Primo mese senza macchie solari dal 1913... agosto 2009
Primo mese senza macchie solari dal 1913... agosto 2009
Fonte: METEOGIORNALE
Un evento storico: per la prima volta dal giugno 1913, si registra un mese senza macchie solari. L'agosto 2009 è stato infatti archiviato dal SIDC (Solar Influences Data Analysis Center) con RI 0, facendo crescere il dubbio che il minimo fra i cicli 23/24 sia già stato raggiunto (si veda www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20755). Dal 31 luglio inoltre, si è registrata una sequenza spotless che ha sommato 32 giorni (a), interrottasi l'1 settembre con la comparsa della regione 1025. Dalla tabella a corredo dell'articolo si può desumere come tale sequenza sia la più lunga dal 1996 e una delle più importanti dal 1849.
Un mese spotless dopo quasi un secolo non è solo un fatto da circostanziare, ma pure l'indizio che il ciclo 24 sta, forse, aprendo una fase ultradecennale di debole attività solare, paragonabile al Minimo di Damon (1856-1913). In quel lasso temporale, che copre i cicli 10-15, si registrarono 12 mesi senza macchie, riassunti nel quadro seguente:
settembre 1855
maggio 1856
gennaio 1867
agosto 1878
marzo 1879
aprile 1901
dicembre 1901
febbraio 1902
aprile 1902
febbraio 1912
maggio - giugno 1913
Nel 1913 si ebbe addirittura un bimestre spotless, cosa che, a sua volta, non accadeva dal 1823. Nel corso del XX secolo però, l'attività solare è andata crescendo, comportando quello che è stato classificato come Modern grand maximum. Al momento, il minimo del ciclo 24 conta 704 giorni senza macchie (al 31 agosto) ma, da un semplice calcolo statistico che riguarda il comportamento dei cicli durante il Minimo di Damon (si vedano i grafici in www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20169), è ragionevole pensare che si accumuleranno non meno di ulteriori 200 giorni spotless prima che l'attività magnetica del Sole si avvii verso il massimo undecennale. Questa nuova fase di quiescenza, se troverà conferma nei prossimi cicli, sarà chiamata Minimo di Eddy, in ricordo dell'americano John Allen Eddy, astronomo e storico dell'attività solare morto lo scorso 10 giugno.
Secondo gli studi più aggiornati, un'attività magnetica moderata come quella del Minimo di Damon è caratteristica prevalente del Sole: riguarda circa il 70% delle sue fasi millenarie; molto più rara invece una situazione di grand maximum come quella vissuta nel secolo scorso (10-15%), che risulta meno frequente anche d'una di grand minimum (15-20%) tipo Maunder [Usoskin, p. 61]. Che quindi il Sole possa essersi avviato verso una serie di cicli a bassa intensità, non rappresenterebbe altro che il ritorno alla normalità dopo un settantennio (cicli 17-23) contraddistinto da elevati numeri di Wolf. Quali poi siano i riflessi di questo cambiamento sul futuro del clima terrestre, è argomento intorno a cui si stanno concentrando le ricerche e il dibattito.
Nota
(a) Vari siti e forum americani indicano sequenze più lunghe perché fanno riferimento ai dati dell'SWPC (Space Weather Prediction Center), che tuttavia sono preliminari e soggetti a correzioni. In merito Larry Combs, dello stesso SWPC, chiarisce che gli unici dati cui fare riferimento per il calcolo dei giorni senza macchie sono quelli diramati dal SIDC (RI = International sunspot number).
Bibliografia
I.G. Usoskin, A History of Solar Activity over Millennia, in «Living Reviews in Solar Physics», vol. 5, n. 3 (2008), pp. 1-87.
Un evento storico: per la prima volta dal giugno 1913, si registra un mese senza macchie solari. L'agosto 2009 è stato infatti archiviato dal SIDC (Solar Influences Data Analysis Center) con RI 0, facendo crescere il dubbio che il minimo fra i cicli 23/24 sia già stato raggiunto (si veda www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20755). Dal 31 luglio inoltre, si è registrata una sequenza spotless che ha sommato 32 giorni (a), interrottasi l'1 settembre con la comparsa della regione 1025. Dalla tabella a corredo dell'articolo si può desumere come tale sequenza sia la più lunga dal 1996 e una delle più importanti dal 1849.
Un mese spotless dopo quasi un secolo non è solo un fatto da circostanziare, ma pure l'indizio che il ciclo 24 sta, forse, aprendo una fase ultradecennale di debole attività solare, paragonabile al Minimo di Damon (1856-1913). In quel lasso temporale, che copre i cicli 10-15, si registrarono 12 mesi senza macchie, riassunti nel quadro seguente:
settembre 1855
maggio 1856
gennaio 1867
agosto 1878
marzo 1879
aprile 1901
dicembre 1901
febbraio 1902
aprile 1902
febbraio 1912
maggio - giugno 1913
Nel 1913 si ebbe addirittura un bimestre spotless, cosa che, a sua volta, non accadeva dal 1823. Nel corso del XX secolo però, l'attività solare è andata crescendo, comportando quello che è stato classificato come Modern grand maximum. Al momento, il minimo del ciclo 24 conta 704 giorni senza macchie (al 31 agosto) ma, da un semplice calcolo statistico che riguarda il comportamento dei cicli durante il Minimo di Damon (si vedano i grafici in www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20169), è ragionevole pensare che si accumuleranno non meno di ulteriori 200 giorni spotless prima che l'attività magnetica del Sole si avvii verso il massimo undecennale. Questa nuova fase di quiescenza, se troverà conferma nei prossimi cicli, sarà chiamata Minimo di Eddy, in ricordo dell'americano John Allen Eddy, astronomo e storico dell'attività solare morto lo scorso 10 giugno.
Secondo gli studi più aggiornati, un'attività magnetica moderata come quella del Minimo di Damon è caratteristica prevalente del Sole: riguarda circa il 70% delle sue fasi millenarie; molto più rara invece una situazione di grand maximum come quella vissuta nel secolo scorso (10-15%), che risulta meno frequente anche d'una di grand minimum (15-20%) tipo Maunder [Usoskin, p. 61]. Che quindi il Sole possa essersi avviato verso una serie di cicli a bassa intensità, non rappresenterebbe altro che il ritorno alla normalità dopo un settantennio (cicli 17-23) contraddistinto da elevati numeri di Wolf. Quali poi siano i riflessi di questo cambiamento sul futuro del clima terrestre, è argomento intorno a cui si stanno concentrando le ricerche e il dibattito.
Nota
(a) Vari siti e forum americani indicano sequenze più lunghe perché fanno riferimento ai dati dell'SWPC (Space Weather Prediction Center), che tuttavia sono preliminari e soggetti a correzioni. In merito Larry Combs, dello stesso SWPC, chiarisce che gli unici dati cui fare riferimento per il calcolo dei giorni senza macchie sono quelli diramati dal SIDC (RI = International sunspot number).
Bibliografia
I.G. Usoskin, A History of Solar Activity over Millennia, in «Living Reviews in Solar Physics», vol. 5, n. 3 (2008), pp. 1-87.
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