Maltempo, tragedia a Messina...
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Maltempo, tragedia a Messina...
14 morti, numerosi dispersi
tgcom
Maltempo Messina,morti sono 14
Numerosi i dispersi, frazioni isolate
Si aggrava il bilancio delle vittime del maltempo che ha investito il Messinese. Secondo la sala operativa della protezione civile regionale, le frane e gli allagamenti avrebbero provocato almeno 14 morti e numerosi dispersi. La frazione di Giampilieri, a circa 20 chilometri a sud del capoluogo, è isolata. Situazione critica anche a Scaletta Zanclea e Santo Stefano Briga. Dichiarato lo stato d'emergenza
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Maltempo Messina,morti sono 14
Numerosi i dispersi, frazioni isolate
Si aggrava il bilancio delle vittime del maltempo che ha investito il Messinese. Secondo la sala operativa della protezione civile regionale, le frane e gli allagamenti avrebbero provocato almeno 14 morti e numerosi dispersi. La frazione di Giampilieri, a circa 20 chilometri a sud del capoluogo, è isolata. Situazione critica anche a Scaletta Zanclea e Santo Stefano Briga. Dichiarato lo stato d'emergenza
Luca95- Moderatore
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
13.57 - Colpa dell'abusivismo. "Eravamo in allerta meteorologica da ieri mattina, più di questo non potevamo fare, bisogna mettere il territorio in sicurezza". Lo ha detto il capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso,, aggiungendo: "Io non faccio polemiche ma cerco di risolvere i problemi, e' pero' evidente che non può essere la Protezione civile a risolvere i problemi di dissesto idrogeologico creati dall'abusivismo".
Luca95- Moderatore
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
Informativa di Bertolaso. Martedi al Senato e mercoledì si svolgerà una informativa da parte del sottosegretario Guido Bertolaso su quanto accaduto in provincia di Messina a causa del maltempo. Lo hanno detto il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente Schifani
Luca95- Moderatore
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
Questi sono i risultati della speculazione edilizia... speriamo che qualcuno rifletta su ciò
Re: Maltempo, tragedia a Messina...
E' tutto sparito. ''Due piani del palazzo dove vivevo hanno completamente ceduto e sono spariti''. E' il racconto, frammentario, di una delle sopravvissute al disastro che ha colpito il messinese. La donna, che abitava al terzo piano di uno stabile a Scaletta, non riesce a rendersi conto di cosa sia successo
Luca95- Moderatore
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
E' successo che sono stati costruiti troppi edifici sul fianco di una montagna
Re: Maltempo, tragedia a Messina...
Fonte: La Stampa
Tredici morti, una ventina di dispersi e 40 feriti ricoverati in ospedale. È tragico il primo bilancio del nubifragio che si è abbattuto la scorsa notte in Sicilia, provocando frane, crolli e allagamenti nel Messinese. Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga e Giampilieri sono le zone più colpite dal maltempo.
La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Nella zona di Altolia (Messina), una persona è stata estratta dalle macerie ancora viva. Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza e il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato sul posto per coordinare i soccorsi relativi ai gravi danni causati dal maltempo. Bertolaso, giunto a Messina, dove ha effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite dal nubifragio, ha parlato di «una situazione davvero critica». Nel corso di una conferenza stampa, il Capo della Protezione Civile ha tracciato un primo parziale bilancio della situazione. «Sono 13 i morti e almeno 40 i feriti ricoverati in ospadale», ha spiegato Bertolaso.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Matera, dove si trova in visita, questa mattina ha telefonato al prefetto di Messina, Franco Alecci, per chiedere di essere informato sugli sviluppi del nubifragio. Il Capo dello Stato ha espresso vicinanza e partecipazione alle famiglie delle vittime. Una task force è stata attivata nella provincia di Messina, dove in queste ore centinaia tra soccorritori, uomini della Protezione Civile e forze dell’ordine sono impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi. Sono più di 150 i Vigili del fuoco a lavoro in queste ore nella zona del Messinese interessata dalla frana. Mezzi di soccorso e sezioni operative sono stati inviati da altre aree della Sicilia, dalla Campania, dalla Calabria, mentre dalla Toscana è stato disposto l’invio di unità cinofile e personale specializzato nelle ricerche sotto le macerie.
