La Juve si prepara ad affrontare il Bologna
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La Juve si prepara ad affrontare il Bologna
Fonte: LASTAMPA.it
Nel giorno della sfida alla Juve, nella città che su Moggi ha costruito glorie e fragore cadute, il Bologna football club si presenta all’Olimpico con una fisionomia inedita, dietro la quale si intravede l’azione di Lucianone. Niente di troppo vistoso, ma negli ultimi giorni sono entrati nella società rossoblù ben due personaggi vicini al grande vecchio dello scandalo Calciopoli: Francesco Maglione, avvocato, era direttore sportivo ad Avellino finché non è stato squalificato fino al prossimo ottobre perché senza patentino.
Ora è il nuovo team manager del Bologna. L’altra new entry è Davide Anelli, già uomo Juve e da giovedì in forza all’ufficio marketing del Bologna. Tutto questo mentre il patron rossoblù Renzo Menarini continua a ripetere gli attestati di amicizia per Moggi: «se qualcuno pensa che sia il diavolo io col diavolo ci sto bene», ha detto a inizio settimana alla presentazione della mostra per il centenario della società. I tifosi sono in agitazione: sotto le Due Torri imputano la retrocessione del 2005 ai maneggi di big Luciano e mercoledì sera allo stadio, durante la partita casalinga col Livorno, la loro ira si è condensata in un nuvolone di contestazione che si è sfogato in cori come «noi non siamo amici di Moggi», dove il riferimento è proprio alle frequentazioni di Menarini.
Già lo scorso giugno, quando per l’ex dg della Juve è sembrato delinearsi per la prima volta un ruolo da consulente per il Bologna, i supporter sono entrati in fibrillazione. A molti è venuta in mente la manifestazione organizzata un paio d’anni fa allo stadio Dall’Ara da Alfredo Cazzola e Renzo Menarini, intitolata “Bologna capitale del calcio pulito”, in memoria delle malefatte che hanno portato a condanna e squalifica per Lucianone. A giugno comunque le proteste sembravano aver scongiurato una collaborazione di Moggi col Bologna fc, ma ora gli incubi dei tifosi si stanno materializzando nella forma sottile dell’ingresso in società di uomini in qualche modo legati a quella che veniva chiamata la “scuderia” di big Luciano.
Un paio di giorni fa ci ha pensato Claudio Sabatini, patron della Virtus basket e fra i soggetti più interessati a entrare anche nella proprietà della squadra di calcio, a esprimere un concetto di realismo sulla vicenda che rasenta il cinismo: «Piuttosto che la serie B, meglio Moggi, ogni tifoso la pensa così». Intanto, all’interno della società si è creata una strana situazione, con la convivenza di due strutture parallele: da una parte il nuovo asse Maglione-Anelli, dall’altra il ds Salvatori che avrebbe già manifestato il suo malessere ai Menarini. Tanto che la società si è sentita in dovere di intervenire con un comunicato in cui «la proprietà sottolinea la piena fiducia a tutti i professionisti che collaborano con la società, i quali costituiscono un gruppo di lavoro straordinario mai messo in discussione, e ribadisce che l’introduzione di nuove figure rientra in un naturale processo di consolidamento volto esclusivamente a rafforzare il club». I tifosi però, di certi rafforzamenti farebbero volentieri a meno, a maggior ragione nell’anno in cui si celebra il centenario della squadra con mostre, pubblicazioni e la prossima partita col Genoa nella divisa storica.
Nel giorno della sfida alla Juve, nella città che su Moggi ha costruito glorie e fragore cadute, il Bologna football club si presenta all’Olimpico con una fisionomia inedita, dietro la quale si intravede l’azione di Lucianone. Niente di troppo vistoso, ma negli ultimi giorni sono entrati nella società rossoblù ben due personaggi vicini al grande vecchio dello scandalo Calciopoli: Francesco Maglione, avvocato, era direttore sportivo ad Avellino finché non è stato squalificato fino al prossimo ottobre perché senza patentino.
Ora è il nuovo team manager del Bologna. L’altra new entry è Davide Anelli, già uomo Juve e da giovedì in forza all’ufficio marketing del Bologna. Tutto questo mentre il patron rossoblù Renzo Menarini continua a ripetere gli attestati di amicizia per Moggi: «se qualcuno pensa che sia il diavolo io col diavolo ci sto bene», ha detto a inizio settimana alla presentazione della mostra per il centenario della società. I tifosi sono in agitazione: sotto le Due Torri imputano la retrocessione del 2005 ai maneggi di big Luciano e mercoledì sera allo stadio, durante la partita casalinga col Livorno, la loro ira si è condensata in un nuvolone di contestazione che si è sfogato in cori come «noi non siamo amici di Moggi», dove il riferimento è proprio alle frequentazioni di Menarini.
Già lo scorso giugno, quando per l’ex dg della Juve è sembrato delinearsi per la prima volta un ruolo da consulente per il Bologna, i supporter sono entrati in fibrillazione. A molti è venuta in mente la manifestazione organizzata un paio d’anni fa allo stadio Dall’Ara da Alfredo Cazzola e Renzo Menarini, intitolata “Bologna capitale del calcio pulito”, in memoria delle malefatte che hanno portato a condanna e squalifica per Lucianone. A giugno comunque le proteste sembravano aver scongiurato una collaborazione di Moggi col Bologna fc, ma ora gli incubi dei tifosi si stanno materializzando nella forma sottile dell’ingresso in società di uomini in qualche modo legati a quella che veniva chiamata la “scuderia” di big Luciano.
Un paio di giorni fa ci ha pensato Claudio Sabatini, patron della Virtus basket e fra i soggetti più interessati a entrare anche nella proprietà della squadra di calcio, a esprimere un concetto di realismo sulla vicenda che rasenta il cinismo: «Piuttosto che la serie B, meglio Moggi, ogni tifoso la pensa così». Intanto, all’interno della società si è creata una strana situazione, con la convivenza di due strutture parallele: da una parte il nuovo asse Maglione-Anelli, dall’altra il ds Salvatori che avrebbe già manifestato il suo malessere ai Menarini. Tanto che la società si è sentita in dovere di intervenire con un comunicato in cui «la proprietà sottolinea la piena fiducia a tutti i professionisti che collaborano con la società, i quali costituiscono un gruppo di lavoro straordinario mai messo in discussione, e ribadisce che l’introduzione di nuove figure rientra in un naturale processo di consolidamento volto esclusivamente a rafforzare il club». I tifosi però, di certi rafforzamenti farebbero volentieri a meno, a maggior ragione nell’anno in cui si celebra il centenario della squadra con mostre, pubblicazioni e la prossima partita col Genoa nella divisa storica.
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