Il Buongiorno di Massimo Gramellini
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Il Buongiorno di Massimo Gramellini
Qui vi propongo l'interessante rubrica di Massimo Gramellini de La Stampa, il Buongiorno
www.lastampa.it
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Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
All’alba l’operaio disoccupato Mircea Ungureanu ha riempito due valigie con tutta la sua vita, è montato su un treno ed è partito. Per la Romania. Pare che il suo viaggio all’incontrario faccia tendenza. In queste settimane c’è un fiume di messicani che lasciano l’America, di africani che abbandonano l’Europa, di ragazzi dell’Est che smettono di cercare l’Ovest a Ovest. Non è un sogno a occhi aperti di Borghezio. Se ne tornano davvero a casa loro, dove il lavoro manca come qui, ma almeno ci sono gli affetti e gli affitti: meno cari. I nostalgici della razza indigena hanno ben poco da esultare. Intanto ad andarsene sono quelli per bene: spacciatori e papponi non conoscono la cassa integrazione.
E poi il controesodo rischia di produrre sconquassi nella nostra società piena di rughe.
Proprio su «La Stampa» di ieri Luigi La Spina commentava gli esiti di una ricerca: senza l’afflusso degli stranieri, fra quindici anni la generazione più numerosa di torinesi sarà rappresentata dagli ultra-settantacinquenni. Con tutto il rispetto e i migliori auguri di lunga vita, come potrà un manipolo di giovani sottopagati mantenere legioni di anziani in pensione? Serve una politica per la famiglia e serve soprattutto un massaggio alle teste, dato che nessun popolo smette di fare figli perché non ha soldi (altrimenti gli italiani sarebbero estinti da secoli). Smette perché non crede più nel futuro. E, mentre noi ci massaggiamo, qualcuno corra in stazione a chiamare indietro Mircea, casomai avesse perso il treno.
Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
13/11/2009
Massimo Gramellini
Massimo Gramellini
Sui libri di storia i nostri nipoti troveranno scritto che nell’autunno del 2009 un premier si fece approvare in 24 ore una legge per non finire sotto processo e penseranno a un refuso. Finiva così l’articolo che ho scritto un’ora fa e poi ho buttato nel cestino, perché nel rileggerlo mi sono accorto che ormai Berlusconi è un argomento intrattabile. Né io che scrivo né, temo, voi che leggete abbiamo più la giusta serenità per discutere di un uomo che non è un politico o un imprenditore come gli altri, ma un dio o un diavolo, a seconda degli umori. Uno che suscita amore e odio come le rockstar, le icone, le squadre di calcio.
Provate a immaginare se il presidente del Consiglio Casini (Tremonti, Letta, Bersani) si fosse fatto scodellare una legge ad personam, fresca fresca di giornata, dalle sue gallinelle parlamentari. I suoi elettori sarebbero stati i primi a scandalizzarsi, ma chi lo avesse difeso o attaccato lo avrebbe comunque fatto senza quella passione totalizzante e morbosa che contraddistingue i fan e i detrattori di Berlusconi. Egli incarna il sogno di una massa di persone e i sogni di massa non sono tenuti a rispettare il codice penale né altra convenzione che non sia il perpetuarsi del sogno stesso. Questo pensano gli innamorati. Mentre i nemici diventano sempre più ossessivi e si chiedono: come potremmo non esserlo, visto che lui è ovunque, dalla politica alla finanza, dallo spettacolo allo sport? Ma anche loro non sanno più cosa inventarsi e così, proprio alla fine della sua parabola, quest’uomo epocale sembra aver raggiunto il suo obiettivo: lasciarci tutti senza parole.
Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
14/11/2009
Massimo Gramellini
Massimo Gramellini
Siamo un Paese meraviglioso. Nel pomeriggio in cui le legioni avvocatesche del premier escogitavano la delizia del Processo Breve, nell’aula della Camera si discuteva della coda dei cani, se fosse giusto o meno tagliarla a quelli da caccia, e senza nemmeno trovare un accordo, come ha rivelato Totò Di Pietro ad Annozero. Cacciatori a favore, animalisti contrari, laici e cattolici divisi. Si ignora la posizione della Binetti. Ma si deve senz’altro deplorare l’inefficienza di un sistema che non consente anche alle bestie di farsi delle norme su misura: certe leggi «ad canem» sarebbero sicuramente più equilibrate e rispettose dei loro corrispettivi umani.
A proposito di code, e di chi cerca di tagliarle, si è avuta conferma che nella patria delle scorte, dove anche l’ultimo tirapiedi del potere sgomma per le strade delle città fra pretoriani incaricati di proteggerlo non si sa da chi, forse dalla furia di qualche automobilista che si vede sorpassare nel traffico, ecco, in questo immondo scortificio è stata tolta la protezione a uno dei pochi che ne avessero davvero bisogno: il capitano Ultimo.
Ma poiché siamo un Paese effettivamente meraviglioso (quando gli va), è giusto aggiungere che proprio ieri i carabinieri del Nucleo scorte di Palermo hanno deciso di accompagnarlo nel tempo libero, pagando la benzina di tasca propria, ogni volta che l’uomo che arrestò Riina andrà in Sicilia per testimoniare nei processi contro Cosa Nostra. Perché per poter fare la cosa giusta, in questo Paese meraviglioso, certe volte bisogna mettersi in ferie.
Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
La rivelazione
Piazzale di stazione Termini, notte. Le telecamere inquadrano una sagoma scura che cammina con un telefonino all’orecchio. Poi due uomini, due macchie sfocate, saltano addosso alla sagoma e incominciano a prenderla a calci. La sagoma, un uomo anche lui, corre a perdifiato, sorpassa sagome indifferenti di passeggeri, apre la portiera di un taxi, urla qualcosa all’autista. Ma il taxi resta immobile, le due macchie sfocate infilano le braccia nell’abitacolo ed estraggono la vittima che si dibatte: le strappano il telefono dalle mani e la lasciano per terra come un sacco d’immondizia.
Poiché in ogni sito web la notizia rimandava a un blog di commenti, sono andato a leggermi le reazioni della gente. Ed erano tante ma tante quelle che dicevano: embé, cosa avrebbe dovuto fare il tassista, l’eroe? E se lo inseguivano, e se lo accoltellavano, e se poi gli toccava perdere giornate intere di lavoro in tribunale per rendere testimonianza sotto gli occhi minacciosi degli imputati? Paghiamo le tasse proprio perché qualcun altro perda tempo e si prenda coltellate al posto nostro. Così stava scritto sui blog, e appena uno interveniva per dire «vergogna, ci vuole solidarietà, potrebbe toccare a voi» veniva invitato a scendere dalle nuvole.
Leggevo e pensavo a come la vita corrisponda poco alle parole. Magari quel tassista pavido era uno che a chiacchiere minacciava di fare a pezzi i delinquenti. E di sicuro qualcuno di coloro che ieri lo difendevano, domani sarà pronto a rischiare la pelle per un estraneo. Perché è sempre la vita, non le parole, a rivelare il nostro carattere, anche a noi stessi.
Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
Il capoclaque
21/11/2009
21/11/2009
Si narra che in un noto teatro di Torino stia avvenendo da alcune sere un fenomeno paranormale. Nei momenti culminanti dello spettacolo il silenzio viene interrotto da una voce che lancia la volata all’applauso del pubblico. La voce ha un tempismo straordinario, da loggione della Scala o, se preferite, da gag di Petrolini. Ma non è questo l’aspetto che inquieta gli spettatori. E’ la sua provenienza. Da dove arrivi, infatti, nessuno lo sa. Forse dall’alto. Per oltre un’ora la voce rimane protetta dal buio, ma appena si accendono i riflettori qualcuno in platea alza il collo per sondare. Gli sembra di riconoscerla, ma non ne è sicuro. Finalmente coglie un indizio: la voce esce dal palco numero 12. Le maschere del teatro sostengono che è riservato, ma non si capisce a chi, dato che sembra vuoto.
Una signora di solito bene informata afferma che si tratta dello spirito di un colonnello dell’esercito sabaudo, innamorato ai suoi tempi di un’attrice che assomigliava alla protagonista. Poi l’altra sera a un ragazzino è scappata la pipì. Mentre il pubblico applaudiva gli attori a fine recita, si è scaraventato in cerca di un bagno, perdendosi fra i palchi. Stava passando accanto al numero 12 quando ha visto aprirsi la porta e uscire una sagoma scura che saltellava come un folletto. Il folletto ha fatto «ciao» con la mano ed è scappato giù per le scale. Ma il ragazzino è un esperto di cinema e l’ha riconosciuto. Era il fantasma di Roberto Benigni, che ogni sera, nel palco numero 12 del Carignano di Torino, rinasce come capoclaque per amore della sua sposa.
Re: Il Buongiorno di Massimo Gramellini
24/12/2009
Massimo Gramellini ha scritto:Ma perché non restano a casa loro? Penserà qualcuno, osservando la foto delle moltitudini che danno l'assalto ai treni ghiacciati delle Feste: migliaia di persone disposte, pur di mettersi in viaggio, a sopportare o a compiere qualsiasi sopruso. La risposta è abbastanza spiazzante: perché casa loro non è il luogo da cui partono, ma quello in cui cercano di arrivare. Distratti dall'epica moderna delle metropoli e dei social forum, ci eravamo dimenticati che l'Italia rimane un Paese di emigranti che per sopravvivere hanno dovuto crescere lontano dalle radici, di mammoni che sentono la mamma dieci volte al giorno ma la vedono una volta l'anno: a Natale.
Il ritorno a casa dell'eroe, coacervo di sensazioni malinconiche che oscillano fra il ricordo dell'antica appartenenza e il sospetto di una sopraggiunta estraneità, è un meccanismo della natura. E come tale, anche quando sembra illogico, si perpetua inesorabile. Non esiste animale capace di sottrarsi al richiamo della tana. Non esiste pericolo o disagio che possa fermare questa corsa al contrario verso l'utero da cui si è usciti. E' un bisogno dell'anima. Certo, se Natale cadesse d'estate come in Australia, tutto suonerebbe meno poetico ma maledettamente più comodo.
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