Nelle zone interessate dal nubifragio sono a lavoro anche 80 volontari della Croce Rossa e altri arriveranno dalle province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Decine di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni e hanno trovato riparo in scuole e caserme. Le frane hanno interrotto l’autostrada A18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all’altezza di Giampilieri-Scaletta. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dall’impossibilità per i mezzi di raggiungere le zone colpite dalle frane. In molti casi i soccorritori arrivano sul posto a piedi. Sono 5 le vittime finora identificate. Si tratta di Pasquale Bruno, 40 anni; Francesco De Luca, 70 anni; Martini Scibilia, 80 anni; Salvatore Scionti, 64 anni e Roberto Carullo, Sovrintendente della Polfer.
«Siamo ancora isolati da Catania - ha detto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca - i soccorsi sono venuti da Palermo sui posti più colpiti si arriva solo a piedi. Non siamo ancora riusciti a creare un varco per raggiungere il posto con le auto o i mezzi leggeri». «C’è bisogno di volontari soprattutto di medici, che diano una mano - ha proseguito Buzzanca - La zona più colpita dal nubifragio e sepolta dal fango è quella a sud della città. Tra poco convocherò un altro vertice per vedere le iniziative da prendere nell’immediato, per evitare che possa accedere il peggio». Centinaia di persone nella serata di ieri sono rimaste bloccate dentro le loro auto. Un uomo di 31 anni, S. F., è stato tratto in salvo dai carabinieri, intervenuti in via Ciaculli dove un’ambulanza era rimasta bloccata in un un metro d’acqua e fango. A bordo c’era proprio S.F., rimasto poco prima vittima di un grave incidente stradale. Il giovane era intubato ed aveva riportato un trauma cranico e la bombola d’ossigeno cui era attaccato aveva un autonomia di 15 minuti. Sul posto è giunta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Palermo Villagrazia, i due militari nonostante la pioggia battente e la difficoltà dell’intervento non hanno avuto esitazioni.
È stato salvato miracolosamente prima che fosse travolto da un fiume di fango anche un bimbo di due anni a Briga, una delle località nel messinese più colpite dal violento nubifragio. La Guardia forestale e gli addetti dell’antincendio della Regione siciliana, presenti nel messinese nelle zone colpite dal violento nubifragio, hanno raggiunto a piedi la zona di Altolia (Messina) e hanno estratto dalle macerie una persona ancora viva. «Tutto il personale del dipartimento Foreste dell’assessorato all’Agricoltura è impegnato nelle operazioni di soccorso e sono già stati attivati i turni degli uomini dell’antincendio e delle guardie forestali di tutte le province siciliane», ha riferito l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino.
Tredici morti, una ventina di dispersi e 40 feriti ricoverati in ospedale. È tragico il primo bilancio del nubifragio che si è abbattuto la scorsa notte in Sicilia, provocando frane, crolli e allagamenti nel Messinese. Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga e Giampilieri sono le zone più colpite dal maltempo.
La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Nella zona di Altolia (Messina), una persona è stata estratta dalle macerie ancora viva. Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza e il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato sul posto per coordinare i soccorsi relativi ai gravi danni causati dal maltempo. Bertolaso, giunto a Messina, dove ha effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite dal nubifragio, ha parlato di «una situazione davvero critica». Nel corso di una conferenza stampa, il Capo della Protezione Civile ha tracciato un primo parziale bilancio della situazione. «Sono 13 i morti e almeno 40 i feriti ricoverati in ospadale», ha spiegato Bertolaso.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Matera, dove si trova in visita, questa mattina ha telefonato al prefetto di Messina, Franco Alecci, per chiedere di essere informato sugli sviluppi del nubifragio. Il Capo dello Stato ha espresso vicinanza e partecipazione alle famiglie delle vittime. Una task force è stata attivata nella provincia di Messina, dove in queste ore centinaia tra soccorritori, uomini della Protezione Civile e forze dell’ordine sono impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi. Sono più di 150 i Vigili del fuoco a lavoro in queste ore nella zona del Messinese interessata dalla frana. Mezzi di soccorso e sezioni operative sono stati inviati da altre aree della Sicilia, dalla Campania, dalla Calabria, mentre dalla Toscana è stato disposto l’invio di unità cinofile e personale specializzato nelle ricerche sotto le macerie.
