito con due raid che hanno portato all’uccisione di un comandante del gruppo che controlla la Striscia. Alla fine di dicembre del 2008 Israele aveva lanciato una devastante offensiva militare di 23 giorni contro Hamas a Gaza con l’intento di porre fine agli scontri sul sud del paese.
Una salva di razzi è stata sparata in direzione del porto israeliano di Eilat, probabilmente dalla penisola egiziana del Sinai: due sono finiti nel Mar Rosso, gli altri due avrebbero centrato l’area industriale giordana di Aqaba, dove avrebbero causato danni e almeno quattro feriti tra i civili. Nessuna vittima è stata registrata in territorio israeliano. «È ancora presto per dirlo, ma è ragionevole pensare che essi provenissero da lì», ha detto Moshe Cohen, comandante della polizia distrettuale. La città è un tradizionale luogo di villeggiatura di israeliani e stranieri.
L’azione militare appare come la risposta all’esplosione che nella notte ha distrutto l’abitazione di un responsabile del braccio armato del movimento islamico Hamas, le Brigate Ezzedine al Kassam, ferendo in modo grave una donna e altri 42 palestinesi nel campo profughi di Deir Al Balah, a sud della città di Gaza. Il movimento radicale che detiene il controllo nella Striscia ha addebitato a Israele la responsabilità della deflagrazione, ma la circostanza è subito stata negata. Un portavoce militare dello stato ebraico ha smentito ufficialmente il raid, spiegando che l’esercito non è stato impegnato in alcuna operazione.
È certo, però, che la tensione in Medio Oriente è di nuovo alta. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha attribuito ad Hamas la «responsabilità diretta» dei tiri di razzi su Israele avvenuti negli ultimi due giorni. Il capo del governo israeliano ha promesso di adottare tutte le misure necessarie per difendere il suo Paese dagli attacchi nemici. «E' in questo modo che la comunità internazionale dovrebbe vedere la questione» ha poi concluso.
Le dichiarazioni del presidente giungono dopo un periodo di particolare tensione: tra venerdì e sabato diversi razzi Grad hanno colpito il centro della città di Askelon, causando panico e danni materiali, e causato gravi danni a uno stabile vicino al confine con Gaza. In ambedue i casi l’aviazione militare israeliana ha reagito con due raid che hanno portato all’uccisione di un comandante del gruppo che controlla la Striscia. Alla fine di dicembre del 2008 Israele aveva lanciato una devastante offensiva militare di 23 giorni contro Hamas a Gaza con l’intento di porre fine agli scontri sul sud del paese.
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