Energie rinnovabili: una sfida per il futuro
Pagina 1 di 1
Energie rinnovabili: una sfida per il futuro
Interessante articolo di Aldo Meschiari, pubblicato su METEOGIORNALE (http://www.meteogiornale.it/)
Secondo il prof. Barberi, ex sottosegretario alla Protezione Civile, lo sfruttamento dell'energia geotermica attraverso le pompe di calore (e di raffreddamento) potrebbe essere esteso con una certa facilità e grande beneficio ecologico a tutte le città italiane. Non essendo più necessario, grazie alle nuove tecnologie, andare a cercare il calore a profondità elevate, ma potendo fermarsi ai primi 50/80 metri, tale fonte energetica pulita e completamente rinnovabile potrebbe risolvere i problemi legati al riscaldamento invernale e al raffreddamento estivo delle aree urbanizzate italiane.
Secondo il dott. Armaroli e il prof. Balzani, autori del libro Energia per l'astronave Terra, studi recenti affermano che per appagare il fabbisogno elettrico europeo basterebbe ricoprire lo 0,6% del territorio con pannelli fotovoltaici. Per l'Italia, tra l'altro nazione ricchissima di sole, ciò significherebbe utilizzare 2.400 kmq, un'area corrispondente alla provincia di Piacenza. Sembra tanto? Pensate che l'area ricoperta dalle strade e autostrade è almeno quattro volte maggiore. Ma soprattutto, ovviamente, tale area andrebbe spalmata su tutto il territorio nazionale. Il fotovoltaico, in tal modo, permetterebbe di risolvere i problemi energetici legati al fabbisogno domestico e industriale dell'intero paese.
Senza contare che il solare utilizzato per il riscaldamento è ancora grottescamente snobbato in Italia, il paese del sole, mentre in stati freddi come la Germania o addirittura quelli scandinavi lo sfruttamento di tale tecnologia per riscaldare l'acqua è enormemente più estesa. Pensate che in Italia si brucia ancora GPL per riscaldare l'acqua negli stabilimenti balneari!
Oggi esistono valide alternative pulite, soprattutto per l'energia domestica e industriale, ai combustibili fossili, che senza alcun dubbio scientifico contribuiscono sia all'inquinamento dell'ambiente che all'aumento della CO2 in atmosfera. E non dimentichiamoci che i combustibili fossili non sono certo infiniti! Queste alternative sono soprattutto il solare e il geotermico.
Interessanti sono anche l'idroelettrico e l'eolico. Ma mentre la disponibilità di energia idroelettrica è stata ormai saturata nel nostro paese, vi è ancora un certo spazio per quella eolica. Sappiamo però che il vento è presente in modo regolare solo in alcune aree del paese: non siamo certo in Olanda, in Scozia o in Norvegia! Molto più dibattuto è il possibile sfruttamento delle biomasse: qui si rischia di spendere per sfruttarle di più di quello che renderebbero. Infine i biocombustili, che presentano non pochi problemi, sia per la salute (studi stanno indagando la loro possibile tossicità), sia riguardo allo sfruttamento spropositato di alcune aree del pianeta per poterli produrre.
Davvero dopo questo breve excursus nasce spontanea la domanda: e allora perché non ci muoviamo? Perché siamo ancora quasi totalmente dipendenti da energia derivante dai combustibili fossili? Perché si perde tempo in discussioni capziose e spesso anche scarsamente documentate sulla questione del nucleare, mentre potremmo in pochi decenni effettuare una migrazione epocale verso fonti energetiche rinnovabili, dimenticando quasi totalmente quelle inquinanti e soprattutto destinate a finire, come i combustibili fossili e il nucleare?
Secondo il prof. Barberi, ex sottosegretario alla Protezione Civile, lo sfruttamento dell'energia geotermica attraverso le pompe di calore (e di raffreddamento) potrebbe essere esteso con una certa facilità e grande beneficio ecologico a tutte le città italiane. Non essendo più necessario, grazie alle nuove tecnologie, andare a cercare il calore a profondità elevate, ma potendo fermarsi ai primi 50/80 metri, tale fonte energetica pulita e completamente rinnovabile potrebbe risolvere i problemi legati al riscaldamento invernale e al raffreddamento estivo delle aree urbanizzate italiane.