Nelle zone interessate dal nubifragio sono a lavoro anche 80 volontari della Croce Rossa e altri arriveranno dalle province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Decine di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni e hanno trovato riparo in scuole e caserme. Le frane hanno interrotto l’autostrada A18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all’altezza di Giampilieri-Scaletta. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dall’impossibilità per i mezzi di raggiungere le zone colpite dalle frane. In molti casi i soccorritori arrivano sul posto a piedi. Sono 5 le vittime finora identificate. Si tratta di Pasquale Bruno, 40 anni; Francesco De Luca, 70 anni; Martini Scibilia, 80 anni; Salvatore Scionti, 64 anni e Roberto Carullo, Sovrintendente della Polfer.
«Siamo ancora isolati da Catania - ha detto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca - i soccorsi sono venuti da Palermo sui posti più colpiti si arriva solo a piedi. Non siamo ancora riusciti a creare un varco per raggiungere il posto con le auto o i mezzi leggeri». «C’è bisogno di volontari soprattutto di medici, che diano una mano - ha proseguito Buzzanca - La zona più colpita dal nubifragio e sepolta dal fango è quella a sud della città. Tra poco convocherò un altro vertice per vedere le iniziative da prendere nell’immediato, per evitare che possa accedere il peggio». Centinaia di persone nella serata di ieri sono rimaste bloccate dentro le loro auto. Un uomo di 31 anni, S. F., è stato tratto in salvo dai carabinieri, intervenuti in via Ciaculli dove un’ambulanza era rimasta bloccata in un un metro d’acqua e fango. A bordo c’era proprio S.F., rimasto poco prima vittima di un grave incidente stradale. Il giovane era intubato ed aveva riportato un trauma cranico e la bombola d’ossigeno cui era attaccato aveva un autonomia di 15 minuti. Sul posto è giunta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Palermo Villagrazia, i due militari nonostante la pioggia battente e la difficoltà dell’intervento non hanno avuto esitazioni.
È stato salvato miracolosamente prima che fosse travolto da un fiume di fango anche un bimbo di due anni a Briga, una delle località nel messinese più colpite dal violento nubifragio. La Guardia forestale e gli addetti dell’antincendio della Regione siciliana, presenti nel messinese nelle zone colpite dal violento nubifragio, hanno raggiunto a piedi la zona di Altolia (Messina) e hanno estratto dalle macerie una persona ancora viva. «Tutto il personale del dipartimento Foreste dell’assessorato all’Agricoltura è impegnato nelle operazioni di soccorso e sono già stati attivati i turni degli uomini dell’antincendio e delle guardie forestali di tutte le province siciliane», ha riferito l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino.
Re: Maltempo, tragedia a Messina...
Una tragedia annunciata
Fonte: La Stampa
Il maltempo mette in ginocchio il Sud. Frane e nubrifagi devastano la Sicilia. La situazione più drammatica si registra nel Messinese. Il governo dichiara lo stato d'emergenza, ma le polemiche non mancano.
«Una tragedia annunciata, anzi che si preannunciava ogni anno. E questa volta purtroppo è accaduto». Il presidente dell’ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano, commenta ad Apcom gli effetti del nubifragio che si è abbattuto nella notte sul messinese, provocando morti e distruzione. «Nelle zone a sud di Messina, ma anche in altre province come a Palermo, ogni anno si ripropongono sempre gli stessi problemi avvicinandosi ai mesi più piovosi. Oggi - prosegue - esistono strumenti di pianificazione regionale avanzati, che ci fotografano situazione quasi in diretta, ma non si interviene. La colpa è di un’assenza cronica di fondi, ma anche la manutenzione ordinaria - come la pulizia di canali, fiumi e tombini - non viene fatta».
