ANTICIPI SERIE A 12/09/2009
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ANTICIPI SERIE A 12/09/2009
Milan a Livorno per rifarsi della batosta con l'Inter __________________________________________________________________
Juve all'Olimpico contro la Lazio senza Del Piero
Juve all'Olimpico contro la Lazio senza Del Piero
Re: ANTICIPI SERIE A 12/09/2009
Il prepartita della Juve
LASTAMPA.it
Dal folto mazzo di carte distribuito a Ciro Ferrara per potersi giocare senza affanni campionato e Champions continua a mancare un asso che molto comodo avrebbe fatto stasera all’Olimpico, contro la Lazio: Alex Del Piero resta nella custodia pure stavolta, «non convocato», ancora sofferente ai muscoli dell’interno coscia sinistra che non gli danno pace. Finora, il capitano non ha messo piede in campo, e il peggio è che nessuno azzarda profezie: pure il fratello Stefano, che fa il manager e non il medico ma che lo conosce meglio di tutti, non garantisce la presenza del dieci martedì contro il Bordeaux, prima serata di Coppa. Una speranza e nulla più.
L’origine del male è nel cuore d’agosto, quando Alex prese una brutta botta alla schiena, durante l’amichevole di Villar Perosa: pareva un colpo come tanti altri, invece già al trofeo Berlusconi, sei giorni dopo, finì a sorpresa in tribuna. Il dolore s’era esteso alla gamba e non era il caso di rischiarlo. Già, però è già passato un mese e il capitano non s’avvista. Sembrava ieri la giornata buona, perché Ferrara, durante la conferenza stampa all’ora di pranzo, aveva lasciato abbondantemente aperta l’ipotesi della chiamata: non conosceva però ancora le condizioni di Del Piero dopo l’ultimo allenamento. Mica buone, tanto che per il responso non è stato necessario neppure aspettare l’ultimo test prima della partenza: Del Piero è stato visitato dallo staff medico ed è stato preventivamente depennato dalla lista d’imbarco per Roma.
Avrebbe potuto giocare, perché d’ora in poi vigerà la legislazione del turn over, come ha ammesso il tecnico: «Avremo partite ogni tre giorni praticamente fino a Natale e c’è bisogno di gestire uomini e forze, ma la rosa l’abbiamo voluta così per questo». Di certo sono previste variazioni rispetto alle ultime due uscite: «Qualche cambiamento ci sarà», ha ribadito Ferrara. Consigliabile anche davanti, dove Iaquinta è in grande spolvero, ma s’è giocato quattro partite filate, le due di campionato e il paio con la Nazionale. Conferma, chissà con quanta pretattica, anche Ciro: «Iaquinta potrebbe rientrare nella gestione delle forze, ha speso molto». Ha speso tantissimo pure Felipe Melo, ma dovrebbe essere in campo, mentre Tiago si giocherà il posto con Camoranesi.
Senza Alex, può giocarsi la prima dall’inizio David Trezeguet, in ballottaggio con Iaquinta, anche se le dimissioni anticipate dalla Juve («A fine stagione me ne vado», disse) non sono andate giù del tutto all’allenatore: «Sui tempi non vorrei soffermarmi, ma del concetto ero a conoscenza, ha fatto un discorso onesto». Però: «Sarebbe stato preferibile l’avesse detto dopo». Di certo si rinnoverà la difesa, per tre quarti: a destra debutto forzato di Caceres (Zebina e Grygera sono out), mentre Legrottaglie dovrebbe far coppia con Chiellini (squalificato in Champions), dando respiro a Cannavaro. Il terzo uomo nuovo sarà Fabio Grosso, alla debutto in bianconero.
Di fronte ci sarà la Lazio, lanciata da due vittorie filate: «Continuiamo con gli esami - ha spiegato Ferrara - ma sapevo che l’inizio sarebbe stato duro, però anche per gli avversari. Siamo coscienti di affrontare una partita molto delicata, molto difficile: è un’ulteriore sfida per continuare a credere nelle nostre qualità». In forte dubbio Zarate, che Ballardini potrebbe sostituire con Foggia, ci sarà da tenere d’occhio Cruz: «Di gol ne ha fatti anche a me - ha sorriso il tecnico bianconero - ed è uno con qualità, sia tecniche che morali. È un giocatore che mi piace molto». Decisamente gli fa meno piacere la continua polemica con l’Inter, perché Ciro s’è ormai stufato: «Ho cose più importanti cui dedicarmi, e a questi giochini cerco di non prestarmi. Moratti tifa Lazio? Mi sarei stupito del contrario: mi conferma che la Juve sta mettendo un po’ di pressione sul campionato». Ancora di più, vincesse nuovamente a Roma.
LASTAMPA.it
Dal folto mazzo di carte distribuito a Ciro Ferrara per potersi giocare senza affanni campionato e Champions continua a mancare un asso che molto comodo avrebbe fatto stasera all’Olimpico, contro la Lazio: Alex Del Piero resta nella custodia pure stavolta, «non convocato», ancora sofferente ai muscoli dell’interno coscia sinistra che non gli danno pace. Finora, il capitano non ha messo piede in campo, e il peggio è che nessuno azzarda profezie: pure il fratello Stefano, che fa il manager e non il medico ma che lo conosce meglio di tutti, non garantisce la presenza del dieci martedì contro il Bordeaux, prima serata di Coppa. Una speranza e nulla più.