Secondo il dott. Armaroli e il prof. Balzani, autori del libro Energia per l'astronave Terra, studi recenti affermano che per appagare il fabbisogno elettrico europeo basterebbe ricoprire lo 0,6% del territorio con pannelli fotovoltaici. Per l'Italia, tra l'altro nazione ricchissima di sole, ciò significherebbe utilizzare 2.400 kmq, un'area corrispondente alla provincia di Piacenza. Sembra tanto? Pensate che l'area ricoperta dalle strade e autostrade è almeno quattro volte maggiore. Ma soprattutto, ovviamente, tale area andrebbe spalmata su tutto il territorio nazionale. Il fotovoltaico, in tal modo, permetterebbe di risolvere i problemi energetici legati al fabbisogno domestico e industriale dell'intero paese.
Senza contare che il solare utilizzato per il riscaldamento è ancora grottescamente snobbato in Italia, il paese del sole, mentre in stati freddi come la Germania o addirittura quelli scandinavi lo sfruttamento di tale tecnologia per riscaldare l'acqua è enormemente più estesa. Pensate che in Italia si brucia ancora GPL per riscaldare l'acqua negli stabilimenti balneari!
Oggi esistono valide alternative pulite, soprattutto per l'energia domestica e industriale, ai combustibili fossili, che senza alcun dubbio scientifico contribuiscono sia all'inquinamento dell'ambiente che all'aumento della CO2 in atmosfera. E non dimentichiamoci che i combustibili fossili non sono certo infiniti! Queste alternative sono soprattutto il solare e il geotermico.
Interessanti sono anche l'idroelettrico e l'eolico. Ma mentre la disponibilità di energia idroelettrica è stata ormai saturata nel nostro paese, vi è ancora un certo spazio per quella eolica. Sappiamo però che il vento è presente in modo regolare solo in alcune aree del paese: non siamo certo in Olanda, in Scozia o in Norvegia! Molto più dibattuto è il possibile sfruttamento delle biomasse: qui si rischia di spendere per sfruttarle di più di quello che renderebbero. Infine i biocombustili, che presentano non pochi problemi, sia per la salute (studi stanno indagando la loro possibile tossicità), sia riguardo allo sfruttamento spropositato di alcune aree del pianeta per poterli produrre.
Davvero dopo questo breve excursus nasce spontanea la domanda: e allora perché non ci muoviamo? Perché siamo ancora quasi totalmente dipendenti da energia derivante dai combustibili fossili? Perché si perde tempo in discussioni capziose e spesso anche scarsamente documentate sulla questione del nucleare, mentre potremmo in pochi decenni effettuare una migrazione epocale verso fonti energetiche rinnovabili, dimenticando quasi totalmente quelle inquinanti e soprattutto destinate a finire, come i combustibili fossili e il nucleare?
Argomenti simili
» No a mozzare le code ai cani, l'Italia sfida l'Europa
» Donne e stranieri i medici del futuro
» Futuro molto incerto! Chi la spunterà?
» Donne e stranieri i medici del futuro
» Futuro molto incerto! Chi la spunterà?
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Lun Lug 09, 2012 9:01 pm Da marcol200
» NC Canavese: aprile-maggio 2012
Mer Apr 18, 2012 7:22 pm Da Maurizio
» Tramonto mozzafiato - Ivrea, Lago Sirio 12/03/2012
Dom Apr 08, 2012 3:16 pm Da nevemania
» Nowcasting CANAVESANO / marzo 2012
Mer Mar 21, 2012 5:27 pm Da Maurizio
» NowCasting Marzo 2012
Lun Mar 12, 2012 1:05 pm Da nevemania
» Ondata di gelo - gli effetti
Gio Mar 08, 2012 7:46 pm Da Maurizio
» Nowcasting Canavesano - febbraio 2012
Sab Feb 04, 2012 7:15 pm Da Maurizio
» Nowcasting VdA - febbraio 2012
Sab Feb 04, 2012 7:14 pm Da Maurizio
» Nowcasting Canavese e Valli di Lanzo - Dicembre 2011
Lun Gen 09, 2012 3:03 pm Da Maurizio
» Nowcasting Valle D'aosta - Dicembre 2011
Sab Gen 07, 2012 8:03 pm Da Maurizio