«Quella del messinese è una zona con una situazione idrologica molto diffusa, con grandi e piccoli torrenti: già di per sè un reticolo idrografico diffuso produce una certa insabilità e se a questo si aggiunge la non manutenzione e un uso scellerato del territorio con costruzioni che non dovrebbero esserci il quadro è completo», prosegue Graziano. Il geologo dà la colpa anche alle competenze «molto divise» tra Regione Sicilia, che «ha fatto un buono strumento di pianificazione», e Protezione civile, che «più volte ha avvertito sui semplici interventi di manutenzione. Per noi sarebbe importante mettere in atto tutti gli interventi previsti dai piani della Protezione civile, regionali e locali, con persone sul posto come sentinelle per prevenire gli eventi. Ma non si sa se si farà mai: in Italia purtroppo - conclude Graziano - viviamo sull’onda dell’emozione e appena smette di piovere cessa anche ogni allarme».
Fonte: La Stampa
Il maltempo mette in ginocchio il Sud. Frane e nubrifagi devastano la Sicilia. La situazione più drammatica si registra nel Messinese. Il governo dichiara lo stato d'emergenza, ma le polemiche non mancano.
«Una tragedia annunciata, anzi che si preannunciava ogni anno. E questa volta purtroppo è accaduto». Il presidente dell’ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano, commenta ad Apcom gli effetti del nubifragio che si è abbattuto nella notte sul messinese, provocando morti e distruzione. «Nelle zone a sud di Messina, ma anche in altre province come a Palermo, ogni anno si ripropongono sempre gli stessi problemi avvicinandosi ai mesi più piovosi. Oggi - prosegue - esistono strumenti di pianificazione regionale avanzati, che ci fotografano situazione quasi in diretta, ma non si interviene. La colpa è di un’assenza cronica di fondi, ma anche la manutenzione ordinaria - come la pulizia di canali, fiumi e tombini - non viene fatta».
«Quella del messinese è una zona con una situazione idrologica molto diffusa, con grandi e piccoli torrenti: già di per sè un reticolo idrografico diffuso produce una certa insabilità e se a questo si aggiunge la non manutenzione e un uso scellerato del territorio con costruzioni che non dovrebbero esserci il quadro è completo», prosegue Graziano. Il geologo dà la colpa anche alle competenze «molto divise» tra Regione Sicilia, che «ha fatto un buono strumento di pianificazione», e Protezione civile, che «più volte ha avvertito sui semplici interventi di manutenzione. Per noi sarebbe importante mettere in atto tutti gli interventi previsti dai piani della Protezione civile, regionali e locali, con persone sul posto come sentinelle per prevenire gli eventi. Ma non si sa se si farà mai: in Italia purtroppo - conclude Graziano - viviamo sull’onda dell’emozione e appena smette di piovere cessa anche ogni allarme».
Re: Maltempo, tragedia a Messina...
17 morti...
Maltempo a Messina, morti saliti a 17
Si scava nel fango per cercare i dispersi
Sono almeno trenta le persone rimaste ferite, dieci i dispersi secondo la Prefettura. Bertolaso punta il dito contro l'abusivismo
E' una situazione drammatica quella che si vive in questo ore nel Messinese, dove il maltempo ha causato frane e smottamenti che hanno travolto interi paesi, alcuni dei quali risultano ancora isolati. Molte persone hanno cercato rifugio sui tetti, mentre i feriti vengono portati in ospedale dal mare. Il capo della Protezione civile: "Dissesti idrogeologici provocati dall'abusivismo".
