Giornata del ricordo caduti a Nassiriya

Oggi si commemorano i caduti a Nassiriya
(La Stampa)

«La patria ai caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace»: è la scritta sulla lapide scoperta questa mattina dal ministro della Difesa Ignazio La Russa all’interno del sacrario delle Bandiere al Vittoriano, a Roma, in occasione dell’anniversario della strage di Nassiriya in cui morirono 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili.

«Questa targa ricorda i migliori di noi» ha detto il ministro, che per scoprire la lapide si è fatto aiutare da quattro bambini, figli dei caduti in Iraq. Poco prima il ministro, accompagnato dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini e dal comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli, aveva deposto una corona al monumento che ricorda il milite ignoto. Lungo la scalinata di piazza Venezia anche i familiari dei caduti di Nassiriya, ai quali il ministro ha stretto la mano e ha portato i saluti di tutte le forze armate.

Così si è espresso invece il Presidente del Senato, Renato Schifani, rendendo omaggio ai Caduti di Nassiriya dopo l’approvazione all’unanimità, da parte dell’Assemblea di Palazzo Madama, del disegno di legge che istituisce la "Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace": «Il loro sacrificio contribuirà alla costruzione di un futuro migliore. In occasione del sesto anniversario dell’attentato di Nassiriya, ricordo con commozione e gratitudine quelle giovani vite, spente da un lampo. La loro tragica morte nell’adempimento di un servizio reso alla pace, rappresenta - sottolinea Schifani - un richiamo per tutti ad una rinnovata e ferma condanna di ogni forma di violenza». «Il loro sacrificio - aggiunge il Presidente Schifani - contribuirà, lentamente ma inesorabilmente, alla costruzione di un avvenire migliore per quelle popolazioni che tanto prezzo hanno pagato alla mancanza di democrazia. Giunga oggi un saluto memore e affettuoso a tutti i familiari delle vittime e a quanti ogni giorno profondono con coraggio e forza il loro impegno per un mondo di pace».