L’origine del male è nel cuore d’agosto, quando Alex prese una brutta botta alla schiena, durante l’amichevole di Villar Perosa: pareva un colpo come tanti altri, invece già al trofeo Berlusconi, sei giorni dopo, finì a sorpresa in tribuna. Il dolore s’era esteso alla gamba e non era il caso di rischiarlo. Già, però è già passato un mese e il capitano non s’avvista. Sembrava ieri la giornata buona, perché Ferrara, durante la conferenza stampa all’ora di pranzo, aveva lasciato abbondantemente aperta l’ipotesi della chiamata: non conosceva però ancora le condizioni di Del Piero dopo l’ultimo allenamento. Mica buone, tanto che per il responso non è stato necessario neppure aspettare l’ultimo test prima della partenza: Del Piero è stato visitato dallo staff medico ed è stato preventivamente depennato dalla lista d’imbarco per Roma.
Avrebbe potuto giocare, perché d’ora in poi vigerà la legislazione del turn over, come ha ammesso il tecnico: «Avremo partite ogni tre giorni praticamente fino a Natale e c’è bisogno di gestire uomini e forze, ma la rosa l’abbiamo voluta così per questo». Di certo sono previste variazioni rispetto alle ultime due uscite: «Qualche cambiamento ci sarà», ha ribadito Ferrara. Consigliabile anche davanti, dove Iaquinta è in grande spolvero, ma s’è giocato quattro partite filate, le due di campionato e il paio con la Nazionale. Conferma, chissà con quanta pretattica, anche Ciro: «Iaquinta potrebbe rientrare nella gestione delle forze, ha speso molto». Ha speso tantissimo pure Felipe Melo, ma dovrebbe essere in campo, mentre Tiago si giocherà il posto con Camoranesi.
Senza Alex, può giocarsi la prima dall’inizio David Trezeguet, in ballottaggio con Iaquinta, anche se le dimissioni anticipate dalla Juve («A fine stagione me ne vado», disse) non sono andate giù del tutto all’allenatore: «Sui tempi non vorrei soffermarmi, ma del concetto ero a conoscenza, ha fatto un discorso onesto». Però: «Sarebbe stato preferibile l’avesse detto dopo». Di certo si rinnoverà la difesa, per tre quarti: a destra debutto forzato di Caceres (Zebina e Grygera sono out), mentre Legrottaglie dovrebbe far coppia con Chiellini (squalificato in Champions), dando respiro a Cannavaro. Il terzo uomo nuovo sarà Fabio Grosso, alla debutto in bianconero.
Di fronte ci sarà la Lazio, lanciata da due vittorie filate: «Continuiamo con gli esami - ha spiegato Ferrara - ma sapevo che l’inizio sarebbe stato duro, però anche per gli avversari. Siamo coscienti di affrontare una partita molto delicata, molto difficile: è un’ulteriore sfida per continuare a credere nelle nostre qualità». In forte dubbio Zarate, che Ballardini potrebbe sostituire con Foggia, ci sarà da tenere d’occhio Cruz: «Di gol ne ha fatti anche a me - ha sorriso il tecnico bianconero - ed è uno con qualità, sia tecniche che morali. È un giocatore che mi piace molto». Decisamente gli fa meno piacere la continua polemica con l’Inter, perché Ciro s’è ormai stufato: «Ho cose più importanti cui dedicarmi, e a questi giochini cerco di non prestarmi. Moratti tifa Lazio? Mi sarei stupito del contrario: mi conferma che la Juve sta mettendo un po’ di pressione sul campionato». Ancora di più, vincesse nuovamente a Roma.
Re: ANTICIPI SERIE A 12/09/2009
Il prepartita del Milan
LASTAMPA.it
Nei prossimi 23 giorni, il Milan scenderà in campo sette volte. Un tour de force che dirà molto delle chance rossonere in campionato e Champions League. Ecco perchè Leonardo, alla vigilia della trasferta di Livorno, raccomanda ai suoi di tenere come riferimento la batosta del derby, dimostrando la crescita che ha visto in allenamento. «La sconfitta con l’Inter è pesante e lascia tracce, ma la squadra c’è, eccome - assicura il tecnico brasiliano -. Ci sono tanti campioni che sanno gestire queste situazioni».
Paura, dunque, Leonardo non ne sente. Ma a Livorno vincere è quasi d’obbligo, per restare aggrappati alla vetta e preparare con serenità la trasferta di Champions a Marsiglia, «importantissima per non complicare la qualificazione». Non mancano invece i dubbi di formazione al tecnico che ha in mente un pò di turn over «perchè con tante gare ravvicinate è importante gestire forze e umore dei giocatori». Leonardo cerca soluzioni per rendere meno vulnerabile la difesa e, pur non bocciando esplicitamente i terzini, prevede di dare fiato a uno fra Zambrotta e Jankulovski, con Oddo e Abate in corsa per una maglia da titolare. In attacco scalpita Inzaghi («ha la stessa fame di quando aveva 20 anni», dice l’allenatore), ma Huntelaar è favorito per affiancare Pato, con Ronaldinho alle spalle.