Maltempo a Messina, morti saliti a 17
Si scava nel fango per cercare i dispersi
Sono almeno trenta le persone rimaste ferite, dieci i dispersi secondo la Prefettura. Bertolaso punta il dito contro l'abusivismo
E' una situazione drammatica quella che si vive in questo ore nel Messinese, dove il maltempo ha causato frane e smottamenti che hanno travolto interi paesi, alcuni dei quali risultano ancora isolati. Molte persone hanno cercato rifugio sui tetti, mentre i feriti vengono portati in ospedale dal mare. Il capo della Protezione civile: "Dissesti idrogeologici provocati dall'abusivismo".
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
azz: 35 i dispersi, 18 le vittime
Luca95- Moderatore
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
La Stampa
A 36 ore dall’alluvione che ha investito Messina portando distruzione e morte si continua a lavorare nelle zone colpite, una fascia di 3 km e mezzo che comprende Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea, alla ricerca dei dispersi.
Il bilancio provvisorio è fermo a 18 morti, un’ottantina di feriti e di oltre 400 sfollati, ma è « un bilancio destinato a salire». Nella notte è stata completata l’evacuazione di Giampilieri: 435 persone che si erano rifugiate nella scuola elementare del paese sono state trasferite con degli autobus in alcuni alberghi a Messina dopo che i mezzi di soccorso sono riusciti a liberare la strada che collega la piccola frazione con la provinciale 114.
Alle prime luci dell’alba si è inoltre ripreso a scavare nel fango, perchè nel paese vi sarebbero almeno altre due persone, due fratelli, che risultano dispersi. Si scava ancora a Scaletta Zanclea, il comune completamente devastato dalla massa di fango venuto giù dalle colline. Secondo il sindaco Mario Briguglio, vi sarebbero ancora sotto le macerie del paese sei persone, tutti cittadini abitanti che si trovavano in casa quando è arrivata l’ondata di fango, mentre sono sei i cadaveri che sono già stati estratti dalle case.
Nel Messinese «ci sono una ventina di morti - ha affermato ieri sera Berlusconi - e 30 dispersi, e alla fine ci saranno almeno 50 morti. È una situazione molto grave, anche se limitata a due valli». Il premier ha spiegato che la protezione civile sta lavorando, che con gli elicotteri dell’esercito vengono trasportate le persone e che sono stati sospesi però i lavori dei vigili del fuoco «perchè con le frane e le colate di fango si metteva a rischio la loro vita». «Io volevo andare oggi (ieri, ndr.)- ha concluso - ma davo più fastidio che altro. Probabilmente vado giù domani (oggi, ndr.) a vedere e a parlare con la gente. I danni sono ingenti, ma più dei danni ci sono quasi cinquanta morti, una cifra importante».
A 36 ore dall’alluvione che ha investito Messina portando distruzione e morte si continua a lavorare nelle zone colpite, una fascia di 3 km e mezzo che comprende Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea, alla ricerca dei dispersi.
Il bilancio provvisorio è fermo a 18 morti, un’ottantina di feriti e di oltre 400 sfollati, ma è « un bilancio destinato a salire». Nella notte è stata completata l’evacuazione di Giampilieri: 435 persone che si erano rifugiate nella scuola elementare del paese sono state trasferite con degli autobus in alcuni alberghi a Messina dopo che i mezzi di soccorso sono riusciti a liberare la strada che collega la piccola frazione con la provinciale 114.
Alle prime luci dell’alba si è inoltre ripreso a scavare nel fango, perchè nel paese vi sarebbero almeno altre due persone, due fratelli, che risultano dispersi. Si scava ancora a Scaletta Zanclea, il comune completamente devastato dalla massa di fango venuto giù dalle colline. Secondo il sindaco Mario Briguglio, vi sarebbero ancora sotto le macerie del paese sei persone, tutti cittadini abitanti che si trovavano in casa quando è arrivata l’ondata di fango, mentre sono sei i cadaveri che sono già stati estratti dalle case.
Nel Messinese «ci sono una ventina di morti - ha affermato ieri sera Berlusconi - e 30 dispersi, e alla fine ci saranno almeno 50 morti. È una situazione molto grave, anche se limitata a due valli». Il premier ha spiegato che la protezione civile sta lavorando, che con gli elicotteri dell’esercito vengono trasportate le persone e che sono stati sospesi però i lavori dei vigili del fuoco «perchè con le frane e le colate di fango si metteva a rischio la loro vita». «Io volevo andare oggi (ieri, ndr.)- ha concluso - ma davo più fastidio che altro. Probabilmente vado giù domani (oggi, ndr.) a vedere e a parlare con la gente. I danni sono ingenti, ma più dei danni ci sono quasi cinquanta morti, una cifra importante».
Re: Maltempo, tragedia a Messina...
21 morti, decine i dispersi...
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Re: Maltempo, tragedia a Messina...
25 morti, 35-40 dispersi, 100 feriti, 500 sfollati
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Giallo sul numero dei dispersi
La Stampa
È in corso alla Questura di Messina il vertice per fare il punto sulla situazione dei dispersi dopo l’alluvione dei giorni scorsi che ha provocato 24 vittima. L’incontro è presieduto dal questore di Messina e vi partecipano i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e dei soccorritori. L’oggetto dell’incontro è confrontare uno per uno gli elenchi dei dispersi in mano ai soccorritori. Ieri il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che è volato a Roma perchè nel pomeriggio deve riferire in Parlamento, ha parlato di nove dispersi che con molta probabilità si trovano sepolti da montagne di fango. In pratica si tratta di un dato che deriva dal fatto che nove nuclei familiari presenti sul posto indicano con certezza la presenza dei corpi dei loro cari in quelle aree.
Ciononostante, secondo quanto si apprende all’unità di crisi della Protezione civile a Messina, per le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche il numero dei dispersi dell’alluvione rimane nell’ordine della trentina. «La ragionevole certezza di nove dispersi», cui ieri sera aveva parlato il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso , faceva riferimento alle nove persone i cui familiari si trovano sui luoghi del disastro per assistere alle ricerche dei corpi. Ma continuerebbero a mancare all’appello anche diverse altre persone che non vengono «reclamate» da qualcuno in particolare.
Intanto sono tre le salme ancora senza nome delle 24 recuperate finora dopo l’alluvione. Lo si apprende all’unità di crisi in prefettura. Per le 21 vittime già identificate è stata autorizzata la restituzione dei corpi alle famiglie, essendo stati completati gli esami medico-legali disposti dalla Procura, che indaga per disastro colposo.
In 13 anni la UE ha versato 270 milioni alla Sicilia
La Stampa
Sono più di 270 milioni di euro i fondi versati dall’Unione europea alla Sicilia per la prevenzione dei rischi come quelli avvenuti a Messina. La cifra va spalmata in un arco di 13 anni: per il periodo 2000-2006 sono stati destinati 142,636.475 euro alla "protezione e consolidamento dei versanti, centri abitati e infrastrutture", a cui vanno sommati 40,95 milioni per la "tutela integrata delle aree costiere", mentre per il 2007-2013 sono 120,165 i milioni di euro indirizzati alla "prevenzione dei rischi" naturali e tecnologici. A questi ultimi vanno aggiunti i 14,387 milioni per la categoria "altri provvedimenti intesi a preservare l’ambiente e a prevenire i rischi".
Somme ingenti, che spetta alla Regione Sicilia decidere come spendere e su cui la Commissione potrà vedere chiaro solo tra un anno, quando avverrà la valutazione del periodo 2000-2006. «È chiaro che i soldi ci sono, a volerli spendere bene», ha spiegato una fonte comunitaria ad Apcom, osservando come l’esecutivo comunitario presti una particolare attenzione al problema dei rischi idrogeologici dovuti anche al cambiamento climatico. «Il grosso dei fondi strutturali è pensato per la strategia di Lisbona sulla competitività e questo tipo di interventi non ha lo stesso peso, ma viene comunque tenuto in considerazione», osserva la fonte. Tra i finanziamenti concessi alla Sicilia per il 2000-2006 ci sono anche 4,575 milioni di euro destinati alla "diffusione delle competenze per la gestione e la salvaguardia del territorio", oltre a 88,35 milioni per il "Mantenimento dell’originario uso del suolo".