Con il brasiliano in campo, resta al suo posto di mediano basso Pirlo, nonostante l’ottima prova da trequartista con l’Italia. È una soluzione alternativa utile all’occorrenza, «ma è difficile paragonare Milan e Nazionale», frena Leonardo, che ancora una volta sembra smarcarsi dai suggerimenti presidenziali, che vorrebbero Ronaldinho più avanzato e Seedorf sulla trequarti. E pazienza se poi il premier avrà da ridire perchè, assicura Leonardo, «le sue parole non mi imbarazzano mai: abbiamo un patto chiaro, ci confrontiamo e se lui non ha problema a dire certe cose in pubblico è perchè le ha dette prima a me».
Non disturbano l’ambiente rossonero («una delle grandi caratteristiche di questo club è la stabilità», dice Leonardo) nemmeno le vicende personali del presidente del Consiglio, a cui domani la tifoseria livornese dedicherà una coreografia con migliaia di reggiseno sventolati. Una trentina di tifosi rossoneri della Curva Sud oggi invece si è presentata a Milanello per sostenere la squadra. Leonardo, assieme a due veterani come Inzaghi e Ambrosini li hanno ringraziati, ma non hanno nascosto che nello spogliatoio qualcuno ancora non ha digerito la contestazione contro Paolo Maldini.
LASTAMPA.it
Nei prossimi 23 giorni, il Milan scenderà in campo sette volte. Un tour de force che dirà molto delle chance rossonere in campionato e Champions League. Ecco perchè Leonardo, alla vigilia della trasferta di Livorno, raccomanda ai suoi di tenere come riferimento la batosta del derby, dimostrando la crescita che ha visto in allenamento. «La sconfitta con l’Inter è pesante e lascia tracce, ma la squadra c’è, eccome - assicura il tecnico brasiliano -. Ci sono tanti campioni che sanno gestire queste situazioni».
Paura, dunque, Leonardo non ne sente. Ma a Livorno vincere è quasi d’obbligo, per restare aggrappati alla vetta e preparare con serenità la trasferta di Champions a Marsiglia, «importantissima per non complicare la qualificazione». Non mancano invece i dubbi di formazione al tecnico che ha in mente un pò di turn over «perchè con tante gare ravvicinate è importante gestire forze e umore dei giocatori». Leonardo cerca soluzioni per rendere meno vulnerabile la difesa e, pur non bocciando esplicitamente i terzini, prevede di dare fiato a uno fra Zambrotta e Jankulovski, con Oddo e Abate in corsa per una maglia da titolare. In attacco scalpita Inzaghi («ha la stessa fame di quando aveva 20 anni», dice l’allenatore), ma Huntelaar è favorito per affiancare Pato, con Ronaldinho alle spalle.
Con il brasiliano in campo, resta al suo posto di mediano basso Pirlo, nonostante l’ottima prova da trequartista con l’Italia. È una soluzione alternativa utile all’occorrenza, «ma è difficile paragonare Milan e Nazionale», frena Leonardo, che ancora una volta sembra smarcarsi dai suggerimenti presidenziali, che vorrebbero Ronaldinho più avanzato e Seedorf sulla trequarti. E pazienza se poi il premier avrà da ridire perchè, assicura Leonardo, «le sue parole non mi imbarazzano mai: abbiamo un patto chiaro, ci confrontiamo e se lui non ha problema a dire certe cose in pubblico è perchè le ha dette prima a me».
Non disturbano l’ambiente rossonero («una delle grandi caratteristiche di questo club è la stabilità», dice Leonardo) nemmeno le vicende personali del presidente del Consiglio, a cui domani la tifoseria livornese dedicherà una coreografia con migliaia di reggiseno sventolati. Una trentina di tifosi rossoneri della Curva Sud oggi invece si è presentata a Milanello per sostenere la squadra. Leonardo, assieme a due veterani come Inzaghi e Ambrosini li hanno ringraziati, ma non hanno nascosto che nello spogliatoio qualcuno ancora non ha digerito la contestazione contro Paolo Maldini.
Re: ANTICIPI SERIE A 12/09/2009
FINALE
Livorno | 0 - 0 | AC Milan |
L. Vitale (29) | ||
Thiago Silva (40) | ||
N. Pulzetti (48) | ||
L. Miglionico (52) | ||
F. Inzaghi (55) | ||
K. Huntelaar (55) | ||
Ronaldinho (56) | ||
A. Pirlo (56) | ||
Mozart (64) | ||
A. Filippini (64) | ||
D. Moro (69) | ||
M. Bergvold (69) | ||
M. Flamini (79) | ||
I. Abate (79) | ||
F. Tavano (83) | ||
D. Marchini (83) |
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