Le tabelle della Commissione europea non possono però dire tutto sul modo in cui quei fondi sono stati effettivamente spesi. «Se non ci sono casi di irregolarità, noi non seguiamo quello che viene fatto con i fondi», osservano da Bruxelles. «Che ci fossero i fondi» per evitare catastrofi come quella di Messina «è vero», ma «che fossero immediatamente disponibili e destinati a questo scopo è tutt’altra cosa», spiega un’altra fonte, confermando: «Per noi l’attenzione ai rischi del territorio è sempre più importante». Sulla possibilità che l’Italia faccia appello al Fondo europeo di solidarietà per la catastrofe di Messina, sul modello di quanto avvenuto per l’Abruzzo, Bruxelles è scettica. «Non mi sembra che vengano rispettati i criteri», spiega un tecnico comunitario, aggiungendo: «Il danno o la calamità naturale dovrebbe essere pari allo 0,6% del pil nazionale oppure superiore a 3 miliardi di euro oppure colpire il 50% della popolazione della regione, con danni permanenti e irreversibili».
Ad esempio, spiegano, per l’eruzione dell’Etna del 2003 la Sicilia ricevette dalla Ue 16,8 milioni di euro. «Non credo che le condizioni ci siano questa volta, ma potrebbe esserci una deroga per via del fatto che si tratta di un’isola», prosegue la fonte, aggiungendo: «La soluzione più semplice e rapida sarebbe uno spostamento di fondi all’interno del Por (programma operativo regionale, ndr)».
Aggiornamento sulla tragedia
Fonte: Ansa
Sono stati recuperati in nottata dai vigili del fuoco a Giampilieri superiore i corpi di due anziane donne morte nell'alluvione di una settimana fa che ha colpito il messinese. Sono Giuseppa Calogero, di 82 anni, e Maria Li Causi, di 84, entrambe travolte dal crollo delle loro abitazioni. Sale così a 28 il numero delle vittime della tragedia accertate fino ad ora. Nella tarda serata di ieri era stato recuperato anche il corpo di Ilaria De Luca, quattro anni, la nipotina di Giuseppe Calogero morta insieme alla madre, Teresa Macina.
In sette restano nella lista dei dispersi, aspettando di scivolare verso l'elenco dei morti, salito a 28, di cui tre non identificati. L'ultimo cadavere recuperato è quello di Ilaria De Luca, quattro anni, il cui corpicino è stato estratto dalle macerie nella tarda serata a Gampilieri superiore. La bambina, quando si è verificata la frana che ha travolto l'abitato, era con la madre Teresa Macina, il cui cadavere era già stato recuperato nei giorni scorsi. Sono invece riusciti a salvarsi, il padre della piccola Giuseppe De Luca e il fratellino Anselmo.
I numeri del disastro che l'1 ottobre ha colpito Messina sono stati ribaditi dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il quale non ha escluso la possibilità che sotto le macerie possano esserci anche cittadini stranieri, la cui scomparsa non è stata segnalata da nessuno. Mentre la città dello Stretto prepara i funerali solenni che si svolgeranno sabato nel duomo, il sindaco Giuseppe Buzzanca sottolinea che, a sei giorni dall'alluvione, "il ministero delle Attività produttive non ha ancora fornito il numero telefonico a cui inviare gli sms per le donazioni dei cittadini". Buzzanca ringrazia però il premier Silvio Berlusconi, che sarà nuovamente a Messina per partecipare ai funerali. Palazzo Chigi ha anche deciso di proclamare per sabato una giornata di lutto nazionale, dopo le sollecitazioni in tal senso avanzate dal sindaco e perfino dalla Curia, che aveva denunciato il rischio di "atteggiamenti diversi" rispetto ad altre tragedie.
Resta invece ancora aperta la polemica sul fronte della messa in sicurezza del territorio. Finora i fondi stanziati per l'emergenza ammontano a 40 milioni: ai 20 messi a disposizione dalla Regione siciliana all'indomani della tragedia, si aggiunge una somma pari prevista da un'ordinanza della Protezione civile. Tutto qui, in attesa di programmare gli interventi che dovrebbero portare, come ha detto domenica Berlusconi, allo stanziamento di un miliardo di euro. E intanto l'assessore regionale all'Ambiente Mario Milone, in aula all'Ars, rende noto che "dai rilievi cartografici risultano solo due edifici abusivi a Giampilieri e altri due o tre a Scaletta Zanclea, colpiti nei giorni scorsi dall'alluvione". "In questo caso dunque - ha aggiunto - è difficile dare la colpa di quello che è successo all'abusivismo. Il problema semmai è che gli edifici di quei centri abitati risalgono anche a cento anni fa e tutto lascia pensare che siano stati realizzati con tecniche e materiali del tutto inadeguati a supportare eventi di questo tipo". Milone dice di "non escludere la ricostruzione dei centri distrutti altrove, considerata la struttura del territorio" e spiega che per la ricostruzione saranno impegnati oltre 100 milioni di euro.
La macchina dei soccorsi continua il suo lavoro per trovare i dispersi: 2 nel comune di Scaletta Zanclea; 6 nella frazione messinese di Giampilieri e uno nella borgata di Molino. A Scaletta Zanclea è stata adoperata una particolare pompa aspirante per risucchiare il fango ammassato nell'edificio di via Roma, nel quartiere Foraggine, dove è stato trovato il cadavere dell'ingegnere Luigi Costa. In quelle stanze ricoperte dal fango dovrebbe esserci il corpo di Ketty De Francesco, 28 anni. A pochi passi i cani annusano tra le macerie del palazzo a cinque piani, parzialmente edificato sul letto del torrente e ora raso al suolo con le ruspe. Tra quello che resta del "monumento" dello scandalo (costruito secondo i crismi della legge, ha sempre detto il sindaco) si cerca l'altro disperso del paese, il macellaio Santi Bellomo, 70 anni. Ma i soccorritori non escludono l'ipotesi che l'uomo sia stato spazzato via, verso il mare, dalla furia dell'acqua.
All'ingresso del paese, verso Messina e per circa un chilometro, le ruspe lavorano per liberare la statale 114, dove il fango era arrivato al primo piano delle abitazioni. I mezzi meccanici stanno "grattando" lo spesso strato di terra e pietre, che ha raggiunto poco meno di un metro d'altezza. Il farmacista Lucio Zangla distribuisce mascherine e trascina verso il retrobottega sacchi di vestiti e cibo donati dalla gente per gli sfollati. Zangla crede che il numero ufficiale dei dispersi sia più alto di quello 'ufficiale': "La sera del nubifragio - spiega - avevano chiuso l'autostrada dirottando le auto sulla statale. C'era una coda lunghissima. Molti sono scesi dalle macchine e si sono messi in salvo, ma chi assicura che altre auto non siano finite in mare con i passeggeri? Questa è una zona molto battuta dai turisti". Sul fronte delle indagini, infine, il procuratore della Repubblica Guido Lo Forte, che ha affidato l'inchiesta al sostituto Francesca Ciranna, mantiene il massimo riserbo, mentre i tre periti nominati dalla procura anche stamattina hanno effettuato sopralluoghi nell'area del disastro.
PONTE SULLO STRETTO: A DICEMBRE PRIMO CANTIERE A VILLA S.GIOVANNI
Lo spostamento della linea ferroviaria a Cannitello, nel comune di Villa San Giovanni: sarà questa la prima opera di avvio dei lavori per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. "Il cantiere partirà a dicembre" dice Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina spa e Commissario straordinario dell'opera fino a qualche giorno fa (il mandato è scaduto domenica scorsa). "I primi lavori riguardano necessariamente lo spostamento delle interferenze - spiega Ciucci all'ANSA - in questo caso, la ferrovia di Cannitello che verrà spostata più a monte". Nei primi mesi del 2010 tocca all'altra sponda: partiranno i cantieri stradali in Sicilia, ovvero la progettazione e il collocamento della linea stradale Torre Faro verso Messina.
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